il GRILLO parlante
per un'informazione equa e solidale nell'Est veronese
 
supplemento a "la Voce Civica", Aut.Trib.VR n.1215 del 27 maggio 1996
Direttore Responsabile ed Editoriale: Amedeo Tosi
Redazione:  località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (VR)
«il GRILLO parlante» è consultabile anche nel sito della
Biblioteca di Nogara (VR), che gentilmente ci ospita.
La responsabilità degli articoli e delle informazioni è tutta ed esclusiva dei rispettivi autori. il GRILLO parlante ospita volentieri ogni opinione e si assume la responsabilità degli articoli a cura della Redazione e di quelli non firmati.
 
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CURARE LA PERSONALITA' DEI FIGLI
«Un bel corpo può nascondere un cuore cattivo»
(proverbio Pangwe - nazione: Gabon)

Appuntamenti da non perdere
Inviaci gli appuntamenti organizzati dalle associazioni del tuo paese! grilloparlante@mbservice.it
 
 
4 - 11 - 18 - 27 marzo e 7 aprile 2002 - Verona - Corso di formazione gratuito per volontari del commercio equo.
 
La cooperativa La Rondine organizza un corso di formazione per volontari del commercio equo con il seguente programma di incontri: lunedì 4 marzo ore 21.00 Globalizzazione e movimenti A cura del gruppo info della cooperativa;  lunedì 11 marzo ore 21.00 Gioco di simulazione "Gli scambi commerciali" e discussione. La Carta dei criteri del commercio equo. A cura del gruppo info della cooperativa; lunedì 18 marzo ore 21.00 Il commercio equo e solidale oggi. Facciamo il punto. Incontro con Fabiano Ramin (comitato progetti Consorzio CTM Altromercato); mercoledì 27 marzo ore 21.00 La comunicazione interna ed esterna a cura del Prof. Gianfranco Mancini;  domenica 7 aprile ore 10.00 / 18.00 Volontario in Rondine come e perchè. Incontro conclusivo con momento di scambio (a cura di Giorgio Benedetti e Gianfranco Mancini), presentazione attività e organizzazione della cooperativa e momento formativo di approfondimento (a cura di Sandra Endrizzi - con la sua tesi di laurea sul microcredito in uno dei primi gruppi di base del commercio equo in Bangladesh - e a cura del gruppo info con video sui prodotti alimentari). I primi 4 incontri si terranno presso Missionari Comboniani - Vicolo Pozzo 1 - Verona. L'incontro conclusivo (programma e data da confermare) a Cazzano di Tramigna. Il corso è gratuito.E' raccomandata l'iscrizione via e-mail all'indirizzo elrancan@tin.it oppure telefonando in cooperativa tel. 045/8013504.
 
04/03/2002 -  Verona - In che acque viviamo?
 
Lunedì 4 marzo 2002 – ore 21, Presso il Cinema Teatro San Massimo -via Brigata Aosta n. 6 -San Massimo (VR) – tel. 045.8902596. Incontro sul tema: «In che acque viviamo?». Serata informativa sullo stato dell’acqua nel veronese con la partecipazione di: Dino Coltro, poeta e scrittore, Michele Bertucco, presidente di Legambiente, Ing. Dario Zanardelli, responsabile Sistema Idrico Integrato AGSM Verona, Dott. Michele Sommaruga, geologo. Informazioni: http://utenti.tripod.it/gruppoproject - e-mail: gruppo.project@infinito.it
 
04/03/2002 -  Legnago (VR) - Diritto di fuga
 
La libera circolazione di merci e capitali convive con la moltiplicazione e il riarmo dei confini contro profughi e migranti e con la loro criminalizzazione (legge Bossi Fini). Migranti, Cittadinanza, Globalizzazione. Sandro Mezzadra (Università di Bologna) presenta: "Diritto di Fuga". Ombre Corte, Verona 2001, Lunedì’ 4 marzo ore 20,45. Sala Civica (Palazzo di Vetro) di Legnago. con l'intervento di SANDRO CHIGNOLA, Univ. di Padova. (Per Info: Tel: 0442 26053 Simone)  
 
06/03/2002 -  Vicenza - Incontro con Antonio Papisca (ore 15,30)
 
Mercoledì 6 marzo, 2° ciclo di incontri: LE MOLTE MAPPE DEL GLOBALE. Le grandi trasformazioni all'inizio del terzo millennio: LA GLOBALIZZAZIONE TRA DIRITTO E POLITICA. Interverrà il Prof. Antonio Papisca, Università di Padova (discussant: prof. Enrico Delle Femmine, Liceo Scientifico "P. Lioy" - Vicenza). Luogo d'incontro: Sala convegni dell'Associazione Industriali di Vicenza (palazzo Bonin Longare), ore 15.30. Partecipazione libera
 
06/03/2002 -  Verona - Elementi di nonviolenza: LEV TOLSTOJ
 
Prosegue il ciclo di incontri "Elementi di nonviolenza" - Mercoledì  6 marzo: LEV TOLSTOJ: "La non resistenza al male". Ore 18 - 19,30 lettura collettiva e proiezione video; ore 21 - 22,30 relazione di Emilio Butturini. L'incontro si tiene presso la Casa per la Nonviolenza, via Spagna 8 (vicino alla Basilica di San Zeno - tel. 045 8009803 ) - I prossimi incontri saranno: 11 marzo: Martin Luther King; 27 marzo: Aldo Capitini; 10 aprile: Don Lorenzo Milani; 22 aprile: Alexander Langer.
 
07/03/2002 -  Verona - Finanza Etica: modalità di funzionamento

La Fondazione Toniolo organizzato una conferenza che si terrà presso la sua sede (Chiostro di S. Fermo, via Dogana 2/A, Verona) sul tema: L'ATTUALITA' DELLA FINANZA ETICA E LE MODALITA' DI FUNZIONAMENTO - Dott. Mario Cavanni, socio di Banca Etica . Inizio ore 20,45.

08/03/2002 -  Verona - Volti di Pace: Emmanuel Levinas

Pax Christi di Verona e la Comunità cristiana di San Nicolò organizzano per il mese di marzo 2002 un ciclo di incontri su «VOLTI DI PACE, testimoni e profeti del nostro tempo». Venerdì 8 marzo: EMMANUEL  LEVINAS, L'etica del volto, futuro di pace Relatore: Roberto Vinco, docente di teologia e parroco di S.Nicolò. Gli incontri si terranno alle ore 21 presso la sala "Pighi" della parrocchia di San Nicolò all'Arena, piazza S.Nicolò (dietro l'Arena), Verona, tel. 045 8000167, 045 565646.

09/03/2002 -  Lonigo (VI) - Gaetano Bellorio presenta: «Allearsi col Vento»
 
Sabato 9 marzo, alle ore 17.00, presso la biblioteca civica "G. Lovato" di Lonigo, verrà presentato l'ultimo romanzo di Gaetano Bellorio "Allersi col Vento" (edizioni Paoline), che affronta, nella narrazione, i temi caldi della convivenza tra culture e religioni diverse e ne prospetta alcune soluzioni. Il libro sarà presentato dal prof. Giancarlo Volpato, direttore della biblioteca "Frinzi" dell'Università di Verona, che ne leggerà ampi brani insieme a Elisa Zoppei (esperta di educazione alla lettura). Sarà presente l'autore che spiegherà la genesi del suo romanzo.
 
09/03/2002 -  Verona - Rete Lilliput - «Un mondo diverso è in costruzione...»

UN MONDO DIVERSO E’ IN COSTRUZIONE: IL CONTRIBUTO DI AGENDA 21 LOCALE". Agenda 21 Locale è un’occasione per tutti di partecipare al governo della propria città, per un futuro sostenibile "che risponda alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze". Sabato 9 Marzo 2002 – Verona presso Sala Lucchi – Palazzina servizi dello stadio,  ore 15.00 – 18.00. Intervengono: Alessandro Bratti - Assessore all’Ambiente e Agenda 21 Comune di Ferrara; Massimo Becchi – Presidente di Legambiente Reggio Emilia Serena Tarocco – Consulente del Comune di Mantova per Agenda 21 Locale. Agenda 21 locale è un programma di azioni finalizzato allo sviluppo sostenibile del territorio. La novità è che le decisioni non vengono calate dall'alto, ma concertate in un dialogo diretto dei cittadini interessati. I gruppi di cittadini che rappresentano i diversi interessi e le diverse realtà della città (associazioni culturali, assistenziali, ambientaliste, sportive, sindacati, imprenditori, commercianti, artigiani, agricoltori, scuola, tecnici ed amministratori) partecipano direttamente al governo della città assieme alle istituzioni locali. L'obiettivo è organizzare la nostra società secondo modelli di produzione e di consumo più equi e sostenibili. L'attuale modello di sviluppo appare spesso distruttivo nei confronti dell'ambiente,delle relazioni tra comunità e anche della qualità di vita individuale che ci viene offerta. Dobbiamo gestire noi veronesi il nostro territorio, valorizzarlo e farlo conoscere,con i metodi che ci sono più congeniali, collaborando con altre realtà territoriali di cui rispettiamo le caratteristiche. La ricchezza dell'Italia e del Pianeta sta nella varietà, non nell'omogeneità, dei modi di vivere: abbiamo impiegato millenni a costruirla! Rete Lilliput Verona, che ti invita all'incontro, è un collegamento tra gruppi, associazioni, cooperative, singole persone che operano per un’economia di giustizia svolgendo attività in tutto il territorio veronese in molti ambiti, ben radicati nel suo tessuto sociale.  

9-10/03/2002 -  Verona - Evangelizzare con la parola

La Fondazione CUM di Verona organizza un  Corso di Comunicazione Verbale “Evangelizzare con la parola” che si terrà presso questa Fondazione nei fine settimana del 9-10 marzo e del 16-17 marzo p.v. Per informazioni ed iscrizioni: Fondazione Cum, Via Bacilieri 1/a - 37139 Verona - Tel. 045/8900329 - Fax 045/8903199 - E-mail:segreteria@fondazionecum

10/03/2002 -  San Giovanni Lupatoto (VR) - Festa de le Boche

0rganizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Giovanni Lupatoto e dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Verona, in collaborazione con alcune associazioni lupatotine (La locale Associazione Alpini – Il gruppo teatrale Il Canovaccio – La University Big Band – L’associazione Riflessi Sonori )  domenica 10 marzo a partire dalle ore 13.00, lungo le rive del fiume Adige ( in località Porto di San Giovanni Lupatoto) si svolgerà la “Festa de le Boche”. La tradizionale e più antica festa popolare del paese verrà allietata da una parata di artisti di strada organizzata dal gruppo teatrale Il Canovaccio. La parata si snoderà lungo la riva destra del fiume Adige intrattenendo grandi, ma soprattutto piccini, con giochi, piccole magie e tanta simpatia. L’altro appuntamento previsto è l’esibizione di due big band, rispettivamente composta da diciotto e da quindici elementi. La prima, la University Big Band, conosciuta ed apprezzata jazz band veronese proporrà un repertorio jazz dedicato al grande Gorni Kramer, la seconda, i “The Black Sheep” proporrà invece un repertorio di musica popolare. Dato il numeroso numero di musicisti verrà allestito un palco nei pressi della vecchia centrale idroelettrica, sempre in località Porto di San Giovanni Lupatoto. Le performance si svolgeranno lungo le rive dell’Adige portando quella nota di colore e di allegria che la tradizione vuole. La “Festa de le Boche”, infatti, è la più antica festa popolare del paese e  risale ai primi anni del 1600, quando vennero aperte le tre “Boche” (  prese d’acqua che dal fiume Adige irrigavano tutta la campagna sottostante). “La tradizione  vuole che all’inaugurazione delle chiaviche e dei canali,  presenziasse una numerosa folla. Dopo che il sacerdote ebbe benedetto le “boche”, la gente festeggiò l’evento con vino, uova sode, pane e salame, canti e suoni all’aria aperta”.......” tale ricorrenza, col passare degli anni, prese sempre maggior consistenza tanto che non solo i lupatotini, ma anche gli abitanti dei paesi vicini, vi hanno sempre partecipato numerosissimi”. (tratto dal libro “Storia di San Giovanni Lupatoto” del Maestro Giuseppe Lavorenti). La tradizione è giunta sino ai giorni nostri, infatti le rive dell’Adige la quarta domenica di Quaresima, che quest’anno cade il 10 marzo, sono la meta di famiglie e compagnie di ragazzi, di San Giovanni e dei paesi vicini che organizzano un  pic-nic e trascorrono la giornata in allegria.

11/03/2002 -  Verona - I confini dell'acqua

Lunedì 11 marzo 2002 – ore 21.00, Presso il Cinema Teatro San Massimo -via Brigata Aosta n. 6 -San Massimo (VR) – tel. 045.8902596. Incontro sul tema: “ I confini dell’acqua”  Serata informativa sullo stato dell’acqua a livello mondiale on la partecipazione di: Prof. Riccardo Petrella, Università di Lovanio – autore de Il Manifesto dell’acqua,Prof.essa Emanuela Gamberoni, docente di Geografia all’Università di Verona. nformazioni: http://utenti.tripod.it/gruppoproject - e-mail: gruppo.project@infinito.it

15/03/2002 -  Verona - Volti di Pace: David Maria Turoldo

Pax Christi di Verona e la Comunità cristiana di San Nicolò organizzano per il mese di marzo 2002 un ciclo di incontri su «VOLTI DI PACE, testimoni e profeti del nostro tempo». Venerdì 15 marzo: DAVID M.TUROLDO, La poesia come canto-profezia di pace Relatori: Luigi Adami, parroco di S.Zeno di Colognola ai Colli e Marco Campedelli, prete, uomo di teatro. Gli incontri si terranno alle ore 21 presso la sala "Pighi" della parrocchia di San Nicolò all'Arena, piazza S.Nicolò (dietro l'Arena), Verona, tel. 045 8000167, 045 565646.

15/03/2002 -  Nogara (VR) - LA GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI?/2 - INCONTRO CON MARIA FALCONE E ANTONIO INGROIA

All’interno del ciclo di incontri «LA GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI ?» organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Nogara (Verona) e dalla Biblioteca Comunale di Nogara "Elisa Masini"  VENERDÌ 15 MARZO alle ore 21 presso la Biblioteca Comunale - Palazzo Maggi, presentazione del libro di GIAN CARLO CASELLI e ANTONIO INGROIA "L'eredità scomoda. Da Falcone ad Andreotti sette anni a Palermo" (Feltrinelli). Interverranno: MARIA FALCONE (Presidente della "Fondazione Giovanni e Francesca Falcone"); ANTONIO INGROIA (Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo); AMEDEO TOSI (Giornalista, Direttore Responsabile del settimanale telematico "il GRILLO parlante"). Tutti sono invitati. Per informazioni  http://digilander.iol.it/biblionogara ; biblionogara@libero.it .

16/03/2002 -  San Donà di Piave - Convegno

«UN MONDO DIVERSO E' POSSIBILE? L'IMPATTO DELLA GLOBALIZZAZIONE SULLE SOCIETA' E LE CULTURE» è il titolo del CONVEGNO organizzato da Mani Tese presso il Centro Culturale "Leonardo Da Vinci" Piazza  Indipendenza di San Donà di Piave il 16 MARZO 2002, ore 9.00-13.00 - Introduzione e coordinamento: Gianfranco Bettin, Sociologo. I MOLTEPLICI ASPETTI DELLA GLOBALIZZAZIONE Cresce la ricchezza, aumentano le emergenze sociali e gli squilibri economici. Relatore: Manlio Dinucci - Saggista; UN MONDO DIVERSO E' POSSIBILE! Le proposte della società civile globale per un mondo più giusto e solidale. Relatore: Sabina Siniscalchi - Mani Tese e Social Watch Italia - INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA "TERRA" DI SEBASTIAO SALGADO, DEDICATA AL MOVIMENTO DEI CONTADINI SENZA TERRA DEL BRASILE.

17/03/2002 -  Pordenone - Via Crucis Pordenone-Aviano

Beati i Costruttori di Pace, Centro d’accoglienza E.Balducci, Pax Christi Italia organizzano per domenica 17 marzo 2002 la Via Crucis “Pordenone – Aviano”. Ritrovo a Pordenone, ore 12,30, piazzetta S.Marco. Ore 13,00: Partenza a piedi per Aviano, 12 Km. Durante il tragitto sono previsti 5 momenti di sosta per riflettere e pregare. Si intervalleranno varie Testimonianze. Ore 17.30: arrivo davanti ai cancelli della Base Usaf di Aviano. Testimonianze riflessioni - preghiera conclusiva.

18/03/2002 -  San Giovanni Lupatoto - Max Gazzè in concerto per INTERSOS
 
«Ognuno fa quello che gli pare?», il tour teatrale di MAX GAZZE’, farà tappa LUNEDI’ 18 MARZO al Teatro Astra di San Giovanni Lupatoto. Alla tournée è associata un’iniziativa che unisce una particolare scelta civile ad una piccola curiosità offerta al pubblico: sarà allestita, infatti, una mostra itinerante nella quale verranno esposti alcuni dipinti di Gazzè, appassionato pittore per diletto dalla sua adolescenza. Le opere sono donate da Gazzè ad «INTERSOS», organizzazione no-profit che interviene in qualsiasi parte del mondo dove si presenti un’emergenza umanitaria (della Intersos la campagna contro le mine anti-uomo). Gli incassi della mostra saranno appannaggio dell’associazione umanitaria, a testimonianza del costante impegno sociale dell’artista. Prevendite dei biglietti presso «Box Office» (tel. 045-8011154) via del Pontiere a Verona (am.t.)
 
18/03/2002 -  Verona - Il pensiero di René Girard
 
Lunedì 18 marzo, alle ore 21 presso la sede del Centro Missionario Diocesano di Verona, incontro di Pax Christi sul tema:  «Violenza nelle religioni, nonviolenza nel Vangelo (Il pensiero di René Girard)». Relatore: Giulio Bonamini.
 
22/03/2002 -  Verona - Volti di Pace: Etty Hillesum

Pax Christi di Verona e la Comunità cristiana di San Nicolò organizzano per il mese di marzo 2002 un ciclo di incontri su «VOLTI DI PACE, testimoni e profeti del nostro tempo». Venerdì 22 marzo: ETTY HILLESUM, La pace come cuore pensante Relatrice: Letizia Tomassone, pastore della Chiesa valdese di Verona. Gli incontri si terranno alle ore 21 presso la sala "Pighi" della parrocchia di San Nicolò all'Arena, piazza S.Nicolò (dietro l'Arena), Verona, tel. 045 8000167, 045 565646.

22/03/2002 -  Verona - Commercio equo e solidale

La Fondazione Toniolo organizzato una conferenza che si terrà presso la sua sede (Chiostro di S. Fermo, via Dogana 2/A, Verona) sul tema: IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE - Prof.ssa Maria Grazia Totola, Facolta' di Economia e Commercio, Università di Verona.  Inizio ore 20,45.

06-07/04/2002 -  Ferrara - Convegno di Teologia della Pace

IX CONVEGNO DI TEOLOGIA DELLA PACE 6-7 aprile 2002 Sala Conferenze "CeDoc - SFR" via XX Settembre 47 - FERRARA. Tema: SATYAGRAHA, FORZA DELLA VERITA' CHE OPERA GIUSTIZIA. I Convegni di Teologia della Pace sono promossi da Pax Christi, attraverso il Punto-Pace di Ferrara, con la collaborazione dell'Istituto di Scienze Religiose diocesano e della Chiesa Battista di Ferrara, unitamente al movimento di Rinascita cristiana, al Segretariato Attività Ecumeniche locali e all'Associazione Ferrara-Terzo Mondo, con il sostegno del Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara. Si tratta di un'occasione - che ci risulta essere unica in Italia nella sua sistematicità - per chiamare la teologia a confrontarsi sui temi della Pace e a scoprire come la Pace sia il vero volto di Dio. In questo IX incontro proseguiremo la riflessione intorno alla Verità e al suo rapporto con la Nonviolenza (Satyagraha, per Gandhi), declinandola rispetto al tema strettamente legato della Giustizia. Ancora una volta non possiamo non essere attenti all'ordine del giorno che la storia recente ci pone, dove Verità e Nonviolenza sembrano sempre più messe al margine.
P R O G R A M  M  A
SABATO 6 APRILE, ORE 18,30 - LITURGIA ECUMENICA presso la Chiesa Battista di via C. Mayr 110/a. Cena comunitaria - ORE 21,00 - (PRESSO IL TEATRO "CASA DI STELLA DELL'ASSASSINO", via Cammello) «GOLFO» tratto dall'omonimo libro di Robert Westall, riduzione teatrale a cura di: Marcello Brondi, Teresa Fregola, Luciano Giuriola. Regia di Luciano Giuriola
DOMENICA 7 APRILE  (Sala Conferenze "CeDoc - SFR" via XX Settembre 47): ORE 9,15 - Accoglienza di Andrea Zerbini, direttore dell'Istituto di Scienze Religiose di Ferrara. Saluto di Carlo Caffarra, arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Saluto di Giorgio Dall'Acqua, presidente della Provincia di Ferrara. Saluto di Daniele Lugli, segretario nazionale del Movimento Nonviolento. Introduzione di Piero Stefani, direttore scientifico del convegno. Relazione di Lidia Maggi, pastora evangelica, Cinisello Balsamo (Milano): "Effetto della giustizia sarà la pace (Isaia 32,17)". Relazione di Raniero La Valle, giornalista e studioso di tematiche sulla pace, Roma: "La guerra giusta: nascita e storia di una triste leggenda". Discussione. Pranzo comunitario.
ORE 15,00 - Relazione di Cesare Frassineti, esperto di economia e globalizzazione, Roma: "Economia, giustizia e nonviolenza, un trio impossibile?"
Relazione di Giuseppe Stoppiglia, frate cappuccino, prete operaio e formatore sindacale, presidente dell'associazione Macondo, Vicenza: "Verità e giustizia nelle relazioni tra i popoli per crescere la nonviolenza".Discussione.
Conclusioni di Francesco Comina, giornalista, Pax Christi Bolzano. Per informazioni e iscrizioni (entro il 31 marzo): Pax Christi Punto-Pace Ferrara, c/oAlessandra Mambelli, tel.0532742260;
e-mail: relaxpxfe@libero.it

12-14/04/2002 -  Rimini - Rete Radié Resch: «Il sorriso di Pacha Mama»

A Rimini, Convegno Nazionale di «Rete Radiè Resch»  il 12 - 14 aprile 2002 dal titolo “Il sorriso di Pacha Mama” sottotitolo “la speranza degli esclusi”, con relatori Manlio Dinucci, Alì Raschid, Giulietto Chiesa, frei Gorgen, Marco Revelli, Guido Viale, Ettore Masina, Alex Zanotelli, … ed altri testimoni. Per informazioni: dinopoli@ferrarisvr.it

17/04/2002 -  Nogara (VR) - LA GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI?/3 - INCONTRO CON MARCO TRAVAGLIO, ELIO VELTRI E PAOLO ANDREOLI

All’interno del ciclo di incontri «LA GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI ?» organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Nogara (Verona) e dalla Biblioteca Comunale di Nogara "Elisa Masini"  MERCOLEDÌ 17 APRILE alle ore 21 presso la Biblioteca Comunale - Palazzo Maggi si terrà la presentazione del libro di ELIO VELTRI "Le toghe rosse" (Baldini & Castaldi) e dell'ultimo libro di MARCO TRAVAGLIO. Interverranno: MARCO TRAVAGLIO Giornalista de "la Repubblica"; ELIO VELTRI, Presidente dell'Associazione "Democrazia e Legalità"; PAOLO ANDREOLI, Sindaco di Nogara. Tutti sono invitati. Per informazioni  http://digilander.iol.it/biblionogara ; biblionogara@libero.it .

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SOLIDARIETA'

Acquista i biglietti della lotteria dell'Associazione Italia - Cuscatlan (El Salvador)

«il GRILLO parlante» come Wanna Marchi? Noooooooo!!! Peggio! Cari lettori, abbiamo da vendervi gli ultimi 50 biglietti della sottoscrizione a premi promossa dall'Associazione Italia-Cuscatlan (El Salvador) di Turbigo (MI) con la quale collaborano i volontari locali di «Progetto Sorriso-El Salvador» e, appunto, «il GRILLO parlante». Cerchiamo 10 persone (potresti essere proprio tu, eddai!) che acquistino almeno 5 biglietti da 1 euro. L'estrazione è fissata per il 28 marzo 2002. 1° Premio: Terracotta Maya altezza 90 cm.; 2° Premio: Vassoio artistico di legno scolpito; 3° Premio: Cofanetto artistico di legno scolpito... ed altri bellissimi premi. Per aggiudicarti i biglietti invia una e-mail a progettosorriso@infinito.it (indicando quanti biglietti prenoti, il tuo nome e cognome e il recapito telefonico) e corri presso l'ufficio postale a fare il relativo versamento (ricorda, ogni biglietto costa 1 euro) sul conto corrente postale numero 21008305 - intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi. Indirizzo: località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) - Causale del versamento: «SOTTOSCRIZIONE A PREMI». I biglietti vi verranno recapitati a casa mediante la posta ordinaria (francobollo a nostro carico).

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MASSMEDIA e TAM TAM vari 

SITI DA VISITARE 
 
1) Agenzia di Stampa Missionaria www.misna.org
2) Pedagogisti on line: www.educare.it
3) Notiziario femminile www.femmis.org
4) Rete Lilliput: www.retelilliput.org
6) Terre Libere, altre forme di comunicazione www.terrelibere.it
7) Da Monteforte d'Alpone... www.stilelibero.org
8) La casa editrice ACHAB: www.edizioni-achab.it
9) Sistemi e culture: www.click.vi.it/sistemieculture
10) Legnago Social Forum: www.vronline.it/LSF/
11) Informazioni, relazioni, riflessioni... crmvillage.it
12) Giovani e missione... www.giovaniemissione.it
13) Il Segno dei GABRIELLI EDITORI http://www.gabriellieditori.it
14) L'importante network italiano dell'informazione ecologica: WWW.PROMISELAND.IT
 

Libri Infiniti 2002... a Nogara (VR)

Libri infiniti 2002… per amare la lettura. Anche quest’anno la Fondazione Aida, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Nogara, propone la rassegna denominata Libri Infiniti, rivolta principalmente agli insegnanti, operatori ed animatori sociali che vogliono approfondire l’uso di strumenti creativi nell’approccio educativo con bambini e ragazzi. L’iniziativa, patrocinata dall’ufficio scolastico regionale del Veneto e riconosciuta dal Ministero della Pubblica Istruzione come aggiornamento, è composta da ventuno incontri con autori di letteratura e teatro per ragazzi che si esibiranno in varie città del Veneto, tra cui Padova, Vicenza e Venezia. A Nogara si terranno due incontri, entrambi presso la Biblioteca Comunale, alle ore 16. Il primo, lunedì 11 marzo, avrà come protagonista Roberto Denti, che ha fondato a Milano la “Libreria dei Ragazzi”, la prima in Italia – e forse anche in Europa - di questo tipo. Lunedì 18 marzo, invece, sarà ospite  Gaetano Bellorio, scrittore che ha pubblicato numerosi volumi per ragazzi. “Abbiamo voluto decentrare l’evento – spiega il vicesindaco Vittoria Di Biase – per agevolare la partecipazione dei genitori e degli insegnanti e di tutti coloro che fossero interessati. E’ estremamente importante trasmettere ai nostri bambini l’amore per la lettura ed incentivare la lettura critica e consapevole affinché essi possano esercitare in pieno il proprio diritto di cittadinanza; è stato visto che la lettura ad alta voce fatta da un adulto “contagia” i bambini per questa passione, stabilendo una relazione interpersonale che agisce direttamente sull’immaginario del bambino. La lettura – conclude Di Biase – deve quindi essere considerata come un diritto dei bambini e di tutti i cittadini e perciò come un antidoto alla cultura omologante”. L’iniziativa, aperta a tutti, fa parte del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo di Nogara. Info: 0442/88377. Per il programma completo dell'evento consultare il sito della Biblioteca Comunale di Nogara (sez. Attività culturali) http://digilander.iol.it/biblionogara oppure quello della Fondazione AIDA di Verona www.fondazioneaida.it

SPEGNAMO LE TV DEL PRESIDENTE

Siamo un gruppo di studenti e docenti dell'Università di Pisa e, sull'onda della recente manifestazione di Firenze, stiamo organizzando una mobilitazione della società civile sulla questione morale riguardo ai temi di pluralità nell'informazione e giustizia. La prima iniziativa sarà una manifestazione a Pisa il 13 Marzo, dal titolo "Spegniamo le tv del Presidente" dal boicottaggio mediatico che intendiamo adottare come una delle forme di protesta. La manifestazione vuole essere indipendende e il più possibile sciolta dai partiti. Non è una questione di schieramento, ma di democrazia. Per informazioni e adesioni: http://digilander.iol.it/spegniletv

DIFENDIAMO LA LEGGE 185/90

PER FAVORIRE I MERCANTI DI ARMI IL PARLAMENTO STA MODIFICANDO LA LEGGE 185/90

Con l'approvazione della Commissione, si è concluso alla Camera l'esame del Disegno di Legge 1927 che porterà gravi modifiche alla legge 185/'90 sul controllo del commercio delle armi. Facciamo sentire la nostra protesta ai parlamentari affinchè questo Disegno di Legge non venga approvato Con un tacito accordo tra maggioranza e opposizione e le rimostranze di pochi e isolati parlamentari, si è concluso alla Camera l'esame del Disegno di Legge n. 1927 che, se approvato, porterà gravi modifiche alla legge 185/'90 sul controllo del commercio delle armi. Il Disegno di legge intenderebbe "facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa" secondo le direttive di un "accordo-quadro" sottoscritto a Farnborough il 27 luglio 2000 dai ministri della difesa di Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Svezia. La normativa in discussione introduce un nuovo tipo di autorizzazione per il commercio delle armi: la "licenza globale di progetto". Questa "licenza" esclude dal controllo parlamentare e della società civile tutte le operazioni svolte nel quadro di programmi intergovernativi e adegua l'Italia alle normative di Paesi più permissivi in materia di commercio d'armi. Viene così annullato tutto lo sforzo della società civile, del mondo missionario e del volontariato cominciato già negli anni '80 con la "Campagna contro i mercanti di morte" e continuato nella "Campagna di pressione alle banche armate" proposta dalle riviste Missione Oggi, Nigrizia e Mosaico di Pace (Pax Christi). La giustificazione che viene data è di "conformarsi ai requisiti della nuova Europa". Ma non si capisce perché mai quello della produzione e del commercio delle armi debba diventare il primo settore in cui l'Italia rinuncia alla propria normativa nazionale. Sarebbe auspicabile, invece, che l'Italia richieda agli altri Paesi Europei maggiore severità nel controllo dell'export delle proprie armi e maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti e per il disarmo.
La "Campagna di pressione alle banche armate" esprime la propria indignazione di fronte al tacito consenso delle forze politiche di introdurre una normativa intesa ad annullare la volontà esplicita della societa civile espressa nella legge 185/'90 ed invita tutti a far sentire la propria protesta ai parlamentari affinchè questo disegno di legge non venga approvato.
(Giorgio Beretta - Missione Oggi)
testo tratto dal sito http://www.banchearmate.it/ . Alla pagina  http://web.vita.it/185/  del sito di della rivista "Vita" è possibile aderire alla campagna in difesa della 185/90.

Vi presentiamo sotto il fac-simile di mozione a difesa della Legge 185/90 sul controllo della vendita delle armi. Fate pressione presso i politici che conoscete affinché la portino all'attenzione del Consiglio Comunale

Mozione a difesa della Legge 185/90 sul controllo della vendita delle armi

Visto che:
il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge d'iniziativa governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria della difesa;

- il progetto prevede la ratifica dell'accordo quadro sottoscritto dall'Italia e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per "facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa" ed è stato già licenziato dalle Commissioni III e IV della Camera dei Deputati in data 30 gennaio 2002;
- tale accordo imporrebbe il "tempestivo adeguamento della nostra normativa" e, infatti, 10 dei 14 articoli che compongono il testo proposto sono volti a modificare la legge n. 185 del 1990 che disciplina attualmente l'import-export di armi nel nostro Paese;
- la novità più rilevante è costituita dall'introduzione di un nuovo tipo di autorizzazione per il commercio delle armi, la "licenza globale di progetto", riferita ai programmi inter governativi o industriali congiunti ai quali le imprese partecipano e ai quali non si applicheranno più le norme sulle trattative contrattuali, rendendo meno trasparenti e controllabili tutte le operazioni

Considerato inoltre che:

- le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di "licenza globale" verranno modificate, non essendo più notificate al Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non comparendo più nello specifico capitolo dell'annuale Relazione al Parlamento;

- considerato che la legge 185/90 faceva tesoro delle indagini della magistratura e poneva rigorosi controlli sull'utente finale del sistema d'armi venduto, evitando le "triangolazioni" che avevano reso tristemente noto nel mondo il "made in Italy" bellico prima del 1990.
- in nome della "razionalizzazione", della "competitività" e della "identità europea" verrà stravolta una legge ritenuta da tutti "severa e rigida" e che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della trasparenza (ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie all'impegno tenace della Campagna "Contro i mercanti di morte" promossa da ACLI, MLAL Mani Tese, Missione Oggi, Pax Christi);
- anche il riferimento al "Codice di condotta dell'Unione Europea per le esportazioni di armi" (che non è assolutamente vincolante) costringerebbe l'Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale che in questo verrebbe peggiorata;

IL CONSIGLIO COMUNALE DI (...)

- considerando paradossale che mentre da un lato si vuole combattere una guerra totale contro il terrorismo, dall'altro si allarghino le maglie del controllo della vendita di armi con tutti i rischi che ne conseguono;
- chiede ai membri del parlamento di votare contro questo disegno di legge che costituisce un grave passo indietro per la pace e la giustizia;
- invita i Parlamentari eletti nei collegi del Comune di (...) ad attivarsi affinché l'Italia si faccia promotrice, a livello internazionale, di un'iniziativa volta a una maggiore severità nel controllo del commercio di armi e ad un maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti.

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INFORMAZIONI, RIFLESSIONI & OPINIONI

Un euro di «ticket» sulle ricette in Veneto

Venezia . Dall’11 marzo 2002 i cittadini del Veneto saranno chiamati partecipa re alla spesa sanitaria della Regione Veneto con una quota fissa di un euro per ricetta e una quota differenziata per due gruppi di farmaci (0,90 euro per quelli di fascia B1 e tre euro per quelli di fascia B2) . È uno dei provvedimenti indicati in una circolare inviata alle Usl dalla Giunta regionale. O ttimizzare la spesa farmaceutica confermando però i livelli di assistenza garantiti finora a tutti i cittadini questo il senso dei provvedimenti adottati per mantenere la spesa farmaceutica del Veneto all interno del tetto (13% sulla spesa sanitaria complessiva) fissato dalla legge statale 347 del 18 settembre scorso. I provvedimenti prevedono, accanto l introduzione della compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini , interventi sulle modalità di distribuzione di t aluni medicinali individuati dalla Cuf (Commissione unica per il farmaco) ed a strumenti per verificare l appropriatezza delle prescrizioni con apposite sinergie tra le Ulss, la medicina generale e la pediatria di libera scelta . La compartecipazione consisterà dunque in una quota fissa (1 euro) per ricetta e in una quota differenziata per due gruppi di farmaci (0,90 euro per quelli di fascia B1 e 3 euro per quelli di fascia B2) individuati dalla Commissione unica come non essenziali. Il provvedimento, spiega tuttavia la circolare inviata alle Ulss in questi giorni, non riguarderà però tutti i cittadini: dal pagamento delle quote aggiuntive saranno esentati gli ultrasettantenni, i pensionati di guerra, gli invalidi civili al 100%, i ciechi ed i grandi invalidi del lavoro, gli invalidi di servizio di prima categoria, i danneggiati da vaccinazione obbligatoria, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati, le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, i pazienti in trattamento con farmaci analgesici oppiacei e nella terapia del dolore. La Regione inoltre ha prorogato di un mese (dal 28 febbraio al 31 marzo prossimo) il rimborso della differenza tra il costo delle specialità ed i farmaci generici non ancora reperibili nelle farmacie. «Queste esenzioni », sottolinea il vicepresidente della Giunta veneta ed assessore alla S anità, Fabio Gava (nella foto) , « confermano l attenzione della Regione alla popolazione più debole ed alle categorie protette. Il provvedimento è stato reso necessario dalla normativa statale, che impone alle Regioni di non superare con la spesa farmaceutica il tetto del 13% sulla spesa sanitaria totale .  La spesa farmaceutica del Veneto, pur attestata su livelli molto più bassi della media nazionale, ha registrato nel 2001 un incremento sul 2000 del 33,06%, arrivando a 784 milioni di euro (circa 1.518 miliardi) rispetto ai 663 milioni di euro (circa 1.284 miliardi ) stanziati. A far superare il budget hanno contribuito l abolizione del ticket sulle ricette deciso dal g overno Amato, l introduzione a carico del Servizio s anitario n azionale di nuovi farmaci costosi per patologie gravi e la revisione delle note della Commissione unica per il farmaco».  Alla luce dell andamento della spesa farmaceutica del 2001 - ha aggiunto il vicepresidente del Veneto , « pur ipotizzando per quest anno lo stesso livello di consumi senza ulteriori imprevisti fattori di incremento, la spesa per il 2002 nella nostra regione andrebbe ad attestarsi a 822 milioni di euro (circa 1592 miliardi), per l effetto combinato dell adeguamento al prezzo medio europeo (» 4,5% su base annua) e del periodico aggiornamento della lista dei farmaci erogabili (» 2% su base annua), mentre il primo limitato effetto del rimborso al prezzo dei farmaci generici non farebbe risparmiare più di 13 milioni di euro (circa 25 miliardi di lire)».
Con questi provvedimenti - ha concluso Gava - « metteremo sotto controllo la spesa per l assistenza farmaceutica senza diminuire il livello di copertura delle categorie più deboli; questo ci consentirà di liberare nuove risorse da reinvestire nei servizi socio-sanitari e di allinearci agli standard dei Paesi europei». (fonte: L'Arena, 2 marzo 2002)

TV: E' UNA VERA DROGA, DA' ASSUEFAZIONE E ASTINENZA. LA DIMOSTRAZIONE IN UNO STUDIO PUBBLICATO SU 'LE SCIENZE'

Milano, 26 feb. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Si rassegnino i proibizionisti: la vera droga sta nel salotto di casa e per vietarla non basta una legge. E' la tv, che secondo Robert Kubay e Mihaly Csikszentmihaly, esperti statunitensi di media e comunicazione, puo' diventare uno stupefacente in piena regola, capace di dare assuefazione provocando crisi di astinenza in chi vi rinuncia. Tracciati clinici alla mano, infatti, in un articolo pubblicato sul numero di marzo di 'Le Scienze', gli autori trasformano la parola 'videodipendenza' in una verita' scientifica. Dimostrando gli effetti devastanti della 'scatola magica' che ruba 3 ore al giorno e 9 anni di vita a ogni cittadino medio dell'Occidente industrializzato. ''Il termine videodipendenza e' impreciso e carico di giudizi di valore - scrivono Kubay e Csikszentmihaly - ma coglie l'essenza di un fenomeno reale''. Psicologi e psichiatri, infatti, definiscono la dipendenza come ''il consumo prolungato di una determinata sostanza; l'utilizzo piu' frequente di quanto lo stesso soggetto ritenga corretto; i ripetuti e vani sforzi di ridurre l'impiego; la quantita' di tempo e di attenzione dedicata all'uso della sostanza a scapito di importanti attivita' sociali e familiari; i sintomi di astinenza in caso di cessata assunzione'': un quadro riconoscibile, punto per punto, anche nelle persone che guardano troppa tv. La descrizione tecnica di una persona dipendente, insomma, calza a pennello a chiunque, sonno e lavoro a parte, trascorra da telespettatore la maggior parte del tempo libero. Ma ecco gli effetti della droga formato-tv. ''La televisione - spiegano gli specialisti - induce uno stato di rilassamento e di passivita' che insorge rapidamente, e la sensazione che ci si sentira' meno rilassati una volta interrotta la visione porta a un maggior consumo'', innescando la 'spirale' dell'assuefazione. Non solo, il teleschermo cattura l'attenzione con mezzi sapienti: stacchi, tagli, zoomate, panoramiche e rumori improvvisi, che ''possono produrre reazioni inattese e risposte involontarie''. Un''estasi' che non ha pari, dove la mente (parola di elettroencefalogramma) lavora meno che nella lettura; un oblio sconosciuto perfino agli schiavi di videogiochi e computer, che almeno possono interagire con il mezzo migliorando le proprie abilita'. Ma il godimento e' effimero, avvertono gli autori, perche' e' stato provato che ''i grandi consumatori di tv si sentono molto piu' ansiosi e meno felici di quanto non lo siano gli utenti moderati''. E che, privati della loro 'dose', subiscono autentici scompensi: impotenza nel gestire il vuoto improvviso e insofferenza nel relazionarsi con gli altri, parenti e amici in cima alla lista. (Sal/Rs/Adnkronos)

"STOP ALL'USO DEI BAMBINI SOLDATO". L'ITALIA RATIFICA LA CONVENZIONE

"Anche l'Italia ha ratificato il Protocollo, grazie alla volontà dei 300.000 cittadini che hanno sostenuto la campagna nel nostro paese. Ciò indica chiaramente che l'opinione pubblica non ammette che i bambini vengano utilizzati nelle guerre" ha dichiarato Davide Cavazza, coordinatore della Coalizione italiana. "Ora è compito del Governo depositare al più presto la ratifica presso le Nazioni Unite dichiarando, in base all'art.3 del Protocollo, l'età minima dell'arruolamento volontario, che nel nostro paese dovrebbe esere fissata a 18 anni. Questo è infatti quanto stabilito dalla Legge 2/2001 e ribadito più volte con forza dal Parlamento. La normativa internazionale e italiana vanno inoltre recepite nella riforma delle Forze Armate" ha sottolineato Davide Cavazza. "Oggi i bambini combattono in decine di paesi. Ci aspettiamo che l'Italia si faccia promotrice di questo atto di civiltà presso i governi del mondo, per sradicare definitivamente il reclutamento e l'impiego dei minori in ogni conflitto armato".  La Coalizione internazionale "Stop using child soldiers" stima che mezzo milione di minori siano oggi impiegati negli eserciti regolari e nei gruppi armati di opposizione in 85 paesi; più di 300.000 di questi prendono parte ai combattimenti in 35 paesi. Il problema, come descritto nel Global Report 2001 della Coalizione internazionale, è particolarmente grave in tutta l'Africa, ma anche in Afghanistan, Sry Lanka, Colombia, Perù, Medio Oriente, Cecenia, Paraguay. INFO:  www.bambinisoldato.it; coalizione.bambini@amnesty.it

Rete Radié Resch di solidarietà internazionale

Da sempre la terra umanizzata ha conosciuto guerre e distruzioni, urla dei vincitori e silenzio degli oppressi. Ma adesso qualcuno ha colpito il potente in un punto insospettabile, e la vendetta è scattata sul più debole, davanti a tutti, meglio: perché tutti restino a vedere. Ora i nostri occhi colgono i colori di sempre, ma il cuore respira aria di distruzione; guardano le forme consuete, ma l'orizzonte è mutato: non è più piatto, è curvo, piegato verso il dolore. Ci sono luci: nel mese scorso Assisi e Porto Alegre, due luoghi significanti. Il primo è il paese di Francesco e Chiara, creature forti, coraggiose e timorate di Dio: almeno un giorno di riunione in preghiera per donne e uomini di ogni parte e di ogni diversa cultura, a dimostrare che non è certo questo che divide, quando ci s'inginocchi, mettendosi in modo di ricevere aiuto, anche aprendo la possibilità di ritrovarlo in noi stessi. Guidati dal pontefice romano, che ha individuato, e coraggiosamente indicato a tutti, il punto d'attacco per la situazione, il perdono: quanto possa davvero passare a generare giustizia, e da questa ottenere la pace. Il secondo paese, capitale dello stato del Rio Grande do Sul della Federazione Brasiliana, non ha riferimento a singoli: essi ci sono certamente, ma amalgamati nella comunità che ha saputo dotarsi di forme inusitate di democrazia diretta, regole che conferiscono ai cittadini autonomia nella scelta del bilancio municipale: un riferimento per costruire relazioni verso un mondo che non sia a misura dei soli potenti, ed escludente i deboli. Qui si erano volute riunire lo scorso anno 18 mila persone (150 italiani), presenti come gruppi organizzati per attività in favore di un nuovo modello d'organizzazione mondiale e di sviluppo. Quest'anno ne sono aspettate oltre 50 mila, da tutti i continenti: un popolo intero. Ci sono state catene di solidarietà nei paesi ricchi per alzare i fondi necessari a permettere la presenza di persone in difficoltà da paesi poveri, indispensabili per portare la loro voce nel coro realizzato. Quante persone sono partite per i due paesi dalla nostra Rete! Quante reti ne sono state coinvolte! Ora aspettiamo i loro racconti, perché le ricchezze emerse dall'incontro siano partecipate a tutti. La Rete ne avrà nuova forza. Piace pensare che proprio la Rete si sia mossa per crescere, come se fosse una coperta luminosa e avvolgente, contenitore di dolcezza e tenerezza, capace di lenire l'eventuale dolore, come pure di sostenere lo sforzo di chi ancora non è convinto di avere le forze per riuscire a tenersi in piedi. Benedette queste luci! Abbiamo bisogno di dati che ci leghino alla vita, che ci strutturino in ogni fibra interna, preparandoci certamente anche all'inevitabile sofferenza, ma in modo che si possa accoglierla, guardandola di fronte, non solo sopportandola in qualche modo dopo che ci sia caduta addosso. Ne abbiamo bisogno noi per tirare avanti, ma ne abbiamo insopprimibile necessità in questi giovani che sono la sede di ogni speranza, perché sia realizzato quanto finora non siamo stati capaci di fare. I giovani, i piccoli, assorbono assai più di quanto non si creda, proprio dal non chiaramente espresso a parole, anche da quanto non si vorrebbe dire. Li prepariamo nel fisico, li facciamo studiare, insegnamo loro quanto abbiamo appreso o trovato, in tecnologie o scienze, e poi ci meravigliamo di quanto esprimono. Perché non teniamo conto di quanto comunichiamo per altre vie, che non abbiamo sotto controllo. Chi scrive lo ha toccato con mano. Può essere un debito di memoria da pagarsi anche dolorosamente da parte di chi è cresciuto nella seconda guerra mondiale. raccontare che essa era sostanzialmente una guerra civile: gli oppositori erano dentro di noi, chiamati partigiani, e giudicati terroristi. Per loro non valevano le garanzie democratiche, e non esisteva la necessità d'onere di prova. Bastava il sospetto, oppure la semplice accusa, a volte interessata, la delazione, e la prova veniva cercata direttamente tramite tortura. E tanto aveva un esito naturale, che vale oggi come allora: come riconosce lo storico inglese Eric Hobsbawn: "Avendo assistito a tanti conflitti, la mia risposta è che non c'è anti-terrorismo senza tortura". Il potere costituito affidava a squadre speciali, sotto la direzione di nazisti, le "operazioni di pulizia dai terroristi che turbavano l'ordine pubblico". Molti conoscono queste situazioni, che non sono certamente specifiche solo della periferia genovese; conviene parlarne, però, perché le generazioni che si susseguono tendono ad attutire i ricordi, e si trovano sempre più persone che vorrebbero provarne le relative sensazioni: non certo chi le ha vissute. Capitava che qualcuno, a volte insospettabile, spesso innocente, fosse prelevato e interrogato. La voce si spargeva immediatamente e si attivava una rete d'informazione e d'appoggio: anche questa come una coperta flessibile, larga e sottile, capace di insinuarsi e adattarsi, miracolosamente non vista, in ogni dove. Portare un aiuto, un conforto, donare uno sguardo d'accorata condivisione o accogliere un'occhiata di stupito disagio. Il dolore era di tutti: si evitava di comunicarlo ai bambini, e loro lo assorbivano con l'aria respirata. Qualche volta era ottenuta la liberazione, ma altre erano senza speranza. Per la tortura era stata requisita una struttura pubblica: quando le speranze erano perse s'indicava, anche senza proferire altra parola, "Casa dello studente". Diventa comprensibile che per un bambino di tre-cinque anni, questo pesante, orrendo dolore diffuso, abbia comunicato una comprensione deviata dei termini: stupisce che un giovane intento agli studi abbia scoperto solo alla fine della scuola media, cambiando città, che per "Casa dello studente" s'intenda la struttura universitaria dei servizi, e non il luogo deputato alla morte attraverso il dolore estremo? Riparleremo della tortura, perché la Rete si è caricata di un debito verso di essa, e opera in questa direzione. Ma, qui e adesso, come possiamo agire? Dobbiamo tenerci stretti alla realtà. Organizzazioni pacifiste hanno chiesto a singoli di scrivere al governo Bush per far cessare nell'inverno afgano i bombardamenti, che avrebbero potuto fare stage di civili per fame, impedendo i movimenti necessari. Ad ogni scrivente, il governo statunitense rinviava una risposta registrata, ringraziando per le analisi utili all'azione di governo, affermando che lo stesso presidente le condivideva, al punto di essere andato nelle scuole a chiedere ad ogni bambino americano un dollaro per un coetaneo afgano. Un dollaro! Certamente un segno, ma di che cosa? Quanto costa la bomba da sei quintali? E l'aereo che le trasporta e le sgancia, volando ad un'altezza da non essere visto e raggiunto? Doloroso, ma necessario per tutti. E l'impiego delle bombe a grappolo, per minare il terreno senza usare le mine convenzionali che sono state messe al bando? Tanto è dovuto all'amore dei generali verso i loro soldati di terra, considerati figli che si occupano di una missione pericolosa, e che devono in ogni modo essere protetti alle spalle da attacchi nemici. Ma finita l'operazione, le mine restano, e fanno strage di civili, in un paese la cui economia di sopravvivenza si basa sul movimento. Ci sono luci, uomini che dedicano la propria vita a questi fratelli minorati d'ogni giorno. Sono sotto gli occhi di tutti l'operare e le denunce di Emergency, ma anche quelle d'istituzioni meno propense al pubblico. L'inviato Tiziano Terzani riporta da Kabul: <Il centro ortopedico del Comitato Internazionale della Croce Rossa è uno dei posti più commoventi di Kabul, un concentrato di dolore e di speranza, diretto da un torinese, schivo ed efficiente, Alberto Cairo. Lui è la sola persona del Centro ad avere due mani e due gambe. A tutti gli altri, pazienti ed impiegati, medici e tecnici manca regolarmente qualcosa. Persino l'uomo delle pulizie è senza una gamba. "Lavorare qui serve a noi a sentirci utili; e serve a chi arriva qui, avendo perso un pezzo di sé, a vedere che è possibile continuare a vivere", dice l'uomo che mi accompagna. Era un traduttore. Un giorno, tornando a casa in bicicletta, un cecchino dell'Alleanza del Nord lo ha centrato in una gamba spappolandogliela sopra al ginocchio. "Se non è morto, quel tipo è ora di nuovo a Kabul", ho commentato come soprappensiero, "Lei lo ha perdonato?". "No. No. Se potessi lo ammazzerei con le mie mani", mi ha risposto. Tutti quelli che ci stavano a sentire erano d'accordo.> Terzani ci indica anche un cammino percorribile per noi: <Dall'alto della mia finestra vedo un uomo camminare lento e voltarsi continuamente a guardare una giovane donna che gli arranca dietro senza una gamba. Forse è sua figlia. Anch'io ne ho una, e solo ora, per la prima volta nella vita, penso che potrebbe saltare su una mina.> Una strada per stare ben inseriti nella realtà: sistemare mentalmente i nostri cari, i figli e i vecchi genitori, in quella situazione disperata. Semplicemente vederli là. In questa maniera non abbiamo bisogno di aver vissuto gli orrori di una guerra civile, per urlare, come scriveva su La Stampa l'inviato Igor Mann prima che essa avesse inizio: "Qualsiasi cosa; ma, mio Dio, una guerra no, una guerra no." Non si può rinunciare alla capacità di indignarsi. Occorre studiare, documentarsi, perché chi pensa necessario l'impiego della violenza per mantenere l'ordine che permette l'attuale modello di vita, studia, lavora e interviene nel dibattito con argomentazioni elaborate. Le tesi vengono aperte ogni giorno nella società, davanti a tutti e ai loro diritti, parlando di efficienza e efficacia di linea politica. Parlare ostinatamente di pace, anche se la parola si è usurata; di più, è stata sporcata da un impiego sbagliato. Certamente il discorso parte dal rifiuto aperto della guerra, non solo per il dolore che reca, ma per la sua disumanità. Il valore di questo ripudio si attua nell'evitare in ogni modo di far passare la cultura militarista, e la relativa oppressione dei deboli: togliere dal quotidiano la convinzione che il militare è quello che risolve i problemi (contingente di pace). Opporsi alla cultura interventista, che poi è la richiesta dell'efficacia a tempi brevi, che trascura irresponsabilmente di considerare quanto produce nei tempi lunghi in danni di territori, popoli e relazioni umane. Pace acquista significato quando non è più solamente una parola da definirsi, ma diventa pratica di vita, continuata con semplicità: un riempire il tempo e il luogo che ci ospitano, di condivisione, convivialità e giustizia. Gli altri sono necessari: a loro però non si arriva con la predicazione, ma con la caparbia e lungimirante testimonianza, aperta al confronto e alle distinzioni. Non può parlare di pace chi si ritiene non vincolato da limitazioni etiche; come ad esempio riportato da 'Internazionale' (417, pag. 34) nelle parole di George Kennan, pianificatore strategico statunitense (1948): " Abbiamo il 50 percento della ricchezza del mondo ma solo il 6,3 per cento della sua popolazione. In questa situazione il nostro vero compito nel futuro…è mantenere questa disparità. Per farlo dobbiamo sbarazzarci di ogni sentimentalismo…dovremmo smettere di preoccuparci di diritti umani, innalzamento degli standard di vita e democratizzazione." Può parlare di pace solo che è disposto a ridistribuire le risorse in maniera equa, accettando il diritto alla vita di tutti, in primo luogo dei più deboli: in questo campo la Rete ha da insegnare, e deve giocare il suo ruolo. (Circolare di Febbraio 2002 dalla rete di Pisa-Viareggio)

EVVIVA IL LAVORO PER LA PATRIA NEI POLIGONI MILITARI
 
Mentre i parlamentari delle commissioni Difesa di Camera e Senato si occupavano delle modifiche alla legge 185/90 per renderla più consona alle aspettative dei mercanti di armi, nel frattempo in Sardegna nei poligoni militari e attorno ad essi si moriva. Sì, proprio così, in Sardegna si muore dentro e attorno ai poligoni militari per una sindrome di cui stanno occupando non i parlamentari di tali commissioni ma alcuni giornalisti locali. Non tutti i parlamentari sono però così distratti. Il deputato sardo Tonino Loddo ha infatti presentato una proposta di legge per l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare sull'utilizzo di munizioni all'uranio impoverito nei poligoni militari italiani: "A ridosso del Poligono Interforze del Salto di Quirra - afferma l'on. Loddo - in seguito alla denuncia di un medico della frazione di Villaputzu, sarebbe stato riscontrato negli ultimi anni un abnorme aumento di casi di linfomi di Hodgkin e di lucemia linfatica acuta". Ma la cronaca non è avara di sorprese. Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza "a difesa dei lavoratori". Per tutelarne la salute? No: per tutelare il poligono militare. A Perdasdefogu infatti "Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno dato infatti la loro adesione allo sciopero proclamato dal comitato dei cittadini pro-poligono del 4 marzo. Eppure meno di due mesi prima un melanoma al dorso aveva stroncato Francesco Baldi, 58 anni, maresciallo in servizio fino al '98 del poligono militare di Quirra. Su queste vicende due pacifisti sardi, Antonello Repetto e Mariella Cao, hanno raccolto un'abbondante documentazione sviluppando la loro precedente ricerca sul rischio nucleare nella regione.
Quirra vi è un'escalation di linfomi e leucemie. Negli ultimi dieci anni dieci persone si sono ammalate di tumori del sistema emolinfatico in quest'area ben delimitata della Sardegna. Stiamo parlando di Quirra: neppure 150 anime. In questa mesta contabilità devono essere computati altri tre casi che, pur essendosi verificati tra persone che hanno vissuto in quest'area ristretta, sono stati denunciate altrove. "Per essere più precisi, si deve addirittura parlare di tredici casi di tumore al sistema emolinfatico", afferma Piero Mannironi, giornalista de La Nuova Sardegna, che aggiunge: "Troppi, decisamente troppi per codificare il fenomeno in una semplice anomalia statistica, dettata dalla bizzarria delle probabilità. I casi sono concentrati in un'area molto, molto ristretta. Cioè intorno alla base di Capo San Lorenzo e alla Vitrociset, una fabbrica che produce componenti per sistemi d'armamento molto sofisticati". Le indagini dei giornali locali di orientano subito sul sospetto che nei poligoni di tiro vengano utilizzato armi all'uranio impoverito. A confermare la credibilità di questa pista d'indagine vi è la morte di Lorenzo Michelini, collegata all'uranio impoverito. Con una sentenza ormai definitiva, la Corte dei Conti di Venezia ha riconosciuto il diritto all'indennizzo al padre di un giovane soldato di Padova morto di leucemia, a 27 anni, durante il servizio militare di leva nel Poligono di Perdasdefogu. "Il giudice ha accolto la tesi del difensore: a provocare la malattia furono le radiazioni emesse dall'uranio impoverito contenuto nelle munizioni utilizzate nelle esercitazioni", spiega Stefano Lenza su L'Unione Sarda. Il fatto risale al 1977 in quanto l'uranio impoverito - pur salito alla ribalta di recente - è cosa vecchia: "Gli americani lo usavano già in Vietnam e sicuramente è stato sperimentato anche nelle basi italiane", afferma Falco Accame,  già ufficiale della Marina Militare e poi deputato. Ma il sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu, rassicura: "Nel poligono missilistico di Perdasdefugu - Capo San Lorenzo non è mai stato usato munizionamento contenente uranio impoverito".Intanto a metà febbraio muore dipendente civile della base di Perdasdefogu, per una leucemia. Vi è poi il dramma nascosto di Escalaplano: nove nascite anomale in  dieci anni. "Escalaplano è a un tiro di schioppo dal poligono sperimentale interforze di Salto di Quirra. Un'area militare in questi giorni nella bufera, per i tredici casi di tumore del sistema emolinfatico riscontrati intorno e dentro la base di Capo San Lorenzo", ci illustra Piero Mannironi, che aggiunge: "Ecalaplano conta una popolazione di circa 2.600 anime e il tasso di natalità che oscilla tra i 19 e i 21 neonati l'anno. Nell'88, statisticamente, si è varificato il 23,8% di nascite anomale". Ma vediamo nel dettaglio i fatti, riferendo le anomalie riscontrate. Due bambini (uno nato nel 1984, e deceduto purtroppo due anni dopo, e l'altro nell'88) hanno presentato gravi deformazioni al capo. A due (uno nato nel 1980 e uno nel 1988) sono state riscontrate condizioni patologiche del sistema genitale. Si tratterebbe di ermafroditismo o pseudo ermafroditismo. Una bimba (nata nel 1988) presentava l'apparato digerente incompleto: era senza ano. Poi, due casi di manifestazioni patologiche agli arti. Nel primo, il neonato era senza le dita di una mano, nell'altro non c'è stato un normale sviluppo dele gambe. Infine gli ultimi due casi: una neonata con la bocca attaccata all'orecchio, che ha dovuto affrontare una lunga serie di interventi di chirurgia plastica, e una con una malformazione alla spalla. "Questi i casi di cui siamo venuti a conoscenza", afferma Mannironi, che con la sua ricerca è riuscito a documentare più di quanto non abbiano fatto le autorità di governo. "Avere informazioni - aggiunge - è difficile se non impossibile. L'interrogativo, inquietante, è quasi naturale: in quel poligono sono state utilizzate armi all'uranio impoverito o è stato stoccato materiale radioattivo che può aver concorso a provocare malattie e deformazioni?"
Tutte queste cose il ministro della Sanità Sirchia le ignorava fino a quando non lo hanno intervistato sulle patologie riscontrate a ridosso del poligono missilistico interforze di Perdasdefogu. "Se i dati che mi riferite sono veri - ha detto il ministro - c'è da prestare massima attenzione e il governo indagherà per individuare le cause". Preso in contropiede, il ministro ha cercato di aggiustare il tiro dopo qualche ora: "Prima dobbiamo analizzare attentamente i dati - ha detto diplomaticamente - e poi si potrà discutere. Ci troviamo davanti a piccoli numeri e i piccoli numeri possono condurre a falsi risultati". Emerge chiaramente che un testardo giornalista come Mannironi si è dimostrato più documentato del ministero della Sanità che allo stato attuale non dispone di alcuno studio epidemiologico sul caso, anche perché le autorità militari si sono ben guadate dal richiederlo. In connnessione a quanto verificatosi vi sono stati dei sequestri di documenti negli uffici della base militare: segno inequivocabile che ci sono indagini in corso, proprio mentre moriva stroncato da leucemia un civile che lavorava nel poligono: rientrava nella lista dei dieci casi denunciati dal medico di base di Villaputzu, Paolo Pili. I documenti sono stati sequestrati all'interno delle basi di Perdasdefogu e di Capo San Lorenzo. Impossibile però sapere da chi siano stati ordinati i sequestri. Oltre all'inchiesta della procura militare esiste infatti anche un'indagine della procura della Repubblica di Cagliari. "Tutto è  top secret e nessuno parla", annota Mannironi.La procura militare minimizza: "Dagli atti che le autorità militari ci hanno messo a disposizione, non abbiamo notizie di impiego di uranio impoverito nel poligono del Salto di Quirra". Ma L'ex presidente della commissione Difesa della Camera Falco Accame ricorda di aver denunciato già dal 25 settembre 2000 che "in Sardegna vengono scaricati da paesi alleati che usano armi all'uranio impoverito grandi quantità di proiettili, specie nel Salto di Quirra". (Alessandro Marescotti)
 
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NO NEWS
(le non-notizie di Carta (www.carta.org), in edicola dal 28 febbraio al 6 marzo)
 
Caccia ai migranti

La non notizia della settimana è che la legge Bossi-Fini sull'immigrazione è entrata in vigore ancora prima di essere definitivamente approvata dal parlamento. Come racconta diffusamente il numero di Carta che sta per uscire [giovedì a Roma e venerdì in tutta Italia], veri e propri rastrellamenti alla caccia di clandestini da espellere sono in corso ovunque. Le retate hanno come premessa il diffuso razzismo politico e istituzionale, come nel caso di Bergamo, e come conseguenza i lager denominati Centri di detenzione temporanea, come quello attorno a cui si combatte a Bologna. Reportage, articoli, testimonianze e la copertina del settimanale, con il titolo "Paisà"  [adesso sono loro, i migranti]. http://www.carta.org/rivista/index.htm
 
La legge sulle armi

La campagna contro la cancellazione della legge sul controllo delle esportazioni di armi ha aperto una breccia. Dopo la nostra copertina sulla "legge di Minniti e Previti", il diessino Marco Minniti si è molto arrabbiato: "Che c'entro io con Previti?". Allora gli abbiamo proposto di discutere, e ne è uscita l'intervista che pubblichiamo sul nuovo numero di Carta. In cui l'ex braccio destro di D'Alema a Palazzo Chigi dice: potrei anche votare no, visto che la legge in discussione tradisce l'accordo europeo sul quale dovrebbe essere basata. http://www.carta.org/campagne/index.htm

A sud del Chiapas

C'è il Guatemala. Un paese reduce da una guerra civile trentennale e le cui ferite sono ben lontane dall'essere rimarginate. Un reportage da un villaggio di "desplazados", profughi interni privati di tutto. In cui si racconta Kato-ki, "aiutiamoci" in lingua indigena: una cooperativa che promuove la auto-ricostruzione della società.
 
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ZOOM ASSOCIAZIONI
 
VILLAFRANCA (VR): NUOVI STIMOLI PER I GIOVANI CON... MOSCACIECA 

Il nome MOSCACIECA è stato scelto perché rappresenta, a nostro modo di vedere, un richiamo al senso del gioco ed alle tradizioni dimenticate.

L'associazione - È nata all'incirca un anno e mezzo fa dall'iniziativa di un gruppo di giovani provenienti da esperienze diverse (sociali, lavorative, di studio). L'idea che sta alla base del progetto moscacieca è di promuovere attività volte all'arricchimento culturale. Lo spunto alla nascita di moscacieca e dei suoi progetti è stata la sensazione, molto spesso supportata dai fatti, che nel territorio villafranchese le proposte di tipo culturale latitassero. Abbiamo deciso di essere strumento di offerta di nuovi stimoli per i giovani che non si sentono attratti dalle attività che gravitano attorno all'ambito parrocchiale o a quello sportivo, secondo noi le uniche due possibilità d'incontro, assieme ai bar, per i ragazzi del nostro territorio. Nostro intento non è quello di disprezzare o sminuire le proposte già presenti, ma di inserirci nel contesto di tali attività per cercare di essere un altro e diverso punto di vista secondo il quale promuovere cultura nel villafranchese, territorio vasto e ricco (in ogni senso), e secondo noi poco o male stimolato dal punto di vista culturale.

Il progetto - "Silenzio e rumore" è stata la tematica che abbiamo approfondito con la duplice finalità di conoscerci maggiormente (essendo un gruppo eterogeneo), e di confrontarci. Essendosi dimostrata tematica particolarmente attuale e fonte inesauribile di dibattito, abbiamo deciso di renderla filo conduttore di un ciclo d'incontri ed approfondimenti, durante i quali sarà sviscerata la contrapposizione tra il silenzio e il rumore attraverso tre differenti canali di dibattito: le forme espressive, la società, la spiritualità. Concluderemo il ciclo con la proiezione di un film a tema e con una tre giorni di installazioni create da noi.

Il programma - Giovedì 7 marzo presso l’aula magna dell’Istituto Superiore "Bolisani" alle ore 21 tenteremo di focalizzare la contrapposizione tra "Silenzio & Rumore" nell'ottica delle forme espressive. Interverrà il prof. Fabio Dal Corrobo che analizzerà la valenza di S&R nelle forme poetiche e musicali. La storica dell'arte, Nadia Melotti ci proporrà il punto di vista delle arti figurative. La serata sarà vivacizzata dai contributi video musicali dei TEXTURE (fotomusica progressiva). Giovedì 14 marzo saremo all'auditorium comunale, sempre alle 21, e questa volta parleremo di S&R nella società. Sarà il sociologo Stefano Tommelleri a guidarci nell'esplorazione della continua alternanza di questi due fenomeni, in particolare verrà analizzata la figura della vittima e il suo grido silenzioso. Come cornice: proiezioni multimediali e una performance di THAI CHI CHU AN. Giovedì 21 marzo chiuderemo la prima fase di approfondimenti, più tipicamente conferenziale, portando la nostra attenzione verso la sfera spirituale. Saremo ancora all'auditorium comunale alle 21 e avremmo la possibilità di ascoltare le testimonianze ed esperienze del buddista De Zoysa Atula, del mussulmano Mohamed Guerfi (Imam di Verona) e di Franco Mosconi (Monaco Camaldolese). Giovedì 4 aprile torneremo nell'aula magna dell'Istituto "Bolisani" per la proiezione del film a tema "L'Assedio" di Bernardo Bertolucci, introdotto e commentato da Matteo Molinari. Da venerdì 12 a domenica 14 aprile toccherà a noi esprimere il nostro concetto di S&R e lo faremo nella storica cornice di palazzo Bottagisio attraverso alcune installazioni che abbiamo chiamato "LE STANZE DI MOSCACIECA". 

San Bonifacio (VR) - Corsi di Lettere e Psicologia 

Il CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE  DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE  PER L’ETA’ ADULTA di SAN BONIFACIO Direzione Didattica I° Circolo , San Bonifacio, Via Fiume 61 c, promuove CORSI DI  LETTERE E PSICOLOGIA per «Aprire nuovi spazi di conoscenza.

Corso di Lettere: TRA IL SUONO E IL SENSO - DOCENTE: prof. Maurizio Bianchi. PRESENTAZIONE DEL CORSO: Il poeta francese Valéry definisce la poesia come una “prolungata  esitazione tra il suono e il senso”, rilevando così una caratteristica fondamentale del linguaggio poetico: l’aspetto formale, fatto di suoni, parole, immagini, nel suo intreccio con il contenuto e l’espressione. Il breve percorso si snoderà attraverso voci significative della poesia del ‘900, quelle di Pascoli e Montale,  con  l’analisi di un gruppo di liriche condotta in modo da costruire una possibile chiave di lettura della poesia in generale, quasi una “cassetta degli attrezzi” per chi vuole leggere e scrivere poesie con consapevolezza e maturità. CALENDARIO: 10 ore, 5 incontri di 2  ore, dalle ore 20 alle ore 22.00, da Giovedì 4 aprile a Giovedì 9 maggio 2002
Corsi di Psicologia: GENITORI E BAMBINO - DOCENTE: dott.ssa Paola Burato (psicologa). CALENDARIO: 10 ore, 4 incontri di 2,30 ore, dalle ore 20 alle ore 22.30, da Mercoledì 13 marzo a Mercoledì 3 aprile 2002. CONTENUTI: i bisogni del bambino: riflessioni sul crescere; promozione dell’autostima  del bambino; le risorse dei genitori: ruolo e competenze  nel rapporto con il bambino; la comunicazione in famiglia. LE CAPACITA’ RELAZIONALI E L’INTELLIGENZA EMOTIVA DOCENTE: dott.ssa Paola Burato (psicologa). CALENDARIO: 10 ore, 5 incontri di 2  ore, dalle ore 20 alle ore 22.00, da Mercoledì 10 aprile a Mercoledì 15 maggio 2002. CONTENUTI: cos’è la relazione; la comunicazione come espressione della relazione. La relazione nei contesti familiare, di gruppo, lavorativo; L’intelligenza emotiva.

Verona - SOSTEGNO ALLO STUDIO DEI FIGLI: laboratori formativi per genitori

Il Centro Pedagogico per l’Orientamento e la Formazione di Verona organizza per i genitori che intendono migliorare le metodologie per il sostegno  allo studio dei figli  e l’efficacia dell’intervento educativo,  due corsi di formazione che si svolgeranno presso la sede del Centro, in via Regaste S. Zeno 17, Verona. I corsi «Debito Formativo» per i genitori di studenti di scuola superiore e «Uffa! Devo fare i compiti!» per genitori di ragazzi di scuola elementare e media si svolgeranno al mattino ed al pomeriggio di sabato. Per informazioni ed iscrizioni: Tel. 045 8031301/8070740 – E.mail: segreteria@cpdonbosco.it

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PAROLE IN LIBERTA'
di Vincenzo Andraous
(vincenzo.andraous@cdg.it- Tel. 0382 3814417)
Vincenzo Andraous è nato a Catania il 28-10-1954,  una figlia Yelenia che definisce la sua rivincita più grande, detenuto nel carcere di Pavia, ristretto da ventinove anni e condannato all’ergastolo “FINE PENA MAI”. Da otto anni usufruisce di permessi premio e lavoro esterno in art.21, da due anni e mezzo è in regime di  semilibertà svolgendo attività di tutor-educatore presso la Comunità “Casa del Giovane “di Pavia. Per dieci anni è stato uno degli animatori del Collettivo Verde del carcere di Voghera, impegnato in attività sociali e culturali con le televisioni pubbliche e private, con Enti, Scuole, Parrocchie, Università, Associazioni e Movimenti culturali di tutta la penisola,  Circa venti le collaborazioni a tesi di laurea in psicologia e sociologia; E’titolare di alcune rubriche mensili su riviste e giornali, laici e cattolici; altresì su alcuni periodici on line di informazione e letteratura laica, e su periodici cattolici di  vescovadi italiani; ha conseguito circa 80 premi letterari; ha pubblicato sette libri di poesia, di saggistica sul carcere e la devianza, nonché la propria autobiografia; “Non mi inganno” edito da Ibiskos di Empoli; “Per una Principessa in jeans”   edito da Ibiskos di Empoli; “Samarcanda” edito da Cultura 2000 di Siracusa; “Avrei voluto sedurre la luna“ edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Carcere è società” edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Autobiografia di un assassino-dal buio alla rinascita” edito da Liberal di Firenze; “Oltre il carcere” edito dal Centro Stampa della “Casa del Giovane” di Pavia.

CARO ONOREVOLE

Leggo del Suo interessamento a un caso umano e storico. Leggo di tante menti alte che offrono il fianco a una causa nobile e giusta. Anch’io sono tra quelli che stimano Adriano Sofri, tra coloro che ritengono egli debba tornare in seno alla società, pur non entrando nel merito della diatriba tra colpevolisti e innocentisti. Penso che occorra avere rispetto per l’uomo detenuto, ma anche per chi ha emesso la sentenza, nonché per i parenti della vittima.Non è mia intenzione polemizzare con Lei, né usare Sofri come un ariete per sfondare altre porte…chiuse.  Indipendentemente dalla strumentalizzazione che il caso Sofri alimenta per il suo passato di sinistra, per le utopie e gli errori di una “rivoluzione” annunciata,  per gli slogan di poco peso al confronto delle vittime all’intorno, questa marmellata di parole e pronunciamenti, non è di oggi, né di ieri, ma dell’altro ieri, quando Lei e la Sua compagine eravate al Governo. Eppure di quella “grazia” in verità mai richiesta, perché Sofri si dichiara innocente, poco o nulla s’è fatto, anche se molto se ne è parlato, proprio come adesso, che al Governo e in Parlamento c’è la destra. Ma perché questo Governo dovrebbe accettare un’eredità imposta e non condivisa? Perché dovrebbe risolvere un nodo storico che non le appartiene, e slegare una zavorra che la sua antitesi politica non ha voluto impegnarsi a sciogliere? Di certo si potrà obiettare che impedimenti di ordine tecnico e giuridico hanno fatto si che tale argomento restasse a mezz’aria. Sta di fatto che ora il fardello è rimpallato alla destra, senza alcun gioco di sponda né di buca, ma in maniera diretta e frontale. Personalmente, dalla mia ridotta specola, in forza della mia simpatia per Lei, ritengo che nessuno abbia ragione da solo e nessuno si salvi da solo, occorreva ieri, e a maggior ragione occorre oggi più coraggio per ciò in cui si crede. Caro Onorevole, vorrei dirLe che davvero gli uomini cambiano, colpevoli e innocenti, perché l’uomo della pena non è più l’uomo della condanna: ciò, nonostante il carcere mantenga perversamente il suo meccanismo di deresponsabilizzazione e infantilizzazione, di maggior riproduttore di sottocultura. In questa condanna alla condanna, ci sono attimi che attraversano l’esistenza dell’uomo detenuto, e proprio nel sapere, nella ricerca della propria dignità, nasce l’esigenza di un’autoliberazione possibile e non più prorogabile. La vita, anche all’interno di una prigione, può riservare incontri con te stesso e con gli altri, che disotturano le intercapedini dell’anima: le visioni unidimensionali, gli assoluti, i vicoli ciechi si sgretolano, i valori di un tempo si accasciano nei disvalori che sono sempre stati. Allora l’uomo che convive con la propria pena, coglie il senso di ciò che si porta dentro, il peso del dramma, quel bagaglio personale maledetto come non è possibile immaginare. Può un uomo redimersi? Potrà il crimine essere cancellato attraverso la pena espiata? E qual’è la pena che può rendere giustizia agli innocenti umiliati? Sono domande che non consentono risposte certe, ma dieci, venti, trent’anni di carcere demoliscono certezze e ideologie, rendono l’uomo invisibile a tal punto da risultare difficile dialogare con un’identità scomposta, che occorre ritrovare e ricostruire, insieme agli altri. Caro Onorevole, chi sbaglia e paga il suo debito con decenni di carcere, attraversa davvero tempi e contesti di un lungo viaggio di ritorno, lento e sottocarico.  Non c’è più l’uomo sconosciuto a se stesso, ma uomini nuovi che tentano di riparare al male fatto, con una dignità ritrovata, accorciando le distanze tra una giusta e doverosa esigenza di giustizia per chi è stato offeso, e quella società che è tale perché offre, a chi è protagonista della propria rinascita, opportunità di riscatto e di riparazione. Caro Onorevole, Lei ha parlato del caso Sofri, e ritengo che sia stato un atto coraggioso, oltre che giusto, non solo per l’uomo che tutt’ora si dichiara innocente, ma anche e soprattutto per la ricerca di una Giustizia giusta ed equa, una Giustizia che è anche perdono, come ebbe a sottolineare il Papa, e che comprenda un granello di pietà, perché la pietà non è un atto di debolezza. Penso ai tanti uomini che in un carcere sopravvivono a se stessi, inchiodati alle loro storie anonime, blindate, dimenticate. Sono convinto che non esiste amnistia, indulto, sanatoria d’accatto, per il detenuto, non esistono slanci in avanti utopisti, esistono solamente uomini sconfitti, perché in un carcere non sopravvivono miti vincenti, ma esistenze sconfitte dal tempo e dalle miserie che ci portiamo addosso. Mi chiedo se è possibile perdonare, nella difficoltà di affrontare la lettura evangelica del sentimento del perdono, per non parlare della necessità di salvaguardare la collettività, ormai improntata alla sola risposta penale, al solo deterrente carcerario. Forse sarebbe il caso di trasformare e migliorare un contesto prisonizzante disumanizzato e disumanizzante, in un tempo che non estrania dalla propria identità, dal proprio valore di persona. Se è vero che ognuno vive il suo presente in funzione delle scelte del passato, è anche più vero che rielaborando e rivisitandone gli anfratti, può accadere che il detenuto abbandoni la mera convinzione di avere pagato il conto, di avere pagato quanto dovuto. Occorre riconoscere il bisogno di un percorso umano ( non solo cristiano ) nella condivisione e nella reciprocità, quindi nella accettazione di una possibile trasformazione e cambiamento di mentalità. Caro Onorevole, in conclusione che dirLe ancora, se non che quando il carcere è allo stremo fino al punto di uccidere, forse c’è davvero bisogno di cambiarlo. Proprio perché in carcere c’è necessità di vivere, e non di sopravvivere, per poter cambiare. Se quanto detto ha una parvenza di verità, di credibilità, credo che allora occorra guardare alle centinaia di Sofri, ai loro silenzi assordanti, con il coraggio di scegliere fra tanti dubbi, un percorso significativo su cui giocarsi un pezzo di vita, per il bene di tutti, società libera e detenuta. Vincenzo Andraous (Carcere di Pavia e tutor Comunità “Casa del Giovane”di Pavia Febbraio 2002)

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SORRISI E CEFFONI
 
TANTO TUONO'... CHE PIOVVE!
 
Cari amici, a volte mi stupisco della nostra fanciullesca ingenuita'. Eravamo convinti sabato scorso 23 febbraio, al Palavobis di Milano, di partecipare ad un allegro raduno di amici, di madri e padri di famiglia, di giovani e meno giovani compagni di strada che si riunivano per testimoniare il proprio amore per la Giustizia, per la Legalita', per una societa' piu' attenta verso i bisogni dei piu' deboli, per una Politica intesa come semplice e transitorio mettere i propri mezzi intellettuali ed umani al servizio della comunita', ed invece...orrore! Invece scopriamo questa mattina di essere stati ad una sorta di baccanale immondo, di aver partecipato ad un'orgia di belve sanguinarie che istigavano al sovvertimento delle Istituzioni, alla lotta armata, alla strage! Per fortuna che sulla nostra testa frastornata vigilano i Campioni della sobrieta' intellettuale, come il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il suo fido ministro della Giustizia ing. Castelli, che con la loro pacata saggezza e la loro serena azione di moderazione in politica ci hanno aperto gli occhi. Non erano ancora spente le luci di quell'adunata sediziosa al Palavobis che il ministro Castelli, forte del dono della chiaroveggenza che Iddio elargisce a piene mani solo ai Giusti, lanciava alto il suo grido di guerra...pardon...d'allarme: <<Rivedo i "cattivi maestri" che spianarono la strada al terrorismo degli anni settanta!>>. Diavolo d'un Castelli! Ma come avra' fatto ad accorgersi che sotto quelle panciere di apparenti rubiconde signore di mezza eta' si nascondevano quintali e quintali di pericolosissimo esplosivo alla cellulite, mentre quei banali cappotti di finto cachemire non nascondevano spalle un po' ricurve dal peso egli anni e del lavoro, ma zaini carichi di micidiale artrosi cervicale? Come avra' fatto a tradurre in velenosi sogghigni di belve assassine quei bellissimi sorrisi di splendide fanciulle e robusti giovanotti nel fiore degli anni? Con quale sagace deduzione avra' intuito che sotto quelle carrozzine e quei passeggini apparentemente rifugio per dolcissimi bimbi si celavano potenti ordigni di marca Pampers o Lines Notte?
Perdonateci, Presidente Berlusconi e ministro Castelli, ma non ci eravamo accorti della micidiale potenza distruttiva delle barzellette di Sabina Guzzanti, o dell'esplosiva pericolosita' delle parodie di Dario Fo (ma in fondo dovevamo aspettarcelo da un Premio Nobel, visto che il fondatore aveva inventato proprio la dinamite...). E che dire poi della devastante onda d'urto dell'imitazione stile "Mi conscenta" di Nando Dalla Chiesa...come abbiamo potuto non pensare che vi avrebbero potuto anche uccidere, perbacco!
Certo ce la siamo un po' cercata, pero': cosa ci si puo' aspettare da gente che si mette al seguito di noti terroristi senza cuore come Paolo Flores D'Arcais (della colonna milanese), Daria Colombo (della colonna romana) o Francesco "Pancho" Pardi (della colonna fiorentina, ma senz'osso, per via della mucca pazza)), che gia' con quel soprannome da rivoluzionario vi avra' fatto accapponare la pelle...
Certo, siamo stati annebbiati nel cuore e nella vista: pensi. Presidente Berlusconi, che se non fosse stato per lei che ci ha contati ad uno ad uno, sia pure dal silenzio della sua austera e monacale Abbazia di Arcore, e ci ha aperto gli occhi sul fatto che eravamo appena 18.000 sabato scorso a Milano, noi saremmo rimasti convinti di aver visto con i nostri occhi quasi 50.000 persone dentro e fuori il Palavobis! Ma certamente noi ci fidiamo piu' dei suoi occhi che dei nostri, Presidente.
Come vede, Presidente Berlusconi, valiamo ben poco, come tutti i comunisti, i vetero-comunisti, i post-comunisti, i neo-comunisti, i cripto-comunisti, i catto-comunisti, come tutti quelli che non si sono arresi di fronte all'evidenza che in Italia di cervelli che funzionino, al di la' del Suo e di quello di qualche suo fidato ministro, ne siano rimasti ben pochi, purtroppo...e certamente i nostri, visto che ci ostiniamo a non considerarci suoi sudditi, non sono tra questi.
D'ora in avanti staremo bene in guardia, signor Presidente Berlusconi e signor ministro Castelli: che' le bombe mica guardano in faccia a nessuno, e ci vuol poco che a qualche delinquente terrorista infiltrato tra una panciera ed un pacco di pannolini per bambini venga l'infelice idea di farsi esplodere in mano qualche ordigno proprio mentre noi ci teniamo per mano a fare i girotondi!
Va bene che poi si puo' far tanto male anche lui stesso, come e' avvenuto per quello che ha fatto saltare la redazione del "Manifesto"...ooops! Scusate...forse quella e' un'altra storia e non dovevamo parlarne...Ma che torniamo a fare la vecchia tiritera degli "opposti estremismi"? Si figuri che noi non ci abbiamo mai creduto...
Ciao a tutti, uomini e donne del Palavobis! E state tranquilli: alla fine, come disse Romano Prodi nel 1996, "i buoni vincono sempre"!

Giovanni Pecora www.manipulite.it

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Pensieri @ltri 

non può succedere qui?
 
"In ogni paese del mondo mi fa paura il solito auto-inganno che "non può succedere qui". Può succedere ovunque. Diventa improbabile solo quando la massa della popolazione è conscia della minaccia, e proprio per questo non c'è un ritiro nel letargo; dove il carattere del totalitarismo è noto e riconosciuto fin dal suo sorgere e in tutti i suoi aspetti - come un Proteo che costantemente si mette nuove maschere, che sfugge alla nostra presa come un'anguilla, che fa l'opposto di ciò che proclama, che stravolge il significato delle sue parole, che parla non per dare informazioni ma per ipnotizzare, distogliere l'attenzione, insinuare, intimidire, ingannare, che sfrutta e produce ogni tipo di paura, che promette sicurezza mentre la sta completamente distruggendo." (di Karl Jaspers)
 
amare
 
Per anni sono stato un nevrotico, ansioso, depresso ed egoista.
Tutti continuavano a dirmi che dovevo cambiare. Tutti, però io non ci riuscivo.
Ero impotente e intrappolato.
Un giorno, il mio migliore amico mi disse:
"Non cambiare, rimani come sei.
Non importa se cambi o no, io non posso fare a meno di amarti!"
Quelle parole, alle mie orecchie, suonarono come musica:
"Non cambiare! Non cambiare!"
Io mi rilassai, mi sentii vivo e, meraviglia delle meraviglie, cambiai!
(A. de Mello)
 
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