Prosegue
la Festaltromercato, la prima festa del commercio equo e solidale a Verona,
presso i Giardini di Porta Catena, dal 28 al 30 giugno 2002. Ingresso
libero. PROGRAMMA dettagliato delle prossime
iniziative:
SABATO
29 GIUGNO - Ore 15.00-17.00 - ANIMAZIONE PER BAMBINI Giro giro mondo!
Giochi creativi, giochi di gruppo, socialità a cura dell’associazione Gaia.
Partecipazione libera: bambine e bambini del mondo, unitevi!
Ore 19.00 -
FINTI ILLIMANI SUL PALCO - Da Napoli alle Ande, quanto spazio c’è? E quante
idee? Ma, soprattutto, quante suggestioni musicali? Diciassette elementi
compongono questo gruppo che non può essere spiegato, ma solo vissuto.
Ore
21.30 - DANIELE SEPE in concerto …non solo uno sperimentatore e
cercatore di musiche e parole di ogni lato del mondo, ma anche un compagno di
strada del commercio equo e solidale con Un’altra via d’uscita, fair-hit
dedicata all’altro mercato.
DOMENICA
30 GIUGNO - A partire dalle 14.00 MERCATINO DEL BARATTO
Partecipazione libera (iscrizioni al bar). A partire dalle ore 15.00 LIVE
AND FAIR MUSIC - palco aperto con Wombat Didgeridoo Club Il Wombat Didgeridoo
Club è un'associazione che si propone di promuovere la conoscenza della cultura
aborigena australiana attraverso l'approfondimento di tutti gli aspetti pratici
e teorici di uno degli strumenti musicali tipici di tale cultura: il didgeridoo.
Nata nel 2002 l'associazione raggruppa suonatori fra Milano e Varese e oltre ad
organizzare raduni, concerti, mostre e seminari si batte per un commercio di
didgeridoo equo e solidale. owombat.didgeridoo.it wombat@didgeridoo.it
Kusum - E’ una
band di 5 elementi che provengono dal Ghana e vivono a Verona da diversi anni.
La loro musica è una calda miscela di ritmi reggae,funky e africani. Nei loro
concerti riescono a trascinare il pubblico in sfrenate danze creando una
coinvolgente atmosfera afrocaraibica....
Tradenotaid - Il gruppo nasce nel
1997.Il nome è un slogan degli anni Sessanta utilizzato dai primi movimenti
legati al commercio equo solidale. Lavorano su pezzi propri studiando nuove
sonorità e riuscendo a creare canzoni orecchiabili ritmiche ed aggressive.
Altrettanto impegnata è la forma di comunicazione che alterna la forma
espressiva del rap a pezzi molto melodici ottenuti anche attraverso l'intreccio
di più lingue (inglese, italiano e spagnolo). Ultima esperienza: il tributo ai
"Rage Against the Machine" che li ha portati a girare, durante tutto lo scorso
inverno vari locali del nord - centro Italia. Recentemente il gruppo ha
autoprodotto l’album "Performance to grow”. Componenti del gruppo: Andre (voce),
Niko (chitarra), Alberto (basso) e Ricky (batteria). www.tradenotaidband.com info@tradenotaidband.com … e poi
fino alle 21.00 la musica mondiale del DJ Leo!
ore 21.00 SPETTACOLO TEALTRALE
Johan Padan a la descoverta de le Americhe testo e regia di Dario Fo. Con Mario
Pirovano (unico interprete autorizzato dall’autore).
29 e 30/06/2002 - Verona- Incontri con Arturo Paoli: L’uomo di fronte al dolore e alla sofferenza
La Comunità cristiana di San Nicolò all’Arena (Verona) promuove una RIFLESSIONE – DIBATTITO con don Arturo Paoli sul tema: “L’uomo di fronte al dolore e alla sofferenza” Sabato e domenica sarà ospite della nostra città don Arturo Paoli, un piccolo fratello di Charles de Foucauld, che da tanti anni vive come missionario in America Latina ed è conosciuto in tutto il mondo per i suoi scritti di spiritualità. Sabato 29 giugno, alle ore 21, presso la chiesetta di San Domenico di via del Pontiere, terrà una riflessione sul tema: “L’uomo di fronte al dolore e alla sofferenza”. Domenica 30 giugno alle ore 11 celebrerà l’eucarestia e terrà l’omelia nella chiesa di San Nicolò all’Arena. Con i suoi 89 anni, portati benissimo, don Arturo Paoli può essere considerato uno degli ultimi testimoni e profeti viventi della Chiesa del Concilio Vaticano II. E’ nato a Lucca nel 1912 ed è stato ordinato sacerdote nel 1940, dopo essersi laureato in lettere. Negli anni ’50, con Rossi, Carretto e il veronese Gianni Zanini, è stato uno dei dirigenti nazionali dell’Azione Cattolica. Ma per le sue aperture politiche e culturali è stato costretto a dimettersi. Negli anni ’60 si reca missionario prima in Argentina, dove negli anni difficili della dittatura militare, il suo nome viene messo nell’elenco dei condannati a morte. Poi si trasferisce in Venezuela ed infine in Brasile dove vive tuttora nello stato del Paranà. Nel 1999 ha ricevuto il titolo di “Giusto tra le Nazioni”, dall’ambasciata d’Israele in Brasilia per aver salvato la vita ad un ebreo nel 1944 a Lucca. La sua attività di scrittore lo vede impegnato come collaboratore di parecchie riviste, come Rocca, Nigrizia, il Regno, Jesus. E’ autore di circa 30 opere, molte tradotte in varie lingue.
29/06/2002 - Sommacampagna (VR) - "InSomma me GODO!!!" / 5
Il Comune di Sommacampagna in collaborazione con i Gruppi Giovanili e alcune Associazioni del territorio, all'interno delle iniziative promosse dal "Progetto Giovani", invita a partecipare alla manifestazione "InSomma me GODO!!!" che si terrà presso gli impianti sportivi di via Bassa a Sommacampagna. Il programma odierno offre: SABATO 29 giugno 19.00 STANDS GASTRONOMICI; 20.30 FINALE quadrangolare CALCIO A 7 e premiazioni; 21.30 SERATA con gli N-JOY: Ballo e me Godo: musica a 360° e animazione latino-americano. Si apriranno le danze con spettacolo Hip-Hop.
MALAFESTIVAL dall'8 GIUGNO al 27 LUGLIO presso SPAZIO EMMAUS, strada MATTARANETTA 41, San MICHELE EXTRA (VR) - USCITA A4 VR EST. TUTTE LE SERE COUS COUS, BIRRA, VINO, SANGRIA, COCKTAILS e SPAGHETTATA NOTTURNA. Oggi: SABATO 29 GIUGNO, ore 20.00 EMIDIO CLEMENTI (reading); ore 20.30 COUS COUS con LINDA; ore 21.00 ROSOLINA MAR in concerto; ore 22.00 VOLWO in concerto in collaborazione con brain's cat; a seguire DJ SET CON MAD DOCTOR + FEBBRE.
29/06/2002 - Vicenza - Diritti Umani
Sabato 29 giugno alle ore 17.30 presso il Parco del Retrone-zona Ferrovieri, nell'ambito dell'iniziativa Festambiente, il difensore civico di Vicenza - FRANCESCO BUSO - e il dott. PAOLO DE STEFANI dell'Associazione Diritti Umani - Sviluppo Umano di Padova, presentano l'iniziativa DIRITTI UMANI E DIFESA CIVICA A VICENZA, un progetto per l'anno 2002-2003 che si pone l'obiettivo di: favorire la reciproca conoscenza tra ufficio del difensore civico e organismi di società civile operanti per la tutela dei diritti umani; rafforzare le risorse istituzionali e non istituzionali del territorio a tutela dei diritti fondamentali; promuovere iniziative di educazione ai diritti umani rivolte al mondo scolastico. Siete invitati a intervenire. Maggiori informazioni sull'iniziativa si possono trovare nella sezione news del sito internet: www.difensorecivico.vicenza.it
30/06/2002 - Sommacampagna (VR) - "InSomma me GODO!!!" / 6
Il Comune di Sommacampagna in collaborazione con i Gruppi Giovanili e alcune Associazioni del territorio, all'interno delle iniziative promosse dal "Progetto Giovani", invita a partecipare alla manifestazione "InSomma me GODO!!!" che si terrà presso gli impianti sportivi di via Bassa a Sommacampagna. Il programma odierno offre: DOMENICA 30 giugno 9.30 TORNEO DI GREENVOLLEY: Sudo e me Godo Una giornata di avvincenti sfide a pallavolo sull'erba (iscrizioni entro il 20 giugno si gioca due maschi e due femmini. Per iscrizioni e informazioni cell.:3492681334) Possibilità di vedere finale di calcio mondiali su maxi schermo STANDS GASTRONOMICI: oggi aperti a mezzogiorno e sera; 21.00 SOMMACORRIDA: Giovani allo sbaraglio con cabaret, musica e di tutto un po'. (se sai fare qualcosa e vuoi diventare protagonista telefona entro il 20 giugno a: 3495582122). Ospite della serata gruppo Hip-Hop delle ragazze dell'Università del tempo libero di Sommacampagna.
In occasione della festa di Radio Sherwood a Padova, il 1° luglio ci sarà un incontro con Naomi Klein (libro No Logo), Toni Negri (autore con Michael Hardt del libro Impero), Luca Casarini (Disubbidienti) e Marco Bascetta (manifestolibri). NOLOGO-IMPERO 1 luglio 2002, ORE 20.30 nel piazzale di fronte allo Stadio Euganeo, info:www.sherwood.it
Il Comune di Salzano (Assessorato alle Politiche Giovanili) Equipe Operatori di Strada, in collaborazione con: ACLI Robegano, AC Robegano, Gruppo Missionario, Giovani di Robegano, Gruppo X organizzano per Martedì 2 luglio - ore 21.30 presso lo spazio verde di via Rossini a ROBEGANO, nell'ambito della Rassegna "PR... ESTATE ASCOLTO" l’incontro sul tema «VERSO UN MONDO EQUO». Relatori:PADRE GINO BARSELLA - Direttore di Pigrizia; DON ALBINO BIZZOTTO - Responsabile "Beati i Costruttori di Pace"; GIANFRANCO BETTIN - Pro Sindaco di Mestre; Moderatore BRUNO PIGOZZO - Sindaco di Salzano.
Mercoledì 3 luglio, alle ore 21, gli organizzatori del palinsesto legato alla Carovana della Pace che partirà da Verona il 5 settembre, e quanti sono disponibili a dare una mano in qualsiasi maniera, si ritrovano presso la Sala dei Missionari Comboniani (Vicolo Pozzo, 1 - Verona). Info: gaiga@cmdverona.it
03/07/2002 - Vicenza - CGIL: le nostre ragioni...
A fronte delle tante discussioni e mobilitazioni che si stanno sviluppando in questi giorni sui temi del lavoro - non sempre riportate dai mezzi di comunicazione con il dovuto rigore - sentiamo la necessità di far conoscere le nostre ragioni alle Associazioni con cui lavoriamo, a quelle che finora hanno condiviso il nostro percorso in difesa dei diritti, a quelle che non abbiamo ancora incrociato sulla nostra strada. Vorremo aprire una discussione, sentire le ragioni di altri che lavorano sul terreno della cooperazione, dell'impegno e della solidarietà sociale. Centrali per noi sono i temi del lavoro, ma non lo sono da meno quelli del welfare, della sanità, della scuola, dell'immigrazione…. Temiamo, passassero i provvedimenti in discussione in queste settimane, che il nostro paese sarebbe impoverito moralmente, culturalmente, economicamente. Crediamo che sul tema dei diritti non sia possibile nessuna trattativa, che non si possano fare deroghe. Per questo andremo ad uno sciopero regionale venerdì 5 luglio 2002. Vorremo spiegarvi meglio perché. Per questo la segreteria CGIL di Vicenza vi invita mercoledì 3 luglio alle ore 18 presso la sede della Circoscrizione 7, Via Vaccari - Vicenza.
03/07/2002 - Verona - Guida per i detenuti
Lo Sportello Giustizia del Centro di Servizio per il Volontariato di Verona, in collaborazione con il Cestim, CTP Carducci, redazione Microcosmo, Associazione "La Fraternità" e la Casa Circondariale di Verona organizza la presentazione della «Guida per i detenuti» ai detenuti di Montorio: mercoledì 3 luglio alle ore 10 presso la Casa Circondariale di Montorio (Via San Michele 15). La Guida è un piccolo volume che vuole agevolare i detenuti nella comprensione delle leggi e delle regole che disciplinano il regime penitenziario con l'obiettivo di rendere le informazioni comprensibili; è uno strumento utile che spiega quali sono i diritti e i doveri e consiglia comportamenti opportuni dal momento dell'ingresso in Istituto fino alla scarcerazione. Saranno presenti: Maurizio Mazzi (Sportello Giustizia), Jean Pierre Piessou (Commissione Intercultura), Lorenza Omarchi (Magistrato di Sorveglianza) e il direttore della Casa Circondariale, dottor Macrì. Per Informazioni: maumazzi@iol.it
03/07/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «A beautiful mind»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola "A beautiful mind" con R. Crowe, J. Connelly, Ed Harris.
Il Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario - SEAC organizza XXIV SEMINARIO DI STUDI - “Un'unica città” , presso San Felice del Benaco ( Brescia ), dal 4 al 7 luglio 2002. Tema: IL VOLONTARIATO: QUALE PONTE FRA LE DUE CITTA’? Siamo giunti al 24° seminario di studi, un lungo cammino di incontri, confronti, informazione e formazione per noi volontari, non solo con gli occhi rivolti al pianeta carcere ma anche attenti alla prevenzione, al reinserimento, al territorio e alla funzione della giustizia oggi. Perché questo titolo di ponte fra le due città ? Un ponte fra le città che addensano il territorio: il carcere e la società e, su altra scala, un ponte fra le città che costituiscono il mondo del carcere: l'istituzione e il volontariato. In queste città ci sono molte realtà diversificate per compiti e per obiettivi e non sempre è facile gettare un ponte per intessere delle relazioni. Carcere, società, istituzioni e volontariato rischiano l'arroccamento sulle proprie posizioni se non riescono a gettare dei ponti fra di loro, a confrontarsi e operare assieme per ascoltare, risolvere problemi, verificare e controllare la qualità della vita e non per creare conflitti su carenze che mantengono intatte le situazioni di disagio. Vorremmo parlare di tutto questo perché cresca in noi volontari, nell’ istituzione e nella società l'appartenenza a due mondi che dialogano nel comune obiettivo di partecipare ad una unica realtà. L 'ISCRIZIONE DEVE PERVENIRE ENTRO IL 30 GIUGNO 2002 alla SEGRETERIA DEL SEMINARIO. La prenotazione può essere fatta telefonando a: ASSOCIAZIONE LA FRATERNITA' di Verona – Tel e fax 045.8004960
MALAFESTIVAL dall'8 GIUGNO al 27 LUGLIO presso SPAZIO EMMAUS, strada MATTARANETTA 41, San MICHELE EXTRA (VR) - USCITA A4 VR EST. TUTTE LE SERE COUS COUS, BIRRA, VINO, SANGRIA, COCKTAILS e SPAGHETTATA NOTTURNA. Oggi: SABATO 6 LUGLIO, serata promossa dal coordinamento laico antirazzista CESAR K.
10/07/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «La maledizione dello scorpione di Giada»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «La maledizione dello scorpione di Giada» di Woody Allen.
MOSTRA DI PITTURA SOTTERRANEI DEL CASTELLO DI ZEVIO, DAL 13 AL 21 LUGLIO. Espongono: BRIGIDA BISSOLO - Sono tavolette di piccolo formato ma di grande impatto visivo, le opere che Brigida Bissolo espone. Tavole eseguite a tempera, che si presentano con un velo di preziosa raffinatezza per la materia con cui l’autrice le ha realizzate. Il tema che Brigida affronta è quello legato alle carte da gioco, ispirato soprattutto alle figure quali: re, cavalli e fanti, rielaborate nella loro caratteristica visione speculare. E’ proprio nell’interpretazione di questa contrapposizione d’immagine che la pittrice trova terreno fertile per la sua originale ricerca artistica. ELENA MIGLIORISI - Da anni è attiva nel campo della pittura con numerose mostre personali e ha partecipato a numerose collettive nazionali dove ha ottenuto vari e importanti riconoscimenti. E’ stata presente con le sue opere presso “INTERNATIONAL ART EXPOSITION DI WASHINGTON”. In occasione dei Giochi Olimpici di Los Angeles è stata invitata alla mostra “Maestri Italiani del Disegno e della Grafica Contemporanea”. E’ creatrice di gioielli e minisculture, alcuni dei quali sono stati utilizzati come gioielli di scena.
10/07/2002 - Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Il favoloso mondo di Amelie»
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Il favoloso mondo di Amelie».
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Nogara (Vr), col patrocinio della Provincia di Verona e della Regione Veneto presenta la rassegna MUSICA DELLE RADICI 2002. Oggi in programma: Giovedì 18 luglio 2002 - ore 21.30 HOTEL RIF & EMILIO FRANZINA in Veneto Trasformer, presso Parco di Villa Raimondi . Ingresso gratuito. Maggiori informazioni sugli Artisti, immagini, recensioni e logo della rassegna sono disponibili sul sito della Biblioteca, all'indirizzo http://digilander.iol.it/biblionogara . Se vuoi ricevere la cartolina della rassegna musicale, manda un'e-mail con l'indirizzo postale a biblionogara@libero.it indicando nell'oggetto "cartolina Musica delle Radici 2002".
GIOVEDI’ 18 LUGLIO – ORE 21.30 nel CORTILE DEL CASTELLO DI ZEVIO, BIG ONE in concerto, “PINK FLOYD TRIBUTE”, INGRESSO EURO 8,00. I Big One nascono nel 1990 per una forte volontà di un chitarrista navigato, Elio Verga, che ha saputo circondarsi da alcuni tra i più dinamici musicisti veronesi per creare una delle cover-band più richieste a livello nazionale per l’esecuzione della musica dei Pink Floyd. L’esperienza e le capacità tecniche del gruppo sono messe al servizio dell’esecuzione dei brani più famosi del leggendario gruppo inglese per il quale i Big One, avvalendosi della collaborazione di tecnici professionisti audio/video e della presenza di "Pianeta Rosa" (fans club dei Pink Floyd in Italia), hanno allestito numerosi “grandi tributi”, tra questi un’indimenticabile "tutto esaurito" al Teatro Romano di Verona il 7 settembre 2001 in cui erano convenuti un po’ da tutto il nord-Italia gli estimatori della musica pinkfloydiana. I Big One si sono esibiti nei locali più rappresentativi dell’Italia settentrionale partecipando con vivo successo a spettacoli all’aperto, trasmissioni televisive e concerti in teatri. Per i loro fans hanno registrato un CD prodotto dalla casa discografica "Azzurra music" in cui presentano varie situazioni "live" tratte dalle loro più recenti esibizioni.
FESTA DELLA RETE LILLIPUT di Verona: Il 27/28/ e 29 settembre si svolgerà l’annuale festa della Rete, "Verona capace di Futuro", presso Villa Buri.
Al suo funerale alcuni levavano in alto cartelli che ricordavano la sua bontà, la la capacità di essere seminatore di speranza in una periferia squallida e violenta. In uno di quei cartelli don Luis Lintner, prete italiano, altoatesino, ammazzato in Brasile, veniva definito “nonno dei pescatori”. Quando l’ho letto nelle appassionate cronache di Francesco Comina, subito ho pensato che un soprannome del genere sarebbe piaciuto a Jorge Amado, il grande cantore della gente di mare di Salvador e della Bahia: non solo naviganti e pescatori ma anche ragazzi di strada, anzi di spiaggia, quelli che lui chiamava “i capitani della notte”. Di ragazzi così, ma della Salvador più miserabile, là dove il mare è soltanto uno dei tanti odori notturni e la sabbia serve per fare cemento, dove i turisti non si spingono mai, si occupava da anni don Luis. e adesso lo hanno ucciso. Le città e la regione della Bahia de Todos os Santos (che vuol dire: Baia di tutti i Santi), nonostante il piissimo nome, sono terra di atroci contraddizioni: panorami di sogno avvelenati dall’industria petrolifera, immense piantagioni e, ai loro confini, una vera e propria epidemia della fame; miseria e perciò delinquenza: quella spicciola e quella organizzata. Caparbio come soltanto i montanari sanno essere, don Luis vedeva chiaramente questi grovigli umani di disperazione, di smania di vendetta e di qualche successo, ma non si arrendeva al “realismo” della disperazione, continuava a scrivere ai suoi amici altoatesini lettere come questa: “Numerose isole di solidarietà e gesti di una vivente giustizia alimentano la pianticella della speranza. Fare, senza lamentarsi che gli altri non fanno; andare avanti senza mollare solo perché il cammino procede troppo lentamente; ridere di se stessi (e non solo) invece di prendersela con gli altri; costruire ponti, invece di scavare fossati; cercare amici, invece di filosofeggiare sulla solitudine; credere che un dio padre ci ama e che ama il suo/nostro mondo… Io me lo voglio prefiggere!”, Che prete scomodo, quel don Lintner. Nel 1992 a Salvador si era riunita la “cupola” latino-americana, un’assemblea dei governanti di tutto il continente. Allora la città era stata restaurata, quasi affannosamente: ritinte con gli originali delicati colori “pastello” i palazzetti del Pelourinho (il quartiere dell’infamia: accanto alle case dei signori il palo per appendere gli schiavi ribelli), restaurate le 365 chiese, e persino cementificate, ad onore di tanto trambusto, le rive della ex-verdissima laguna detta “Lagoa do Abaetè”. Non so cosa dicesse allora don Lintner; ma sappiamo cosa scriveva e diceva di un nuovo carnevale storico-affaristico che va impazzando in questi mesi per le strade della più bella città dell’America Latina e cioé: le celebrazioni del 500.mo anniversario dell’arrivo dei portoghesi in Brasile e del 450mo anniversario dello sbarco nella Bahia, subito battezzata con il cristianissimo nome di cui s’è detto e trasformata in terminale di fiorenti traffici di schiavi. “Vengono riscaldate vecchie favole – aveva scritto qualche tempo fa don Luis ai suoi amici italiani - e mezze verità. Si rinvia la riflessione per apparire “più grandi”. Ma la realtà è ben altra. E di qui nasce la resistenza contro questa tronfia pomposità. “Gli altri 500 anni”: così si chiama un movimento popolare che vuole analizzare criticamente l’aggressione portoghese, senza tacere che la conquista è costata la vita a milioni di indios e nei decenni successivi la schiavitù a milioni di neri. E che il genocidio, sotto altre sembianze, va ancora allegramente avanti. Un esempio: proprio qui, dove le navi portoghesi presero terra, c’è una tribù di indios minacciata nella sua sopravvivenza. Il suo territorio viene continuamente aggredito, 500 uomini della polizia militare dovrebbero preoccuparsi di “mantenere l’ordine”; in realtà perseguitano gli indios più di quanto li aiutino, e rubano la loro manioca e i loro frutti”. La polizia militare è uno dei grandi problemi del Brasile: inquinata di ogni sorta di sporcizia morale, usa a una spietata violenza nei confronti dei poveri. C’è chi dice che don Luis sia stato ucciso da qualche suo agente, di quelli che compongono gli squadroni della morte al servizio del narcotraffico, perché il prete si batteva per strappare i giovani del ghetto a questa forma di schiavitù. E più che probabile: è certo che un prete così non poteva che scontrarsi con i poteri “ufficiali” e con i poteri occulti, così come in anni lontani (ma non troppo) altri sacerdoti italiani nella Bahia: dal fiorentino don Renzo Rossi, cappellano dei prigionieri politici all’epoca della spietata dittatura dei militari, al marchigiano don Paolo Tonucci, oppositore di un vergognoso neocolonialismo italiano truccato da cooperazione internazionale, dal gesuita bergamasco Claudio Perani, implacabile studioso dei fenomeni della violenza degli agrari al bolzanino don Ermanno Allegri, pubblicamente minacciato dai pistoleiros al servizio dei latifondisti. Al momento, come spesso in Brasile, e spessissimo nella Bahia, gli indagatori fanno volare stracci e finiscono in carcere “marginali” senza nome né protezione; ma. in tutti i casi è certo che don Luis è stato ucciso perché “prete di frontiera”: come, in Italia, tanto per fare due nomi, don Puglisi e don Peppino Diana. Nasce dentro allora, fra tante altre, una domanda: perché gli stessi giornali che dedicano pagine e pagine alla drammatica vicenda dei preti pedofili, sono così avari nei confronti dei preti che si giocano la vita per difendere la causa dei piccoli? All’assassinio di don Lintner i mass-media italiani hanno dedicato poco più che una frettolosa notizia. Il pianto dei poveri, e il martirio degli operatori di giustizia paiono evidentemente assai meno interessanti dei samba carnevalizi. E non è problema che riguarda soltanto i giornali. La diocesi di Bolzano ha preso il lutto per l’assassinio di questo suo figlio donato al Brasile; ma nelle altre chiese italiane è stato fatto il suo nome? Quanto lievito evangelico lasciamo cadere nel fango dell’effimero, noi e i nostri pastori.
INFORMAZIONI E RIFLESSIONI (NAZIONALE)
La
definisce "una legge disumana, oppressiva, che calpesta i diritti più
elementari dell'uomo". Se fosse approvata così com'è, "sarebbe un fatto
indegno di un paese civile". Raffaele Nogaro, vescovo di Caserta, parla
con tono sofferto, sembra perfino addolorato, ma con parole estremamente chiare
contesta lo spirito e l'architettura globale del decreto legge Bossi-Fini. Il
vescovo, noto per essere un alfiere dei diritti di poveri e diseredati, ha
spesso lanciato appelli e denunce coraggiose, che gli hanno procurato parole di
censura dentro e fuori dal mondo cattolico. Nel novembre scorso, quando cominciò
la guerra in Afghanistan, dichiarò di non condividere l'intervento armato, non
ritenendolo in linea con lo spirito cristiano, e attirò su di sé una pioggia di
critiche. Oggi si batte anima e corpo per la tutela dei diritti degli immigrati,
partecipando a manifestazioni pubbliche, marce di protesta, conferenze. Lui, a
volte "voce fuori dal coro", oggi esprime una posizione comune a tutta la chiesa
italiana.
DOMANDA: Monsignor Nogaro, come
valuta il decreto legge Bossi-Fini sull'immigrazione?
E'
difficile esprimersi in questo momento. La legge è in via di approvazione,
magari ci saranno modifiche, non so quale sarà il prodotto finito. Ma ho sempre
combattuto questa legge nel suo impianto complessivo. Già la legge
Turco-Napolitano aveva una impostazione restrittiva, ma quella attuale è
addirittura repressiva. Sono totalmente deluso: non mi aspettavo che si potesse
arrivare a questo grado di severità. Ho fatto tutti i passi necessari per
gridare che questa è una legge-capestro, oppressiva e brutale, che priva
l'uomo dei suoi diritti basilari. E' inconcepibile che questo accada in Italia:
non posso credere che un governo, in un paese civile e umano, possa giungere a
un tale grado di disprezzo dell'umanità, trattando un uomo con tanta brutalità e
cieca violenza, privandolo della sua dignità. L'uomo è la sede di tutti i
diritti: invece l'immigrato è considerato un uomo di serie B e ridotto alla
stregua di merce.
D: Quali punti contesta con maggiore
forza?
Tutta la
legge è disumana e calpesta i diritti essenziali degli immigrati. Da un lato
rende i lavoratori regolari instabili, riducendo la loro possibilità di
integrazione. Agli "irregolari" riserva poi l'espulsione senza appello o
possibilità di ricorso. Nessuno può esser trattato in modo così tremendo: in un
paese democratico ogni uomo deve avere la possibilità di spiegare le sue
ragioni. Al clandestino si dà una reclusione immediata, senza il riconoscimento
di diritti o di tutela legale. La "clandestinità" diviene reato in sé, e
compiono un reato anche quei soggetti che appoggiano i clandestini, come
tantissime associazioni di volontariato, cattoliche e non, che assistono gli
immigrati.
D: Come commenta la parte del testo
che regola i ricongiungimenti famigliari e l'asilo
politico?
Su
questi temi il dettato di legge è sconcertante: permettere che una famiglia si
ricongiunga diventa davvero impossibile, perché l'immigrato dovrebbe disporre di
una riserva di capitale molto elevata. Ma vivere unito alla propria famiglia
è un diritto indispensabile dell'uomo! L'Italia, inoltre, diventerebbe un
paese che nega il diritto di asilo politico, proprio di ogni stato democratico,
permesso in tutta Europa. In tal modo si distrugge ogni speranza per immigrati
che fuggono da regimi dittatoriali, dove si reprimono i diritti
umani.
D: Cosa pensa della modifica che ha
introdotto l'obbligo da parte dell'immigrato di lasciare le impronte
digitali?
E' una
modifica veramente indegna. Nessun uomo può essere "catalogato", nessuno
può vivere sotto una spada di Damocle, senza poter esercitare il pensiero e
l'azione in modo libero. E' davvero inconcepibile che si possa colpire in modo
così crudele l'identità stessa di un essere umano
D: Pensa che le sue forti
perplessità siano condivise da tutta la Chiesa
italiana?
Credo
che la Chiesa italiana, in larghi segmenti, condivida questa posizione di
critica sostanziale alla legge. Da più parti si sono avute proteste forti e
chiare. Oggi abbiamo anche il pieno conforto della chiesa istituzionale: la
conferenza episcopale italiana ha inviato una richiesta al governo chiedendo una
modifica solida e radicale. Il governo ha risposto che farà il possibile per
ascoltare le obiezioni poste da parti della chiesa come Caritas e
Migrantes, che lavorano con gli immigrati. Ma, come uomo di vangelo,
dico che le modifiche non servono: questa legge dev'essere semplicemente
cestinata.
D: Cosa chiede al parlamento
italiano che nei prossimi giorni discuterà di questa legge e la
voterà?
I NUOVI INGRESSI NEL 2001 - I visti d’ingresso, che nel 2000 superarono il milione di unità, sono scesi a 947.322 nel 2001. I motivi più ricorrenti sono i visti per transito (80.095), per affari (137.667) e per turismo (434.468): queste ultime tipologie, come spesso hanno riferito i mass-media, hanno dato talvolta luogo ad abusi per quanto riguarda la loro concessione. I visti d’ingresso per motivi di lavoro e per immigrazione di una certa stabilità sono stati 125.035 nel 1999, 182.541 nel 2000 e 207.969 nel 2001. Parte di questi visti è collegata con la concessione di un permesso di soggiorno di durata infra-annuale. Facendo riferimento al 2001 possiamo calcolare che 39.000 permessi per lavoro dipendente riguardino il lavoro stagionale, 4.500 siano stati rilasciati per lavoro autonomo temporaneo (spettacolo e sport) e circa 30.000 per brevi periodi di studio, mentre almeno 130.000 visti siano stati rilasciati per un soggiorno di durata più consistente. Il confronto tra quanto è avvenuto nel 2000 e nel 2001 consente di mettere in evidenza questi aspetti: i visti per lavoro e per inserimento influiscono per circa un sesto sul totale dei visti; l’ingresso per lavoro dipendente è andato assumendo una notevole importanza nell’ultimo triennio (oltre il 40% dei visti per soggiorno di una certa durata); i visti per sponsorizzazione sono stati, rispetto all’insieme dei visti per lavoro dipendente, il 13% nel 2000 e il 18,6% nel 2001. Nel 2001, al contrario di quanto è avvenuto nell’anno precedente, sono prevalsi i visti per lavoro autonomo temporaneo (sport, spettacolo) e non di inserimento; anche i visti per ricongiungimento familiare sono andati aumentando sino ad attestarsi a quota 65.000 (furono 49.000 nel 2000); i visti per studio nelle università, e quindi connessi con un permesso di soggiorno di durata annuale rinnovabile, sono un decimo delle persone autorizzate a venire per motivo di studio; continua ad essere alto l’afflusso per motivi religiosi (7.000), mentre i visti per residenza elettiva sono meno di mille.
UN FORTE RIDIMENSIONAMENTO NUMERICO DEI SOGGIORNANTI - Si tende ad esagerare sul numero degli immigrati, in particolare dei clandestini e degli irregolari. Inducono, invece, a un atteggiamento prudente i risultati del recente censimento e specialmente i dati che il Ministero dell’Interno ha messo da poco a disposizione sulla situazione migratoria al 31 dicembre 2001, dopo aver riorganizzato in maniera più rigorosa il proprio Centro Elaborazione Dati, tenendo conto dei casi di omonimia e di doppia registrazione. I recenti dati del Ministero dell’Interno consentono di parlare di un vero e proprio ridimensionamento numerico degli immigrati. I soggiornanti stranieri, che erano risultati 1.388.153 alla fine del 2000, sono scesi a 1.362.630 al 31 dicembre 2001. E’ come se per un anno l’immigrazione dall’estero fosse stata sospesa, anche se in concreto così non è stato perché sono venuti in 130.000 tra lavoratori e familiari. Non si è trattato solo della eliminazione dei permessi doppi e di quelli scaduti. E’ fonte di preoccupazione il fatto che, mentre prima chi era regolare solitamente restava tale, ora si assiste a una più frequente trasformazione di immigrati regolarmente soggiornanti in irregolari, quando un permesso di lavoro non viene più rinnovato in mancanza di rigorose condizioni di reddito (pari almeno a quello previsto per la concessione dell’assegno sociale) e di lavoro regolarmente dichiarato: questi requisiti non sono alla portata di tutti gli immigrati e non perché non svolgano un lavoro ma perché sono costretti a farlo in nero con una scarsa incidenza ispettiva delle strutture pubbliche. Preso atto che i minori nel 2000 secondo i dati dell’anagrafe erano 278.000, calcolando che –come lo scorso anno- 26.000 siano nuovi nati, 15.000 quelli venuti a seguito di ricongiungimento familiare e, detraendo i 70.000 minori per lo più ultraquattordicenni gia registrati personalmente, possiamo ipotizzare una presenza straniera regolare di circa 1.600.000 persone, pari al 2,8% della popolazione. Uno straniero ogni 38 residenti è un rapporto che dovrebbe far vincere la “sindrome da accerchiamento” e indurre a maggiore serenità, peraltro senza dimenticare che si modificherà il rapporto numerico tra italiani e stranieri perché degli immigrati l’Italia ha bisogno per ragioni demografiche e occupazionali, come del resto i paesi poveri hanno bisogno di venire da noi a causa della loro situazione economica ed occupazionale.
IL NUOVO SCENARIO REGIONALE - I nuovi dati del Ministero dell’Interno inducono a sottolineare aspetti innovativi anche nella ripartizione territoriale. Il Nord Ovest (32,7%) e il Nord Est (24,1%) arrivano insieme al 56,8% della presenza immigrata, per cui il Nord si accredita sempre più come l’epicentro dell’immigrazione: ciò lascia intendere che è solo una questione di pochi anni il superamento della soglia del 60% del totale. In primo piano viene la Lombardia, che da sola accoglie quasi un quarto di tutti gli immigrati. Anche il Piemonte conosce un forte aumento di 12.000 unità. Nel Nord Est a livello di 126-127.000 permessi troviamo l’Emilia Romagna e il Veneto (quest’ultima però ha perso 12.000 permessi nel nuovo conteggio). Il Centro continua a restare un punto al di sotto del 30%, mentre una volta deteneva quasi la metà dei permessi di soggiorno. A fronte di una regione come le Marche, che aumenta del 10%, altre come il Lazio e la Toscana subiscono un ridimensionamento rispettivamente di 20.000 e 9.000 permessi di soggiorno. Per la Toscana c’è da segnalare che alcuni aumenti eccezionali degli anni passati avevano suscitato sorpresa, mentre ora resta da accertare se si tratti solo di sistemazione dell’archivio o di persone regolarizzate alle quali non è stato rinnovato il permesso di soggiorno. Al Sud e alle Isole spetta solo la quota del 14%: rispetto allo scorso anno, gli aggiustamenti dello schedario fanno registrare una perdita di 11.000 unità delle quali la metà circa in Campania. In ogni modo il Meridione si conferma in parte un’area di residenza stabile (basti pensare alla Campania e alla Puglia) e in parte un’area di passaggio e di primo smistamento.
NUOVI PAESI ALLA RIBALTA: IN 10 ANNI UN AUMENTO DI 3, 6, 9 VOLTE - Sono aumentati in maniera più consistente i paesi dell’Europa centro Orientale, arrivando a circa 400.000 unità (il 30% del totale), ben più numerosi dei nordafricani e degli asiatici del Subcontinente Indiano e dell’Estremo Oriente (ciascuna area con 240.000 unità, pari al 18% del totale). Rimane grosso modo ancora valido dire che ogni 10 presenze 4 sono europei, 3 africani, 2 asiatici e 1 americano; tuttavia, continuando la tendenza in atto, tra poco la proporzione sarà di 4,5 europei e di 2,5 africani: ciò avrà la sua influenza sull’appartenenza religiosa degli immigrati e lascia intravedere che i cristiani diventeranno nuovamente la maggioranza. I demografi hanno anche ipotizzato che nel medio termine l’Africa Subsahariana diventerà una grande protagonista del prossimo scenario migratorio a causa del forte aumento della sua popolazione. Per evidenziare i cambiamenti intervenuti basti pensare alla ripartizione degli immigrati per continente del 1991, quando l’Africa aveva 8 punti percentuali in più e l’Europa ne aveva 10 in meno, mentre l’Asia era attestata sugli stessi valori di ora e l’America arrivava al 14,5%, quindi con tre punti in più. La graduatoria delle nazionalità è grosso modo simile a quella dello scorso anno: Marocco 158.000, Albania 144.000, Romania 75.000, Filippine 64.000, Cina 57.000. Segue un gruppo di 14 paesi con valori tra le 46.000 e le 20.000 unità: Tunisia, Usa, Jugoslavia, Germania, Senegal, Sri Lanka, Polonia, Perù, India, Egitto, Francia, Macedonia, Regno Unito, Bangladesh. Quindi, con valori tra le 18.000 e le 15.000 unità, vengono Brasile, Spagna, Pakistan, Ghana, Nigeria, Svizzera. Questa classificazione evidenzia alcuni aspetti: - sono rappresentati tutti i continenti con gruppi consistenti; - non vi è la preponderanza di uno o pochi gruppi, per cui si può continuare a parlare di policentrismo dei gruppi etnici; - i grandi gruppi nazionali hanno conosciuto uno sviluppo differenziato e, rispetto al raddoppio della presenza immigrata verificatasi nel periodo 1991-2001, l’aumento è stato: di 2 volte e mezzo per Polonia e Pakistan di 3 volte per Cina Popolare, India, Bangladesh e Nigeria; di 6 volte per Albania e Perù di 9 volte per Romania: se invece si prendesse come termine di riferimento il 1990, e non il 1991 in cui sbarcarono in Italia più di 20.000 albanesi, sarebbe invece l’Albania ad essere aumentata di più. L’Argentina è scesa da 9.603 a 6.790 persone ma questo non tiene conto delle persone ritornate con il passaporto italiano, mentre ora – a seguito della grave crisi in atto – l’obiettivo è quello di facilitare l’ingresso e il soggiorno anche degli oriundi che non hanno conservato la cittadinanza italiana. La ex-Jugoslavia, se oltre all’attuale Federazione costituita da Serbia e Montenegro (36.614) si tiene conto anche di Bosnia Erzegovina (11.239), Croazia (15.482), Macedonia (23.142), Slovenia (3.277), arriva a 90.204 soggiornanti con un aumento di tre volte e mezzo nel periodo 1991-2001.
MOTIVI DI SOGGIORNO E AREE PROBLEMATICHE - La tipologia dei permessi di soggiorno, ricavata dai dati del Ministero dell’Interno al 31 dicembre 2001, indica una immigrazione stabile, presente per il 59% per lavoro, per il 29% per motivi familiari e per un altro abbondante 7% per altri motivi anch’essi stabili o comunque di una certa durata (adozione, motivi religiosi, residenza elettiva): nel complesso si tratta del 95% del totale e ciò, senza alcun margine di dubbio, porta a leggere l’immigrazione come una dimensione strutturale della nostra società che esige una correlativa politica di accoglienza e inclusione. Gli immigrati soggiornanti per motivi di lavoro sono 800.680 (50.000 in meno rispetto al 2000), così ripartiti: quasi 90.000 lavoratori autonomi, 651.000 lavoratori dipendenti in attività e 60.000 disoccupati o alla ricerca di lavoro (mentre nel 2001 erano 98.000 gli immigrati senza lavoro): il tasso di disoccupazione (7,5%) è quindi molto contenuto. Hanno lievemente aumentato la loro incidenza i lavoratori autonomi (poco più di 1 su 10 lavoratori) e sono fortemente diminuite le persone in attesa di occupazione (35.000 in meno): a questo riguardo viene da interrogarsi se si tratta di persone per le quali è stata accertata una doppia registrazione magari dopo essersi spostate da una provincia all’altra, o di persone che hanno trovato effettivamente un’occupazione, oppure ancora – come già accennato - di persone alle quali non è stato rinnovato il permesso di soggiorno perché non hanno trovato un lavoro al di fuori del sommerso. Non va sottaciuto che un buon numero di persone lavora senza copertura contributiva e talvolta anche senza la titolarità di un permesso di soggiorno, tanto nel settore domestico (collaboratrici domestiche e assistenti familiari per anziani e malati), quanto nel settore delle imprese: è perciò auspicabile una regolarizzazione ampia, che tenga conto dell’effettivo inserimento nel mondo del lavoro. Registrate come soggiornanti per motivi familiari sono quasi 400.000 persone, 40.000 in più rispetto allo scorso anno e questo perché i ricongiungimenti familiari sono continuati con intensità. Sono 5.155 i richiedenti asilo registrati a fine anno, sia perché molte richieste sono state respinte nel corso dell’anno e i permessi inizialmente concessi sono scaduti, sia perché, pur tenendo conto di un numero doppio di domande (in effetti secondo l’ACNUR le richieste d’asilo sono state 9.755), verso l’Italia si indirizzano meno richiedenti asilo rispetto a quanto avviene negli altri paesi dell’Unione Europea (24.000 in Belgio e in Svezia, 33.000 in Olanda, 47.000 in Francia, 88.000 in Germania e nel Regno Unito). Bisogna, poi, far menzione anche di altre 4.600 persone presenti per motivi umanitari (un numero ridotto rispetto al periodo maggiormente critico dei Balcani). I soggiornanti per studio (31.000) sono aumentati di 5.000 unità, ma ciononostante l’Italia si colloca a livelli molto bassi rispetto ad altri paesi europei. I minori dati in affidamento (2.208) sono dimezzati rispetto allo scorso anno, mentre 3.115 risultano in attesa di affidamento: il fenomeno è molto delicato sia per una effettiva accoglienza fino al compimento del 18° anno di età sia per la concessione di un permesso di soggiorno stabile al raggiungimento della maggiore età.
LA SPONSORIZZAZIONE: UNA OPPORTUNITA’ E NON UN PERICOLO - L’istituto della sponsorizzazione, prevista dalla legge 40/1998, a seguito di una forte pressione dell’area di ispirazione cristiana e del mondo associativo, è stata inserita nella legge 40/1998 per garantire la possibilità di un incontro tra domanda e offerta specialmente per determinati tipi di lavoro, per dare uno sbocco legale alle cosiddette reti familiari e catene migratorie di parenti, amici e conoscenti, e per coinvolgere la società (gli italiani e gli stessi immigrati) nello sforzo per una dignitosa politica di accoglienza in grado di assicurare vitto, alloggio e assistenza sanitaria senza alcun onere a carico dello Stato. La normativa recentemente proposta ha voluto sopprimere la sponsorizzazione, considerata una sorta di porta d’ingresso per etnie e individui poco raccomandabili: alla luce di un’analisi statistica queste risultano però delle riserve preconcette. Secondo i dati del Ministero dell’Interno al 31 dicembre 2001 sono risultati in corso di validità 11.630 permessi per “sponsorizzazione”. Come risaputo il contingente annuale era di 15.000 unità, andato esaurito nel volgere di pochi giorni (le persone interessate alla sponsorizzazione erano notoriamente molte di più): dal Ministero degli Affari Esteri risultano comunque rilasciati solo 14.204 visti. Si può ipotizzare che una parte di queste persone, avendo trovato subito il lavoro, abbia modificato il titolo di soggiorno e figuri ormai tra gli occupati, mentre gli altri per questo cambiamento attendono la scadenza del loro permesso annuale oppure, non avendo trovato il posto, siano costretti a rimpatriare. I paesi maggiormente coinvolti nelle sponsorizzazioni sono gli stessi maggiormente coinvolti nei flussi migratori: Tunisia 2.036, Marocco 1.874, Cina 1.484 e Albania 953 (questi paesi erano ai primi quattro posti anche lo scorso anno, seppure con un diverso ordine in quanto il Marocco era al primo posto con più di 2.000 casi). Nella graduatoria dei primi 10 paesi seguono Romania, Pakistan, Bangladesh, India, Sri Lanka, Perù e all’undicesimo posto Filippine. Si tratta dei gruppi nazionali tra quelli maggiormente rappresentativi nel mondo industriale, agricolo e in quello domestico. I paesi dell’Est, fatta eccezione per Ucraina e Moldavia, nella sponsorizzazione hanno una minore evidenza perché sono quelli di gran lunga più interessati al lavoro stagionale. Le regioni, nelle quali sono andati i lavoratori sponsorizzati, sono quelle ben conosciute per le loro esigenze lavorative: Lombardia 3.782, Emilia Romagna 2.460, Veneto 1.095, Lazio 979, Piemonte 679, Sicilia 599 e Toscana 352. Sulla base dei dati messi a disposizione dal Ministero dell’Interno si può, pertanto, concludere che non risulta giustificata la decisione di abolire la sponsorizzazione.
PRESSIONE MIGRATORIA E CONTRASTO DEI FLUSSI IRREGOLARI - Pressione migratoria è il termine più corretto per connotare i flussi alle frontiere, altrimenti si rischia di qualificare come clandestini gli stessi richiedenti asilo. Ciò non toglie però che le frontiere siano un crocevia molto affollato di persone interessate a venire in Italia o ad andare in altri paesi anche se sprovviste di autorizzazione, ricorrendo in larga misura a organizzazioni malavitose specializzate nei traffici di immigrati. Il contrasto di questi traffici non può essere ottenuto solo con normative repressive; abbisogna anche di un rafforzamento delle vie legali di ingresso e della cooperazione con i paesi di origine, strategia peraltro già prefigurata dalla legge 40/1998. Nel 2001, rispetto all’anno precedente, sono diminuiti i respingimenti (41.000 casi: 30.625 direttamente alle frontiere e 10.433 su provvedimento dei questori), scendendo al livello più basso degli ultimi quattro anni: va osservato che il respingimento costituisce il controllo immediato, più efficace e meno costoso. Le frontiere più “aperte” sono quelle terrestri (13.646 respingimenti, pari al 44,6% dei casi), seguite da quelle marittime (11.765 casi, pari al 38,4%), dove i respingimenti sono più spettacolari in quanto gli sbarchi concernono gruppi ammassati in navi o in barconi: i respingimenti alle frontiere aeree sono state, invece, 5.214 pari al 17%. I casi nazionali con più di 1.000 respingimenti riguardano i paesi dell’Europa Centro Orientale: Albania 7.810, Bulgaria 2.611, Croazia 2.095, Jugoslavia 2.065, Romania 1.011. L’unica eccezione, in questa graduatoria, è costituita dalla Turchia (1.282 casi), dalla quale provengono i curdi. Sono passate invece da 24.000 a 34.000 le espulsioni eseguite, che hanno riguardato i cittadini stranieri senza titolo di soggiorno individuati dalle forze di polizia all’interno del territorio italiano: questo è il sistema di controllo successivo, anch’esso efficace perché comporta l’accompagnamento delle persone intercettate sia verso paesi legati all’Italia da accordi di riammissione (13.000) che verso altri paesi (21.000), ma estremamente costoso (stimabile tra i due e i tre mila euro a caso). Le espulsioni intimate, quelle che non sono immediatamente eseguibili in quanto lasciano agli interessati un margine di tempo per ottemperare all’ingiunzione, nel 2001 sono state 58.000, rispetto all’anno precedente 5.000 in meno. Come risaputo, parte di queste persone andrà effettivamente via, e in parte si tratterrà in Italia in situazione di irregolarità. Le espulsioni eseguite e le riammissioni nei paesi di origine sono circa un terzo rispetto al totale delle espulsioni, che comprende anche le 58.000 intimate e non eseguite. L’efficacia nella esecuzione delle espulsioni è maggiore quando il paese estero è legato all’Italia dagli accordi di riammissione voluti dalla legge 40/1998. Sommando espulsioni e respingimenti abbiamo 19.000 casi per l’Albania, quasi 4.000 casi sia per il Marocco che per la Romania, 3.000 per la Jugoslavia e la Bulgaria e 2.000 per la Croazia. Complessivamente nel 2001 la capacità di accertamento e di contrasto della presenza irregolare ha riguardato 134.000 cittadini stranieri senza titolo di soggiorno e ha dispiegato l’efficacia nel 56% dei casi; nel 2000 i casi furono 131.000 e l’efficacia del 51%, mentre nel 1999 l’efficacia salì al 65% seppure su 112.000 casi. Questo porta a concludere che, a prescindere dai partiti al governo, le forze dell’ordine hanno dimostrato continuità nella vigilanza delle frontiere e nell’applicazione della normativa sull’ingresso e sulla permanenza dei cittadini stranieri e che questa vigilanza è difficile per entrambi gli schieramenti politici, anche perché la collaborazione europea e internazionale non è ancora diventata molto efficiente. (A cura del “Coordinamento Dossier Statistico Immigrazione Caritas” - www.caritasroma.it/immigrazione )
DARE NOME ALLE EMOZIONI E AI SENTIMENTI
"Dare nome alle emozioni e ai sentimenti" è il tema portante della seigiorni organizzata dall’Associazione "Ore Undici" a St. jacques De Champoluc (Ao) dal 29 luglio al 4 agosto. Saranno presenti: Arturo Paoli (Piccolo Fratello del Vangelo), il teologo don Carlo Molari, Emmanuelle Marie (scrittrice), Lina Dicuzzo (somato-psicoterapista), Enzo Meroni (pittore-designer) e don Mario De Maio (sacerdote e psicoanalista). Si terranno laboratori di creatività e gruppi di approfondimento (pittura, manipolazione, movimento, musica, consapevolezza del corpo). La quota di partecipazione: da 155 euro. Per informazioni: tel. 0639887428 – e-mail:
oreundici@tin.it ; www.oreundici.itCERCASI ACCOMPAGNATORE PER IL RECUPERO DI UNA DETENUTA
Cari amici, raccolgo questa richiesta e ve la presento con tanta speranza. Una ragazza detenuta presso la Casa Circondariale di Montorio-Verona (via San Michele, 15 - Verona) ha ottenuto dal Magistrato di Sorveglianza il beneficio della semilibertà [pena alternativa alla permanenza continua in carcere che prevede lo svolgimento di attività diurne all'esterno del penitenziario, pur dovendo rientrando in cella ogni giorno] per essere seguita presso il Centro Polivalente Pacinotti (Comunità Terapeutica Diurna sita in Via Pacinotti, 16 - Verona - zona ZAI). Tuttavia tale provvedimento è condizionato e prescrive che la detenuta debba essere accompagnata dal carcere alla comunità e quindi dalla comunità nuovamente in carcere. Se entro una settimana non si troverà l'accompagnatore o gli accompagnatori in turno il provvedimento decadrà e questa donna si vedrà costretta a restare chiusa in carcere con conseguenti gravi ripercussioni fisiche e morali. Al momento si è riusciti a risolvere per l'accompagnamento al mattino dal carcere alla comunità, resta ancora scoperto l'accompagnamento pomeridiano dalla comunità al carcere. L'attività della comunità termina indicativamente alle ore 16,15 da lunedì a venerdì e la donna deve essere in carcere entro e non oltre le ore 17,30. La disponibilità all'accompagnamento per il rientro in carcere può essere fornita anche solo per un giorno alla settimana, sperando di trovare un numero sufficiente di persone tale da riuscire a coprire l'intero periodo settimanale. Se sei pertanto una persona sensibile e di buona volontà e "fatalità" vedi anche possibile questo servizio, ti prego di contattare Arrigo Cavallina telefonandogli sul lavoro (045 907656) o a casa lasciando eventualmente un messaggio nella segreteria telefonica (045 591520) o sulla propria e-mail (arrigocavallina@libero.it) (Messaggio dI Giovanni Zampini, dell’Associazione "La Fraternità" di Verona)
Un gruppo elettrogeno per il Salvador. Raccolta fondi promossa da «il GRILLO parlante»
Cari lettori e amici, come forse già saprete e/o avrete letto, "il GRILLO parlante" è impegnato da due anni a questa parte nel sostegno ad una azione di solidarietà in Salvador, "Progetto Sorriso", portato concretamente avanti dai volontari del Ser.Co.Ba (Servizio alle Comunità di base) e Pax Christi International operanti tra le gente più povera della periferia di San Salvador, la capitale della piccola nazione del Centro America bagnata dall'Oceano Pacifico, duramente provata dai recenti terremoti. Nei primi giorni di luglio partirà da Vicenza, diretto a San Salvador, un container carico della solidarietà (materiale didattico, sanitario e generi di prima necessità) manifestata da tante persone e coordinata dai gruppi di appoggio di Cologna Veneta (VR) e Turbigo (MI). Grazie alla sensibilità della ditta "FCM" Furlani Costruzioni Meccaniche di Minerbe (VR) siamo riusciti ad ottenere un prezzo di assoluto favore per l'acquisto di un gruppo elettrogeno (110 volt, 50 Hz) per la produzione di energia elettrica (con incluso il kit per saldare), indispensabile per le mille attività dei volontari nelle comunità più isolate. Manca tuttavia la copertura finanziaria per concretizzare tale sogno, pari a 1600 euro. "il GRILLO parlante" ha quindi deciso di assumersi l'onere e l'onore di raccogliere tale somma, contando esclusivamente sulla vostra solidarietà. Sulla bontà dei 1704 lettori ai quali chiediamo di recarsi già domani presso il più vicino Ufficio Postale ed eseguire il versamento di (almeno) 1 euro sul Conto Corrente Postale numero 21008305 intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi - Indirizzo: località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) Causale del versamento: "Salvador". (Numero versamenti finora effettuati: 11 - Fondi raccolti 112 euro - Fondi ancora da raccogliere: 1488 euro)
ESPULSIONI... DI STATO
Si aggiunge a tutto il resto delle sciagure che investono gli stranieri la novità che non verranno rinnovati i permessi di soggiorno per motivi umanitari, normalmente rilasciati ai richiedenti che non ottengono l'asilo. Qui a Venezia si tratta soprattutto di Kosovari dell'allora emergenza Kosovo, Kurdi. Dopo anni di presenza, soprattutto i Kosovari (alcuni hanno contratto mutui per l'acquisto di casa, anche con l'aiuto del Comune), viene loro comunicato in forma scritta, al momento del rinnovo, che la commissione di Roma ha stabilito la non sussistenza delle condizioni originarie che hanno motivato il permesso umanitario (in Kosovo non ci sono più tensioni e la Turchia è in fase di democratizzazione, ormai pronta per l'ingresso in Europa, non più pericolosa per i Kurdi). Pertanto hanno 15 giorni di tempo per tornarsene a casa, se il rientro non dovesse essere effettuato seguirà il decreto di espulsione. Naturalmente possono fare ricorso al TAR oppure ricorso gerarchico presso la Prefettura. Non viene fatta alcuna ipotesi di conversione del permesso da motivi umanitari a lavoro. Il tutto non necessita di commenti. Alcuni dei nostri hanno già il diniego in mano. E' ovvio che si farà ricorso ma la risposta non può essere questa nuova lotteria dei permessi. L'ICS sta cominciando a raccogliere le documentazioni dei dinieghi in previsione di iniziative e pressioni da fare presso il ministero. (Rete Antirazzista di Venezia)
VISITA A BARBIANA - PARTENZA DA SAN BONIFACIO
Giovedì 22 agosto, come ogni anno, con un gruppo di amici andremo a Barbiana dove è vissuto e morto don Lorenzo Milani. E' un occasione indispensabile per ripensare e riflettere sul pensiero e sulla vicenda umana di don Lorenzo oltre che per ritrovarci e stare insieme. Il programma è questo: ore 6.15 un pullman parte da San Bonifacio (Piazza Costituzione); ore 6.30 un pullman parte da San Zeno di Colognola ai Colli (di fronte alla chiesa); ore 6.35 i pullman si incontrano a Strà di Colognola ai Colli (davanti al ristorante Bareta); ore 7.00 al casello di Nogarole Rocca per raccogliere altri amici; ore 9.50 circa uscita a Barberino per pausa ristoro; ore 10.15 in viaggio verso Barbina; ore 11.00 sosta dei pullaman e partenza a piedi verso Barbina; ore 11.30 arrivo a Barbiana; visita al cimitero dove è sepolto don Lorenzo e breve riflessione ; pranzo al sacco; incontro con un testimone; ore 16.00/16.30 visita al Centro di documentazione don Milani di Vicchio; ore 18.00 partenza per il ritorno; ore 22.00 circa rientro. Costo del viaggio circa 10 euro e abbigliamento leggero e poco ingombrante. Per informazioni e prenotazioni: Luigi Adami 0457650393, Lorenzo Dani 0457665005, Mariano Mariotto 0457614468, Loredana Mazzonelli 0457901838, Paolo Veronese 0457820845
IRAQ: PETIZIONE ALLE NAZIONI UNITE ED ALL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA' (OMS)
Noi sottoscritti, rappresentiamo un gruppo internazionale di medici, organizzazioni e privati e siamo profondamente preoccupati per le condizioni sanitarie in Iraq. In particolare siamo preoccupati del costante aumento dell'incidenza del cancro, specialmente la leucemia. Stando alle pubblicazioni dall'UNICEF, 5.000 6.000 bambini dell'Iraq muoiono ogni mese per motivi correlati alle sanzioni economiche - denutrizione, mancanza di medicinali e effetto di acqua inquinata. In Iraq, a causa del sistema sanitario deteriorato, bambini affetti da leucemia non possono essere curati in modo adeguato. Mentre in altre parti del mondo la leucemia infantile è spesso guaribile, per i bambini iracheni è una condanna a morte. Per molti anni i medici iracheni hanno pubblicato cifre allarmanti circa la crescente frequenza di cancro e leucemia in bambini ed adulti. Inoltre essi riportano un crescente numero di malformazioni congenite. Nella zona di Bassora, il numero di bambini affetti da leucemia è aumentato di cinque o sei volte. Noi non conosciamo le cause di tali aumenti. Manca qualunque indagine scientifica sulle cause. Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha più volte dato l'annuncio dell'invio di una delegazione nel sud dell'Iraq per condurre studi epidemiologici a lungo termine che indaghino sull'incidenza di tumori maligni in quell'area. Tale delegazione non è riuscita ad iniziare la sua opera. Non riusciamo a capire il ritardo di tali ricerche in quanto è dovere dell'OMS non ignorare le urgenti richieste di aiuto dei medici iracheni. In qualità di medici, è nostro dovere prendere sul serio le preoccupazioni dei nostri colleghi iracheni ed aiutarli ad avere una voce presso la comunità internazionale. A causa di più di undici anni di sanzioni economiche, i medici iracheni sono costretti a lavorare in condizioni estremamente difficili e sono isolati dal progresso e dallo scambio scientifico. In quanto medici è nostro dovere insistere per un'inchiesta sulle cause sconosciute del drammatico aumento di cancro, leucemia in particolare, in Iraq. In qualità di medici è nostro dovere chiedere se l'ambiente in Iraq sia stato gravemente danneggiato e se tale danno possa costituire l'origine dell'aumento dei casi di cancro e di malformazioni congenite. Inoltre ci sentiamo in dovere di evitare ulteriori danni all'ambiente. Noi ci appelliamo alle Nazioni Unite ad all'OMS affinché inviino immediatamente una delegazione in Iraq ad indagare i cambiamenti nell'andamento del cancro dalla Guerra del Golfo in poi e per chiarire l'alta incidenza di cancro e l'aumento della frequenza di malformazioni congenite, specialmente nel sud dell'Iraq. Per tale appello ci riferiamo alla costituzione dell'OMS che sancisce : "Godere dello standard di salute più alto possibile è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano senza distinzioni di razza, religione, convinzioni politiche, condizioni economiche o sociali." Questo diritto fondamentale include anche la prevenzione di malattie e non può essere reso effettivo senza serie ricerche sulle cause. Nostro dovere e nostro scopo è fare del nostro meglio per evitare che le future generazioni debbano soffrire di malattie e dolori evitabili. La sofferenza silenziosa dei bambini iracheni richiede la nostra attenzione ed il nostro appoggio". Inviare una e-mail alla Society for Austro-Arab Relations, A-1150 Vienna, Stutterheimstrasse 16-18/2/5 Austria, Europe: office.vienna@saar.at , indicando nell' Oggetto : "I support above petition to the UNITED NATIONS and the WORLD HEALTH ORGANIZATION" e segnalando le proprie generalità: Nome, Indirizzo, Professione.
FORMAZIONE DEI FORMATORI PER L'INTERVENTO NONVIOLENTO
CORSO PER LA FORMAZIONE DEI FORMATORI PER L'INTERVENTO NONVIOLENTO IN SITUAZIONE DI CONFLITTO. Corso residenziale, Pruno di Stazzema (LU) , 23 agosto / 1 settembre 2002. Comitato organizzatore: Alberto L’Abate, Enrico Euli, Antonella Sapio, Marianella Sclavi, Gianni Scotto, Roberto Tecchio, Valerio Bonetti (segreteria). Si ricorda che la quota prevista di partecipazione, comprendente il vitto e l'alloggio in pensione completa, è di circa 520 euro a testa. Le PREISCRIZIONI VANNO INDIRIZZATE ALLA SEGRETERIA ENTRO IL 10 LUGLIO E SARANNO SELEZIONATE DAL COMITATO ORGANIZZATORE ENTRO LA FINE DEL MESE DI LUGLIO. LA RICHIESTA DI INFORMAZIONI IN MERITO VA INDIRIZZATA PRIMA POSSIBILE A: Valerio Bonetti e.mail: bonvale@tin.it , via del fondaccio 12 55013 Lammari (LU), cell. 347/3041178 casa 0583/961451.
UNA DOMENICA SENZA... TV
Il Comitato “Una domenica senza”, creato da un gruppo di persone facenti parte del Movimento Nonviolento o comunque vicine alle sue posizioni etiche e politiche, e promotore di una manifestazione nazionale di astensione dall’uso delle reti Mediaset in data 24 febbraio 2002, a cui hanno dato la loro adesione esplicita oltre 6000 persone, famiglie, gruppi e associazioni di carattere politico, culturale, religioso, educativo, assistenziale, artistico e ricreativo, residenti in tutte le città e le regioni del paese, in previsione del dibattito che avrà luogo in entrambe le Camere, dopo le elezioni amministrative, sulla questione del conflitto di interessi, e cioè sul famigerato progetto di legge Frattini, che dovrebbe sanzionare e legittimare ufficialmente una situazione palesemente illegale ai sensi delle norme vigenti (legge elettorale n. 361 del 30 marzo 1957) e intrinsecamente contraria allo spirito della Costituzione repubblicana, invita tutti coloro che condividono le sue convinzioni su questo argomento, e che si contano certamente a centinaia di migliaia, e forse anche a parecchi milioni di persone, a dare vita, a partire dal 25 giugno, a un’astensione massiccia, prevista anzitutto per la durata di un mese, ma prorogabile eventualmente fino a data da destinarsi, sulla base di una consultazione democratica di tutti coloro che vi aderiranno, di cui ci riserviamo di definire più esattamente le modalità nel corso della campagna, dall’uso delle reti Mediaset (Rete 4, Canale 5, Italia 1), che costituiscono uno strumento illegale di potere, di tipo autocratico e monopolistico, del Presidente del Consiglio, e l’oggetto di uno scandalo permanente sulla scena politica italiana e internazionale.
APPELLO A CGIL CISL UIL DI ALCUNI MILITANTI SINDACALI CONVINTI ASSERTORI DELL’UNITA’ SINDACALE
Da quanto è dato conoscere dello stato delle relazioni tra le confederazioni sindacali nel paese, alla luce del confronto con il governo, sembra che tutto converga verso una sicura e duratura sconfitta per l’insieme dei lavoratori. Le tre confederazioni hanno intrapreso dei percorsi che, oggi, si configurano senza ritorno. Pare quasi che, pur tutti consapevoli dell’esito catastrofico, si siano persi i freni della ragionevolezza e della possibilità di ripensare la propria azione in un rapporto unitario. Eppure c’è una lunga storia di unità nella nostra esperienza sindacale ed anche recentemente c’è stato uno sciopero generale che ha visto una forte e qualificata adesione dei lavoratori e delle confederazioni. La nostra viva preoccupazione è anche accentuata da un quadro internazionale segnato da conflitti e da percorsi, anche in questi casi, “obbligati” che alimentano sofferenze e drammi in tantissime persone. Nel perimetro nazionale troviamo un governo che ha sfacciatamente sincronizzato la propria agenda sulla scaletta presentata dalla Confindustria e dove la sconfitta del sindacato è la falsariga di ogni azione. Ciò è particolarmente evidenziato dalla insistenza che viene messa nel modificare, anche marginalmente, il diritto alla giusta causa nel licenziamento individuale. Nessuna persona in buona fede si sentirebbe di dire che è la permanenza di questa norma a bloccare lo sviluppo occupazionale nel nostro paese. Per uscire da questo vicolo cieco è necessario che le confederazioni sindacali facciano ogni sforzo per trovare una convergenza sui contenuti del confronto. Da questi presupposti ci pare assurda e sbagliata la strada della divisione radicale tra le confederazioni sindacali. E’ arrivato pertanto il momento di compiere con responsabilità e lucidità queste scelte e di coinvolgere i lavoratori dando vita ad assemblee unitarie nei luoghi di lavoro e nei territori. L’obiettivo di questo grande momento di consultazione deve essere quello della ricomposizione dell’unità d’azione delle confederazioni su una piattaforma chiara e condivisa dai lavoratori. I lavoratori ed i militanti delle confederazioni sindacali CGIL CISL UIL che condividono questo appello sono invitati a sottoscriverlo, inviandolo alle loro strutture di appartenenza. VERONA , 26 giugno 2002, CARLO CASTIGLIONI, BRUNO MASCONALE, REMO ZANELLA.
COMMERCIO ARMI / FORMAZIONE E MOBILITAZIONE DI PAX CHRISTI / FIRENZE, 6 LUGLIO
La collaborazione tra diverse espressioni di società civile impegnate sui temi del disarmo e del commercio delle armi in questi mesi ci ha fatto sperimentare quanto sia importante ed utile dare continuità e spessore (di conoscenze e competenze) all'impegno che in tanti abbiamo manifestato a difesa della legge 185/90 che, applicata rigorosamente, riuscirebbe a garantire trasparenza e controllo nel commercio del prodotto armiero italiano. Il coordinamento delle associazioni ha ritenuto allora di rafforzare questo cammino e, come primo momento, invita quanti vogliano, ad un momento di formazione e organizzazione presso la Casa per la Pace di Pax Christi in Firenze, Sabato 6 Luglio ore 11.00 -18.00. Anche se l'invito è rivolto in primo luogo agli esponenti delle associazioni che hanno aderito al cartello "Contro i mercanti di armi - In difesa della 185", è auspicabile la partecipazione di singoli e di rappresentati di altre realtà che intendono rafforzare il proprio impegno in questo orizzonte. Ciascuno potrà avvantaggiarsi delle conoscenze degli altri. In questo senso hanno confermato finora la propria partecipazione: Maurizio Simoncelli (Archivio Disarmo); Emilio Emmolo (Amnesty International); Giorgio Beretta ( Banche Armate); Nicoletta Dentico (Medici Senza Frontiere - Campagna italiana contro le Mine); Chiara Bonaiuti (Os.C.A.R.); Marita Villa (Amnesty International); Riccardo Troisi (Rete Lilliput); Tonio Dell'Olio (Pax Christi - Campagna italiana contro le Mine); Massimo Paolicelli (Associazione Obiettori Nonviolenti) e si attendono le risposte di disponibilità da Luciano Bertozzi, Francesco Terreri, Achille Ludovisi, ICS, Peacelink, Mani Tese, ACLI, AGESCI, AIFO... Naturalmente vi invito a diffondere questo messaggio ai vostri aderenti e/o altre associazioni... Per informazioni e/o adesioni potete rivolgervi direttamente a questo indirizzo di posta elettronica: tonio@paxchristi.it
"IL RUOLO DI RESPONSABILE DI UN GRUPPO DI VOLONTARIATO E LE COMPETENZE DI RELAZIONE"
I Responsabili ed i Coordinatori dei Gruppi FEVOSS svolgono un ruolo fondamentale per garantire la stabilità, l’efficienza, la produttività e la crescita umana dell’organizzazione. Essi devono possedere e sempre più migliorare la capacità di “gestione” della propria Organizzazione, o del proprio Gruppo, sia sotto il profilo organizzativo, sia sotto quello sociale. Il loro livello di preparazione e di competenza è certamente assai differenziato in rapporto alla loro personalità, alla loro età, alla loro esperienza ed “anzianità” nel mondo del Volontariato. Nel corso del programma i partecipanti avranno la possibilità di avviare una riflessione sul ruolo di Coordinatore: quali responsabilità e quali compiti comporta, quali competenze richiede sviluppare le capacità di comunicazione nei rapporti interpersonali e nelle situazioni di gruppo. E’ importante che tutti raggiungano e mantengano il più elevato livello possibile così da assicurare il miglior “clima organizzativo” del loro Gruppo, la sua tenuta nel tempo, un maggior grado di impegno dei singoli volontari e…adeguati collegamenti con la Sede centrale. La FEVOSS ha deciso di dar vita ad iniziative volte a preparare Responsabili e Coordinatori a svolgere sempre meglio il loro ruolo, a gestire la propria organizzazione con spirito e capacità “manageriale” oltrecché con il consueto atteggiamento di dedizione ed impegno. Il programma del Corso - Un Corso di “Formazione Manageriale” può aiutare ad inquadrare disponibilità, buona volontà ed impegno dei Responsabili e dei Coordinatori in una logica di professionalità ed efficienza. Sarà un Corso imperniato sullo sviluppo di tematiche quali: l’importanza delle relazioni nel ruolo del Coordinatore. La comunicazione: il dialogo (fattori che lo favoriscono e/o che lo ostacolano), il processo di comunicazione e i fattori di distorsione, il linguaggio verbale e i canali no verbali; l’ascolto efficace, efficacia della comunicazione e qualità delle relazioni: le relazioni assertive. L’importanza dell’autostima per un comportamento affermativo (né aggressivo, né passivo) le relazioni nel gruppo: comportamenti “operativi” e comportamenti di socializzazione; guidare un gruppo in riunione. Questo corso si terrà presso la nuova sede Fevoss in Viale Dell'Industria 13 (Zona Fiera di Verona), dotata di locali climatizzati, nelle giornate di: sabato 22 giugno dalle ore 9.30 alle ore 12.30, sabato 29 giugno dalle ore 9.30 alle ore 12.30, sabato 06 luglio dalle ore 9.30 alle ore 12.30
LA DIOCESI DI VERONA NELLA RETE DELLE RETI
"Gettiamo le reti in rete!" E' con questo entusiasmo e splendida intenzione che si apre il nuovo sito della Diocesi di Verona www.diocesiverona.it curato e realizzato da don Andrea Brugnoli, con lo spirito, oltre a quello di fornire informazioni, di creare anche un luogo dove scambiare idee e dare spazio a gruppi di persone. In linea si potranno trovare, per quanto riguarda le parrocchie, gli orari delle messe, notizie sulla vita delle parrocchie stesse, l'agenda dei loro incontri, le foto delle attività, un giornalino parrocchiale, e in più si potrà partecipare a forum su vari argomenti. Riportati inoltre gli uffici diocesani, i centri di pastorale, il sinodo diocesano, gli indirizzi della diocesi, associazioni e movimenti.
MassMedi@Ho lasciato Sydney qualche giorno fa per quello che deve essere un viaggio alla scoperta di un continente incompreso, lontano, dove cultura tribale si mescola con una civiltà moderna caotica ma ricca di spunti positivi e con una voglia e grinta di vivere che a volte invidio davvero. Non conosco ancora molto di questo paese. La gente è aperta e rilassata, saluta e sorride. La vita sembra spesso leggera e nel sole che sempre splende caldo, trovo quasi con certezza una risposta. Per gli australiani bianchi questa è la terra dell’orgoglio, della scoperta, il nuovo mondo che tutti sognano e scrivono, dove viaggiare è di moda, dove tutto si può fare. La popolazione è composta da appena 18 milioni di abitanti. I nativi del posto, gli aborigeni, credo non sentano questo profondo senso di appartenenza ad un ideale di nazione. Per loro che sono i veri australiani, l`attaccamento alla madre-terra che dà vita e fa vivere è un modo di essere semplicemente innato. I grattacieli delle grandi città sono specchi di un progresso giovane che a loro, come a me, europeo, non dà spazio. E come il giovane aborigeno lascia la famiglia in età adulta così anch’io lascio la più grande città australiana per dirigermi verso Nord, spinto dalla voglia di osservare e descrivere. Il treno ora corre silenzioso lungo le sterminate pianure ad Est del continente, taglia le colline e si ferma in piccolo paese a raccogliere i pochi passeggeri in rotta per Brisbane. Ci sono piantagioni di banane sui declivi esposti al sole; gli Italiani nel dopoguerra furono tra i primi a farne qui un business che ancora è fonte di rendita in questa zona costiera del Nuovo Galles del Sud. A volte mi sorprende la drammaticità del paesaggio, una drammaticità tutta soggettiva. E’ una mescolanza di impatti visivi, di sensazioni istantanee, di luci ed ombre, di singoli pensieri che ho nella mente. Alberi sparsi tappezzano distese di erba secca che in un istante mi ricorda la savannah dei documentari, mentre i raggi del sole passano appena tra tronchi e i rami che l’uomo ha bruciato per lasciare spazio al pascolo. Gli animali, bestiame e canguri, sono con me spettatori di questo tramonto dal sapore africano. Sento in me la voglia di vedere, socializzare e sentirmi parte di un qualcosa o qualdove che mi pare non mi basti mai. Il rapporto con i locali è stato fino ad ora positivo ed una coppia di amici, Natalie e Glenn, mi attendono in un paese a poche ore di treno dalla mia ultima tappa. Ero stato loro ospite l’anno scorso durante il mio primo viaggio nel continente australiano ed ora ho la possibilità di passare nuovamente qualche ora in loro compagnia e vedere il loro piccolo Jack di appena quattro settimane. E’ buio fuori, ormai. E i colori tenui del cielo all’orizzonte mi danno un senso di libertà che mi fa sorridere. Il mio viaggio continua. / CONTINUA
PROGETTO "ADOTTIAMO POLLICINO"
COS’E’
IL PROGETTO “ADOTTIAMO POLLICINO” -
Aquilone Blu, associazione onlus impegnata nella tutela dell’infanzia contro
abusi ai minori e pedofilia, ha da tempo attivato l’importante Progetto
Solidarietà di cui fa parte “ADOTTIAMO POLLICINO”. Il
Progetto Solidarietà nasce dalla convinzione che ognuno di noi, anche con minimo
impegno, può aiutare chi ha bisogno. Aquilone Blu raccoglie giocattoli,
giornalini, libri, vestiti per bambini –usati e non- per destinarli a famiglie
che vivono situazioni di disagio economico o sociale, ad associazioni e gruppi
che operano nel mondo del volontariato, oratori, centri di accoglienza e case
famiglia che ospitano minori in difficoltà.
CHI
E’ POLLICINO - “LA
CASA DI POLLICINO” è un servizio residenziale per minori, ossia una casa
famiglia finalizzata ad accogliere vittime di abuso e
maltrattamenti. E’
gestita dalla Cooperativa Sociale Spazio Incontro di Formia (Latina) che da
tredici anni si occupa del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, attuando una
serie di attività che hanno un duplice finale: la promozione di una rinnovata
cultura dell’infanzia e di un nuovo modo di interagire con i bambini; la
salvaguardia del benessere psicofisico del minore. POLLICINO è anche un servizio
di linea telefonica attivato nel 1998 che offre ascolto e rilevazione del
disagio minorile, informazione e consulenza in ambito psico/sociale e giuridico
e al quale poter segnalare varie forme di abuso all’infanzia; POLLICINO è
altresì impegnato in campagne promozionali sulla diffusione dei diritti dei
bambini e delle bambine, in itinerari formativi sulla salute ed il benessere dei
minori e nella informazione e divulgazione sui temi della prevenzione dell’abuso
all’infanzia. La Cooperativa vede al suo interno la presenza di figure
professionali qualificate e specializzate quali animatori socio-culturali ed
assistenti sociali, psicologi e pedagogisti, consulenti legali, sociologo ed
istruttrice ISEF.
UN AIUTO CONCRETO - Un tuo gesto semplice ma concreto farà sorridere i ragazzini meno fortunati che vivono nella CASA DI POLLICINO: la loro età è compresa tra 11 e 17 anni. Hanno vissuto la terribile esperienza dell’abuso e del maltrattamento. Adotta anche tu POLLICINO e regalagli un sorriso: con un versamento di 15 € all’anno potrai aiutare la Cooperativa Sociale Spazio Incontro a sostenere le spese di mantenimento, l’acquisto di beni di prima necessità. Hanno bisogno di tutto, e ne hanno diritto. Contribuisci anche tu a realizzare il sogno di questi ragazzi: un futuro migliore, una nuova vita non con orchi cattivi ma adulti responsabili che li aiutano e li rispettano. Puoi fare il tuo versamento sul c/c postale di Aquilone Blu N. 40626285 con causale “Progetto Adottiamo Pollicino”. Aquilone Blu onlus – Via P. Gobetti 3 – 10015 IVREA (To) telefono: 340-6660655 - www.aquiloneblu.org info@aquiloneblu.org
PAROLE IN
LIBERTA'
AL VICOLO CIECO