10/07/2002 - Montecchio Maggiore (VI) - No alla centrale termoelettrica!
NO ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA! E' VENUTO IL MOMENTO DI SCENDERE IN PIAZZA! CITTADINI: OCCORRE FAR SENTIRE FORTE LA VOCE DEL NO, PERCHE' EUGANEA ENERGIA ED ANSALDO NON MOLLANO, MENTRE LA REGIONE VENETO PRENDE TEMPO E NON HA ANCORA ESPRESSO UFFICIALMENTE IL SUO PARERE NEGATIVO. FORTI DELL'APPOGGIO DEI 17 COMUNI DEL PROGETTO GIADA, DEL NO DELLA PROVINCIA E DELLA GRANDE PARTECIPAZIONE POPOLARE ALLE ASSEMBLEE NELLE QUALI L'INIZIATIVA E' STATA PROPOSTA E VOTATA, I COMITATI ANTRICENTRALI ORGANIZZANO UNA MANIFESTAZIONE POPOLARE DI PROTESTA PER LA SERA DI MERCOLEDI' l0 LUGLIO 2002 con ritrovo a San Vitale di Montecchio Maggiore, zona Ospedale IL RITROVO E LA FORMAZIONE DEL CORTEO AVVERRANNO DALLE ORE 19.30 FINO ALLE 20.30; POI SI DARÀ INIZIO AL CORTEO E LA MANIFESTAZIONE SI CONCLUDERÀ IN PIAZZA MARCONI DI FRONTE AL DUOMO DI MONTECCHIO MAGGIORE. SOLO UN FORTISSIMO SEGNALE.DI RIFIUTO E PROTESTA POPOLARE PUO’ FERMARE I PROGETTI DI COSTRUZIONE DELLE CENTRALI TERMOELETTRICHE! INVITIAMO TUTTI I CITTADINI, LE ISTITUZIONI, LE ASSOCIAZIONI DI TUTTI I COMUNI DELLA ZONA A PARTECIPARE IN MASSA, PERCHÉ DI UNA COSA SI PUÒ ESSERE CERTI; CONTRO LA VOLONTÀ DELLA GENTE NON SI PUO’ ANDARE E SE I CITTADINI SCENDONO IN CAMPO, CONVINTI, DETERMINATI, E LOTTANO PER DIFENDERE I PROPRI DIRITTI E I PROPRI INTERESSI, NON ESISTONO DECISIONI CHE NON POSSONO ESSERE CAMBIATE! VOGLIAMO UNA MANIFESTAZIONE COLORATA, LUMINOSA E FESTOSA CON BAMBINI E FAMIGLIE, ACCOMPAGNANENTO DI TAMBURI, FISCHIETTI, STRUMENTI MUSICALI, TORCE ELETTRICHE E QUANT'ALTRO. CONTRO LE MANOVRE OSCURE DEI GRUPPI ECONOMICI E DI QUEI POLITICI CHE VOGLIONO LE CENTRALI CONTRO LA MACABRA PROSPETTIVA CHE L'INTERESSE ECONOMICO DI POCHI PREVALGA A DANNO DELLA SALUTE E DELLA QUALITÀ DELLA VITA NOSTRA E DEI NOSTRI FIGLI. DATA L'IMPORTANZA, LA MANIFESTAZIONE SI TERRA ANCHE IN CASO DI MALTEMPO. AL CONTRARIO, SE FARÀ CALDO, SAPPIATE CHE CON LA CENTRALE LA TEMPERATURA NEI DINTORNI SARÀ SEMPRE 3 O 4 GRADI PIÙ ALTA (E NON SOLO IN ESTATE), QUINDI CONVIENE SOFFRIRE IN UN CORTEO DI PROTESTA PIUTTOSTO CHE PER SEMPRE.
10/07/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «La maledizione dello scorpione di Giada»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «La maledizione dello scorpione di Giada» di Woody Allen.
11/07/2002 - Bassano del Grappa (VI) - Incontro con Patrick McGrath
L'11 luglio 2002 alle ore 18 presso la libreria Palazzo Roberti di Bassano del Grappa (via Jacopo da Ponte, 34) lo scrittore Patrick McGrath, autore di "Follia" e del nuovo romanzo "Spider", edito da Bompiani, leggerà alcuni brani tratti dai suoi libri. Presentazione di Judith McGrath e lettura in italiano di Giulia Cantone e Luca Cittadini. Promuove l'appuntamento l'associazione Easy Way.
12-13-14/07/2002 - Facca di Cittadella (Padova) - In menoria di Borsellino e Falcone
12/07/2002 - Dolcè (VR) - Settimana ecologica - Spiaggia di Ceraino (ore 19,30)
MOSTRA DI PITTURA SOTTERRANEI DEL CASTELLO DI ZEVIO, DAL 13 AL 21 LUGLIO. Espongono: BRIGIDA BISSOLO - Sono tavolette di piccolo formato ma di grande impatto visivo, le opere che Brigida Bissolo espone. Tavole eseguite a tempera, che si presentano con un velo di preziosa raffinatezza per la materia con cui l’autrice le ha realizzate. Il tema che Brigida affronta è quello legato alle carte da gioco, ispirato soprattutto alle figure quali: re, cavalli e fanti, rielaborate nella loro caratteristica visione speculare. E’ proprio nell’interpretazione di questa contrapposizione d’immagine che la pittrice trova terreno fertile per la sua originale ricerca artistica. ELENA MIGLIORISI - Da anni è attiva nel campo della pittura con numerose mostre personali e ha partecipato a numerose collettive nazionali dove ha ottenuto vari e importanti riconoscimenti. E’ stata presente con le sue opere presso “INTERNATIONAL ART EXPOSITION DI WASHINGTON”. In occasione dei Giochi Olimpici di Los Angeles è stata invitata alla mostra “Maestri Italiani del Disegno e della Grafica Contemporanea”. E’ creatrice di gioielli e minisculture, alcuni dei quali sono stati utilizzati come gioielli di scena.
14/07/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Il favoloso mondo di Amelie»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Il favoloso mondo di Amelie».
14/07/2002 - Dolcè (VR) - Settimana ecologica - Spiaggia di Ceraino (ore 10-19)
Si avvia al termine la Settimana Ecologica lungo la sponda sinistra dell’Adige: è questa l’inaspettata e bella sorpresa che vi riserva l’estate 2002! Si tratta di una manifestazione di arte, cultura e spettacolo ideata e realizzata con l’intento di stimolare la creazione di un Parco sull’Adige in località Ceraino di Dolcé, dopo la Chiusa, nel punto in cui il grande fiume forma un’ansa e disegna i profili di magnifiche spiagge primordiali. L’Adige è nostra madre, scriveva un antico e dimenticato poeta; è madre benefica delle nostre vite e dei nostri sentimenti: noi tutti gli dobbiamo rispetto. L’acqua è stata da sempre una vitale fonte di ispirazione per l’arte e per l’artista. Il nostro genio umano è debitore verso la natura liquida delle cose di mille scoperte. Il paesaggio fluviale, oltre che una dilatazione dell’orizzonte visivo e temporale, è fomento per lo spirito e per i sensi. Il contatto con le forze vergini della natura fluente è un’esperienza da ricercare e, nel mondo attuale, sempre più necessaria da compiere Mostra mercato del prodotto biologico e naturale "Dalla sorgente alle foce" Esposizione di immagini fotografiche e documenti estratti da una grande mostra realizzata nel 1989 (Anno dell’Adige) presso la Sala Boggian di Castelvecchio a Verona. Si ringrazia della gentile concessione l’Assessorato all’Ecologia del Comune scaligero. "Tracce verso il fiume" Interventi artistici ed installazioni lungo il sentiero pedonale che dal paese di Ceraino porta alla spiaggia (nei pressi della birreria alla Grotta). Il percorso verrà interpretato artisticamente da Andrea CARDONE, Gaetano CIPRIANI, Moreno DANZI, Mario PASQUOTTO. "Natura Naturans" Evento Teatrale proposto dalla Compagnia Teatro Origine di Verona, è uno spettacolo creato ad hoc sulla e per la stupenda Spiaggia di Ceraino. Lo spettatore sarà accompagnato a visitare le stanze di un mito antico e contemporaneo nel quale vita e morte, fuoco e acqua, luce e buio ed ogni opposto vengono poeticamente liquefatti, come in un sogno primitivo. La regia è affidata a Nicola Dentamaro. E’ necessario prenotare al 045 6801478 e acquistare il biglietto in prevendita (costo € 5,00). Posti limitati. Mostra-mercato del biologico e naturale Esposizione e vendita di prodotti dell’agricoltura biologica e del consumo critico. I banchetti verranno posizionati sulla sponda del fiume presso la zona piantumata che costeggia la spiaggia. L'iniziativa è promossa dall'Associazione Culturale Teatro Origine teaor@tin.it
Domenica 14 luglio 2002 ore 21,00, ARZIGNANO (Vi) Piazza Libertà, rappresentazione dei «MONACI TIBETANI DI JHADEL KHANTSEN» del Monastero di Sera Je (Tibet). La rappresentazione è inserita nella rassegna provinciale "On the folks 2002" 3^ edizione. Il monastero buddhista di Sera presso Lhasa in Tibet fu fondato nel 1419 da Ciamcen Cioge Sakia Yesce. In seguito Kunchien Londro Rincen Senghe fondava all'interno dello stesso il monastero di Sera Je. All'interno del monastero erano custoditi molti oggetti religiosi di rara importanza ed enorme valore (probabilmente molti miliardi) che sono stati saccheggiati e portati in Cina in seguito all'occupazione cinese. Molti monaci sono stati imprigionati torturati ed uccisi. A tanti anni di distanza i monaci continuano a fuggire dal Tibet, molti monasteri sono atati ricostriuiti in India. E' per questa ragione che i monaci tibetati di molti monasteri hanno deciso di promuovere la loro cultura e di avere il sostegno necessario per poter vivere e studiare in esilio. I monaci presenteranno il modo tradizionale di canto e recitazione del monastero. Inoltre vi saranno danze tatriche (tra le quali la danza del leone delle nevi, che è tipica del Tibet) ed alcune danze di buon auspicio e di benedizione per portare la pace e l'armonia tra le persone, gli animali e l'ambiente. COMUNE DI ARZIGNANO Assessorato alla Cultura. Commissione Cultura e Pubblica Istruzione. Nell'ambito di "ArzignanoEstateFestival" Informazioni: Ufficio cultura tel. 0444-476543 - Info line: 333-6232408
Si sta delineando il programma definitivo relativo alla Carovana della Pace, che partirà da Verona il 5 settembre ma che già da domenica 1 settembre inizierà, nella città scaligera, a sensibilizzare quanti vorranno lascirsi sensibilizzare mediante un ricco palinsesto che vi presenteremo nel prossimo numero del Grillo parlante. Intanto invitiamo le persone di buona volontà, singoli o in rappresentanza di associazioni, che pensano di poter dare una mano nei tanti piccoli servizi occorrenti, a partecipare all'incontro organizzativo che si tiene oggi, lunedì 15 luglio alle ore 21 presso il salone dei Missionari Comboniani (Vicolo Pozzo, 1 - Verona)
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Nogara (Vr), col patrocinio della Provincia di Verona e della Regione Veneto presenta la rassegna MUSICA DELLE RADICI 2002. Oggi in programma: Giovedì 18 luglio 2002 - ore 21.30 HOTEL RIF & EMILIO FRANZINA in Veneto Trasformer, presso Parco di Villa Raimondi . Ingresso gratuito. Maggiori informazioni sugli Artisti, immagini, recensioni e logo della rassegna sono disponibili sul sito della Biblioteca, all'indirizzo http://digilander.iol.it/biblionogara . Se vuoi ricevere la cartolina della rassegna musicale, manda un'e-mail con l'indirizzo postale a biblionogara@libero.it indicando nell'oggetto "cartolina Musica delle Radici 2002".
GIOVEDI’ 18 LUGLIO – ORE 21.30 nel CORTILE DEL CASTELLO DI ZEVIO, BIG ONE in concerto, “PINK FLOYD TRIBUTE”, INGRESSO EURO 8,00. I Big One nascono nel 1990 per una forte volontà di un chitarrista navigato, Elio Verga, che ha saputo circondarsi da alcuni tra i più dinamici musicisti veronesi per creare una delle cover-band più richieste a livello nazionale per l’esecuzione della musica dei Pink Floyd. L’esperienza e le capacità tecniche del gruppo sono messe al servizio dell’esecuzione dei brani più famosi del leggendario gruppo inglese per il quale i Big One, avvalendosi della collaborazione di tecnici professionisti audio/video e della presenza di "Pianeta Rosa" (fans club dei Pink Floyd in Italia), hanno allestito numerosi “grandi tributi”, tra questi un’indimenticabile "tutto esaurito" al Teatro Romano di Verona il 7 settembre 2001 in cui erano convenuti un po’ da tutto il nord-Italia gli estimatori della musica pinkfloydiana. I Big One si sono esibiti nei locali più rappresentativi dell’Italia settentrionale partecipando con vivo successo a spettacoli all’aperto, trasmissioni televisive e concerti in teatri. Per i loro fans hanno registrato un CD prodotto dalla casa discografica "Azzurra music" in cui presentano varie situazioni "live" tratte dalle loro più recenti esibizioni.
Giovedì 18 luglio '002, ORE 22,00 La frontera (VI), LIVE! Gruppo rivelazione, composto da musicisti professionisti che hanno dedicato un CD alla musica dei popoli: dall'Irlanda alla Grecia, dalla Bulgaria alla Yugoslavia... in un melting-pot entusiasmante quanto ricercato!!! IL CONCERTO SI TERRA' ALL'INTERNO DI UNA MANIFESTAZIONE DEDICATA AL BLUES, CHE SI SVOLGE DA ANNI IN UNA CORTE RURALE DI CUSTOZA. L'INGRESSO E' LIBERO E GRATUITO E LA CORTE CAVALCHINA LA TROVATE LUNGO LA STRADA TRA SOMMACAMPAGNA E CUSTOZA, 500m DOPO LA CANTINA SOCIALE. FACILE DA TROVARE... TROPPO SBAGLIATO NON VENIRE!!! Info: 347/0448200 - 328/4215018
24/07/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Parla con lei»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Parla con lei» di Pedro Almodovar.
01/08/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Amnèsia»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Amnèsia» di Gabriele Salvatores.
08/08/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Il signore degli anelli»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Il signore degli anelli» di Peter Jackson.
15/08/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «L'era glaciale»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «L'era glaciale» di Chris Wedge.
FESTA DELLA RETE LILLIPUT di Verona: Il 27/28/ e 29 settembre si svolgerà l’annuale festa della Rete, "Verona capace di Futuro", presso Villa Buri.
1 - Lo
chiamavamo “il gioco della verità”, lo giocavamo a 13-14 anni e sono sicuro che
a molti di noi (a me certamente) sembrava ai limiti del peccato, una specie di
rischio della sincerità che poteva portarti chissà dove. Bisognava solennemente
giurare di non mentire e poi rispondere a una serie di domande che i compagni ti
ponevano.. I primi a essere proposti erano gli interrogativi cosiddetti erotici.
“Ti piace di più Teresa o Jole.?”; e ad essi, in genere, spudoratamente
mentivamo, scoprendoci piegati da un attacco di timidezza irresistibile oppure
in base a strategie amorose (al cuore tutto è concesso) minuziosamente
preparate. Ma poi, su altri argomenti, sentivamo una specie di assoluto bisogno
di lealtà e così le domande ci sfidavano a difficili scelte. Per esempio: “C’è
un uomo, in qualche parte della Cina, che tu non conosci, non ne sai neppure il
nome. Schiacciando un bottone, puoi ucciderlo all’istante. Se lo fai, ti viene
consegnato un enorme tesoro. Ci stai?”. Naturalmente no, dicevi con forza.
“Aspetta, aspetta – diceva un Tentatore. – Non vedrai il suo cadavere, come non
hai mai visto la sua faccia. Sino ad oggi non sapevi neppure che esistesse. Che
ti importa se non esisterà più? Nessuno saprà mai che cosa hai fatto. In
compenso, diventerai ricchissimo”. Continuare a dire sinceramente di no si
faceva più difficile. E il Tentatore incalzava: “Guarda: quel cinese non è una
persona importante, non uno statista né un artista né un filosofo: soltanto un
tizio qualsiasi che quasi nessuno conosce… Allora?”. (Credo
che negli anni ’50 ne abbiano fatto un musical intitolato “Un mandarino per
Teo”). Ripenso
a quel gioco mentre nel televisore scorrono le immagini dell’ennesimo massacro
di civili perpetrato dagli aviatori americani in Afganistan, questo paese
consegnato alla devastazione, ieri dai sovietici, oggi dalla mente malata di
Dobliù Bush e dei suoi servi-padroni. Piccoli morti che non hanno nome per noi e
di cui contempliamo, per la prima e l’ultima volta, e per un solo secondo, i
visini diventati di cera; piccoli feriti immersi in un lago di sofferenza: ce
n’è uno (lo avete visto anche voi?), il cui corpicino è tutto ricoperto di
bende, solo un braccio si muove, forse per cercare la madre, per supplicarla di
portarlo via da tanto dolore. E penso agli aviatori che lo hanno
colpito senza sapere neppure che esistesse; e forse, questa sera, andando a
dormire, terranno vicino al loro letto la fotografia di bambini dei quali sono
padri amorosissimi. Temo che chiedergli di pensare alle loro piccole vittime
susciterebbe più sorpresa che irritazione: la guerra è guerra, non è vero? E chi
e dove bombardare lo hanno deciso gli alti gradi.
2 - C’era
una volta una guerra che rivelava ai combattenti tutti i suoi orrori. Se
contempli i capolavori di Goya o, tanto per dire, le stampe popolari messicane
dell’Ottocento, ti colpisce l’esiguità dello spazio che separa i condannati a
morte dai fucili dei soldati: forse la benda che copriva il volto dei morituri
gli era imposta non per impedire loro, misericordiosamente, di vedere i
preparativi dell’esecuzione ma perché i loro occhi non potessero fissare gli
occhi dei carnefici, porgli una domanda terribile: “Devi proprio farlo?”. Tra
uomo e uomo passava questa domanda; e avveniva che molti combattenti se la
ponessero dentro e maturassero decisioni eroiche, il rifiuto delle armi; o
almeno l’odio per il mestiere di soldato. Poi la guerra moderna (soprattutto una
parte della guerra moderna: quella dell’aviazione) si è fatta più disumana nel
senso profondo dell’espressione: l’umanità ne è definitivamente sparita perché
non ci sono più uomini in rapporto fra loro ma solo parti di una macchina umana,
nel cielo, e obiettivi militari, fra i quali, per definizione, città e vie di
comunicazioni e - come ineliminabili, prevedibilissimi, anzi: certtissimi “effetti collaterali” - case, donne e bambini. Se, come già
possibile, la strumentazione di bordo diventasse totalmente automatica,
l’aviatore che sgancia la morte potrebbe
(e forse presto potrà) non sapere neppure quale regione sta sorvolando a
7-8 mila metri d’altezza, ormai totalmente sicuro della propria incolumità. Un
perfetto boia di Stato, o di Nato, il cui addestramento costa ai contribuenti
miliardi di vecchie lire. Un uomo (ma sono in arrivo anche le pilote) che, non
vedendo mai i volti delle sue vittime, può crederle semplici
astrazioni.
3 - Tutte
le armi sono fatte per uccidere e tutti gli eserciti per adoprarle. Eppure una sorta di
terribile graduatoria si impone. Dei soldati e dei marinai è possibile
immaginare qualche missione di pace e così degli elicotteristi. Ma
dell’aviazione da bombardamento, no: essa, ormai, e tanto più nell’assetto
mondiale, è guerra per definizione “offensiva”. Ci prendono per idioti quando ci
parlano di bombe “intelligenti” che colpiscono con assoluta precisione obiettivi
rigorosamente militari: sì, è vero, qualche missile di quel tipo può colpire,
per mostrare la raffinata tecnologia dell’Impero, la camera da letto dei
Milosevic o di Arafat. ma le bombe intelligenti usate devono essere in
grandissima minoranza se a Belgrado hanno distrutto l’ambasciata cinese e nella guerra
“umanitaria” per la Bosnia colpito colonne di profughi, treni, scuole, ospedali:
e lo stesso va accadendo, in nome della “Libertà duratura” di Bush, da quasi un
anno, in Afganistan. E le
bombe clusters, a frammentazione, che nelle strategie del Pentagono hanno
sostituito le mine anti-uomo? Gli aviatori del Blocco del Bene le disseminano
per stragi
future;
se ne stanno lì, al suolo, come mostruose tarantole di acciaio, in attesa che
qualcuno le sfiori, magari le tocchi: quasi sempre piedi di bambini, manine. Non
è terrorismo? Mi
dicono che i concorsi per l’ammissione all’Accademia aeronautica di Pozzuoli
siano gremitissimi.
4 - La Rete Radiè Resch è un grande variegato contenitore di uomini e donne di pace, di costruttori e costruttrici di pace. Uno di loro, Andrea Mattei, , è morto dopo una lunga malattia. Era fratello di Gianfranco, martire della Resistenza, ed era, anche lui, un resistente: il suo motto, “liberi di non bere”, raccontava di una lunga lotta interiore. “Liberi tutti” ne era stata la più recente versione, per lotte più ampie contro tutti i potenti che fanno violenza ai poveri. Con Antonella, sua moglie, creava spazî di accoglienza. Amava scrivere parabole (una, bellissima, sul mantello di San Martino, sto cercando di rintracciarla nel grande caos del mio studio. per compartirla con voi) e lettere a quel Dio creatore che lui chiamava “Signora Madre”. Non aveva parole facili, come tutti i maestri. L’altra persona di cui voglio parlarvi in poche parole (ma meriterebbe un lungo discorso) è Roberto Carusi. Fa, di professione, l’insegnante e so che lo fa benissimo. ma il suo vero mestiere è quello di teatrante, in tutti i significati della parola: attore, autore, regista, capocomico e persino cabarettista: Geniale e fulmineo nell’ironia, gli ho sempre avvertito dentro una grande capacità di sofferenza, un bisogno di dare e ricevere amore, la disponibilità a gettarsi a precipizio nei problemi della vita avendo come unica bussola la bontà. Adesso Roberto ci offre un libro, bellissimo, a cominciare dal titolo:”Mariambulus. Un bambino nella Milano di cinquant’anni fa”. Non soltanto il racconto di un’infanzia poverissima, arricchita dagli affetti e dalla fantasia, ma anche la descrizione, straordinariamente vivace, di luoghi e di personaggi. Un esempio, per tutti, il ritratto del santo cardinale Schuster: “Il cardinale, come s’addiceva a un ex-monaco benedettino, giungeva prima del sole, sgusciando dalla lucida automobile nera con passi piccoli e veloci a guisa di topo, la testa protesa come quella di una tartaruga sotto lo zucchetto cremisi, le diafane mani giunte a mo’ di guglia anche se nevicava. S’affannavano a baciargliele le bocche dei fabbricieri del Duomo residenti in zona, incappottati e con gli occhi cisposi per la levataccia, l’abito da cerimonia inzuppato di neve per l’imprevista genuflessione…”. Prendete nota, per favore, perché temo che non troverete “Mariambulus” in molte librerie: l’editore si chiama ExCogita, l’indirizzo è : via Ruggero di Lauria 15, Milano, excogita@excogita.it
INFORMAZIONI E RIFLESSIONI (NAZIONALE)
Numero versamenti finora effettuati: 14 - Fondi raccolti 158 euro
Fondi ancora da raccogliere: 1442 euro
Come avrete già letto nei numeri precedenti, "il GRILLO parlante" è impegnato da due anni nel sostegno ad una azione di solidarietà in Salvador, "Progetto Sorriso", portato concretamente avanti dai volontari del Ser.Co.Ba (Servizio alle Comunità di base) e Pax Christi International operanti tra le gente più povera della periferia di San Salvador, la capitale della piccola nazione del Centro America bagnata dall'Oceano Pacifico, duramente provata dai recenti terremoti. Tra qualche giorno partirà da Vicenza, diretto a San Salvador, un container carico della solidarietà (materiale didattico, sanitario e generi di prima necessità) manifestata da tante persone e coordinata dai gruppi di appoggio di Cologna Veneta (VR) e Turbigo (MI). Grazie alla sensibilità della ditta "FCM" Furlani Costruzioni Meccaniche di Minerbe (VR) siamo riusciti ad ottenere un prezzo di assoluto favore per l'acquisto di un gruppo elettrogeno per la produzione di energia elettrica (con incluso il kit per saldare), indispensabile per le mille attività dei volontari nelle comunità più isolate. Manca ancora, tuttavia, la copertura finanziaria per concretizzare tale sogno, pari a 1442 euro. Come già evidenziato, "il GRILLO parlante" può contare esclusivamente sulla vostra solidarietà. Sulla bontà dei 1776 lettori ai quali chiediamo di recarsi presso il più vicino Ufficio Postale ed eseguire il versamento di (almeno) 2 euro sul Conto Corrente Postale numero 21008305 intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi - Indirizzo: località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) Causale del versamento: "Salvador". Grazie,
ASSOCIAZIONI & APPELLI
DARE NOME ALLE EMOZIONI E AI SENTIMENTI
"Dare nome alle emozioni e ai sentimenti" è il tema portante della seigiorni organizzata dall’Associazione "Ore Undici" a St. jacques De Champoluc (Ao) dal 29 luglio al 4 agosto. Saranno presenti: Arturo Paoli (Piccolo Fratello del Vangelo), il teologo don Carlo Molari, Emmanuelle Marie (scrittrice), Lina Dicuzzo (somato-psicoterapista), Enzo Meroni (pittore-designer) e don Mario De Maio (sacerdote e psicoanalista). Si terranno laboratori di creatività e gruppi di approfondimento (pittura, manipolazione, movimento, musica, consapevolezza del corpo). La quota di partecipazione: da 155 euro. Per informazioni: tel. 0639887428 – e-mail:
oreundici@tin.it ; www.oreundici.itVISITA A BARBIANA - PARTENZA DA SAN BONIFACIO
Giovedì 22 agosto, come ogni anno, con un gruppo di amici andremo a Barbiana dove è vissuto e morto don Lorenzo Milani. E' un occasione indispensabile per ripensare e riflettere sul pensiero e sulla vicenda umana di don Lorenzo oltre che per ritrovarci e stare insieme. Il programma è questo: ore 6.15 un pullman parte da San Bonifacio (Piazza Costituzione); ore 6.30 un pullman parte da San Zeno di Colognola ai Colli (di fronte alla chiesa); ore 6.35 i pullman si incontrano a Strà di Colognola ai Colli (davanti al ristorante Bareta); ore 7.00 al casello di Nogarole Rocca per raccogliere altri amici; ore 9.50 circa uscita a Barberino per pausa ristoro; ore 10.15 in viaggio verso Barbina; ore 11.00 sosta dei pullaman e partenza a piedi verso Barbina; ore 11.30 arrivo a Barbiana; visita al cimitero dove è sepolto don Lorenzo e breve riflessione ; pranzo al sacco; incontro con un testimone; ore 16.00/16.30 visita al Centro di documentazione don Milani di Vicchio; ore 18.00 partenza per il ritorno; ore 22.00 circa rientro. Costo del viaggio circa 10 euro e abbigliamento leggero e poco ingombrante. Per informazioni e prenotazioni: Luigi Adami 0457650393, Lorenzo Dani 0457665005, Mariano Mariotto 0457614468, Loredana Mazzonelli 0457901838, Paolo Veronese 0457820845
FORUM ITALIANO PER UN'ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE
Ciao! Ricordi la proposta di costituzione del Forum Italiano per un'Alimentazione Sostenibile? Stanno arrivando le prime adesioni, e' arrivata anche una risposta del Cartello animalista che per il vertice Fao aveva organizzato la Campagna "Un'altra alimentazione e' possibile": Emergono due tipi di animalismo: etica o politica? Chiediamo alle forze sociali e politiche democratiche e a tutti i cittadini, di partecipare al dibattito entrando nel nostro sito e leggendo i vari messaggi. E' possibile aderire al Forum o mandare soltanto un parere: www.progettogaia.org clicca su: DOPO FAO. Lavoriamo insieme! (Associazione Progetto Gaia)
13-14-15 luglio 2002 A Genova,
un anno dopo
Rete Lilliput torna a Genova per rilanciare i temi
del Public Forum e dibattere sulle alternative possibili
La Rete Lilliput torna a Genova ad un anno esatto dall'apertura
di quello straordinario e irripetibile laboratorio politico determinato dal
Genoa Social Forum in occasione del G8 del luglio 2001. Un movimento complesso,
articolato, inedito che ha fatto irruzione nell' arena politica italiana con una
pluralità di soggetti differenti per tradizione, pratiche e cultura politica.
Oltre 1000 gruppi e associazioni in grado di collaborare ed interagire per dare
vita ad un unico evento fortemente politico e mediatico mirato a contrastare con
contenuti, proteste e proposte il governo illegittimo del pianeta da parte della
ristretta oligarchia degli Otto Grandi.
NON SOLO PIAZZA PER FARE
POLITICA, LA FORZA DELLE PAROLE E DELLE IDEE Oggi, a 12 mesi di distanza, Rete
Lilliput organizza una tre giorni ricca di contenuti, di idee, di analisi
dedicata a tutti coloro che credono che un altro mondo sia possibile. Un
programma di alto profilo con partecipanti di estremo rilievo: da Alex Zanotelli
a Frei Betto; da Alberto Castagnola a Imma Barbarossa; da Francesco Martone a
Lidia Menapace; da Antonio Vermigli a Lorenzo Guadagnucci. Rete Lilliput vuole
aumentare la consapevolezza nei cittadini che è necessario cambiare rotta,
perché il sistema economico dettato dal neoliberismo è un sistema carico di
ingiustizie e povero di solidarietà. Durante la tre giorni sarà presentato il
lavoro dei Gruppi tematici della Rete: dalla Campagna Kappa in difesa dei
lavoratori birmani all'Impronta Ecologica che misura lo stato di "affaticamento
da neoliberismo" del Pianeta Terra; dalla difesa della Legge 185/90 sul
commercio d'armi alla promozione del software libero.
LA MEMORIA
Importante sarà anche il tema della memoria. Rete Lilliput non dimentica la
violenza orribile subita dai manifestanti inermi e pacifici, l'accanimento
militare e repressivo per impedire il dissenso espresso dalla società civile,
l'inaccettabile uccisione di Carlo Giuliani, apice del fallimento totale di una
gestione irresponsabile e premeditata dell'ordine pubblico; gestione sulla quale
Lilliput, con piena fiducia nella magistratura, attende chiarezza e
verità.
LA NONVIOLENZA Rete Lilliput intende anche rilanciare con forza
un ragionamento particolare sul tema della nonviolenza, ravvisando la necessità
di intraprendere sempre di più e in tutto il movimento che lotta per un altro
mondo possibile, una riflessione seria e feconda, contaminante, affinché tale
pratica non rimanga una sterile ed inefficace "buona intenzione".
I
CONTATTI Per maggiori informazioni il referente politico ed organizzativo è il
nodo genovese della Rete Lilliput nelle persone di Deborah Lucchetti
338/1498490, Fabio Marraffa 328/5691335, Alberto Zoratti 349/6766540.
Rimango comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento e informazione
supplementare.
Povera Telecom o poveri noi?
Analizzando l'ultima bolletta del telefono che mi è arrivata,
ho notato che pago, oltre all'abbonamento e al costo delle Telefonate, anche il
NOLEGGIO ACCESSORI, ed il NOLEGGIO APPARECCHI TELEFONICI. Non volendo più pagare
il noleggio apparecchi telefonici, non sapendo in che cosa consistesse il
noleggio accessorie non sapendo in che cosa consistessero i servizi telefonici
supplementari, ho chiamato il 187 per avere ulteriori informazioni, e ho
scoperto che: IL NOLEGGIO ACCESSORI è una quota che si paga per LE PRESE
TELEFONICHE installate in casa; IL NOLEGGIO APPARECCHI TELEFONICI è una quota
che si paga per noleggiare il telefono, così ho domandato all'operatrice se
potevo restituire il telefono, comprarne un altro e non pagare più il noleggio,
e l'operatrice mi ha risposto che si poteva restituire il telefono alla sede
Telecom scritta sulla mia bolletta e non pagare così più il noleggio. Finita
questa chiamata ho pensato a quali telefoni (ne ho 2 fissi) appartenessero alla
Telecom, e non ricordandomi se erano entrambi o solo uno di loro proprietà, ho
richiamato il 187 e un'ALTRA operatrice mi ha chiesto se gli apparecchi avessero
più di tre anni, ho risposto di sì, mi ha chiesto il mio numero di telefono, mi
ha chiesto a chi fosse intestatala linea e ha confermato che gli apparecchi
AVEVANO PIÙ' DI TRE ANNI E MI HA DETTO CHE LA TELECOM NON LI ACCETTA PIÙ'E CHE
QUINDI SAREBBERO DIVENTATI DI MIA PROPRIETÀ E CHE DALLA BOLLETTA SUCCESSIVA IO
NON AVREI PIÙ' PAGATO IL NOLEGGIO! A questo punto, sorge spontanea la domanda:
"Scusi, ma tutti i soldi che ho pagato per il noleggio negli anni precedenti,
come faccio a recuperarli?".
L'operatrice mi ha risposto che NON ERA
POSSIBILE EFFETTUARE UNO STORNO E RESTITUIRMI I SOLDI! Allora io ho chiesto
conferma del fatto che IL NOLEGGIO NON VIENE PIÙ PAGATO SOLO SE E' IL CLIENTE A
TELEFONARE AL 187 E AVVISARE CHE I SUOI APPARECCHI HANNO PIÙ' DI TRE ANNI e
l'operatrice mi ha risposto che non essendo un'operazione automatica ERA PROPRIO
COSI'! QUESTO E' UN VERO FURTO! PROPRIO LA TELECOM CHE HA INSTALLATO CHISSÀ
QUANTE CENTRALI TELEFONICHE AUTOMATIZZATE, NON E' IN GRADO DI TOGLIERE
AUTOMATICAMENTE IL COSTO DEL NOLEGGIO APPARECCHI TELEFONICI AI PROPRI CLIENTI
CHE HANNO UN TELEFONO DA PIÙ' DI TRE ANNI???!! DICIAMO PIUTTOSTO CHE LE CONVIENE
NON FARLO PERCHÉ' COSI' GUADAGNA UN MUCCHIO DI SOLDI ALLE SPALLE DEI CLIENTI
MENO ATTENTI, E CHISSÀ QUANTI SONO ! Non ci crederete, ma non è ancora finita
qui: Dopo aver disabilitato il servizio ho chiesto se il discorso del noleggio
che scade dopo tre anni valesse anche per IL NOLEGGIO ACCESSORI (cioè le banali
prese telefoniche di plastica) e mi ha risposto di sì e mi ha chiesto se volevo
togliere ANCHE IL NOLEGGIO ACCESSORI! E ME LO CHIEDE PURE?CERTO CHE SI' ! PERCHÉ
DOVREI PAGARE PER DUE PEZZI DI PLASTICA SE HO IL DIRITTO A NON PAGARE IL LORO
NOLEGGIO! POVERA TELECOM, SE NON VUOI PROPRIO DISABILITARE AUTOMATICAMENTE TUTTI
I COSTI INUTILI E INGIUSTI CHE I TUOI CLIENTI SOSTENGONO, AVVISALI ALMENO CHE SE
HANNO UN TELEFONO E DELLE PRESE DA PIÙ' DI TRE ANNI DEVONO CHIAMARE IL 187 PER
NON PAGARNE PIU' IL NOLEGGIO! ALTRIMENTI TOCCHERÀ' SEMPRE AL POVERO CLIENTE FARE
IL PASSAPAROLA! E METTI D'ACCORDO TUTTI GLI OPERATORI DEL 187 PER FAR SI'
CHE RISPONDANO TUTTI ALLO STESSO MODO, SENZA CONTRADDIZIONI (FINO A UN MESE FA
NON RISPONDEVANO NEANCHE ALLE SEGNALAZIONI DI GUASTI SULLA LINEA)! POVERA
TELECOM, HAI SOLAMENTE 4.022.941.728,30 Euro di Capitale Sociale! (É scritto IN
CARATTERI MINUSCOLI nell'intestazione della bolletta, sotto il marchio
Telecom!). DIVULGATE IL PIÙ' POSSIBILE QUESTA E-MAIL, PROVATE ANCHE VOI CHIAMARE
IL 187 E VI RISPONDERANNO "SE VUOLE LO TOGLIAMO E DALLA PROSSIMA BOLLETTA NON LO
PAGA PIU"
Cari amici, da più di tre anni il Cestim - centro studi immigrazione di Verona ha dato vita a cestim on line (http://www.cestim.it ), servizio gratuito rivolto a studenti, operatori sociali, ricercatori e a tutti quanti sono interessati ad una corretta rappresentazione degli attuali fenomeni migratori. Utilizzando una veste grafica essenziale Cestim on line si propone di guidare il visitatore nel web alla ricerca dei siti e dei materiali più interessanti in tema di immigrazione. Il sito è organizzato in schede tematiche (Razzismo - Intercultura - Islam - Irregolari - Criminalità e devianza - Scuola - Condizione abitativa - Emigrazione – Lavoro – Mass Media – Salute - Politiche sull'immigrazione – Rifugiati - Rom, Sinti e Camminanti - Minori - Centri di detenzione - Veneto) e sezioni (Novità su Cestim on Line , gli aggiornamenti dell’ultima settimana - Dati statistici, dati sull'immigrazione in Italia e nel mondo - Normativa , archivio completo di leggi, decreti e circolari sull’immigrazione in Italia e negli altri Paesi OCSE - Biblioteca , bibliografie a tema e links per la ricerca bibliogarfica - Ricerche, Tesi di laurea e working papers "full text" - Materiali didattici, per la comprensione dei fenomeni migratori, per il superamento del pregiudizio razzista, per l’educazione alle relazioni interculturali e per l’insegnamento dell’italiano come L2 - Dossier Paesi, schede informative sui Paesi più rilevanti per il fenomeno dell’immigrazione in Italia - Riviste e newsletters - Videoteca - Servizi per immigrati in Italia e nel Veneto - Links , per argomento e per Paesi). Nella sezione Novità vengonono evidenziati con scadenza settimanale gli aggiornamenti del sito, mentre nella pagina dedicata agli Eventi sono segnalati giornalmente congressi, incontri, corsi e altre iniziative di interesse. Per poter migliorare il nostro servizio vi invitiamo a contribuire all’arricchimento di Cestim on line segnalandoci notizie, eventi, pubblicazioni, studi, tesi di laurea e altri materiali che possono essere di interesse per tutti.
Natalie e Glenn sono stati semplici e cordiali come li ricordavo. Mi hanno accolto con calore ed abbiamo trascorso qualche ora a parlottare del più e del meno, del mio viaggio, della loro casa che pian piano stanno rifinendo. Jack, adagiato sul letto ed avvolto dai cuscini, non prendeva sonno. La stessa sera sarei ripartito, il mio treno delle 7 mi avrebbe portato nel punto più ad Est dell’intero continente australe: Byron Bay. É una meta classica per chi viaggia in Australia, decisamente modellata sullo stampo del turismo; per molta gente è il centro dell’intero continente. Si dice addirittura che qui sia possibile sentire l’energia della terra, del vento, dell’acqua e del fuoco. Un luogo quasi trascendentale insomma, che per millenni gli Aborigeni hanno avvolto nella sacralità. Ma trasformato dagli europei in una mecca per il turismo anarchico. Hotel, alberghi, ostelli, ristoranti e bar di ogni genere e per ogni tasca; per non parlare di negozi di abbigliamento, di attrezzature da sub, di talismani, di saponi, di prodotti orientali ed annesse essenze che si annusano nell’aria. Cercavo disperatamente di evitare il più possibile una folla disorganizzata ma non avevo speranze. Gli hippy, soprattutto, hanno piantato radici solide. Arrivarono qui negli anni `70 e da allora nessuno li ha più sradicati. Si organizzano corsi di Yoga ovunque, per non parlare del Tai Chi o del Reiki (quelle che definisco “arti del benessere” e consistono in esercizi fisici molto lenti mirati a risollevare anima, corpo e spirito), gente qualsiasi suona per le strade, ti chiama ‘fratello’ e ti invita a gettare una moneta. Un tizio se ne stava addirittura steso su di un prato con fiori vari sparsi attorno dicendo a chi passava di lì: “sei bello fratello”. Oppure: “com’è bella la vita”, o “tesoro, sei fantastica oggi”. Il tutto senza conoscerti. Scioccante. E poi questo è un paradiso per surfisti, predicatori di strada con tanto di bibbia alla mano, ciarlatani. Tutti inveiscono contro le droghe eppure se ne consuma parecchia, marjuana soprattutto. Questo è l’Eden per chi ne vuole trovare in quantità e di produzione locale. La pianta di “gangia” (in gergo) fa parte dell’arredamento domestico qui. Il clima è favorevole in quanto sub-tropicale, umido. E le pianticelle crescono sane e forti nel periodo estivo. Con tanto amore vengono curate, potate, fumate. Fa parte della cultura del posto. Ecco perché per molte persone qui si può essere davvero liberi. C’è chi cammina a piedi nudi, chi mezzo nudo, chi gironzola nudo completo (questi ultimi confinati in una spiaggia appositamente nudista onde evitare problemi con un turismo “moderato” che comunque esiste). Mi son fermato due notti. Ho camminato lungo la spiaggia al tramonto; di giorno ero salito fino al faro: da lassù si avvistano le balene, se si capita nel giorno fortunato. É uno spettacolo esilarante. Lo sbuffo d’acqua di questi mammiferi può raggiungere svariati metri di altezza e sembra quasi una carica di esplosivo che detona in mezzo all’Oceano. Le avevo già viste l’anno scorso quando ero passato di qui. Le balene migrano lungo la costa Est dell’Australia ogni anno in due periodi ben distinti. Ad agosto e settembre si spostano a Sud verso le gelide acque dell’Antartide in quanto i mari del nord sono troppo caldi con l’arrivo dell’estate. A maggio e giugno, invece, con l’inverno alle porte, invertono rotta e risalgono verso le più miti acque tropicali a Nord, lasciando le ghiacciate distese antartiche (per chi non si trovasse coi mesi, le stagioni in Australia corrono al contrario dell’Europa in quanto ci troviamo nell’emisfero australe, quello a Sud del pianeta. L’estate corre tra dicembre e febbraio mentre l’inverno qui comincia il primo giugno e si esaurisce a fine agosto). Sabato pomeriggio sono partito per Brisbane, capitale dello stato del Qeensland. E’ stata una sorta di lotta contro il tempo. Puntavo al martedì successivo, avevo un volo prenotato per Darwin. Cercavo di far combaciare i giorni ed i luoghi, di non predere tempo, di non sprecare soldi in posti turistici: personalmente non so davvero apprezzarli / CONTINUA.
Cos’è la pedofilia?
Un giornale aperto, una notizia alla tv, un discorso tra adulti: ai bambini nulla sfugge e, se fino a poco fa la domanda più ricorrente era “Come nascono i bambini?”, ora possiamo sentirci chiedere, di punto in bianco, “Cos’è la pedofilia?”. Inutile e sbagliato fare finta di non sentire, rispondere “non ho tempo” o delegare ad altri l’onere della risposta: i bambini hanno fiducia, non bisogna tradirli, come non bisogna far capire loro che sono troppo piccoli per queste domande. Ricordiamo che una risposta semplice ed esauriente, a qualsiasi domanda ci venga formulata, è un passo avanti verso una naturale opera di prevenzione per la loro salvaguardia. Il non avere risposte, come il vietare, scatena nei bambini una maggiore curiosità, rischiando che certe verità vengano svelate da persone estranee ed in modo traumatico. Cosa dire, allora? Con tranquillità e semplicità, e senza timore, possiamo dire ai nostri bambini che i pedofili sono persone non buone, ammalate, che dicono di voler bene ai piccoli ma non è assolutamente vero. Diciamo anche che i pedofili fanno cose cattive, per esempio toccano in modo strano i bambini mettendoli in imbarazzo, li accarezzano, li baciano, fanno loro regali che però non bisogna mai accettare. L’importante è però non spaventarli, neppure quando accenniamo al fatto che anche persone vicine a noi tutti i giorni possono essere così. E’ importante spiegare cosa vuol dire “essere toccati”: in modo buono come con papà e mamma ed in modo cattivo, che mette imbarazzo, disagio e timore. Così come il saper distinguere le persone buone da quelle cattive. Nel parlare, dobbiamo trasmettere al bambino che ci ascolta un senso di sicurezza e di fiducia, sia egli figlio, nipote, alunno. Se manteniamo integra la fiducia che ha nei nostri confronti, saremo certi che in caso di necessità si rivolgerà a noi con sicurezza e sincerità. Il gioco, le letture, i disegni, sono strumenti importanti e rassicuranti attraverso i quali, adulti e bambini insieme, si addentrano con delicatezza, sensibilità e senza traumi nel tema dell’abuso. Può essere che proprio attraverso tali sussidi possiamo prevenire come far emergere situazioni di disagio, come può essere che da un’immagine il bambino riviva un’esperienza vissuta e ne avverta sofferenza. I bambini devono essere tutti i giorni osservati durante le loro attività, attraverso le quali possono lanciare segnali importanti che solo noi, genitori ed educatori, siamo in grado di cogliere se attenti, preparati ed informati. Se il bambino ci parla di cose che riteniamo strane, non diamo per scontato che siano inventate: può essere che ci sia un fondamento di verità che persone preposte ed esperte sapranno valutare. Il nostro compito non è tirare fuori a tutti i costi le informazioni dai nostri bambini ma quella di avvertire in essi un eventuale senso di disagio, campanello di allarme. Non forziamoli, non ricattiamoli promettendo “qualcosa in cambio” se ce ne parlano, rischiamo di farli cadere in un mutismo imbarazzante e senza ritorno. L’importante è che il bambino avverta la nostra disponibilità l’ascolto, la nostra dolcezza, la nostra protezione, sia quando siamo chiamati a rispondere, sia quando domandiamo. Con questi semplici accorgimenti, la domanda “Cos’è la pedofilia?” non ci farà più paura. (Greta Blu con la consulenza del Dott. Sergio De Martino)
SAN POLO DI PIAVE. E' stato attivato anche quest'anno a San Polo, il servizio di prevenzione sugli abusi e sulla tutela della dignità e della libertà dei bambini, dei ragazzi e delle donne. Il servizio, iniziato dall'assessorato ai servizi sociali del Comune, lo scorso anno, è un progetto che prevede interventi cofinanziati dalla Regione, a sostegno della famiglia, in particolare per i minori e le donne. E' aperto, dunque, presso la sede municipale uno sportello di ascolto. Si potrà accedere al servizio, il lunedì, dalle ore 9 alle 13, oppure su appuntamento, telefonando ai numeri 0422 855106 e 329 7503570.
Violenza sui minori E' nata una comunità in provincia di Venezia. STRA (Ve). Sulla violenza ai minori i genitori vogliono saperne di più. Da questa esigenza è nato nel progetto «Una comunità che si prende cura delle famiglie», finanziato dalla legge Turco del '97, un percorso formativo su questo tema per i padri e le madri. L'iniziativa è coordinata dall'agenzia Metodi. Sono interessati gli assessorati alle politiche sociali dei dieci comuni rivieraschi che gestisco nell'ambito della normativa citata uno spazio genitori accanto ad un altro spazio per bimbi e ragazzi. Si sono formati alcuni gruppi di lavoro di genitori su iscrizione ai quali sono intervenuti esperti con varie competenze: dal medico all'avvocato allo psicologo. Con l'intento di sviscerare il problema che resta ancora tabù dal momento che se ne parla poco e con molte cautele. In secondo luogo con la precisa intenzione di dare una informazione corretta e indicazioni su strutture competenti a proposito di minori. Infine per indirizzare i genitori al dialogo con i figli su temi del genere.
INTERESSE COLLETTIVO
Quando
si parla di carcere, si rischia di incorrere in esternazioni ideologiche, che
sono il mezzo per infilare la scorciatoia più vicina, per non percorrere la
strada faticosa a nome Giustizia e Umanità. Per
partorire davvero riforme, invece occorrono costruzioni mentali forse difficili,
non basta esprimere giudizi. Tutti
sappiamo che è più facile non guardare a quel che succede nei meandri di un
penitenziario.
Altrettanto sappiamo che è ancora meglio non interessarsi a quel che non succede
in una prigione. In fin
dei conti è più consono non accollarsi troppi mal di testa per “persone“ che
hanno sbagliato, e pagano giustamente pegno. Tranne
poi scandalizzarsi e farne un dramma di coscienza, quando molte di queste
persone, una volta ritornate in libertà, al termine della loro pena,
ricommettono gli identici reati , creando allarme sociale e
insicurezza. Allora
si auspica, inasprimento delle pene, carcere duro….. il capo reclino negli
strati più profondi, con l’unico risultato di nascondere la verità, quella che
fa male e ci indica come corresponsabili di un’assenza che perpetua vittime e
carnefici.
L’impressione che si ricava dal dibattito attuale sul carcere, è di una somma di
parole che non favorisce speranza. Come se
il carcere, per un imperativo categorico non scritto ma imponente, dovesse
rimanere uno spazio isolato, disgregato e disgregante, annichilente a tal punto
che nessuno deve interessarsene con impegno e investimento
appropriato. Come se
obbligatoriamente chi entra nel perimetro di una prigione, debba uscirne svuotato di
se stesso, e senza prospettiva alcuna. Come se
trasformare il presente carcerario, ricercando un dialogo possibile, che edifica
il più piccolo degli approdi sicuri, a fronte di uno sbandamento che ha prodotto
conflittualità assidua, fosse una utopia lacerante. Eppure,
se vogliamo che l’insicurezza e la criminalità diminuiscano, dobbiamo riflettere
tutti insieme, perché l’esperienza ci dice e conferma che sulla personalità di
ogni detenuto, di ogni uomo ristretto, di ogni minore o adulto in prigione, gli
effetti sfavorevoli delle sanzioni privative della libertà personale, superano
di gran lunga qualsiasi portata positiva per la sua
risocializzazione. Per
superare lo scompenso, la diastasi tra punizione e recupero, occorre
ripristinare un clima di collaborazione e di partecipazione attiva. Forse è
il caso di prendere in considerazione il fatto che il reato, il delitto, è anche
una malattia sociale, e come tale, necessita più di un risanamento che di
punizione. Se
rapportiamo questo ragionamento alla funzione del carcere, erroneamente ridotto a fungere da mero luogo di contenimento, e alla luce
degli effetti prodotti: recidiva, desocializzazione, deresponsabilizzazione,
dobbiamo per forza fare affidamento sull’idea di un carcere che serva davvero a
qualcosa, quanto meno a migliorare le persone costrette a trascorrervi parte
della loro vita. Come
uomo e come detenuto, negli obiettivi raggiunti, ho riconoscenza per chi mi ha
aiutato a rinascere, e senza alcuna polemica, mi viene da pensare che una società
dimentica il diritto stesso, quando lascia il detenuto SOLO a riconoscere le proprie colpe, e
tradisce quel diritto quando lo lascia SOLO nel suo impegno a superarle e
rinnovarsi. Eppure
è proprio questo rinnovamento, questo impegno a superare il passato, questa
assunzione di responsabilità soggettiva, che impone al detenuto, ma anche alla
collettività un nuovo modo di “vivere il carcere”. In
questa terra di nessuno, quale è il carcere, c’è davvero bisogno di un
incoraggiamento pedagogico, verso condotte socialmente condivisibili, ma forse
c’è soprattutto urgenza che vengano
attenuati alcuni meccanismi dissocianti di una peculiare condizione carceraria,
i quali ostacolano la prospettiva di un valido avvenire e di una nuova esistenza
sociale. Sono
solo parole? Oppure quanto fin qui detto conserva per intero il peso e la
comprensione di un vero e proprio interesse collettivo? Più
volte è stato sostenuto che ogni intuizione educativa, responsabilizzante,
fagocitante un cambio di mentalità all’interno di una prigione, è
sistematicamente resa monca, dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e
di fondi.
Più volte alle parole si sono sommate altre parole, ma al fondo mai nulla è
rimasto, infatti a queste serie difficoltà, vanno aggiunte diverse altre voci,
tra cui il taglio del 13% dello stanziamento concesso agli Istituti
Penitenziari per far fronte alle
spese sanitarie.
Addirittura il taglio riguardante le retribuzioni per i lavori domestici svolti
in carcere è del 45%. Mi
ritornano in mente le parole di un Nietzsche trapassato, che forse
consapevolmente si confrontava con il proprio cavallo, e affermava: Non mi piace
la vostra Giustizia fredda!… Dite,
dove si trova la Giustizia che è amore ed ha occhi per vedere?
Inventatemi dunque l’amore che porta su di se non solo tutte le pene, ma anche
tutte le
colpe.