03/12/01 - Romano d'Ezzelino (VI) - Incontro con Mario Capanna
ACAT
– VO
(Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento del Veronese Orientale) e
l’Associazione INSIEME
PER NON FUMARE,
con il patrocinio del Comune di Calmiero, organizzano
un
CORSO
INTENSIVO PER SMETTERE DI FUMARE
dal
3 al 7 dicembre 2002.
Ritrovo a CALDIERO
(VR),
Ore
20,30 - 22,00
presso
la Casa Parrocchiale - via Alcide de Gasperi, 14.
Per
informazioni e iscrizioni: 045 6103287 LUNEDI' - MERCOLEDI' -
VENERDI'.
É
prevista una quota di iscrizione di L. 70.000.
10/12/01 - Verona - Spiritualità ebraica
Il Segretariato attività ecumeniche di Verona organizza un incontro sul tema «I doni della spiritualità ebraica». Relatore: Amos Luzzato (presidente comunità ebraiche - Venezia). L'incontro si terrà presso la sala convegni Cariverona, via Garibaldi 2, con inizio alle ore 20,45.
12/12/01 - Venezia - Endometriosi
ll Comitato Pari Opportunita' dell'Unviersita' Ca' Foscari di Venezia organizza il giorno 12 dicembre 2001 una tavola rotonda sull'endometriosi. Informazioni: lamon@oink.dsi.unive.it
13/12/01 - San Bonifacio (VR) - Globalizzare la pace, la giustizia, la speranza
L'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani di San Bonifacio promuove un incontro con Edo Patriarca (Presidente nazionale dell'AGESCI, e padre Silvano Nicoletto (Superiore Provinciale dei padri Stimmatini) sull'attualissimo tema: «Globalizzare la pace, la giustizia, la speranza». L'incontro si terrà presso la sala civica "Barbarani" di via Marconi (San Bonifacio), alle ore 20,45.
14/12/01 - Verona - «Digiuniamo insieme»... per la Pace
Venerdì 14 dicembre:
digiuniamo insieme. Aderiamo all'invito, rivolto dal Papa a cattolici e persone
di buona volontà, ad osservare venerdì 14 dicembre una giornata di digiuno
durante la quale "pregare con fervore Dio perché conceda al mondo una pace
stabile, fondata sulla giustizia, e faccia sì che si possano trovare adeguate
soluzioni ai molti conflitti che travagliano il mondo". L'Avvento dei cristiani
e il Ramadam dei musulmani entrano così in reciproca relazione. Digiuniamo
insieme, in modo conviviale, per una meditazione comune rivolta alla pace.
Troviamoci venerdì 14 dicembre, dalle ore 13 alle 14 (digiuno del pasto), dalle
ore 19 alle 20 (digiuno della cena) alla Casa per la Nonviolenza, in via Spagna
8 (vicino alla Basilica di San Zeno) per leggere e commentare insieme testi
di Gandhi, Lanza del Vasto e Aldo Capitini sul digiuno e la nonviolenza.
L'invito è rivolto a tutti, laici e religiosi, credenti e non credenti.
"Il
digiuno è un esercizio per non avere fame. E' semplice, basta concentrare
l'attenzione sulle ragioni del digiuno. Il digiuno è l'arma favorita dei
nonviolenti, perché l'aggressività naturale ha le sue radici nella fame; la fame
dà i denti al lupo e lo getta contro la preda. L'aver fame esaspera gli istinti
aggressivi. Dunque il digiuno li placa" (Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto -
Shantidas)
Chi lo desidera potrà versare il denaro corrispettivo dei pasti
non consumati, per sostenere iniziative nonviolente. E' un modo concreto per
opporsi alla guerra: SE VUOI LA PACE, FINANZIA LA
PACE
15/12/01 - Velo Veronese - Il prete dei castagnari
La Falìa di Velo Veronese sarà presente SABATO 15 dicembre alle ore 21.00 presso il teatro di Santa Teresa a Verona, per presentare il libro di Alessandro Anderloni "Il prete dei castagnari". Il libro racconta la vita di don Alberto Benedetti, parroco di Ceredo e prete "scomodo", "anarchico", etichettato in vari modi, ma che noi chiamiamo semplicemente "prete libero". Il coro raccontando il libro a più voci e intervallando le canzoni di Bepi De Marzi, farà sentire la sua voce di protesta contro la Guerra, contro tutte le guerre che si fanno per i soldi, soldi, soldi! E proseguirà il grido disperato del prete costretto a tacere e a restare nella sua casa di Ceredo fino alla sua morte, perchè diceva la VERITA'. (Fonte: Associazione Culturale Le Falìe di Velo Veronese giuliacorradi@libero.it)
15/12/01 - Povegliano (VR) - Pensieri di pace
Sabato 15 dicembre, ore 16, presso la Madonna dell'Uva Secca (Povegliano - VR) incontro di spiritualità conviviale sul tema: "Io penso pensieri di pace" coordinato da fratel Marco Barozzi.
15/12/01 - Verona - Emergency e il popolo afghano
Il Circolo Fagiani nel Mondo, Legambiente ed Emergency organizzano presso Corte Molon (via della Diga 17, proseguendo per il Lungadige Attiraglio) una serata in appoggio ad Emergency, che presenterà le proprie attività in Afghanistan. Seguiranno la cena e la proiezione del video Soran non aver paura. Ritrovo alle ore 19. Per informazioni e prenotazioni, tel. 0458032387 e 045918145 .
15/12/01 - Verona - Diritti e doveri in carcere
Sabato 15 dicembre, presso la Sala Convegni della Banca Popolare (Palazzo Forti – Via Zambelli – Verona) si terrà il convegno sul tema: «Diritti e doveri in carcere» presentazione della “Guida per i detenuti” dei penitenziari del Veneto. Molti gli enti pubblici e le associazioni proponenti. Nel corso dell'incontro regionale interverranno: Carmelo Cantone (Direttore della Casa di Reclusione di Padova), Lucia Cominato (Presidente Centro di Servizio per il Volontariato di Rovigo), Antonio De Poli (Assessore alle Politiche Sociali della Regione del Veneto), Ornella Favero (Redattrice di Ristretti Orizzonti), Carlo Furlan (Presidente Centro di Servizio per il Volontariato di Verona), Massimo Guglielmo (Referente “Sportello giustizia” dei CSV del Veneto), Francesco Maisto (Sostituto Procuratore presso la Procura Generale di Milano), Giuseppe Mosconi (Docente Sociologia Diritto Università di Padova), Antonio Stivanello (Vice Responsabile Dipart. Dipendenza ASL 16 di Padova), Giovanni Tamburino (Direttore Ufficio VI “Studi e Ricerche” del D.A.P.), Ettore Ziccone (Provveditore Triveneto Dipartimento Amm.ne Penitenziaria).
dal 29 al 31/12/01 - Locri - Percorsi di liberazione a partire dai Sud
in primo piano
Armi
di Alex Zanotelli
(Testo di una conversazione radiofonica, estratto da La morte promessa, cit., pp. 153-154)
«Sono sempre più convinto che uno dei mali più gravi che rode questo continente -dalla crescente pauperizzazione con problemi di fame, sete, abbandono delle campagne, debito, eccetera- sia il problema delle armi, la militarizzazione spaventosamente crescente. Alcuni dati rendono chiara questa mia affermazione. Il continente africano nel giro di pochi anni ha subito una spirale militaristica in crescendo. Alcuni esempi. Nel '73 le spese militari in Africa erano di tre miliardi e ottocento milioni di dollari, dieci anni dopo erano salite a sedici miliardi e novecento milioni. Nel '73 le spese militari a testa all'anno erano di 22 dollari, dieci anni dopo con una popolazione più vasta erano salite a 34 dollari a testa. I militari nell'83 arrivavano già ad un milione e cinquecentomila, un incremento di 2/3 dal '73. A livello di importazioni: nel '73 l'Africa importava per un valore di quattrocentosettanta milioni di dollari, nell'83 eravamo già a quattro miliardi e ottocento milioni di dollari. In un continente pieno di conflitti, con cinquanta Stati, creati da noi dividendo intere popolazioni, questo arrivo a getto continuo di armi, sta creando veramente il disastro. Oggi infatti basta guardarsi intorno: non vi sono altro che guerre e conflitti. Ritengo sempre più criminale questo invio di armi, anche di armi convenzionali. L'Egitto ha un debito verso gli Stati Uniti di 35 miliardi di dollari, metà dei quali in armi. Lo stesso vale per l'Unione Sovietica, presente in Africa soprattutto con armi e soldati. L'Angola, per esempio, ha un debito verso l'URSS di due miliardi e 500 milioni di dollari in armi. Questa militarizzazione del continente è un qualcosa di allucinante, per me, oggi diventa veramente criminale esportare armi in Africa. Un giovane missionario in Mozambico, dove sperimenta una guerra spaventosa che dura da almeno 11 anni, scrive: "La guerra concreta come la sperimentiamo qui è un vero mostro di crudeltà, di barbarie, di disumanità. Che fare per arginare questa situazione, tanta malvagità, e ricreare un mondo nuovo? Da parte mia, vorrei venire in Europa e partecipare a tutte le marce per al pace, a tutte le manifestazioni contro le armi nucleari e non solo...". Che questo grido, questo invito, diventi anche nostro!»
Ebbene in parole povere....mi ha chiesto di cercare voi!!! Potete contattarlo a questo indirizzo: siraj@pol.com.pk e in più possiate pensare a qualcosa di bello e concreto, che possiate fare insiame, per unire due mondi così lontani, così diversi, ma che hanno in comune una cosa: la stessa religione.Penso che sia un'opportunità unica per crescere per la pace , e per la pace tra i popoli. Spero possiate accogliere questo suo invito, vi auguro buon lavoro e vi saluto calorosamente. Pace a tutti. Vincenzo
MASSMEDIA e TAM TAM vari
Buon compleanno a... www.educare.it
Educare.it ha concluso il suo primo anno di presenza sulla Rete. Il numero 1, infatti, è stato messo on line nel dicembre dello scorso anno. E' una buona occasione per fare un bilancio. Ai più è noto che Educare.it è una rivista on line completamente autofinanziata, che non appartiene a società o a gruppi di interesse. Le pagine che leggete, le consulenze che avete ricevuto sono frutto della passione (gratuita) di redattori e collaboratori. In linea vi sono oggi circa 200 consulenze e quasi 250 articoli e studi. La newsletter settimanale viene spedita a 1.200 indirizzi; in queste ultime settimane registriamo oltre 400 visite al giorno, con più di 1.000 pagine consultate. Il mese di ottobre si è concluso con numeri decisamente lusinghieri: oltre 32.000 pagine consultate, quasi 12.000 visitatori. Grazie anche a voi! Di Educare.it hanno scritto su riviste e giornali nazionali, annoverandoci tra i primi dieci siti italiani di riferimento specializzati sui temi dell'educazione e l'infanzia. Questi risultati sono una bella conferma in merito al servizio che offriamo. Ma il carico di lavoro sta crescendo e diventa ogni giorno più urgente reperire risorse che assicurino il buon funzionamento tecnico e tecnologico del sito. Vi è una riflessione in corso e ci piacerebbe conoscere il vostro parere. Sulla rivista, anche questa settimana, potete leggere nuovi ed interessanti contributi. (fonte: www.educare.it)
ALMANACCO 2002
L’almanacco 2002, preferiamo chiamarlo così invece di calendario, è sul tema dei diritti umani in rapporto al fenomeno religioso: più esattamente “RELIGIONI E DIRITTI UMANI” perché i due temi si sono storicamente intrecciati e condizionati a vicenda, non sempre in modo positivo. Sono evidenziate le principali feste delle religioni più diffuse e sono riportati testi e recensioni inerenti ai temi trattati nel titolo. Il tutto è poi arricchito da vignette e da 12 tavole illustrate che possono essere considerate la storia della religione, di tutte le religioni. È possibile fare un regalo versando l’importo sul conto corrente postale indicando, oltre al versante, anche il nominativo e l’indirizzo a cui l’Editrice invierà una copia dell’almanacco e una lettera con l’indicazione di chi ha fatto il regalo. Chi fa parte di gruppi ed associazioni ha una buona occasione per far acquistare al gruppo di appartenenza una certa quantità di almanacchi a prezzo scontato (rivendendoli a prezzo pieno è anche possibile autofinanziarsi): Il prezzo di una copia è di € 4,75 - lire 9.197, incluse le spese di spedizione, Dieci copie 35,00 ( 3,50 la copia - sconto 26 %) Lire 67.769,Cento copie 250,00 ( 2,50 la copia - sconto 47 %) Lire 484.068,Per le librerie contratto personalizzato da concordare. Per ordinazioni,telefonare al numero 0141-218291, fax 02-700 519 846, e-mail: tempidifraternita@tempidifraternita.it
Leggete: WWW.PROMISELAND.IT
News
di Venerdì 30 Novembre 2001
1000 LIRE PER UN CLICK! - Ultimati i lavori
del centro di aiuto in Nicaragua. Grazie a tutti voi per le vostre donazioni! http://promiseland.it/view.php?id=267
SCLEROSI
MULTIPLA E ALIMENTAZIONE VEGETARIANA - Lo studio sulla dieta vegetariana
nell'incidenza della sclerosi multipla http://promiseland.it/view.php?id=260
UN'AUTO
DA SBALLO - Bamboo, lino, cotone. E canapa, parente della marijuana. Ecco i
nuovi materiali per le auto http://promiseland.it/view.php?id=266
KILIMANGIARO
IN PERICOLO - Il clima provocato dall'uomo fonderà le nevi del Kilimangiaro
entro il 2015 http://promiseland.it/view.php?id=256
HAMBURGER
E MALATTIA DI ALZHEIMER - Come diventare dementi per il gusto di mangiare un
hamburger http://promiseland.it/view.php?id=254
BIO-DIZIONARIO
ON-LINE - Continua il successo del Bio-Dizionario per controllare On-line la
pericolosità degli ingredienti utilizzati nei nostri cosmetici... Fai subito una
prova!!! http://www.promiseland.it/view.php?id=241
CARTA
La settimana di Carta, dal 29 novembre al 5 dicembre: Pericolo! Lunardi. Lo sapete che il ministro Lunardi ha una società che progetta tunnel? In questo numero di Carta - esce giovedì a Roma e Milano e venerdì in tutta Italia - vi raccontiamo chi è davvero questo ministro, com'è la legge dittatoriale di Berlusconi sulle Grandi Opere e i casi di Aosta e dell'Abruzzo, dove si vuole riaprire il tunnel del Monte Bianco e costruire un terzo sotto il Gran Sasso, contro le comunità locali e i forum sociali. Ma in questo numero del settimanale parliamo anche: del primo carcere privato in Italia, che sarà gestito da San Patrignano, e di quel che pensano gli operatori pubblici dei Sert della "nuova" politica del governo in tema di droghe; degli studenti in ebollizione contro la privatizzazione dell'istruzione; del prossimo obiettivo della guerra, l'Iraq, con un articolo di Lanfranco Caminiti su "Le donne in guerra", dopo la morte di Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere della Sera; della vicenda di Luigino Longo, italiano ancora detenuto, dopo le false accuse per Goteborg, in un carcere svedese; dei problemi della Cgil e dei "nuovi operai" e del loro rapporto con il movimento antiliberista, con articoli di Mario Agostinelli, Loris Campetti e Sandro Morelli. http://www.carta.org/rivista/index.htm
AltrEconomia
Cari amici, ecco il sommario del
numero di dicembre di AltrEconomia. Due novità: 8 pagine in più e il colore
all'interno.
- Editoriale: Il lustrascarpe e noi nel recinto di Davide
Musso
- Le lettere dei lettori
- Panela e pappagalli, la scommessa andina
di Davide Musso
- Biomassa: l'energia arriva dai fiori di Pietro Raitano
-
Fondi e risparmi solidali: facciamo il punto di Miriam Giovanzana
-
Disobbedienti per un giorno. A qualcuno piace un sacco di Miriam Giovanzana
-
Società, ambiente e pace: questione di bilancio di Francesco Terreri
- A
Natale anche le aziende regalano equo di Emilio Novati
- L'Italia paga il
legno dei guerriglieri di Davide Musso
- Microsoft patteggia la via per
la salvezza di Massimo Cavalli
- L'immagine è tutto? Il cortocircuito
dell'antipubblicità di Pietro Raitano
- Wto: nuovi protagonisti e pugni di
mosche di Maurizio Meloni
- In Lombardia un altro mondo è tascabile di Pietro
Raitano; Visti da Sud
AltrEconomia la trovate nelle Botteghe del commercio
equo (per sapere dove sono fate un salto su http://www.altreconomia.it) e in strada
coi venditori di "Terre di mezzo".
Per abbonarsi http://www.terre.it/altreconomia/Raddoppia/abbonaci.html .Grazie,
a presto (La redazione di AltrEconomia)
Iniziativa per abrogare la legge sulle rogatorie
L'Osservatorio Europeo, "G. Falcone" di Monopoli, promuove una iniziativa collettiva a sostegno simbolico di una proposta referendaria per l'abrogazione della legge sulle rogatorie internazionali approvata dal Governo Berlusconi. Questa legge consentirà a fior fiori di criminali di farla franca, di mettere in serio pericolo i processi avviati nei confronti di terroristi internazionali, oltre alla reale possibilità di ostacolare quelle inchieste ancora in corso sulle tangenti transitate attraverso conti esteri. Per partecipare a questa iniziativa e sottoscrivere virtualmente la proposta di referendum puoi collegarti con il nostro sito internet www.osservatoriomonopoli.it L'iniziativa avrà durata fino a quando le forze politiche e sociali di questo Paese non presenteranno formalmente alla Corte Costituzionale il quesito referendario. Le sottoscrizioni raccolte dall'Osservatorio Europeo "G. Falcone" saranno consegnate all'on. Antonio Di Pietro Parlamentare Europeo e fondatore dell'Osservatorio Europeo sulla legalità e la questione morale.
Regali di Natale
Anche in considerazione e per rispetto dei milioni di bambini e bambine che soffrono per la fame e per la guerra, spesso a causa della nostra indifferenza e dell'opulenza dei nostri paesi, facciamo si che questo Natale sia all'insegna almeno della dignita'. Ci vogliono consumatori? ebbene sia. Ma consumatori con cervello e non macchine da consumo. Per Natale nessuno regalo comprato dalle multinazionali, ma solo prodotti del Commercio Equo e Solidale, gadget di Emergency e di Medici Senza Frontiera, prodotti di piccoli artigiani locali, oppure un libro. (di Bruno Giaccone, un pastore metodista. Per contatti: brunogiaccone@tin.it)
INFORMAZIONI, RIFLESSIONI & OPINIONI
I guerrafondai della buona società potrebbero non dover
attendere molto per il secondo round. Il vicepresidente Usa, Dick Cheney, ha
avvertito la scorsa settimana che l'America potrebbe assumere l'iniziativa
contro un numero di paesi compreso "tra 40 e 50". La Somalia, accusata si essere
un "rifugio" per al Qaeda, va ad aggiungersi all'Iraq in cima alla lista di
potenziali obiettivi. Compiaciuto di avere rimpiazzato i cattivi terroristi
dell'Afghanistan con i terroristi buoni dell'America, il ministro della difesa
Usa, Donald Rumsfeld, ha chiesto al Pentagono di "pensare l'impensabile", avendo
respinto le "opzioni post-Afghanistan" in quanto "non abbastanza
radicali".
Un attacco americano sulla Somalia, ha scritto un giornalista del
Guardian accreditato presso il Foreign Office, "offrirebbe l'opportunità
di regolare un vecchio conto: 18 soldati statunitensi furono brutalmente uccisi
lì nel 1993...". Egli ha evitato di menzionare il fatto che i marines hanno
lasciato tra 7.000 e 10.000 somali morti, secondo la Cia. Diciotto vite
americane meritano un regolamento di conti: migliaia di vite somale no.
La
Somalia fornirà una palestra ideale per la distruzione finale del'Iraq.
Comunque, come riferisce il Wall Street Journal, l'Iraq presenta un
"dilemma" perché "restano pochi obiettivi". "Siamo arrivati all'ultima capanna",
ha detto un funzionario Usa, riferendosi al bombardamento quasi giornaliero
dell'Iraq che non fa notizia.
Essendo sopravvissuto alla guerra del Golfo nel
1991, il controllo di Saddam Hussein sull'Iraq è stato da allora rafforzato da
uno dei più spietati embarghi in epoca moderna, fatto rispettare dai suoi ex
amici e fornitori di armi a Washington e Londra. Al sicuro nei suoi bunker
costruiti dagli inglesi, Saddam sopravviverà a un nuovo blitz - a differenza del
popolo iracheno, che è tenuto in ostaggio con la complicità del suo dittatore
dalle pretese sempre diverse dell'America.
In questo paese, la propaganda
velata giocherà il suo ruolo predominante come di consueto. Poiché tanta parte
dei media anglo-americani è nelle mani di vari guardiani di provata fede, il
destino dei popoli iracheno e somalo sarà riferito e dibattuto con il rigido
presupposto che i governi statunitense e britannico siano contro il terrorismo.
Come per l'attacco all'Afghanistan, la questione sarà come "noi" possiamo
affrontare al meglio il problema delle società "incivili".
La verità più
saliente resterà tabù. Questa consiste nel fatto che la longevità dell'America
come stato terrorista e come rifugio per terroristi batte tutti. E' indicibile
che gli Usa siano il solo stato ad essere stato condannato ufficialmente dal
Tribunale mondiale per il terrorismo internazionale e ad aver posto il veto su
una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che imponeva ai governi di
osservare il diritto internazionale. Recentemente Denis Halliday, l'ex
assistant secretary general delle Nazioni unite che ha preferito
dimettersi piuttosto che amministrare quella che ha descritto come una "politica
di sanzioni genocida" contro l'Iraq, è incorso nell'indignazione di Michael
Buerk della Bbc. "Non si può tracciare una equivalenza morale tra Saddam
Hussein e George Bush [senior], non è vero?" ha detto Buerk. Halliday stava
partecipando a uno dei programmi sulla scelta morale in cui Buerk è
presentatore, e aveva fatto riferimento all'inutile massacro di decine di
migliaia di iracheni, in gran parte civili, da parte degli americani durante la
guerra del Golfo. Halliday ha osservato che molti sono stati sepolti vivi, e che
l'uranio impoverito è stato usato ampiamente ed è quasi certamente la causa di
un'epidemia di cancro nell'Iraq meridionale.
E' indicibile che la storia
recente dei veri crimini dell'occidente faccia di Saddam "un dilettante", come
ha detto Halliday; e poiché non è possibile confutare razionalmente questa
verità, quelli che ne parlano vengono tacciati di "anti-americanismo". Richard
Falk, professore di politica internazionale a Princeton, lo ha spiegato. La
politica estera occidentale, spiega, viene diffusa dai media "attraverso uno
schermo morale/legale farisaico, a senso unico [con] immagini positive dei
valori e dell'innocenza occidentali, dipinti come minacciati, legittimando una
campagna di violenza politica senza restrizioni".
Il potere di cui godono
Rumsfeld e il suo vice, Paul Wolfowitz, e i loro collaboratori Richard Perle e
Elliot Abrams significa che molta parte del mondo è oggi apertamente minacciata
da un fascismo geopolitico, che si è sviluppato a partire dal 1945 e ha avuto
un'accelerazione dopo l'11 settembre.
L'attuale gang presente a Washington è
formata da autentici fondamentalisti americani. Loro sono gli eredi di John
Foster Dulles e Alan Dulles, i fanatici battisti che, negli anni '50, gestirono
rispettivamente il Dipartimento di Stato e la Cia, distruggendo i governi
riformisti in un paese dopo l'altro - Iran, Iraq, Guatemala - e riducendo a
brandelli accordi internazionali, come gli accordi di Ginevra del 1954
sull'Indocina, il cui sabotaggio da parte di John Foster Dulles condusse
direttamente alla guerra del Vietnam e a cinque milioni di morti. Documenti ora
declassificati ci dicono che per due volte gli Stati uniti sono stati sul punto
di usare le armi nucleari.
I paralleli si trovano nella minaccia di Cheney a
"40 o 50 paesi", e nella guerra "che potrebbe non finire finché siamo in vita".
Il vocabolario del giustificazionismo verso questo militarismo viene fornito da
lungo tempo, e da entrambe le coste dell'Atlantico, da quegli "studiosi"
fabbricati in serie che hanno tolto l'umanità dallo studio delle nazioni e
l'hanno congelata con un linguaggio funzionale al potere dominante. I paesi
poveri sono "stati falliti", quelli che si oppongono all'America sono "stati
canaglia"; un attacco da parte dell'occidente è un "intervento umanitario" (uno
dei più entusiasti guerrafondai, Michael Ignatieff, è ora "professore di diritti
umani" a Harvard). E come al tempo di Dulles, il ruolo a cui è ridotta l'Onu è
quello di rimuovere le macerie dei bombardamenti e fornire "protettorati"
coloniali.
Gli attacchi alle torri gemelle hanno dotato la Washington di Bush
di un grilletto, ma anche di una coincidenza notevole. L'ex ministro degli
esteri pakistano Niaz Naik ha rivelato che a metà luglio alcuni alti funzionari
americani gli avevano detto che l'azione militare contro l'Afghanistan sarebbe
partita avanti a metà ottobre. Il segretario di Stato Usa, Colin Powell, in quel
momento era in viaggio in Asia centrale, e già raccoglieva il sostegno per una
"coalizione" di guerra anti-Afghanistan. Per Washington, il vero problema con i
Taleban non erano i diritti umani; questi erano irrilevanti. Semplicemente, il
regime talebano non aveva il controllo totale dell'Afghanistan: fatto che
impediva agli investitori di finanziare gli oleodotti e i gasdotti provenienti
dal Mar Caspio, la cui posizione strategica in relazione alla Russia e alla Cina
e i cui giacimenti fossili largamente intatti sono di interesse cruciale per gli
americani. Nel 1998, Dick Cheney disse ai rappresentanti dell'industria
petrolifera: "Non so pensare a un momento in cui una regione sia emersa
altrettanto improvvisamente per diventare così significativa strategicamente
come il Caspio".
In verità, quando andarono al potere nel 1996, i Taleban non
furono solo bene accolti da Washington. I loro leader volarono in Texas,
all'epoca governata da George W. Bush, e furono intrattenuti dai dirigenti della
compagnia petrolifera Unocal. Fu offerta loro una fetta dei profitti degli
oleodotti: si parlò del 15%: Un funzionario Usa osservò che, con il passaggio
del gas e del petrolio del Caspio, l'Afghanistan sarebbe diventato "come
l'Arabia Saudita", una colonia petrolifera senza democrazia e con una
persecuzione legalizzata delle donne. "Possiamo convivere con questo" disse.
L'accordo andò a monte quando due ambasciate americane furono bombardate in
Africa orientale, e la colpa fu attribuita a al Qaeda.
Sui media i Taleban
sono debitamente passati in cima alla lista dei demoni, una lista a cui si
applicano le normali esenzioni. Ad esempio, è esentato il regime di Vladimir
Putin a Mosca, responsabile dell'uccisione di almeno 20.000 persone in Cecenia.
La scorsa settimana Putin è stata intrattenuto dal suo nuovo "amico intimo",
George W. Bush, nel ranch di Bush in Texas.
Bush e Blair sono esentati
permanentemente - anche se ogni mese muoiono più bambini iracheni, in gran parte
a causa dell'embargo anglo-americano, del numero totale dei morti delle torri
gemelle: una verità che non viene messa a conoscenza dell'opinione pubblica.
L'uccisione di bambini iracheni, come l'uccisione dei ceceni, come l'uccisione
dei civili afghani, è ritenuta meno abominevole dal punto di vista morale che
l'uccisione di americani.
Avendo assistito a una quantità di bombardamenti,
sono stato colpito dalla capacità di coloro che si definiscono "liberali" e
"progressisti" di tollerare deliberatamente la sofferenza degli innocenti in
Afghanistan. Che cosa hanno da dire questi commentatori presuntuosi, che non
vedono virtualmente nulla delle lotte che avvengono nel mondo esterno, alle
famiglie dei rifugiati bombardati a morte nella polverosa città di Gardez
l'altro giorno, molto dopo che questa era caduta in mano alle forze
anti-talebane? Che cosa hanno da dire ai genitori dei bambini morti i cui corpi
giacevano sulle strade di Kunduz domenica scorsa? "Quaranta persone sono state
uccise" ha riferito Zumeray, un profugo. "Alcuni di loro sono stati bruciati
dalle bombe, altri sono stati schiacciati dai muri e dai tetti delle case quando
sono crollati per l'esplosione". Che cosa gli può rispondere Polly Toynbee del
Guardian: "Non vedi che il bombardamento funziona?" Lo definirà un
anti-americano? Che cosa possono dire gli "interventisti umanitari" alle persone
che moriranno o resteranno mutilate per le 70.000 "cluster bombs" rimaste
inesplose?
Da molte settimane l'Observer, un giornale liberal, sta
pubblicando resoconti privi di riscontri che hanno cercato di collegare l'Iraq
con l'11 settembre e la paura dell'antrace. I principali narratori di questa
storia sono "Fonti di Whitehall" e "fonti di intelligence". "Le prove si stanno
accumulando..." recitava uno degli articoli. La somma delle prove è "zero", fumo
negli occhi per la gioia di Wolfowitz e Perle, e probabilmente Blair, che
probabilmente proseguirà con l'attacco. Nel suo saggio "The Banality of Evil",
il grande dissidente americano Edward Herman ha descritto la divisione del
lavoro tra coloro che disegnano e producono armi come "cluster bombs" e "daisy
cutters", coloro che prendono le decisioni politiche di usarle, e coloro che
creano le illusioni che ne giustificano l'uso. "Tocca agli esperti e ai grandi
media - ha scritto - normalizzare l'impensabile per il pubblico medio". E' tempo
che i giornalisti riflettano su questo, e si assumano il rischio di dire la
verità su una minaccia spropositata a molta parte dell'umanità che nasce non in
luoghi lontani, ma vicino a casa.(Traduzione di Marina Impallomeni)
La Finanza e la Banca Etica: economia e solidarietà. Un Incontro a Negrar.
Mai il mondo è stato più ricco e mai più povero: assistiamo ad una economia che lascia l'86% delle ricchezze al 20% per cento della popolazione mondiale, riservando le briciole al resto del mondo (dati della Banca Mondiale). E questo sfruttamento è spacciato per democrazia economica: ma dov'è questa democrazia? C'è parità di potere fra l'acquirente occidentale e il contadino del Mali? Fra una multinazionale e una cooperativa di campesinos? C'è giustizia in un sistema dove pochi speculatori sono in grado di mettere in ginocchio l'economia di un paese intero? Qual è il prezzo umano, sociale e ambientale di tutto questo? Questi problemi sono così grandi da sembrare insormontabili e la via più breve porterebbe alla rassegnazione: sembra impossibile poter fare qualcosa, eppoi mettere il discussione il sistema significa, prima o poi, mettere in discussione le nostre tasche, il nostro stile di vita, il nostro modo di usare e di concepire il risparmio. Qualcosa però sta cambiando: diverse esperienze un po’ in tutto il mondo, cercano di cambiare le regole del gioco; nascono dai piccoli, dagli ultimi e vengono comunemente raccolte sotto il nome di Finanza Etica. Tutte mirano a riequilibrare i rapporti riportando la finanza al servizio della persona: credito a tutti, libertà vera di mercato, rispetto, dignità. Mirano a costruire un mondo più giusto, attraverso un'economia che sappia coniugare competitività con solidarietà, efficienza con giustizia, ricchezza con condivisione, attenta ai valori umani e rispettosa dell'ambiente. L'esperienza italiana più importante di finanza etica, la Banca Etica, ha visto la luce a Padova due anni e mezzo fa e si basa sull'idea che "l'interesse più alto è quello di tutti". Attualmente comprende oltre 16000 soci ed è sostenuta dalle seguenti associazioni: Acli, Agesci, Amnesty International Italia, Arci, Ass. Botteghe del Commercio Equo e Solidale, Associazione Italiana Agricoltura Biologica, Caritas, CIMI (Istituti Missionari), Cooperazione Terzo Mondo, Emergency, Italia Nostra, Legambiente, WWF Italia, Mani Tese, Medici senza Frontiere, UISP, diverse diocesi, oltre 170 Comuni, 20 Province, 5 Regioni e molte altre realtà. Il capitale sociale è di 20 miliardi e il risparmio raccolto finora ammonta ad oltre 200 miliardi (dati settembre 2001). La Banca Etica non fa carità o beneficenza, ma utilizza un credito solidale, vale a dire presta denaro a iniziative meritorie che hanno anche la capacità di restituire il credito. La Banca Etica è un punto d’incontro tra risparmiatori che non si accontentano di criteri economici per la gestione del proprio denaro, ma richiedono anche criteri etici nella scelta dei soggetti che verranno finanziati, per esempio il commercio equo e solidale, finalizzato a un concetto di cooperazione internazionale più ampio ed efficace. Lo stesso dicasi per molte cooperative sociali che producono beni e servizi per l’inserimento di persone svantaggiate. Tra le diverse attività finanziate figurano anche iniziative di tipo culturale, ambientale, come la gestione dei parchi, e i progetti di alcune organizzazioni non governative per la costruzione di ospedali, scuole e laboratori artigianali nel Sud del mondo, e sono gli stessi risparmiatori ad indicare il settore di impiego che preferiscono tra cooperazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e ambiente. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 049.87.71.111 o visitare il sito www.bancaetica.com. Per chi fosse interessato, il giorno MERCOLEDì 5 DICEMBRE 2001 alle ore 17.00 si terrà un incontro sulla Banca Etica presso la sala-convegni "Fr. Perez" dell'ospedale S. Cuore-Don Calabria di Negrar (VR). Interverrà il Dr. Riccardo Milano, Socio e Coordinatore Nazionale per il Nord-Est di Banca Etica.
I SINTI A VERONA
Cari amici, anche per quest'anno Planet Team Viaggi di Verona vi propone delle interessanti mete per le vostre vacanze di Natale. In un'ottica di incontro con una cultura diversa e lontana dalla vostra, attraverso la conoscenza guidata e mediata da interlocutori locali, è possibile vivere l'esperienza di un viaggio arricchente per voi ed equo economicamente e socialmente per i popoli visitati. Incontrando la gente del posto e ascoltando le esperienze di chi da anni opera nel mondo del volontariato internazionale, delle missioni e delle Ong potrete far tesoro non solo della storia, delle tradizioni e della cultura dei popoli visitati, ma anche delle aspirazioni e dei desideri di cui oggi essi sono portatori. Per avere informazioni più dettagliate: www.planetviaggi.it
Greenpeace. STOP ALLA DIRETTIVA UE: NO ALLA CLONAZIONE ANIMALE, ANTICAMERA DEGLI INTERVENTI SULL'UOMO
Greenpeace chiede con fermezza al Ministro della Salute di reiterare l'ordinanza di divieto alla clonazione animale. "Accettare la clonazione animale significa aprire la strada a simili interventi sull'essere umano- afferma Luca Colombo, responsabile campagna Ogm di Greenpeace Italia - I pareri negativi di Bush, della Commissione europea e del Vaticano non bastano, se si accettano poi gli animali biotech". L'Italia si appresta a recepire la Direttiva 98/44/CE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, nonostante il Parlamento Italiano nel 1998, anno di approvazione dell'attuale norma europea, approvo' due ordini del giorno alla Camera ed al Senato dove si invitava il Governo ad attivarsi affinché fosse sospesa la sua adozione in attesa di una radicale riformulazione. "Il recepimento di una direttiva in cui si ammette la brevettazione del vivente e' di per sé inaccettabile- spiega Colombo - Nonostante sia esclusa la brevettazione del corpo umano e dei suoi elementi allo stato naturale, all'articolo 5.2 si afferma che "un elemento isolato dal corpo umano, o diversamente prodotto, mediante un procedimento tecnico, ivi compresa la sequenza o la sequenza parziale di un gene, puo' costituire un'invenzione brevettabile, anche se la struttura di detto elemento e' identica a quella di un elemento naturale". Si riconosce la non brevettabilita' per "le utilizzazioni di embrioni umani a fini industriali o commerciali", ma si lascia aperta la porta per la brevettabilita' ad altri fini. Per queste ragioni Greenpeace fa appello a tutti i parlamentari che si troveranno a votare il recepimento della direttiva Ue, perché prevalga la coscienza e la ragione. L'Italia, che e' stato finora uno dei Paesi leader nell'opposizione alla clonazione, deve fare la sua parte.
Bamb...iniziative
Desidero segnalarvi l'editoriale di Mario Lodi: I bambini e il
terorrismo (13 novembre) che si può leggere cliccando il logo della "Casa
delle Arti e del Gioco" nel sito: www.casadelleartiedelgioco.org E'
aperta nel palazzo municipale di Sàrmede (Treviso) Le Immagini della
Fantasia - 19^ Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia sino al 20
dicembre 2001. L'edizione di quest'anno è dedicata al celebre burattino
PINOCCHIO e, come è consuetudine, vede la presenza di numerosi artisti
italiani e stranieri. Per la sezione dedicata a Pinocchio:
R.Angeletti, D. Avendano, N. Bertelle, D.Dal
Molin,A.D'Este, G.Ericani, D. McKee, O.Monaco, M. Pogran,T.
Romanin, E.Sopko, R. van Bilsen ed una selezione di
illustrazioni degli allievi della Scuola estiva. Ci sarà
anche il nostro amico "mascheraro" Vittorio Riondato nei
laboratori previsti ogni sabato dalle ore 14.30 alle 16.30. Orario: feriali
9.00-12.30 e 20.00-21.30 prefestivi e festivi: 10.00-12.30 e 14.30-21.30. Per
informazioni relative alle visite guidate: Tel. 0438.959582.
Vuoi diventare Majorette? A Meledo
(VI)... Siamo un gruppo di ragazze che fanno parte del gruppo “MAJORETTES
LE STELLE DI MELEDO”, anche quest’anno abbiamo voglia di ricominciare l’attività
invitandovi a provare l’esperienza di gruppo nelle nostre attività. Il nostro
allenamento settimanale consiste in un misto tra ginnastica e coreografia dei
balletti che porteremo nelle sfilate; esso si svolgerà una sola serata alla
settimana con orario da stabilire.
Ricordiamo che l’attività è gratuita e che sarà consegnato a ciascuna il
materiale occorrente.
Per informazioni potete rivolgervi ai seguenti numeri: Salgarollo Sonia
0444/820353. Tini Daniela 0444/820613
Dal 01/12/01, a Bologna: «Slovene Way»
Slovene Way è il titolo della mostra di collettiva di artisti sloveni a cura di Aurora Fonda e coordinamento di Natasha Bordiglia . Inaugurazione il 1 dicembre 2001. alle ore 18.00. Sede: Galleria Mondo Bizzarro, Galleria Neon, Villa Serena, a Bologna Artisti invitati: Marko Kovacic, Damjan Kracina, Darij Kreuh, Gorazd Krnc, Marko Peljhan, Tadej Pogacar, Natasa Prosenc, Tobias Putrih, Miha Strkulj, Damjan Tomazin, Saso Vrabic. La mostra è stata organizzata con il patrocinio ed un contributo del Ministero della Cultura Sloveno, ed in collaborazione con il Comitato per i diritti Civili delle Prostitute di Pordenone ed il Mit di Bologna. “Slovene way” può essere vista come una manifestazione che offre un’ampia panoramica dell’arte slovena oggi, attraverso diverse forme di espressione, come il video, le installazioni, la pittura e la fotografia. Espongono, in tutto, una dozzina di artisti che presentano alcune delle ricerche più interessanti di uno dei paesi tra i più vivaci nel campo culturale dell’est europeo. Gli artisti sloveni, infatti, nell’ultimo decennio hanno saputo imporsi in tutte le maggiori manifestazioni artistiche internazionali (Documenta, Manifesta, Biennale di Venezia). A cominciare dal gruppo degli Irwin, che con una visione smaliziata del rapporto tra occidente ed est europeo, hanno dato una lettura politica estremamente acuta dei cambiamenti subiti dal nostro continente. Un’analisi perpetuata con successo dalla video artista e filosofa Marina Grzinic. Non dobbiamo dimenticare, però, il lavoro di Marjetica Poterc, vincitrice del prestigioso premio Hugo Boss. Una nazione, dunque, che per quanto piccola sta attivamente contribuendo allo sviluppo contemporaneo delle arti. La mostra bolognese, è una panoramica delle nuove generazione, artisti emergenti che proseguono un’analisi attenta del mondo che ci attornia. Ma la manifestazione è anche un percorso attraverso la città di Bologna, infatti, per avere una visione completa della mostra è necessario andare da galleria in galleria. Si richiede, inoltre, una partecipazione attiva da parte del visitatore nella costruzione del catalogo, che consiste in una serie di cartoline del lavoro degli artisti dislocate nelle diverse sedi espositive, e che alla fine danno vita al catalogo globale. Il giorno dell’inaugurazione, il 1 dicembre 2001, presso la galleria Neon di Bologna si svolgerà un happening collegato all’installazione di Tadej Pogacar (Padiglione sloveno alla Biennale di Venezia) sul tema della prostituzione in cui le varie parti sociali saranno a disposizione del pubblico per parlare delle loro reciproche posizioni (politiche). Da una parte le prostitute e i transessuali dall'altra il mondo intero. In questo modo si intende favorire il dialogo sociale tra le parti, mettendo a disposizione del pubblico gli attori principali di questo dialogo, invitandolo ad interagire direttamente con loro.
ANIMALI
Gli animali hanno cominciato una protesta
contro il Creatore perché si lamentano del loro stato fisico.
La protesta
monta a tal punto che una delegazione di animali viene ricevuta da Dio.
Entra
per prima la giraffa che subito si lamenta del collo troppo lungo
"Ma ti
sembra una bella cosa avermi fatto questo collo così lungo dar far
schifo?"
" Ingrata !- tuona Dio, -il collo così lungo ti consente di
mangiare le foglie delle acacie più alte che sono le più tenere e saporite.
Nessun animale gode di questo privilegio. Non lamentarti e ringraziami invece
per questo dono ".
La giraffa esce dalla riunione contenta e rifrancata,
mostrando riconoscenza a Dio.
Gli animali che compongono la delegazione non
la prendono bene ma la giraffa pensa alle sue buone foglioline che l'attendono e
se ne và.
E' il turno dell'elefante: "Guarda che orecchione che mi hai
fatto e che nasone lungo. Tutti mi prendono in giro e non posso dargli
torto!".
"Ingrato anche tu - lo incalza Dio, - se hai le orecchie così grosse
è perché sei in grado di regolare la temperatura del tuo corpo come nessun
animale può fare. Puoi dissetarti senza chinarti eppure ti lamenti. "
Anche
l'elefante esce dall'incontro più convinto. Gli altri delegati cominciano ad
incazzarsi ma l'elefante si vanta di essere l'unico animale con l'aria
condizionata e il quick refreshment system.
A questo punto la gallina si fa
largo e irrompe nella stanza dei ricevimenti di Dio e :
"Senti,
chiariamoci subito, a me non mi freghi... o l'uovo
più piccolo o il buco del sedere più grande!!!!"
«Progetto Sorriso»
è l'iniziativa di cooperazione con il Ser.Co.Ba di San Salvador avviata un
anno fa a San Bonifacio (VR). Obiettivo: fornire aiuti materiali alle
popolazioni terremotate del Salvador e, in particolare, finanziare la fornitura
di materiale sanitario (multivitaminici) e per l'igiene personale. Per
INFORMAZIONI: progettosorriso@infinito.it . Per
versare il proprio contributo ricordiamo che è possibile utilizzare il
conto corrente postale di "Progetto Sorriso - El Salvador": ccp
numero 21008305 - intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi. Indirizzo:
località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) - Causale del versamento:
"Progetto Sorriso". Progetto Sorriso invierà tempestivamente quanto
raccolto al gruppo di appoggio "Italia-Cuscatlan" di Turbigo (Milano),
incaricato per le operazioni bancarie.
tranne la ricerca di Dio e l'amore per il prossimo".
(George
Harrison)