ALLA MARCIA DELLA PACE CON RETE LILLIPUT VERONA
Rete Lilliput e A.C.L.I. di Verona hanno organizzato il trasporto con pullman per prendere parte alla Marcia PERUGIA – ASSISI del 12 maggio. Due le possibilità:
ISCRIZIONE PRESSO
Segreteria Provinciale A.C.L.I. , interrato dell’Acqua Morta n. 22, VR, Tel. 045/8065531 – LUCIANO FARRIS – ENTRO L’8 MAGGIO. Il versamento delle quote avverrà all’atto dell’iscrizione.29/04/02 – Verona, Festa dei Giovani Comunisti, giardini di Ponte catena. I Giovani Comunisti di Verona organizzano sette giorni di musica, incontri e dibattiti in collaborazione con i vari gruppi, associazioni e movimenti che operano sul territorio in difesa di diritti, bisogni, memorie situazioni…. Lunedì 29 aprile: giornata sul razzismo. Mostra e dibattito: “Dal razzismo storico al razzismo democratico. La legge Bossi – Fini e il contesto veronese” in collaborazione con il Collettivo Porcospino e il coordinamento Cesar K - Ore 21.00 in concerto: TABASCO (Funk)
LO SPETTACOLO DEL GRUPPO BOSSA NOSSA si terrà a Vo' di Brendola (Vicenza) nel Teatro "Sala della Comunità" il 30 Aprile 2002 alle ore 21.00 - Ingresso: 10 euro. L'incasso della serata verrà devoluto alla ASSOCIAZIONE LATINOAMERICA INSIEME Il gruppo dei Bossa Nossa viene direttamente da San Paolo in Brasile e fa un Tour in Italia toccando città come Bologna Roma Milano Ravenna; presenta canzoni brasiliane della Bossa Nova rivisitate con cori musica e danze (vedi home page di www.latinoamerica.it ) Per avere informazioni riguardo allo spettacolo si può telefonare, dalle 16.00 alle 19.00, allo 0444/564641.
30/04/02 – Verona, Festa dei Giovani Comunisti, giardini di Ponte catena. I Giovani Comunisti di Verona organizzano sette giorni di musica, incontri e dibattiti in collaborazione con i vari gruppi, associazioni e movimenti che operano sul territorio in difesa di diritti, bisogni, memorie situazioni…. Martedì 30 aprile: giornata sulla scuola e privatizzazione; Ore 16.00 si esibiscono alcuni gruppi musicali studenteschi; Ore 18.00 assemblea: “La riforma Moratti, i buoni scuola, i saperi.Il movimento e la realtà veronese.” In collaborazione con il Coordinamento degli Studenti Veronesi; Ore 21.00 in concerto: REGGADELICA (Post Reggae).
30/04/02 - Verona - Contro lo sgombero dell'Interzona
Festa contro lo sgombero d’Interzona di Verona, con la «FEEL GOOD PRODUCTION», presso il Teatro Tenda alle ore 21,30. Per informazioni: Leonardo leodn@mac.com
01/05/02 - Verona - Giornata del lavoro
01/05/02 –Verona, Festa dei Giovani Comunisti, giardini di Ponte catena. I Giovani Comunisti di Verona organizzano sette giorni di musica, incontri e dibattiti in collaborazione con i vari gruppi, associazioni e movimenti che operano sul territorio in difesa di diritti, bisogni, memorie situazioni…. Mercoledì 1 aprile: giornata del lavoro; Ore 12.30: pranzo: è l’ultimo giorno, facciamo un po’ il punto della situazione: articolo 18, movimento, Verona; Ore 21.00 in concerto: SGORGO (SKA)
Da alcuni anni a Velo , come ad Asiago, abbiamo riscoperto la forma antica e poetica della Rogazione, un tempo molto diffusa in tutta la Lessinia. La Rogazione è una preghiera lungo le strade, i prati, i sentieri, i boschi, del territorio di Velo, per ringraziare Dio della vita sulle montagne. Lungo il cammino, che abbraccia tutto il territorio di Velo, ci soffermeremo davanti ai capitelli, alle croci, alle colonnette di pietra e agli affreschi sulle case. Passeremo sui prati e nei campi dove verranno posti i rami d'ulivo della Domenica delle Palme come segno della benedizione di Dio. Attraverseremo cantando le corti delle nostre contrade e sosteremo per pregare nelle chiesette e negli oratori. Tra le contrade troveremo la gente ad offrirci un po' di ristoro. Il percorso ha inizio dalla piazza del paese alle ore 7.00 di mercoledì 1° maggio. Il rientro è previsto nel tardo pomeriggio.
Il nodo di Verona della Rete Lilliput vi invita alla conferenza: "Tra il dire ed il fare…." - Un’analisi dei deludenti risultati della recente conferenza ONU "Finanza per lo sviluppo", tenuta a Monterrey dal 18 marzo al 22 marzo - Sala Lucchi (palazzina dietro lo stadio) in via Ma sprone - 2 MAGGIO alle ore 21,00 - Interverrà: MARINA PONTI dell’Organizzazione non governativa MANI TESE di Milano, che ha partecipato ai lavori della conferenza.
All’interno del ciclo di incontri «LA GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI ?» organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Nogara (Verona) e dalla Biblioteca Comunale di Nogara "Elisa Masini" sabato 4 maggio alle ore 16 presso il Teatro Comunale di Nogara (via Roma, 1) si terrà la presentazione del libro di ELIO VELTRI "Le toghe rosse" (Baldini & Castaldi) e dell'ultimo libro di MARCO TRAVAGLIO, GIANNI BARBACETTO E PETER GOMEZ «C'era una volta Mani Pulite» (Feltrinelli). Interverranno: MARCO TRAVAGLIO Giornalista de "la Repubblica"; PETER GOMEZ (giornalista de L'Espresso); ELIO VELTRI, Presidente dell'Associazione "Democrazia e Legalità"; PAOLO ANDREOLI, Sindaco di Nogara. Tutti sono invitati. Per informazioni http://digilander.iol.it/biblionogara ; biblionogara@libero.it .
L’Islam è entrato nelle nostre case, nei nostri pensieri, nella nostra narrativa. Ecco i prossimi incontri con Gaetano Bellorio, autore del romanzo Allearsi col vento (Paoline 2001) che affronta temi e nodi dell’islam e dell’ebraismo. Sabato 4 maggio presso il Comune di Fumane, in sala UVE, alle ore 20,30.
La non violenza possibile: una sfida per la missione’. È il tema del convegno promosso dalla Fesmi (Federazione della stampa missionaria italiana) che si svolgerà a Verona, presso il Centro unitario missionario (Cum), dal 7al 9 maggio prossimi. L’iniziativa è un’occasione privilegiata per riflettere sul tema della ‘non violenza’, con l’aiuto di esperti i cui apporti saranno elaborati ed arricchiti in un’attività di dibattito e di laboratorio. “L’escalation bellica afgana, che ha fatto seguito alla tragedia delle ‘Twin Towers’ e del Pentagono, come anche i numerosi focolai di tensione in numerosi Paesi del Sud del mondo, esige da parte dei missionari un’attenzione privilegiata per un rinnovato annuncio del Vangelo della Pace”, ha commentato padre Ottavio Raimondo, segretario nazionale della Fesmi. Tra i partecipanti al convegno figurano i teologi Tissa Balasuriya dello Sri Lanka e don Gianni Colzani. Per ulteriori informazioni: raggio@rivistaraggio.org - sermis@emi.it
L’Islam è entrato nelle nostre case, nei nostri pensieri, nella nostra narrativa. Ecco i prossimi incontri con Gaetano Bellorio, autore del romanzo Allearsi col vento (Paoline 2001) che affronta temi e nodi dell’islam e dell’ebraismo. Giovedì 9 maggio, Comune di Sona, Sala Consiliare, ore 20,30, nell’ambito del progetto “Leggere 2002.
L’Islam è entrato nelle nostre case, nei nostri pensieri, nella nostra narrativa. Ecco i prossimi incontri con Gaetano Bellorio, autore del romanzo Allearsi col vento (Paoline 2001) che affronta temi e nodi dell’islam e dell’ebraismo. Venerdì 10 maggio, ore 18.00, Cisl Scuola, sala Pastore, in Lungadige Galtarossa presso la sede provinciale della Cisl di Verona. (Questo incontro è rivolto, in modo particolare, ai docenti). Coadiuveranno l’autore i lettori del progetto “Leggere in famiglia” ed Elisa Zoppei.
12/05/2002 - Monteforte d'Alpone (VR) - Montefortland... per i bambini
Domenica 12 maggio: MONTEFORTLAND - UN POMERIGGIO DI GIOCHI. Dalle ore 14 alle 19 siete tutti invitati al cortile delle scuole Elementari di Monteforte. Un'iniziativa della “Città dei Bambini” con il Consiglio dei Bambini. (Info: ciandre@libero.it )
12/05/2002 - Padova - Carcere: salviamo gli affetti
GIORNATA DI STUDI sul tema “Carcere: Salviamo gli affetti”. L’affettività e le relazioni famigliari nella vita delle persone detenute. L’incontro si terrà presso la Casa di Reclusione di Padova – Venerdì 10 maggio 2002. Inizio ore 9,30. Per prenotarsi: ornif@iol.it . Informazioni: www.ristretti.it
DOMENICA 12 MAGGIO Anniversario del Gruppo cattolico ghanese “S. Valentino”. S. Messa nella parrocchiale di S.Maria Maggiore (Bussolengo) ore 12,15. “RASSEGNA DI CORI AFRICANI” Piazza 26 Aprile ore 16,00 [In caso di maltempo presso il teatro di S.Maria Maggiore].
31 maggio – 1 giugno 2002 - 1° MEETING “REGNUM DEI” arte e preghiera all’Oasi San Giacomo (Vago di Lavagno – Verona) 1° Meeting all’Oasi San Giacomo di Vago di Lavagno (Verona), casa di incontri dell’Opera Don Calabria. Il 31 maggio e 1 giugno vedremo coinvolti, nel particolare momento di arte e preghiera, artisti, sportivi, laici, religiosi e quant’altro possa servire a testimoniare pace, amore e fratellanza come Gesù insegna. La manifestazione avrà inizio il 31 maggio alle ore 9.30 con un incontro-dibattito sostenuto da Don Antonio Mazzi che tratterà il “Disagio Giovanile”, compagno di viaggio di Don Mazzi, in questo contesto, sarà il popolare cantautore cristiano Roberto Bignoli (autorevolmente riconosciuto anche all’estero dove ha ricevuto numerosi premi). Interverrà il gruppo “Jazz & Fuoco” in uno spettacolo unico al mondo fatto di musica, favole e momenti pirotecnici. La sera del 31 maggio, alle ore 21.00, si esibirà il gruppo gospel “ Venice Gospel Ensemble & Vg’s Out” diretto dal M° Luca Pitteri (Saranno Famosi – Italia 1). Giorno 1 giugno il Prof. Emilio Gandini (Presidente Nazionale delle scuole professionali cattoliche), relazionerà sulle problematiche giovanili. Artisti e sportivi daranno la loro testimonianza. Giusto una pausa pranzo e si riprenderà con un bel momento di incontro tra giovani provenienti da varie parrocchie. Si esibiranno Giovani artisti e Gruppi canori. Parteciperà il “Circolo della Danza” con un gruppo di giovani ballerine dirette da Milena Spera. La Santa Messa delle ore 18.00 avrà la singolarità di essere animata da tutti i cantautori di Dio che aderiscono al Meeting. Alle ore 21.00, dopo una performance del gruppo “Jazz & Fuoco”, Concerto dei “Cantautori di Dio”. Avremo di scena Giuseppe Cionfoli, Michele Paulicelli (ForzaVeniteGente), Paolo Migani, Claudio Venturi, P. Sergio Tommasi, Jordan Sax, Rino Davoli, Gigi Giordano, Mario Migliarese, Don Giuseppe Moscati, Don Paolo Auricchio e altri. I due incontri mattutini saranno preceduti da un breve percorso Storico-Culturale sull’Oasi San Giacomo e sul Colle del Grigliano. Aspettiamo numerose adesioni da gruppi parrocchiali,oratori,scuole e da chiunque abbia voglia di esibirsi e incontrarsi con giovani e non di altre parrocchie, altre realtà, ma dello stesso ideale: Gesù. Contatti: Oasi San Giacomo Vago di Lavagno – Verona - Tel. 045.99.18.66 - Fax 045.99.15.48 Spaziofioritomariano@libero.it Organizzazione e Direzione Artistica : Rino Davoli: 338/5882169 rinodavoli@libero.it
Siamo giunti al terzo incontro di NOI SIAMO CHIESA del Piemonte, della Lombardia e di altre regioni del Nord. L’appuntamento è per DOMENICA 16 GIUGNO 2002 ALLA "CASCINA CONTINA" NEL COMUNE DI ROSATE, TRA MILANO E PAVIA (per arrivare alla cascina uscita al casello di Binasco dell'autostrada Milano- Genova, prendere la direzione di Abbiategrasso, dopo 9 chilometri c'è il paese di Rosate, chiedere della scuola media davanti alla quale c'è un incrocio con semaforo dove è segnalata con indicatore stradale la direzione per la cascina che dista circa un chilometro) comoda per i milanesi ma anche abbastanza per i piemontesi. Un incontro annuale voluto per ascoltarci tra fratelli e sorelle in Cristo che si confrontano in un momento difficile e doloroso per la nostra società, per il mondo e per la Chiesa. Una comunità "imperfetta", laica, quel popolo di Dio chiamato a realizzare quell’ "altro mondo possibile" fatto di giustizia, di pace e di solidarietà. Per l'ordine dei lavori, oltre alla liturgia, lo svolgimento della giornata non dovrebbe scostarsi molto da quelle già realizzate negli anni precedenti. Si darà uno spazio particolare alla nostra presenza nella nuova situazione che ci coinvolge (Genova, Porto Alegre ecc....prossimo Forum Sociale Europeo) ed alle iniziative concrete (esempio: la nuova Costituzione europea con la linea del Vaticano che vuole spazi e ruoli per la Chiesa e per le cosiddette matrici cristiane dell'Europa). Cambia solo il luogo di ritrovo che, come avete visto, non è più Albugnano in Piemonte dove siamo stati ospiti per ben due anni. L’orario di ritrovo sarà presso la "Cascina Contina" alle ore 9.30 ed inizio dei lavori verso le ore 10.00 del mattino. Il pranzo comunitario sarà attorno alle ore 12.30 e sarà fornito dalla comunità che ci ospita. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno attorno alle ore 14.00 e si concluderanno alle ore 17.00 circa con l’Eucarestia.PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI (entro e non oltre il 13 Giugno 2002) : VITTORIO BELLAVITE – tel. 02/2664753 – e-mail: vi.bel@iol.it
Si terrà a Padova dal 2 al 5 maggio ‘Civitas’, la fiera della solidarietà e della società civile. Sin dalla prima edizione, l’iniziativa si è caratterizzata come Salone espositivo - rimane ancora l'unico di tali dimensioni a livello europeo - e come forte momento d'incontro e confronto tra tutti i protagonisti del non profit: associazioni, cooperative, cooperative sociali, fondazioni, enti morali, organizzazioni senza fine di lucro, enti ed istituzioni, reti associative italiane e straniere. L'obiettivo di Civitas è sempre stato di dar voce al mondo del sociale. È a Civitas (1996) che per la prima volta il Terzo settore si è confrontato con esponenti del Governo e del sindacato; è sempre a Civitas (1998) che il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha firmato con il Forum Permanente del Terzo Settore il Patto della Solidarietà che riconosceva ufficialmente al Terzo Settore un ruolo importante nell'economia italiana. Ed è stata Civitas (2000) ad ospitare il primo World Social Forum. Welfare State, Globalizzazione, Volontariato, Tobin Tax, Remissione del Debito, Comunicazione Sociale, Finanza Etica, Umanizzazione dell'Economia, Politiche Sociali sono solo alcuni dei temi affrontati a Civitas in passato con incontri, seminari, convegni, workshops. Se negli ultimi anni si è molto sviluppato il Terzo Settore, parallelamente anche Civitas è costantemente cresciuta. Il primo Censimento Istat delle Istituzioni e imprese non profit i cui risultati furono anticipati proprio a Civitas, ha censito al 31-12-1999 221.412 realtà, con 630.000 lavoratori retribuiti, 3.200.000 volontari, 96.000 religiosi, 28.000 obiettori di coscienza, 73mila miliardi di lire di entrate e 69mila miliardi di uscite, per un fatturato pari al 2,7 per cento del P.I.L. L'edizione 2001 di Civitas ha registrato 300 espositori per oltre 600 realtà rappresentate, 75 appuntamenti culturali, 27.000 visitatori, 23.000 metri quadri espositivi, circa 500.000 contatti al sito Internet. Civitas 2002 sarà caratterizzata da un tema conduttore: quest'anno l'attenzione sarà focalizzata sull'importanza di creare nuovi percorsi di giustizia sociale a livello locale e globale attraverso un utilizzo innovativo e strategico di "strumenti" conosciuti. Verranno così approfondite tre linee tematiche: Internazionale; Economia Etica; Cittadinanza. "Internazionale, ovvero Percorsi di giustizia-Equilibrio Mondiale", significa estendere diritti e conquiste è processo lungo e faticoso, frutto sempre più della volontà collettiva di associazioni e movimenti. Alle tematiche internazionali legate alla giustizia Civitas dedica questo filone, con tredici convegni arricchiti dai tre appuntamenti di World Social Agenda: dalla campagna per il diritto all'acqua, cui Civitas dedica particolare attenzione, a quella ‘Contro i mercanti di morte’ e la modifica alla legge 185/90 sul commercio delle armi, da ‘Sbilanciamoci - Come usare la spesa pubblica per la società, la pace, l'ambiente’, alla campagna ‘Non sopportiamo la Tortura’ di Amnesty International, dal lavoro minorile al ruolo della cooperazione internazionale al tema della Pace. E ancora giustizia sociale, bilancio partecipativo, indicatori per lo sviluppo sostenibile, diritti umani in Europa, commercio internazionale dei diamanti. A parlarne saranno illustri ospiti provenienti da tutto il mondo. Un’altra linea tematica sarà quella ‘Economia etica, ovvero Nuove ipotesi di economia’. Alla base delle disuguaglianze mondiali si pone, quale fattore critico, proprio l'aspetto economico: su di esso è necessario agire per modificare le condizioni strutturali di sfruttamento e disinnescare i meccanismi alla base di ingiustizie sempre più diffuse. Questo secondo filone di Civitas focalizza l'attenzione di operatori e visitatori proprio su questo punto: oltre dieci convegni su povertà ed economia, ruolo dell'impresa sociale e ruolo sociale dell'impresa, fondi di investimento etici, modello cooperativo, terzo settore in Europa, il pubblico nel finanziamento al non profit. Approfondimento di casi concreti, presentazione di nuovi strumenti, testi e documenti. ‘Cittadinanza, ovvero Partire dai diritti della persona’ sarà la terza linea tematica. Il che significa: Civitas uguale cittadinanza. Cittadini uguale godimento di diritti. Ma non tutti gli esseri umani sono ugualmente ‘cittadini’. Da sempre associazioni e volontariato operano per colmare questo divario, per far riconoscere i diritti a chi ne è, per qualsiasi motivo (salute, razza, religione), ingiustamente escluso. Il terzo filone di Civitas affronta, con un articolato programma di incontri e convegni, queste tematiche. Si parlerà di democrazia associativa e Welfare Society, il ruolo dello sport nell'educazione alla salute, l'obiezione di coscienza, il ruolo dei giovani nell'impegno, comunicazione sociale e terzo settore, in un confronto che coinvolgerà soprattutto istituzioni, enti pubblici e associazioni erogatrici dei servizi. Anche quest'anno Civitas ospita gli appuntamenti di World Social Agenda (Wsa) , il programma culturale che, prosegue quanto avviato proprio a Civitas nel 2000 e 2001 con World Social Forum, intende realizzare un'agenda sociale mondiale che tracci un piano di azione e che contenga raccomandazioni in termini di modelli e indicatori da applicare - con un approccio dal basso verso l'alto - e dove i governi locali rappresentino il cuore del processo di implementazione. World Social Agenda sarà a Civitas con tre convegni su: Città e diritti, Diritti di cittadinanza; Una nuova sfida per la società civile mondiale; tre laboratori e alcuni seminari. Il tutto in collaborazione con Unimondo, il nodo italiano di Oneworld.net. Civitas è promosso dall'Ente PadovaFiere e dalla Cooperativa ASA-Ethike. E' realizzato in collaborazione con il Forum Permanente del Terzo Settore e gode del Patrocinio di molte Istituzioni tra cui: Parlamento Europeo, Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, numerosi Ministeri, nonché gli Enti Locali. (Per ulteriori Informazioni: Sito Web: http://www.civitasonline.it
MASS MEDIA
Tutto
questo nel nuovo libro dell’Editrice Monti che sta riscuotendo grandi successi
di pubblico e di critica, e importanti attestati di stima sia da parte
israeliana che palestinese che cristiana. Pagine 420 - euro 20,66 - ISBN
88-8477-001-7 Luigi
Sandri,
trentino, nato a Tuenno (Val di Non) nel 1939, giornalista, ha lavorato
all’ufficio Ansa di Mosca e quindi è stato corrispondente della stessa agenzia a
Tel Aviv. Attualmente è vaticanista dell’Ecumenical News International di
Ginevra, de L'Adige di Trento e de Il Mattino di Bolzano; e della rivista
Confronti a Roma. Tra le sue
pubblicazioni: Dio in Piazza Rossa
(1991) e L'ultimo papa re. Wojtyla, breve
storia di un pontificato controverso
(1996). di Curzio Maltese SOLTANTO un analfabeta della democrazia poteva, da capo del
governo, annunciare il licenziamento dalla tv pubblica di due giornalisti e un
comico colpevoli di non pensarla come lui. E quindi, in una logica da giunta
sudamericana, di fare un "uso criminoso" della loro professione. Silvio
Berlusconi l'ha fatto. E per giunta, lo ha fatto durante una conferenza
internazionale, a Sofia, dove certi discorsi non si sentivano dalla fine del
comunismo. Tanto per dimostrare al mondo come parla il nuovo padrone d’Italia.
Non come uno statista democratico ma come un vendicativo dittatorello da stato
bananiero. Il premier ha citato nomi e cognomi, Biagi, Santoro e Luttazzi, e ha
ordinato al "suo" consiglio d'amministrazione Rai di cacciarli tutti e tre ("E'
un preciso dovere..."). Infine ha aggiunto un tocco di personale e definitivo
squallore, facendo seguire alle minacce il ricatto: "Ove cambiassero, nulla ad
personam, ma non cambieranno". (Prima pagina di "Repubblica" di venerdì 19
aprile 2002) IL DEMONE DEL
PREMIER di Michele Serra LA STOLTA brutalità della sortita di Berlusconi sulla Rai ha un
unico merito (involontario): costringere anche gli ultimi distratti a sbattere
la fronte sul conflitto di interessi. Il premier del paese, nonché proprietario
di Mediaset, ha parlato da padrone della televisione pubblica, chiudendo il
cerchio del più surreale accumulo di potere politico e mediatico mai visto in
democrazia. Che lo abbia fatto nella convinzione assoluta di essere nel giusto,
e anzi di riparare a un. torto "criminoso" (avere la Rai dato voce, fin qui,
anche ai suoi oppositori), è l'ennesima dimostrazione di una visione del mondo
faziosa e quasi paranoide. Sia o non sia un regime quello che l'uomo di Arcore
presiede, è comunque un potere ingordo e al tempo stesso insicuro: perché solo
l'insicurezza e la paura possono spingere un capo di governo, per giunta forte
di un solido consenso elettorale e parlamentare, a sbocchi di prepotenza così
maldestri e trafelati. Profittare di un microfono bulgaro per purgare i
palinsesti non è una delle tante gaffes o volgarità alle quali questo
viaggiatore ciarliero ci ha abituati (quando va all'estero perde le inibizioni,
come gli impiegati in viaggio-premio). E' uno sfregio che lo stesso Berlusconi
infligge a se stesso e al proprio ruolo istituzionale, un'auto umiliazione così
stupida e grave da far trasalire anche i suoi osteggiatori più acerrimi che non
hanno nemmeno la tentazione di divertirsi per l'inciampo, tanto pesante e
allarmante, questa volta, è l'impressione di debolezza e arroganza (l'una
conseguenza dell'altra). (Prima pagina di Repubblica di sabato 20
aprile 2002) UN ALTRO
MONDIALE E' POSSIBILE Ma che cosa fanno vendere? Questo codice non è mai stato sottoscritto dalla FIFA per le forti resistenze
delle grandi case produttrici e della Federazione mondiale dei produttori di
articoli sportivi. Malgrado alcuni miglioramenti apportati nel corso degli anni
alle prescrizioni di natura sociale nei contratti di licenza, due sono i punti
rilevanti del codice del 1996 che restano ancora inapplicati: l'obbligo per le
imprese a corrispondere salari equi e l'obbligo a sottoporsi a meccanismi
ispettivi. Per questo i Mondiali di calcio 2002 debbono essere la vera occasione
per ripulire gli articoli sportivi delle marche sponsor e licenziatarie, dallo
sfruttamento, dal lavoro nero, e dalla schiavitù femminile e
minorile. Preparazione della campagna: la campagna è partita: Veronesi: la sanità si allontana
dall’Europa Aveva promesso che non avrebbe commentato il lavoro di Girolamo Sirchia, suo
amico e successore al ministero della Sanità. Ma quando gli chiediamo un parere
sull'annunciata riforma del Sistema sanitario, Umberto Veronesi, l'oncologo di
fama internazionale che da ministro aveva scosso il mondo politico per i suoi
modi diretti (di parlare e commentare, ma anche di fare e progettare) non ha
esitazioni: «Sono sempre stato per il tempo pieno: lo ero già nel '75 come
direttore dell'Istituto dei Tumori di ilano». INFILTRAZIONI DI PESTICIDI NEL SOTTOSUOLO HANNO RESO IL CONTINENTE UNA
"BOMBA TOSSICA AD
OROLOGERIA"
"TURISTI RESPONSABILI" e "VACANZE
CONTROMANO"
Turisti responsabili (novità)
La
guida ai viaggi di turismo responsabile in Italia e nel mondo e agli
agriturismo attenti e solidali.
Da Zanzibar ai "Sassi" di Matera,
quasi 100 proposte per fare di ogni vacanza un'occasione di incontro e di
scoperta. Una guida per chi vuol viaggiare attento alle culture locali, curioso
delle tradizioni, dei gesti, dei sapori e della vita quotidiana. "Turisti
responsabili" racconta in 96 pagine tutte a colori lo stile e le proposte di
viaggio di 50, fra associazioni, tour operator e Organizzazioni non governative,
che propongono viaggi di turismo responsabile in Italia e nel mondo. Per
coniugare il piacere della vacanza, la bellezza dei luoghi e l'incontro con le
comunità locali e i progetti di sviluppo. Indirizzi, contatti, descrizione degli
itinerari e calendario dei viaggi, ma soprattutto l'indicazione del prezzo
trasparente, per capire a chi vanno i soldi pagati per la vacanza, e un
grafico con la distribuzione del tempo fra "turismo", incontro con le comunità
locali e coi progetti di sviluppo. Chi è refrattario ai viaggi organizzati, può
trovare tutti i riferimenti per partire da soli e trovare sul posto accoglienza,
consigli e guide locali presso le comunità o i cooperanti internazionali. E in
più la segnalazione di agriturismo e associazioni che offrono in tutta Italia
occasioni di incontro col territorio, la sua cultura e i suoi sapori. "Turisti
responsabili" è in vendita per strada, in libreria e nelle botteghe del
commercio equo e solidale. E' una coedizione Terre di mezzo-Editrice Berti - 96
pagine, 8,5 euro.
Vacanze contromano (sesta
edizione)
la guida ai campi di solidarietà, ai campi natura e archeologia e
ai campi per ragazzi
E' uscito l'aggiornamento di "Vacanze contromano":
in 126 pagine tutti i campi di solidarietà, i campi natura, i campi in missione,
i viaggi di conoscenza e i campi ragazzi per l'estate 2002. 100 proposte,
di cui 25 completamente nuove, per tutti i gusti: dai campi di animazione di
minori, disabili, detenuti, ai viaggi pacifisti, dai laboratori di teatro al
restauro di vecchi castelli, e poi la bonifica delle spiagge,
l'osservazione delle tartarughe, le proposte di trekking o i tour in bicicletta.
Per ogni campo troverete l'indicazione del periodo e la scadenza delle
iscrizioni, i prezzi e il modo in cui il vostro tempo sara' distribuito fra
solidarieta', formazione e meritato riposo. "Vacanze contromano" e' in vendita
per strada, in libreria e nelle botteghe del commercio equo e solidale a 7,5
euro. E' una coedizione Terre di mezzo-Editrice Berti.
I kamikaze islamici che l’11
settembre 2001 si sono abbattuti contro le Twin Towers di New York e contro il
Pentagono hanno anche idealmente colpito Gerusalemme, rischiando di ridurre in
cenere il già traballante processo di pace tra Israele e l’Organizzazione per la
Liberazione della Palestina, un nodo cruciale per l’intero Mondo musulmano. Di
fronte ai nuovi, drammatici sviluppi della situazione è più che mai necessario
tentare, prima di tutto, di capire. Per quali ragioni storiche e teologiche
ebrei, cristiani e musulmani si sono contesi da sempre la “Città santa”? Che
dicono, di questa, la Bibbia e il Corano? Quale il contesto geopolitico in cui
si situa il sanguinoso contrasto tra israeliani e palestinesi per la
“spartizione” della stessa terra? Perché il tentativo di riconciliazione tra lo
Stato ebraico e l’Olp, iniziato nel 1993, si è poi arenato, rischiando di
incendiare il Medio Oriente? Per tentare di sbrogliare nodi così complessi
occorre rivisitare quattro millenni di storia, osservando gli eventi da tre
punti di vista – quello di ebrei, di cristiani e di musulmani – per poi farli
convergere in un cammino comune guidato dalla giustizia. Da Abramo a Sharon, da Gesù a Wojtyla,
da Muhammad ad Arafat, Gerusalemme ha conosciuto nei secoli i giorni della
benedizione e quelli della devastazione. Anche oggi, pur in un soverchiante
clamore delle armi, l’ultima parola potrebbe ancora essere delle donne e degli
uomini che vogliono la pace (shalom in ebraico, salam in arabo). Ma occorre un
supplemento di saggezza e di coraggio da parte di tutti. Perché il tempo
stringe.
Milioni di capi di abbigliamento e di
accessori, di scarpe sportive, di palloni, e di prodotti di ogni tipo che,
troppe volte, sono fabbricati in condizioni disumane, con orari interminabili,
con paghe da fame e con lo sfruttamento dei minori.
Un solo esempio:
il costo del lavoro di un paio di scarpe sportive incide solo per lo 0,4%,
mentre le spese per pubblicità e sponsorizzazioni sono venti volte tanto,
l'8,5%.
Le somme spese dai grandi marchi in promozioni sono da capogiro,
basti pensare che ogni giorno, per indossare un cappellino, il campione di golf
Tiger Woods riceve da Nike 48 mila dollari mentre la persona che l'ha
confezionato ne riceve 2.Onorare un grande sport popolare significa non chiudere
gli occhi di fronte a tutto questo, ma impegnarsi affinché la dignità nel
lavoro, i diritti dei bambini e delle persone ad una vita dignitosa siano
garantiti e rispettati.
Al contempo diventa sempre più pressante un impegno
nella promozione dell'etica nel mondo dello sport ed una maggiore responsabilità
verso i consumi.In tutto il mondo da diversi anni si stanno sviluppando
iniziative di sensibilizzazione e di denuncia per dire basta alla produzione di
articoli sportivi nella violazione dei diritti fondamentali.Su questo fronte si
sono impegnate organizzazioni come la Global March Against Child Labour contro
lo sfruttamento del lavoro minorile e la Clean Clothes Campaign (Campagna abiti
puliti); sono nate iniziative come quella di Fair Trade e.v. e di Transfair
Italia per la produzione di un pallone equo, o come quella de "l'altropallone",
un premio assegnato a personalità che si sono distinte per la loro azione in
favore della solidarietà e dell'etica nel mondo dello sport.
Queste e
altre iniziative ancora hanno un unico, grande obiettivo dichiarato: la
dignità e l'integrità della persona prima degli interessi e dei profitti.Un
obiettivo che si ricollega alle lotte presenti in Italia per la difesa e la
stabilità del lavoro, contro la liberalizzazione del mercato, per l'avanzamento
dei diritti nel lavoro e nella società compreso il diritto di cittadinanza per
tutti. La diffusa mobilitazione ha portato nel 1996 la FIFA a definire un
accordo con la Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi (ICFTU) e con
la Federazione Internazionale dei Lavoratori del tessile-abbigliamento-cuoio
(ITGLWF) per l'adozione di un codice di condotta da estendere alle imprese che
fabbricano palloni e altri articoli sportivi su sua licenza. Gli aspetti
rilevanti del "Codice FIFA":Espresso richiamo alle convenzioni fondamentali
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) (età minima di avviamento al
lavoro, divieto di lavoro forzato e in schiavitù, non discriminazione
nell'occupazione, libertà di associazione e diritto di negoziazione collettiva);
Obbligo a corrispondere salari equi; Orari di lavoro di 48 ore settimanali;
Applicazione del codice all'intera catena della subfornitura del licenziatario;
Obbligo da parte dei fornitori a dare accesso ai siti produttivi ad ispettori
qualificati.
La campagna "un altro mondiale è
possibile" condivide con altre campagne, come la Global March Against Child
Labour, un obiettivo fondamentale: far si che la FIFA applichi, nella
concessione delle proprie licenze e nell'accettazione dei propri sponsor, i
principi contenuti nel Codice di condotta del 1996, ma pone un'attenzione
particolare alle istanze del mondo del lavoro, sollecitando l'impegno concreto
delle imprese produttrici, sponsor e licenziatarie dell'evento sportivo, ad
operare nel rispetto dei fondamentali diritti umani e sindacali, e sollecitare e
sollecitando il mondo dello sport a prendere coscienza delle condizioni e dei
diritti dei lavoratori.
i mesi di Marzo, Aprile e Maggio sono
quelli necessari per la preparazione della campagna che deve concentrare le
iniziative più importanti nel mese di giugno in contemporanea con i
Mondiali.
In questi mesi indichiamo i seguenti obiettivi:
- raccolta di
dati sugli sponsor, sulle sponsorizzazioni, sul giro di affari delle aziende
coinvolte;
- raccolta di informazioni sulla produzione, sugli appalti e
subappalti delle stesse;
- azioni di pressione, stato per stato, sulle
aziende per l'adozione dei contenuti del Codice di condotta;
- azioni di
sensibilizzazione nei confronti delle tifoserie e dei campioni sportivi.
1) è attiva una lista di dibattito
INTERNAZIONALE otromundial@yahoogroups.com potete iscrivervi sul sito
www.yahoo.it, nella sezioni gruppi di discussione.
2) è attiva una lista di
dibattito NAZIONALE altromondiale@yahoogroups.com potete iscrivervi sul sito
www.yahoo.com, nella sezioni groups, in cui potrete aderire alla campagna;
comunicare le iniziative rispetto alla campagna o solamente discutere, chiedere
informazioni, dare informazioni… la lista NON ha moderatore ed è totalmente
libera
Il 30 gennaio 2002 il Consiglio Internazionale del Forum Sociale
Mondiale a Porto Alegre (Brasile) ha approvato la campagna "Un altromondiale è
possibile" proposta da Josè Luiz Del Roio.
Le organizzazioni proponenti: AceA onlus, Associazione
per i consumi etici ed alternativi www.consumietici.it, A.c.c.e.s.so,
Coordinamento Lombardo Nord/Sud del mondo, l'altropallone, Rete di Lilliput nodo
di Milano.
Si tratta dunque di un
passo indietro.
Di certo non è un passo avanti, proprio ora che
l'Europa sta andando in direzione opposta. Premetto che non conosco la riforma
nei dettagli, però il perno sui cui poggia - lasciare ai medici la possibilità
di un doppio incarico, pubblico e privato, in ospedale e in clinica - mi lascia
perplesso. Per due motivi. Il primo professionale, il secondo etico. Il primo è
legato al fatto che un buon medico ospedaliero oggi lavora molto più di prima:
deve saper curare, naturalmente. Ma deve anche studiare, perché la scienza
cammina con passo sempre più veloce e le conoscenze si rinnovano nel giro di
cinque anni. E poi deve fare ricerca, analizzare quello che ha visto in modo che
la sua esperienza diventi patrimonio di tutti. Infine deve passare molto più
tempo con il paziente: oggi i malati vogliono sapere quel che accadrà, vogliono
essere informati, vogliono poter decidere. Dare il proprio consenso a una
terapia, come si dice in termini tecnici, non vuol dire mettere una firma sotto
un foglio che ti porta l'infermiera: significa prendere una decisione dopo che
il tuo medico ti ha chiarito la situazione e le alternative terapeutiche. È un
cambiamento importante.
E tutto questo richiede tempo.
La
giornata di un medico ospedaliero, oggi, inizia alle otto del mattino e finisce
quando finisce. Proprio per questo è indispensabile una struttura che lo aiuti a
svolgere il proprio lavoro e, magari, che lo stimoli a fare di più. Il mestiere
del medico è bello se gratificante: se lo riduciamo a un problema di «quanto
guadagno in quanto tempo», lo snaturiamo.
Parlava anche di un secondo
aspetto, di tipo etico-economico.
Sì, ma è strettamente legato alla
situazione di oggi. Il fatto che esistano due diversi tipi di sanità, pubblica e
privata, è comprensibile, accettabile e probabilmente efficace. Ma devono essere
poste sullo piano, devono essere concorrenziali tra loro. L'ospedale privato e
l'ospedale pubblico devono avere il loro personale, a tempo pieno in entrambi i
casi. Esistono anche differenze tra le due realtà: in uno ci possono essere
lunghe liste di attesa, nell'altro brevissime; in uno ti potresti trovare in
corsia con quattro o anche otto letti e un bagno in comune, nell'altro puoi
avere la stanza singola con la tua tv e il tuo telefono. Se la situazione è
questa, è chiaro che il medico che ha un doppio incarico, nel privato e nel
pubblico, finisce per selezionare i propri pazienti e separarli. Lo fa in buona
fede, non ho dubbi, ma lo fa. I pazienti più ricchi vanno a pagamento, quelli
che non possono permettersi la clinica o che richiedono cure lunghe e complesse
- che inevitabilmente peseranno sulla struttura che li assisterà - restano in
ospedale. In questo modo le case di cura guadagnano, gli ospedali pubblici
pagano; le prime producono utili, i secondi solo costi. Così facendo, però, va a
finire che lo stesso medico, quando è in ospedale, anziché fermarsi con i
pazienti o i colleghi, guarda l'orologio e corre in clinica.
Il
medico, insomma, deve fare una scelta: o di qua o di là.
Il sistema
sanitario sta profondamente cambiando: l'ospedale del futuro, quello di cui si
discute in tutti i Paesi d'Europa, sarà profondamente scientifico, tecnologico,
impegnato nella ricerca, nello studio, nell'educazione, oltre che nella
prevenzione e nella terapia. Il progetto, a livello europeo, è proprio quello di
chiudere due terzi degli ospedali e di creare una grande rete di centri
diagnostici sul territorio, perché la diagnosi deve essere capillarizzata:
quando hai un dubbio devi poter trovare un centro vicino a casa tua, non a
cinquanta chilometri. E gli ospedali, ridotti come numero, devono avere invece
una grande qualità di lavoro.
Qualche anno fa lei disse che battere
il cancro era solo una questione di tempo, di qualche decennio.
Lo
ribadisco, non saprei dire se si tratterà di trenta o cinquant'anni, ma l'ordine
di grandezza è quello. Il fatto è che rispetto a prima abbiamo tra le mani
conoscenze che prima non erano disponibili. Prendiamo il Progetto Genoma, cioè
la decifrazione del nostro codice genetico: rappresenta una svolta epocale, ma è
stata completata solo nel 2001. Negli ultimi anni, poi, la ricerca ha preso un
passo tale che, facendo un esercizio matematico, cioè valutando le scoperte
degli ultimi dieci anni e il progressivo calo di mortalità possiamo fare delle
previsioni. E dire che, continuando così, fra qualche decennio saremo in grado
di dare la spallata finale a questa malattia che un tempo si pensava
imbattibile.
Lei parla di nuove strade, quale la più
promettente?
Aver iniziato a capire i tanti passaggi, i diversi
gradini che portano alla formazione di una cellula tumorale. Si tratta di un
modo nuovo di guardare il cancro e, di conseguenza, di impostarne le strategie
di cura e prevenzione. La formazione di un tumore può essere divisa in due
grandi fasi: una invisibile e una evidente. Noi oggi interveniamo solo sulla
seconda, quando il tumore si è ormai formato. Eppure esiste un lungo periodo,
che chiamo la «lunga notte del tumore», in cui hanno luogo quei processi che
portano alla trasformazione di una cellula sana in una cellula tumorale. Il
fatto sorprendente è che si tratta di processi lunghi, lunghissimi: se io oggi
venissi a contatto con una sostanza cancerogena, anche potente, l'eventuale
formazione di un tumore non potrebbe che avvenire fra quindici, vent'anni.
Ebbene, la nuova strategia di ricerca è capire cosa succede durante la notte del
tumore per intervenire nei processi di trasformazione e bloccarli. Un'altra
strada, fondamentale, è quella di individuare i tumori il prima possibile,
quando sono appena usciti dalla lunga notte, all'alba diciamo. E questo sia
perché, essendo piccoli, sono più facili da distruggere o da rimuovere, sia
perché in quello stadio è meno probabile che abbiano invaso altri organi. Questo
a sua volta vuol dire una diagnosi precoce, anzi precocissima: cosa possibile
con lo sviluppo di nuove tecnologie, ma anche con un sistema sanitario
efficiente, perché richiede una buona preparazione del medico e una maggiore
attenzione del cittadino che deve sottoporsi con regolarità a esami di
controllo.
Poi c'è la prevenzione dove però non si capisce se è più
quel che è stato fatto o quel che resta da fare. Ad ascoltare voi medici sembra
non sia mai abbastanza, forse anche perché non sempre quel che dite viene poi
realmente ascoltato. Lei ne sa qualcosa per quel che riguarda il fumo, quando da
ministro tentò inutilmente di convincere i suoi colleghi a varare una legge
contro il tabagismo. Sembra che tra mondo della scienza e mondo della politica
non ci sia una grande sintonia, non crede?
Il problema è che manca
la volontà di fare. In Finlandia, parlamento e governo hanno deciso di
dichiarare guerra alle sigarette: nel giro di pochi anni la gente ha quasi
completamente smesso di fumare e la mortalità per tumore al polmone in quel
paese è crollata a valori minimi. Per farlo hanno realizzato una intensa
campagna di informazione ed educazione. Con i mezzi di comunicazione di oggi,
non c'è nulla che non possa essere trasmesso con efficacia alla popolazione. La
pubblicità riesce a fare tutto. Occorrono degli investimenti, certo, ma
soprattutto la volontà. Se lo Stato volesse davvero far smettere la gente di
fumare dovrebbe impegnare le reti televisive, comprare spazi pubblicitari,
martellare tutto l'anno su questo argomento portando immagini, testimonianze,
documenti.
Un problema di comunicazione, dunque, più che di
proibizione.
La proibizione non deve esistere. Non possiamo impedire
alla gente di fumare: la mia legge riguardava la difesa dei non fumatori,
faccenda completamente diversa. Un fumatore inquina l'aria, su questo non ci
sono dubbi. E se è giusto perseguire un'industria che inquina, lo stesso devo
essere fatto con una persona che fuma in un luogo pubblico. La mia era una legge
semplice e lineare, fatta di poche righe: sei a casa tua, nessuno ti proibisce
di accenderti una sigaretta, ma se sei al cinema, a scuola, in un ristorante non
puoi fumare. La protezione del non fumatore è un dovere civile.
La lotta al
fumo di sigaretta, cioè la dissuasione a scopo preventivo è invece un'altra
questione. E non può che essere realizzata per via persuasiva. Sono
antiproibizionista per quel che riguarda la droga, figuriamoci se non lo sono
per le sigarette.
Eppure il suo disegno di legge si arenò in
Parlamento.
Lo confesso, fu una delusione. Ma devo ammettere che
quando entrai al governo e vidi che tutti o quasi erano fumatori incalliti,
capii che sarebbe stata una missione difficile. Perché so, per esperienza, che i
fumatori sono un po' fatalisti. E in genere poco decisi a prendere decisioni
drastiche riguardo alle loro abitudini. Come in effetti accadde. Eppure è un
atteggiamento che come medico, e come ministro della sanità, non potevo e non
posso accettare.
Un altro atteggiamento, inaccettabile, è quello di cambiare
la realtà dei fatti. Un luogo comune, molto diffuso, è quello di affermare che
l'inquinamento atmosferico, specie in città, è tale che una sigaretta in più o
in meno non fa alcuna differenza. È un'affermazione sbagliata e priva di senso:
l'inquinamento cittadino provoca bronchiti, allergie, ma la possibilità che
provochi tumore al polmone è minima rispetto a quella del fumo di sigaretta.
Pochi lo sanno, ma nell'arco alpino, ad esempio in Friuli, dove si fuma molto,
l'incidenza del cancro al polmone è superiore a quella che si registra in città
come Milano o Genova. Impegnarsi per un ambiente più pulito è giusto, ma questo
non deve distoglierci dalla lotta contro i tumori.
La quale richiede
grossi impegni di ricerca, ma anche investimenti: argomento che in Italia non è
certo tra i più seguiti.
Il governo ha di recente annunciato che si
pone l'obbiettivo di dedicare alla ricerca, a tutta la ricerca, l'1% del Pil. Lo
ritengo insufficiente: ci vorrebbe almeno il doppio, tenendo presente che altri
paesi spendono il 3 o addirittura il 4% del Pil. Lo stesso vale per le ricerche
di oncologia, dove in Italia si spendono ogni anno circa 300 miliardi, di cui il
quaranta per cento da privati: anche qui, l'ideale sarebbe arrivare al doppio.
Che in Italia si spenda poco per la ricerca è noto da tempo.
Certo, però adesso siamo entrati in una fase in cui ogni aspetto
della nostra vita è profondamente legato alla scienza. Il futuro, lo dicono
tutti, è fatto di ricerca. La novità, oggi, è che il futuro, questo futuro, è
già cominciato. (fonte: 13.04.2002
L'Unità)
ZOOM ASSOCIAZIONI
PERUGIA-ASSISI: IN MARCIA... PER LA PACE
Il
Circolo “Fagiani nel Mondo” di VERONA sta pensando di organizzare un pullman per
partecipare alla marcia della Pace Perugia-Assisi il 12 maggio 2002. Chi fosse
interessato contatti l'indirizzo: fagianinelmondo@libero.it
Per informazioni sulla Marcia leggere qui sotto: Il 12 maggio tutti alla Perugia-Assisi, per la pace - Domenica 12 maggio 2002: Marcia straordinaria Perugia-Assisi per la pace in Medio Oriente. Appello all'Europa: Fermiamo l'escalation del terrore. Fermiamo la carneficina Si svolgerà domenica 12 maggio e sarà un'edizione straordinaria, com'è straordinariamente grave il momento che stiamo vivendo. Di fronte alla drammatica evoluzione del conflitto Israelo-Palestinese e ai pericoli che incombono, la Tavola della Pace ha deciso di convocare per domenica 12 maggio 2002 una edizione straordinaria della Marcia Perugia-Assisi per la pace in Medio Oriente. "Un'impressionante fiume di sangue -si legge nell'appello di convocazione- scorre sotto i nostri occhi alimentando rappresaglie e vendette. Il peggio che tutti dicevano di voler scongiurare è arrivato. Ma al peggio non c'è un limite naturale. Lo deve porre la comunità internazionale, lo dobbiamo porre noi, lo deve porre l'Europa. E' una nostra responsabilità." Con questa iniziativa la Tavola della Pace intende rivolgere un pressante appello all'Europa e alle Nazioni Unite: "Noi chiediamo all'Europa e all'Onu d'intervenire subito in difesa dei più indifesi, della giustizia e della legalità internazionale. Noi chiediamo all'Europa e all'Onu di inviare una forza di interposizione capace di promuovere il cessate il fuoco e di assicurare la protezione delle popolazioni civili. Noi chiediamo all'Europa e all'Onu di assumere tutte le misure di pressione e sanzione diplomatica ed economica necessarie per bloccare l'escalation e riprendere la via del negoziato per la costruzione di una pace giusta e duratura." "Tutti sanno -scrivono i promotori- che senza un deciso intervento dei responsabili della politica internazionale sarà molto difficile spezzare la catena della morte. Per questo noi cittadini europei, consapevoli delle nostre responsabilità storiche, rivolgiamo un nuovo pressante appello all'Europa: fermiamo la carneficina." La Marcia Perugia-Assisi del 12 maggio è promossa dalla Tavola della Pace: l'organismo che coordina il lavoro di centinaia di associazioni, laiche e religiose impegnate in Italia per la pace, i diritti umani e la solidarietà. Tra le prime adesioni nazionali già raccolte ci sono quelle di CGIL, CISL, UIL, Agesci, Acli, Pax Christi, Legambiente, Forum del III settore, Emergency, Mani Tese, Arci, Associazione per la Pace, Focsiv, ICS, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli, Peacelink. Per maggiori informazioni: Tavola della Pace - Ufficio Stampa, via della viola 1 (06100) Perugina tel. 335/6507723 - 075/5736890- fax 075/5739337 - email: info@perlapace.it
Appello/1 - CONTRO DI NOI
Unendoci all'appello pubblicato dagli intellettuali arabi in Francia
(le Monde 09-04-2002), affermiamo quanto segue: Noi, in quanto
arabi e italiani di origine araba, dichiariamo che gli atti contro gli ebrei che
si sono verificati recentemente in alcuni paesi europei sono intollerabili. La
collera e la rabbia che i crimini di Sharon potrebbero ispirare non devono e non
possono, in nessun caso, giustificare né derive, né sconsiderate reazioni.
Richiamiamo perciò tutti i difensori della causa palestinese in Italia ad
un'estrema vigilanza e desideriamo ricordare alcuni fatti evidenti:
-
La comunità ebraica e il popolo israeliano non sono identificabili con
l'immagine di Sharon. I numerosi israeliani che oggi per la paura e
l'insicurezza, si schierano dalla sua parte, prenderanno più facilmente
coscienza dell'essere stati abbagliati e fuorviati se noi sapremo convincerli
dell'assenza di animosità nei loro confronti da parte nostra, in quanto parte
della stessa comunità e, soprattutto, in quanto esseri umani.
- I nostri
interlocutori e sostenitori più preziosi sono gli ebrei che operano, al fianco
dei palestinesi, contro l'occupazione, la repressione, la colonizzazione e si
battono per la coesistenza di due stati sovrani, uno palestinese e uno
israeliano.
- Molti di questi ebrei hanno una storia familiare
tragica, segnata dall'olocausto. Sta a noi render loro omaggio e raggiungerli
sulla linea di condotta che consiste nel saper mettere da parte lo spirito di
tribù quando si tratta di difendere diritti e libertà universali. Non cadiamo
quindi nella trappola di Sharon. Non confondiamo le battaglie. L'insulto contro
un ebreo o un arabo è la stessa cosa. In entrambi i casi esso non fa che rendere
servizio all'estremismo del quale si vantano Sharon e i suoi. Leila Shahid,
rappresentante dell'ANP a Parigi, non avrebbe potuto dire meglio quando ha
definito gli attacchi contro le sinagoghe e i negozi ebrei «crimini contro i
palestinesi». Ascoltiamo il suo appello.
Firmatari: Mahmoud Salem Elsheikh,
Zouhir Louassini, Irfan Rashid, Reda Hammad, Khaldoun Roueiha, Ali Rashid, Suad
Sbaii, Ihab Hashem, Salah Methnani, Antoine Layek, Mustafa El-Ayubi. (Questo
appello verrà pubblicato sul sito WWW.arabroma.com. Chi volesse aderire può
farlo attraverso il seguente e-mail: info@arabroma.com
Appello/2 - FONDI PER BETLEMME
Mi rivolgo a tutti i Parroci, i preti, i gruppi missonari e le tante persone che sognano e vogliono un mondo diverso, sono Davide Perego, uno studente salesiano di Teologia che da due anni studio in Terra Santa, piu' precisamente a Cremisan una piccola borgata a pochi Km da Betlemme. In questi giorni la situazione a Betlemme è molto drammatica, e non solo nella zona della Natività: è da due settimane che permane il coprifuoco, nessuno può uscire di casa, solo per qualche ora è permesso alle donne e anziani di racimolare un po' di farina e generi di prima necessità. I salesiani di Betlemme aiutano la popolazione con il forno dando alla gente pane gratuito e altri generi alimentari. Gli israeliani la fanno da padroni, la città della nascita di Gesù é irriconoscibile: solo distruzione e umiliazone. La pace é molto lontana. Da parte nostra cerchiamo di stare accanto alle persone sia cristiane che musulmane senza distinzione. Si vorrebbe fare di più, ma mancano sia i fondi che anche i generi di prima necessità come olio, farina, acqua e medicine. Quanti vogliono fare qualcosa possono chiamarmi all'indirizzo davide_peg@libero.it grazie a tutti per la vostra attenzione. Davide Perego
Percorsi di formazione alla solidarietà internazionale
PERCORSI DI FORMAZIONE ALLA SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE PER OPERATORI Scuola Residenziale di Formazione I° Livello - 21-27 luglio 2002, Collevecchio (Rieti) Aperte le iscrizioni - Roma, 23 Aprile 2002 - E' giunta quest'anno alla XVI edizione la Scuola Formativa Residenziale di primo livello del CIPSI (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale), che si svolgerà a Collevecchio di Rieti, presso il Convento S.Andrea, dal 21 al 27 Luglio 2002. “I Percorsi di Formazione che proponiamo” – ha dichiarato Rosario Lembo, Presidente del CIPSI – “mirano a fornire gli strumenti per acquisire le basi utili a sviluppare una competenza professionale e soprattutto la consapevolezza necessaria per orientarsi nel composito mondo della cooperazione internazionale. Obiettivo principale delle Scuola è, infatti, quello di favorire e promuovere la qualificazione di operatori con conoscenze di base integrate per impegnarsi nel campo della Solidarietà Internazionale”. La Scuola Formativa di I°livello del CIPSI rappresenta un tentativo di introdurre i giovani in particolare, e l’opinione pubblica interessata in generale, alla comprensione della cooperazione per uno sviluppo sostenibile, all’analisi degli strumenti operativi per una solidarietà del cambiamento alla luce dei nuovi scenari conseguenza della globalizzazione e delle mutate direttive nazionali ed europee sulla cooperazione allo sviluppo. Il corso, gratuito, è cofinanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Capacity Building Project presentato dal CIPSI e da Volontari nel Mondo FOCSIV. A carico dei partecipanti è prevista una quota pari a € 362 (€ 258 nel caso di studenti o ONGs associate al CIPSI) a copertura delle spese di vitto e alloggio. E' previsto un numero massimo di 30 partecipanti. Le iscrizioni dovranno pervenire via e-mail, fax o posta entro il 21 GIUGNO 2002 a: CIPSI - Coordinamento di Iniziative popolari di Solidarietà Internazionale. Viale Baldelli 41 – 00146 Roma. tel. 06 5414894 – fax 06 59600533 – e-mail: eas@cipsi.it Il programma completo del corso e la scheda di iscrizione sono disponibili sul sito www.cipsi.it
Verona: «I colori della Madre»
L'associazione PACHAMAMA di Verona Ti invita a riscoprire insieme «I COLORI DELLA MADRE il nero, il rosso, il bianco».Un percorso per rivivere gli antichi simboli dei colori e ritrovare il loro significato autentico dentro il nostro corpo e dentro l’anima. Un cammino alla sorgente del femminile rappresentato dalla onnipresente Madre Creatrice in cui attingiamo l’armonia perduta. Un sentiero che porta diritto alla vita profonda, dove si realizza il contatto con la potenza generatrice della Madre Terra. Ci guideranno in questa esperienza LETIZIA TOMASSONE - ROBERTA CESCHI. IL NERO: Sabato 20 Aprile - IL ROSSO: Sabato 4 Maggio - IL BIANCO: Sabato 18 Maggio, ore 16.00-19.00. Per informazione ed iscrizioni rivolgersi direttamente in sede (Piazza Plebiscito, 13 AVESA - Verona) o telefonare al N. 045 7725581 (è segreteria telefonica) – 3286668073 (ore serali).
Sei seminari per incontrare le differenze
Sei seminari per incontrare le differenze. Li organizza la
cooperativa sociale Onlus Esoxena di Mestre - Venezia, dopo il corso di
formazione per mediatori linguistico-culturali esperti nell'area educativa e
quello per mediatori esperti nell'area socio-sanitaria. Al centro questa volta
il tema dell'immigrazione: l'obiettivo è infatti quello di approfondire e
stimolare il dibattito sui molteplici aspetti dell'inserimento del soggetto
migrante nel tessuto sociale italiano. Il
CePOF (Centro Pedagogico per l’Orientamento e la
Formazione), già Centro pedagogico “Don Bosco”, nell’ambito del “Progetto
Scuola” propone agli insegnanti una serie di iniziative
riguardanti l’uso del computer aventi come tema “Il computer a scuola”. Oltre ad
un corso base, sono attivati brevi moduli rivolti a
tutti i docenti, adatti all'utilizzo immediato nell'attività didattica; sono,
inoltre, previsti brevi moduli specifici per insegnanti rispettivamente
della scuola dell’obbligo e della scuola media superiore, nonché moduli
attivabili direttamente con gli studenti della scuola media superiore. Per
ricevere il programma dettagliato delle iniziative telefonare al numero
045.8031301, oppure inviare una e-mail all’indirizzo segreteria@cpdonbosco.it. Si ricorda
che tutte le scuole e i singoli insegnanti possono associarsi al CePOF usufruendo di sconti sulla quota di partecipazione ai
corsi e dei servizi di consulenza del Centro a prezzi ridotti e senza
IVA. L’USO
DEL COMPUTER NELLA VITA QUOTIDIANA Il
CePOF (Centro Pedagogico per l’Orientamento e la
Formazione), già Centro pedagogico “Don Bosco”, allo scopo di aiutare a
familiarizzare con il computer organizza alcuni corsi
rivolti a tutta la cittadinanza, proponendo l’uso di programmi facilmente
utilizzabili nella vita quotidiana. I corsi avranno luogo nel periodo
maggio-giugno 2000 con i seguenti temi: Produrre testi con Word I livello (15 ore); Produrre testi con Word secondo
livello (10 ore); Il computer ci può aiutare a calcolare? Gli elementi base
di Excel (15 ore); Come amministrare la casa tramite
Excel (15 ore); Come comunicare tramite Internet (10 ore); Nonni-nipoti: incontro generazionale in internet (10 ore).
Associandosi al CePOF sarà possibile usufruire di uno
sconto sulla quota di partecipazione. Per informazioni
tel.: 045.8031301;
e.mail: segreteria@cpdonbosco.it.
RIEDUCARE NON SOLO A PAROLE Sui
giornali leggo interventi mirati sul carcere, parole espresse con buona volontà
da uomini pratici di
promozione umana. Lo dico
io che sono stato vissuto dal carcere, trapassato e segnato fino a farmi sentire
parte del suo sé. Perché
la galera ti respira a fondo rubandoti i giorni a venire.
Questo pianeta di cui poco si sa e meno ancora si pensa è un contenitore di
carne umana destinata a imputridire, tra l’indifferenza o il gaudio dei
più. Ho
pensato mille volte a questo carcere che alimenta un’esistenzialismo umbratile,
dubbioso, precario. Forse
occorre finalmente vivere-vivendo senza più lasciarsi respirare passivamente, e
tenacemente prendersi in braccio e stringere i denti, senza più ostinati silenzi
in cui rifugiarsi. Ma
come fare se il carcere attuale è davvero malato, se manca degli strumenti per
incidere e fare maturare le personalità latenti, se non possiede un ideale che
possa infine piegare a una proficua utilità la pena? Nè è capace di partorire
una speranza vera, destrutturando-ristrutturando ciò che rimane dei brandelli di
vita ritrovati. Scrivo
queste righe senza presunzione di conoscere la strada maestra, ma consapevole
dell’esperienza che sto vivendo in prima persona.
Infatti, nonostante il carcere e gli anni trascorsi dietro le sbarre, oggi sono
qui nella comunità la “Casa del Giovane” di Don Franco Tassone, successore
dell’indimenticabile Don Enzo Boschetti ( che qui aleggia dappertutto ). E qui,
pur permanendo la mia condizione di detenuto, mi è stato concesso di svolgere il
ruolo di tutor. Mi sento parte di
questa nuova cultura dell’intendere e del sentire, e sento vive le parole del
fondatore di questa comunità, Don Enzo Boschetti: “ Si educa, e si rieduca, solo con la
libertà e nell’amore, perché solo nella libertà e nella fiducia reciproca
costruita pazientemente e tenacemente, si può costruire e rinnovare una
personalità”. In
questo senso sono qui a imparare molto e a dare quanto è nelle mie
capacità. Il
carcere con i suoi molteplici contorcimenti, forse è addirittura
irrappresentabile se non lo si tocca con mano.
Mi piace quindi significare un tragitto diverso, un cammino, sì, difficile, ma
più vicino alle aspettative reali. Un tragitto che consenta un effettivo
reinserimento sociale a fronte di una progettualità costruttiva che renda meno
ostico il rientro nella collettività. In
questa comunità, dove non sono più solo un ospite, ma parte integrante, mi rendo
conto della differenza nel modo di operare e di affrontare una stessa esigenza
“pedagogica”: il trattamento personalizzato. Infatti
all’interno di una prigione, se è vero che l’Ordinamento Penitenziario prescrive
un trattamento personalizzato, è altrettanto vero che, a causa dei problemi
endemici all’Organizzazione Penitenziaria, il tutto risulta piuttosto
aleatorio.
Qui, nella “Casa del Giovane”, dove comunque esistono regole precise e finalità
ben concepite, e dove tutto si basa sull’amore e sul rispetto reciproco, ognuno
si sente parte del proprio progetto di vita. Ciò perché non esiste
assistenzialismo parassitario, ma impegno e lavoro, fatica e sacrificio, per il
raggiungimento di una meta che consiste in un agire comune per obiettivi
comuni. Letter@ scomod@
\ | / Era sempre di buon umore ed aveva sempre
qualcosa di positivo da dire. Quando qualcuno gli domandava come stava,
rispondeva: "Se stessi meglio, scoppierei!". Era un manager unico, con un gruppo
di camerieri che lo seguivano ogni volta che prendeva la gestione di un nuovo
ristorante. Il motivo per cui i camerieri lo seguivano era che Jerry aveva un
grande atteggiamento positivo. Era un motivatore naturale, se un dipendente
aveva la luna storta, Jerry era li' a spiegargli come guardare al lato positivo
della situazione. Trovavo il suo stile molto strano e quindi un giorno gli dissi
"Adesso basta! Spiegami come fai ad essere sempre cosi' positivo, qualunque cosa
succeda!!" Lui mi rispose "Vedi, io sono cosi', quando mi sveglio la mattina mi
dico: "oggi hai una scelta da fare: puoi decidere di essere di buon umore o di
cattivo umore, e scelgo di essere di buon umore.". Tutti i giorni mi capita
qualcosa di spiacevole, posso fare la vittima oppure imparare qualcosa dai
problemi, io scelgo di imparare. Ogni giorno qualcuno viene da me a lamentarsi,
io posso scegliere di subire passivamente le sue lamentele o di trovare il lato
positivo della cosa, ...beh, io scelgo sempre il lato positivo della vita. "Si,
va beh, dissi io, "ma non e' sempre cosi facile!" "Si invece," disse Jerry, "la
vita e' tutta fatta di scelte. A parte le necessita' piu' o meno fisiologiche in
ogni situazione c'e' una scelta da fare. Sei tu a scegliere come reagire in
tutte le situazioni, a decidere come la gente puo' influire sul tuo umore. Sei
tu che scegli se essere di buon umore o di cattivo umore e quindi, in
definitiva, come vivere la tua vita.". Per molto tempo dopo quell'incontro,
ripensai a quello che Jerry aveva detto, poi un giorno lasciai il business della
ristorazione e mi dedicai ad un'altra attivita' in proprio; mi persi di vista
con Jerry ma spesso ripensai a lui quando mi trovavo nella situazione di
scegliere nella vita, invece che subirla. Diversi anni dopo, venni a sapere che
Jerry aveva commesso un errore imperdonabile per un gestore di ristorante: aveva
lasciato la porta posteriore del ristorante aperta una mattina, ed era stato
attaccato da tre rapinatori armati; mentre cercava di aprire la cassaforte, le
sue mani sudate e tremanti dalla paura non riuscivano a trovare la combinazione
ed i rapinatori, presi dal panico, gli avevano sparato ferendolo gravemente.
Fortunatamente Jerry era stato soccorso rapidamente e portato immediatamente al
pronto soccorso. Dopo 18 ore di intervento chirurgico ed alcune settimane di
osservazione, Jerry era stato dimesso dall'ospedale con frammenti di pallottole
ancora nel suo corpo. Incontrai Jerry circa sei mesi dopo l'incidente, quando
gli chiesi come andava mi disse "Se stessi meglio, scoppierei! - Vuoi dare
un'occhiata alle cicatrici?" Declinai l'invito, ma gli chiesi che cosa gli era
passato per la testa durante la terribile esperienza. "La prima cosa che pensai
fu che avrei dovuto chiudere la porta posteriore del ristorante" mi disse Jerry,
"poi, quando ero gia' stato colpito e mi trovavo per terra, mi ricordai che
avevo due scelte: potevo scegliere di vivere o di morire." "Ma non avevi paura?
Non sei svenuto?". Jerry continuo': " Gli infermieri furono bravissimi.
Continuavano a dirmi che andava tutto bene. Ma fu quando mi portarono sulla
barella in sala operatoria e vidi le espressioni sulle facce dei dottori e degli
assistenti, che mi spaventai veramente, potevo leggere nei loro occhi
"quest'uomo e' gia' morto!" " ...dovevo assolutamente fare qualcosa" "E cosa hai
fatto?" gli domandai. "C'era questa infermiera che continuava a farmi domande, e
mi chiese se ero allergico a qualche cosa." "Si!", io risposi, a quel punto.
Tutti dottori e le assistenti si fermarono ad aspettare che finissi la mia
risposta... Io presi un respiro profondo e con tutte le mie forze gli gridai:
"Sono allergico alle pallottole!" Mentre ancora ridevano aggiunsi "Sto
scegliendo di vivere: Operatemi come se fossi un vivo, non come fossi gia'
morto". Jerry e' sopravvissuto grazie alle capacita' dei chirurghi, a anche
grazie al suo atteggiamento positivo. Ho imparato da lui che tutti i giorni
abbiamo la scelta di vivere pienamente. Un atteggiamento positivo, alla fine,
vale piu' di tutto il resto.
Con quest'iniziativa, Esoxena intende
rispondere alle esigenze di quanti lavorano nell'ambito dell'immigrazione
(operatori sociali, culturali, sanitari, formatori e insegnanti), delle aziende
del territorio e di quanti siano interessati ad ampliare le proprie conoscenze
su questi temi, anche nella prospettiva di metterle a frutto nel proprio
settore.
I seminari SEIse si terranno per sei sabati, sempre con orario 9
- 13, a partire dall'11 maggio e fino al 29 giugno, e saranno ospitati dal
centro culturale Santa Maria delle Grazie, in via Poerio 32 a Mestre. Ai
partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza. Per ulteriori
informazioni è possibile contattare Paola Delise, della segreteria organizzativa
di Esoxena, tel. 041.981836, fax 041.5054519, e-mail p.delise@esoxena.it . Adesioni entro il 6
maggio 2002.
IL
COMPUTER A SCUOLA
Vincenzo
Andraous è nato a Catania il 28-10-1954,
una figlia Yelenia che definisce la sua rivincita più grande, detenuto
nel carcere di Pavia, ristretto da ventinove anni e condannato all’ergastolo
“FINE PENA MAI”. Da otto anni usufruisce di permessi premio e lavoro esterno in
art.21, da due anni e mezzo è in regime di
semilibertà svolgendo attività di tutor-educatore presso la Comunità
“Casa del Giovane “di Pavia. Per dieci anni è stato uno degli animatori del
Collettivo Verde del carcere di Voghera, impegnato in attività sociali e
culturali con le televisioni pubbliche e private, con Enti, Scuole, Parrocchie,
Università, Associazioni e Movimenti culturali di tutta la penisola, Circa venti le collaborazioni a tesi di
laurea in psicologia e sociologia; E’titolare di alcune rubriche mensili su
riviste e giornali, laici e cattolici; altresì su alcuni periodici on line di
informazione e letteratura laica, e su periodici cattolici di vescovadi italiani; ha conseguito circa
80 premi letterari; ha pubblicato sette libri di poesia, di saggistica sul
carcere e la devianza, nonché la propria autobiografia; “Non mi inganno” edito
da Ibiskos di Empoli; “Per una Principessa in jeans” edito da Ibiskos di Empoli;
“Samarcanda” edito da Cultura 2000 di Siracusa; “Avrei voluto sedurre la luna“
edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Carcere è società” edito da Vicolo del
Pavone di Piacenza; “Autobiografia di un assassino-dal buio alla rinascita”
edito da Liberal di Firenze; “Oltre il carcere” edito dal Centro Stampa della
“Casa del Giovane” di Pavia.
Perché le mamme che costruiscono la loro
vita sull'affetto, sulla tolleranza, sulla comprensione, sono speranza vera di
pace, sono capaci di educare alla pace, di insegnarla ai loro figli. Attraverso
il nostro messaggio, che puoi trovare all'indirizzo <http://www.missionidonbosco.org/home_mamma2002.asp>,
accogli anche tu questo dono prezioso e diffondi la pace a partire dalla tua
quotidianità, dalla tua famiglia, affinché dal piccolo universo della tua casa
possa propagarsi in tutto il mondo, possa moltiplicarsi come un benefico
contagio. Solo nutrendo e coltivando il seme della pace e della misericordia
dentro ognuno di noi, solo facendo di ogni nostro piccolo grande gesto
quotidiano un esempio di solidarietà e di amore per il prossimo, potremo davvero
costruire intorno a noi un domani di libertà e di comunione. E quando le nostre
forze non basteranno, quando ci sentiremo soli di fronte al dolore, di fronte ad
un problema che ci sembra troppo "grande", troveremo in Maria Santissima
conforto e protezione, ci sentiremo uniti come fratelli, figli della Regina
della Pace, uomini e donne pronti a rinascere, a rinnovare la nostra
testimonianza cristiana. ...E' la festa della mamma, ed io sono qui per pregare
con te, per sperare con te, per iniziare con te un cammino di pace. Un augurio
di serenità e di bene. (don Pier Luigi Zuffetti)
(@ @)
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LE PEN
NERE
Adesso ho proprio visto tutto. In Francia va al
ballottaggio il Bossi d’Oltralpe, il Pacciani della Senna, lo Jack Squartatore
di immigrati e i nostri nerissimi ministri in carica dichiarano che tiferanno
Chirac. Soddisfazione di Berlusconi che con l’affermazione di Le Pen puo’ piu’
facilmente spacciare per democratici i comizi del leghista Borghezio. Ne parlavo
proprio ieri di questo Belpaese dove si suona e dove si vendono 270.000 Cascella
autentici tramite la tivu’ e il Papa da Vespa e Pannella termina il digiuno in
diretta e il Presidente della Repubblica fondata sull’audience, interviene al
Costanzo scio’... Che altro dire? Abbiate Fede! (E sembra un’esortazione di
Berlusconi per un TG migliore) (Vincent)
PIANO
PIANO
Inaugurato l’Auditorium Piano. Sarebbe piu’ giusto
chiamarlo Auditorium Piano Piano, visto che ci hanno messo quindici anni a
costruirlo. Comunque meglio di Auditorium Zero visto che Renato Zero sono
cent’anni che ci spappola i maroni (con la emme minuscola, ma e’ lo stesso) con
la sua Fonopoli ma non succede nulla! (Vincent)
INVESTIMENTI
Mi ero chiesto quanto sono
affaccendati alla Regione Lombardia, visto che in pieno orario di lavoro erano
stati centrati tre piani e (ringraziando il Cielo) si erano avuti solo due
morti. Devo delle scuse, anche perche’ apprendo con immansa gioia che tra le
tante pratiche di cui si occupa la Regione, c’e’ stato pure un finanziamento
accordato all’infelice pilota che si e’ schiantato la’ sopra. Certo, c’e’ da
chiedersi com’e’ possibile ad un noto contrabbandiere di preziosi e dipinti,
pregiudicato e indiziato per truffa e usura, possa usufruire di un finanziamento
dalla Regione. Volevano forse aiutarlo in un grosso investimento? Ci sono
riusciti. (Vincent)