06/11/01 - Verona - Donne Gaye
07/11/01 - Roncà (VR) - Impatto ambientale della rifinitura pelli
La rifinitura pelli In Val d’Alpone L’insediamento dell’industria di rifinitura pelli sul territorio della Val d’Alpone ha determinato forti preoccupazioni in chi la ritiene dannosa per la salute e la qualità della vita. Per questo si è organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini dove, esperti in materia, esporranno le varie problematiche legate a detta attività. L’incontro si terrà presso l’Aula magna della scuola media di Roncà il giorno 7 novembre alle ore 20,30. Interverranno: il dott. Paolo Foglia, medico pediatra; il dott. Umberto Grigolo, Agronomo; il prof. Gianni Tamino, docente di Biologia presso l’Università degli studi di Padova. (info: giuseppetex@genie.it)
"Dimostreremo l’inadeguatezza e l’iniquità delle leggi attuali, presenteremo i rischi per il futuro e proporremo e chiederemo significativi interventi a favore della famiglia". Maurizio Bernardi, presidente dell’AFI (Associazione delle Famiglie-confederazione italiana) sostiene che il convegno nazionale organizzato dall’Associazione a Verona per il 10 novembre p.v. sarà un’occasione per i rappresentanti del Governo per indicare chiaramente se è loro intenzione riconoscere alla famiglia il suo innegabile diritto di cittadinanza… dal Ministro Maroni, dal viceministro Baldassarri e dal sottosegretario Brancher, ci attendiamo risposte precise alle nostre richieste. L’appuntamento di Verona dunque, sarà un momento cruciale in un dibattito che vede le famiglie italiane interloquire con i rappresentanti del Governo per giungere a soluzioni concrete. Il convegno sul tema "FAMIGLIE e GOVERNO a CONFRONTO: quali politiche per la famiglia?" si terrà Sabato 10 Novembre 2001 alle ore 9,30 nella sala convegni della CARIVERONA, in via Garibaldi, 2. L’incontro è promosso dall’AFI che da anni è impegnata in varie iniziative, fra queste la campagna per ottenere tariffe elettriche più eque per le famiglie italiane. L’AFI è un’associazione apartitica che appartiene al Forum delle Associazioni Familiari.
11/11/01 - Cà Fornelletti, Valeggio sul Mincio (VR) - Banca Etica
Domenica 11 novembre, dalle ore 10.00 si terrà a Cà Fornelletti
(Valeggio sul Mincio) un incontro sul tema:"NUOVI STILI DI VITA: I
PERCHÉ DELLA BANCA ETICA". L'appuntamento è aperto a tutti. Organizzazione:
"Gruppo Brasile '98"
11/11/01 - Pian
Cansiglio - 14° raduno alpinisti ed ambientalisti
Programma. Ore 10.00 – 10.30 - Raduno in località La Crosetta - all’inizio della Foresta per chi proviene da Vittorio Veneto. Si consiglia di lasciare l'automobile in Pian Cansiglio, nei parcheggi del ristorante "La Genziana" e del Rifugio Sant'Osvaldo. Ore 10.30 - Partenza da La Crosetta, davanti alla Casa Forestale, ed imbocco, dopo qualche centinaio di metri, della strada forestale verso la Candaglia. Percorsi circa due chilometri si imbocca il sentiero a sinistra, indicato da un cartello in legno "strada dei Slipari"; un vecchio sentiero recuperato dai forestali del Friuli-Venezia Giulia, che attraversa un bellissimo bosco di faggio, abete rosso e abete bianco, in un ambiente carsico con rocce modellate ricoperte di muschi e licheni. Dopo circa un chilometro, il sentiero si innesta sul sentiero naturalistico "O" in Val Palazzo che ci porta rapidamente sulla strada, prima sterrata, poi asfaltata, di fianco al campo da golf e nei pressi del "bus de la lum". Da qui si raggiunge la Statale 422, in centro al Pian Consiglio; ore 12 - Raduno sul prato tra il rifugio Sant'Osvaldo e i ruderi della Caserma Bianchin, per pranzo al sacco e brevi interventi sui temi del raduno. Chi ritorna al punto di partenza a piedi, può seguire i sentieri naturalistici M-N, attraverso Le Code, Lame dei Negadi, I Bech. Ore 14.30 - Incontro presso il Centro di educazione ambientale Vallorch di Veneto Agricoltura per un dibattito sulle seguenti proposte: L’istituzione, in occasione del 2002, anno internazionale della Montagna, di un'area protetta nella Foresta regionale del Consiglio; L’individuazione, come proposto dalle associazioni ambientaliste, di una Riserva Naturale Regionale, come prima tappa verso un' eventuale area protetta più vasta, che coinvolga la Regione Friuli V. G., i Comuni e le Comunità Montane contigue; La costituzione di un coordinamento gestionale con la Regione Friuli V.G., che possa portare, in futuro, o alla creazione di un'area protetta confinante, oppure ad un'unica gestione; La restituzione, da parte del Ministero della Difesa, dopo anni di rinvii, dell'area della Caserma Bianchin al demanio regionale, sventando il tentativo di inserirla nell'elenco dei beni da alienare, con il conseguente pericolo di speculazione. Organizzazione: CAI Veneto e Friuli Venezia- Giulia, WWF Veneto e Friuli V. G., Legambiente Friuli V. G., Mountain Wilderness, Ecoistituto del Veneto "A. Langer". Per informazioni: Ecoistituto del Veneto Alex Langer 041.935666 dalle 17 alle 18 da lunedì a venerdì; Toio de Savorgnani 0438.581989
16/11/01 - Cerea (VR) - Party cubano «Cuba Libre»
L'Arci di Legnago rende noto che il 16 novembre che si terrà all'area ex-perfosfati di Cerea (Vr) alle ore 21,00 un Party cubano "CUBA LIBRE" . (info: arci@sttspa.it)
19/11/01 - Verona - Contro la violenza
Il Segretariato attività ecumeniche di Verona organizza un incontro sul tema «Un decennio contro la violenza». Relatore: don Letizia Tommasone (pastora valdese - Verona). L'incontro si terrà presso la sala convegni Cariverona, via Garibaldi 2, con inizio alle ore 20,45.
dal 23 al 30/11/01 - Verona - XXI Rassegna Cinema Africano
05/12/01 Giornata nazionale del Volontariato
10/12/01 - Verona - Spiritualità ebraica
Il Segretariato attività ecumeniche di Verona organizza un incontro sul tema «I doni della spiritualità ebraica». Relatore: Amos Luzzato (presidente comunità ebraiche - Venezia). L'incontro si terrà presso la sala convegni Cariverona, via Garibaldi 2, con inizio alle ore 20,45.
in primo piano
LE BOMBONIERE DELLA SOLIDARIETA'
Ci siamo sposati il 30 settembre a Fano. Dopo aver letto l’appello di don Oreste Benzi, presidente dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, a favore degli orfani dell’AIDS in Africa, con entusiasmo abbiamo fatto la scelta alternativa di consegnare agli invitati la pergamena della “solidarietà” devolvendo la somma destinata alle bomboniere tradizionali al progetto Rainbow, un programma di interventi umanitari, su larga scala, a favore dei “bambini di strada” orfani dell’Aids in Zambia, dove il loro numero è in vertiginoso aumento ( in Zambia si calcolano 1.6000.000 bambini orfani dell’Aids). Con il ricavato delle pergamene della “solidarietà”, scelte per festeggiare in modo più significativo anche battesimi, cresime, prime comunioni e feste di laurea, il comitato fanese di CHIAMA L’AFRICA ONLUS, promotore dell’iniziativa, ha raggiunto in cinque mesi l’importo necessario per il funzionamento annuale (cibo, alloggio, cure mediche, istruzione) di due Centri Notturni di Pronto Soccorso nelle città di Ndola e Kitwe, ideati e gestiti dall’Associazione Papa Giovanni XXIII, in grado di accogliere un centinaio di “bambini di strada” che, nel tempo di 2/3 mesi, potranno essere salvati e reinseriti, con un aiuto sia economico che psicologico, nella famiglia di origine o, in mancanza di questa, in una affidataria. Così operando, nei due Centri saranno ospitati complessivamente in un anno circa quattrocento bambini. Con nostra grande gioia tutti i nostri amici e parenti hanno apprezzato moltissimo la nostra scelta, fatta nel segno della solidarietà per un mondo più giusto e più umano. (GIORGIA NIRO E CORRADO FEHERVARI - Tel. 0721/803409 ; 338-1331764)
MASSMEDIA e TAM TAM vari
Propongo di scrivere
in tanti, in forma personale, al Presidente della Repubblica on. Carlo
Azeglio Ciampi (Palazzo del Quirinale, 00186 Roma; con francobollo da 800
lire, perché non c'è più la franchigia: oppure presidenza.repubblica@quirinale.it,
con firma completa di indirizzo stradale, altrimenti
il messaggio viene respinto) questa lettera, che io ho già
spedita:
INFORMAZIONI, RIFLESSIONI & OPINIONI
L'agenzia internazionale di aiuto medico Médecins Sans Frontières (MSF), che lavora in Afghanistan dal 1979, oggi ha sollevato il dubbio sui cosiddetti "lanci umanitari" effettuati dalle forze militari statunitensi e britanniche, che hanno accompagnato gli attacchi aerei contro l'Afghanistan nelle ultime 24 ore. Tale azione non risponde ai bisogni del popolo afgano e potrebbe facilmente minare i tentativi di portare un aiuto effettivo ai più vulnerabili. Il dottor Jean-Hervé Bradol, parlando dal Pakistan, ha spiegato che la cosiddetta azione "umanitaria" è, di fatto, un puro strumento di propaganda di poca utilità per il popolo afgano. Inoltre, l’impiego deliberato, da parte dei militari, di un proposito “umanitario”, potrebbe creare problemi alle organizzazioni di aiuto veramente indipendenti e non-governative, che molto probabilmente nel futuro non saranno più percepite come soggetti imparziali. “Come potrà, in futuro, la popolazione afgana sapere che un’offerta di aiuto umanitario non nasconde un’operazione militare?” chiede il dottor Bradol. “Abbiamo già visto molte altre volte, per esempio in Somalia, i problemi procurati sia alle popolazioni vulnerabili, sia alle agenzie di aiuti, se i militari cercano contemporaneamente di combattere una guerra e distribuire aiuti.” Il dottor Bradol ha spiegato che l’impatto reale delle vantate 37.500 razioni giornaliere, sulla crisi nutrizionale che si sta sviluppando in Afghanistan, non potrà essere che minimo. “Servirebbero convogli su larga scala di generi alimentari di base, piuttosto che le singole razioni destinate ai soldati. Sino a ieri l’ONU ed alcune agenzie umanitarie come la nostra riuscivano a far entrare convogli di cibo in Afghanistan. In seguito agli attacchi aerei le Nazioni Unite hanno fermato tutti i convogli, ed anche per noi la consegna di aiuti sarà molto più difficoltosa. I medici di MSF hanno inoltre espresso la loro preoccupazione riguardo ai lanci di rifornimenti medici. “L’aiuto medico non è la stessa cosa che lanciare medicinali da un aereo. Se non somministrate da personale qualificato, le medicine possono fare più male che bene,” ha sostenuto il dottor Bradol. “Lanciare poche casse di medicinali e cibo nel corso di raid aerei notturni, senza sapere chi le raccoglierà, è potenzialmente inutile e potrebbe anche essere pericoloso.” Médecins Sans Frontières quindi rifiuta l’idea di una coalizione umanitaria a fianco a fianco con la coalizione militare, come richiesta dal presidente Bush e dal primo ministro Blair, e si appella per l’urgente necessità di un’azione umanitaria indipendente.
39.000 TONNELLATE DI RISO ITALIANO
Le eccedenze di tre anni di raccolto del riso (39.000 tonnellate in Italia; 7.850 in Spagna; 3.200 in Grecia) sono da oggi all'asta, in una gara riservata agli operatori del settore mangimistico, come obbligatoria applicazione di uno scriteriato Regolamento emanato della Commissione UE. Un Regolamento, il 1940 del 2 ottobre 2001, letteralmente imposto dalla Commissione nonostante la ferma opposizione dei paesi Ue produttori di riso, Italia compresa. Si tratta di stock di riso perfettamente conservato, di qualita' eccelse (ci sono persino partite di pregiatissimo Carnaroli) che in Italia sono stoccate nei magazzini dell'Ente Risi e che, sino al 19 dicembre 2001, le industrie mangimistiche potranno acquistare per mettere all'ingrasso il bestiame. Siamo con cio' di fronte ad uno scandalo di proporzioni bibliche. Basti pensare, infatti, che la sola quantita' di riso stoccato in Italia sarebbe sufficiente a sfamare, per un intero anno, ben 400.000 persone nelle aree sottoalimentate del pianeta e per le quali il riso costituisce la dieta abituale. L'unica concreta possibilita', perche' la Commissione sia indotta a riconsiderare il proprio orientamento, e' che l'asta in corso vada deserta. In questo senso ho sollecitato il presidente dell'associazione degli industriali mangimisti a farsi interprete di una "obiezione di coscienza umanitaria", che induca gli industriali del settore ad astenersi dal presentare offerte d'acquisto. Se cosi' fosse la Commissione non avrebbe altra scelta che destinare l'immenso patrimonio alimentare ai programmi di aiuto gestiti dalla FAO e dalle Organizzazioni non governative. (di Guido Pollice, presidente nazionale dell'associazione «VAS» Verdi Ambiente e Società)
Tra le varie persone che ho conosciuto durante la mia attività
presso la Commissione parlamentare antimafia, Tano Grasso costituisce
sicuramente una di quelle che ho apprezzato maggiormente. Ma chi è Tano Grasso,
molti si chiederanno. E’ – o meglio è stato fino a ieri – il Commissario di
governo per le iniziative antiracket e antiusura grazie al quale dal 21 dicembre
1999 al 24 agosto 2001 sono state esaminate 1.400 istanze e sono stati erogati
oltre 37 miliardi a 284 operatori economici taglieggiati dai mafiosi e distrutti
dagli usurai. Per comprendere la mole di lavoro svolta in poco meno di due anni
rispetto ai precedenti Commissari, va ricordato che, in materia di estorsione,
dal 1994 al 1999 (la legge antiracket è stata approvata nel febbraio 1992), sono
state accolte 111 istanze per un importo pari a circa 10 miliardi, mentre in
materia di usura, negli anni 1997-98-99 (la legge antiusura è stata approvata
nel marzo 1996), sono state accolte 73 istanze per un importo di quasi 11
miliardi. Risultati sorprendenti, quelli raggiunti da Tano Grasso, che
dimostrano come con competenza, tenacia e passione civile è possibile
sconfiggere concretamente la mafia e i suoi fiancheggiatori. La domanda, allora,
come dice Antonio Lubrano, nasce spontanea. Perché Tano Grasso è stato cacciato
dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scrupoloso imprenditore
“prestato” alla politica sicuramente attento ai numeri nel valutare il
rendimento dei suoi dipendenti? Ipotizziamo quattro possibili risposte.
Nell’ordine: 1) Tano Grasso è un semplice commerciante di scarpe, non un
prefetto di carriera come i suoi predecessori e i suoi successori e a nulla vale
che egli abbia fondato la Federazione Italiana delle Associazioni Antiracket, la
prima delle quali a Capo d’Orlando, in Sicilia, e sia stato, nel corso della sua
esperienza parlamentare, il fautore delle leggi antiracket e antiusura attuali;
2) Tano Grasso è un comunista e, data anche la sua mole, c’è da sospettare
fortemente che in questi anni abbia mangiato diversi picciotti suscitando le
vive preoccupazioni e proteste dei boss mafiosi con i quali – come un ministro
ha recentemente affermato – dobbiamo rassegnarci per forza a convivere; 3) Tano
Grasso è sì un imprenditore, ma non sa parlare inglese (molto bene, invece, il
dialetto siciliano) e fatica a chattare con i suoi “clienti” – le vittime
dell’estorsione mafiosa e degli usurai – via Internet. Che peccato!; 4) Per
dirla con le parole della moglie di Libero Grassi, Pina Maisano: “Qualcuno sta
pagando il conto dei patti fatti con i mafiosi in periodo elettorale” (Corriere
della Sera 19 ottobre 2001).
Comunque, non per tutti la cacciata di Tano
Grasso, rappresenta un evidente segnale di arretramento nella lotta alla mafia.
Grazie a questo evento, infatti, anche agli usurai e agli estortori, dopo i
mafiosi e i corruttori, è stata aperta la porta della Casa delle libertà, dove
si lavora e si vive all’insegna delle tre fatidiche “I”: 1) impunità; 2)
intolleranza; 3) ingiustizia. A occhi aperti, ragazzi! (Pierpaolo
Romani)
Siti
consigliati
www.antiracketusura.it (Sito del Commissario straordinario
per le iniziative antiracket e antiusura); www.libera.it (Sito dell’associazione
di associazioni Libera); www.parlamento.it/parlam/bicam/mafia/home.htm
(Sito della Commissione parlamentare antimafia);
Testi consigliati
Tano Grasso, Contro il racket. Come
opporsi al ricatto mafioso, Laterza, Roma-Bari, 1992; Tano Grasso – Gaetano
Savatteri, Ladri di vita. Storie di strozzini e di disperati, Laterza,
Roma-Bari, 1996; Tano Grasso, Il racket del pizzo e L’usura, in P. Romani (a
cura di), Conoscere le mafie, costruire la legalità, Camera dei deputati, Roma,
2000 (Il testo è scaricabile dal sito della Commissione parlamentare antimafia
della XIII legislatura, il cui indirizzo è: www.camera.it à organismi bicamerali
à precedente legislatura à Commissione parlamentare antimafia à Sportello scuola
e volontariato); L’estorsione e l’usura, in Enzo Ciconte – Pierpaolo Romani,
L’andamento della criminalità negli anni novanta, Edizioni Commercio, 2001,
Roma (Il testo è richiedibile inviando una e-mail al dottor Lino Busà,
direttore Centro studi “Temi” di Confesercenti, al seguente indirizzo: sosimpresa@confesercenti.it)
Usa e Nato: 830.000 miliardi per il nuovo caccia
Il 26 ottobre il Pentagono ha assegnato alla Lockheed un "maxi-appalto per il «Joint Fight Striker», il caccia «invisibile» della nuova generazione per le Forze Armate americane e inglesi". "Il nuovo aereo da caccia sarà la punta di diamante delle forze armate alleate di qui ai prossimi 30 anni: "gli Stati Uniti ... hanno messo sul piatto della Lockheed 200 miliardi di dollari, e prevedono di acquistare 3002 aerei da distribuire tra l'Areonautica, la Marina e i corpi speciali d'assalto; "Altri 3000 aerei dovrebbero poi essere venduti ai paesi della Nato, aggiungendo così altri 200 miliardi di dollari a quello che già si profila come un banchetto senza precedenti per l'industria mondiale degli armamenti" (IlSole24ore,27-10-01). "Il Governo di Londra è pronto a ordinarne subito 150 unità". La Boeing, che era anch'essa in corsa per l'appalto, "sarà chiamata ugualmente a far parte della cordata, in cui potrebbero entrare anche altre aziende europee e soprattutto inglesi e italiane". Il nuovo caccia Usa è la causa della lite che si è accesa nel Governo Berlusconi sull'aereo militare europeo da trasporto A400M: il ministro della Difesa Martino (FI) vuole disdire l'accordo con Francia e Germania; il ministro degli Esteri Ruggiero (Fiat) protesta. La FiatAvio fa parte del consorzio dell'A400M. (FONTE: cobas@inwind.it)
"O DIO, TI RINGRAZIO CHE NON SONO COME GLI ALTRI UOMINI…"
di Eugenio Melandri - Fondatore di "Chiama l'Africa", OMELIA
XXX Domenica del Tempo Ordinario Sir 35,12-14.16-18; Sal 33; 2Tm 4,ó-8.16-18; Lc 18,9-14Luca 18:9-14 Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo." Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore." Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato".
"Ti ringrazio, Dio, perché mi hai creato bianco. Hai fatto di me il campione di un mondo evoluto e progredito. Dove ad ogni persona si garantisce il rispetto dei diritti umani. Nessuno è messo fuori dalla nostra civiltà. Perché, Signore tu lo sai bene, quella che noi abbiamo costruito è la vera civiltà. Ti ringrazio, Dio, perché sono nato cristiano. Sono stato battezzato e ho fatto la prima comunione. Non come gli altri che praticano religioni false e primitive. Alcuni credono nei geni della foresta. Sono veri e propri pagani. Senza un'etica. Senza nessun valore. Altri si riconoscono in un Dio guerriero, come Allah. Un dio intollerante che non permette libertà di religione e che pratica la guerra santa. Ti ringrazio, Dio, perché mi hai chiamato a far parte di una società tollerante. Dove ogni persona è rispettata e accolta nei suoi diritti e nella sua diversità, dove alla donna è riconosciuto il suo ruolo unico. Dove ognuno ha pari opportunità. Ti ringrazio, soprattutto, perché mi hai posto in una società superiore (lo dico a te in privato anche se non posso dirlo in pubblico, perché con questo ecumenismo di maniera bisogna dire che si è tutti uguali). La nostra invece è una civiltà superiore, non solo per le conquiste tecnologiche, ma anche per le sue conquiste giuridiche. Noi rispettiamo la carta dei diritti umani fondamentali, accettiamo il dialogo interreligioso. Permettiamo che da noi si costruiscano le moschee, mentre loro non accettano che si costruiscano le chiese a casa loro. Noi abbiamo scoperto tante cose di cui loro usufruiscono. La nostra medicina che permette loro di guarire da malattie che altrimenti li condurrebbero alla morte; l'istruzione e l'alfabetizzazione. Per merito nostro possono viaggiare in automobile o in aereo. Ti ringrazio poi perché la nostra civiltà ha inventato la democrazia. Una testa un voto. Tutti possono accedere agli incarichi pubblici e tutti possono, attraverso il voto, essere sollevati da quegli incarichi. Non come loro, governati da dittatori che non hanno alcuna legittimazione popolare. Finalmente ti ringrazio perché hai dato a noi una missione civilizzatrice, chiamandoci a fare il mondo a nostra immagine e somiglianza. Lo abbiamo fatto lungo i secoli portando nel mondo la tua parola e i tuoi insegnamenti. In America latina distruggendo forme religiose primitive e diaboliche. In Africa, portando la nostra saggezza e la nostra civiltà. Ci siamo riusciti meno in Asia, dove ancora fioriscono forme religiose organizzate in modo strano e dove soprattutto impera l'Islam, questa religione di beduini, guerrieri e privi di morale, che continuano a fare la guerra santa contro di noi che rappresentiamo la civiltà. Non permettere, o Dio, che i tuoi nemici abbiano il sopravvento. Donaci la forza di saper resistere e saper combattere in nome tuo che sei la verità e in nome nostro che da te abbiamo appreso ad essere umani". Prega così nel grande Tempio del mondo il fariseo. Centrato su se stesso, vede solo se stesso. Dio è soltanto l'idolo che serve a mantenere intatte le sue convinzioni di superiorità. Dimentica tutto ciò che contraddice questa immagine: il suo imperialismo, l'economia inventata apposta perché i conti tornino solo nel portafogli dei ricchi. Il suo razzismo, spesso mascherato in nome dell'ordine pubblico. Dimentica la storia, fatta di colonialismo e tratta degli schiavi. Gli altri? Di fatto non esistono. Solo lui è nel giusto. Solo lui è giusto. Proprio per questo è disposto a tutto. Anche a fare la guerra. In fondo è sempre stato così: "Gott mit uns". Eugenio Melandri (da "Adista" n.71-15 ott. 2001)
SOAVE: «IL CERCHIO MAGICO»
Come abbiam già comunicato, nei giorni scorsi è iniziata l'attività del «Cerchio Megico», l'associazione di Soave che promuove varie attività con e per i bambini. La manifestazione di inaugurazione ha visto la partecipazione attiva di tanti bambini e bambine e di numerosi adulti: un segno chiaro della forte richiesta di vivere tempi e spazi da dedicare alla creatività e alla libera espressione per una migliore qualità della vita di tutti noi. «In questi giorni siamo felici di comunicarvi l'uscita del cd-rom: "Sogno Soave di piccolo segno" una favola a capriole tra fantasia e realtà, raccontata dai bambini di una classe della Scuola Elementare anche grazie al nostro apporto» spiegano le promotrici dell'iniziativa.Chi è interessato alla visione del cd, o vuol prendere contatto con il Cerchio Magico, contatti lbertinato@mbservice.it
Sentenza scandalosa: Morte a Venezia, assolti tutti
Roma, 2 novembre 2001- "Un giorno infausto
per l'affermazione del diritto alla salute ". Questo il secco giudizio di
Greenpeace sul verdetto letto oggi dal Giudice Salvarani Presidente della I.
Sezione del Tribunale di Venezia, coi giudici Manduzio e Liguori, al termine del
processo che ha visto imputati 28 manager dell'Enichem e della Montedison.
L'associazione, ha atteso il risultato del processo di primo grado all'esterno
dell'aula bunker di Mestre con uno striscione con cui chiedeva "Giustizia per
Venezia". Alla lettura della sentenza sulle tute degli attivisti e' stata
apposta una fascia a lutto e il messaggio e' diventato "Ingiustizia per
Venezia".
"Una sentenza agghiacciante che apre inquietanti scenari sul
diritto degli italiani alla tutela della propria salute e dell'ambiente in cui
vivono. 70 tonnellate di solventi organici, 220 chili di cloroformio, 2 chili di
tetracloruro di carbonio, oltre due tonnellate di dicloroetano, 320 chili di
tricloroetilene, 4000 chili di tetracloroetilene, 22 tonnellate di bromoformio
ed oltre una tonnellata di trialometani: queste le quantita' di inquinanti
riversati ogni anno nella laguna di Venezia. Oggi la sentenza assolutoria ha
leggittimato un continuo attentato alla salute dei lavoratori, dei cittadini e
all'ambiente, che ha gia' provocato numerose patologie e morti fra i lavoratori
e danni irreparabili agli ecosistemi" ha dichiarato Domitilla Senni, direttore
di Greenpeace.
"Le odierne assoluzioni nulla tolgono al gravissimo scenario
di danni per la salute dei lavoratori del petrolchimico e per l'ambiente
lagunare ad esso circostante, emerso in tutta la sua evidenza nel corso del
procedimento; tutto cio' resta un punto fermo che nessuno potra' ignorare, anche
in vista degli ulteriori gradi di giudizio" ha commentato Luca Partesotti legale
dell'associazione.
Greenpeace, da oltre dieci anni si occupa della tutela
della laguna di Venezia ed e' intervenuta a piu' riprese con dossier denuncia ed
azioni pacifiche per contrastare l'avanzata del degrado ambientale e per
denunciare l'inadeguatezza delle decisioni politiche adottate nei decenni per
proteggere l'ambiente lagunare ed i suoi abitanti.
L'associazione ha
partecipato al processo, durato 4 anni, con deposizioni e documenti tecnici per
confutare le teorie della difesa tese a dimostrare l'inesistenza
dell'inquinamento e dei rischi per la salute pubblica ed ambientale. "Nel corso
del processo sono stati prodotti numerosissimi dati analitici sui livelli di
inquinanti presenti nei sedimenti e negli organismi viventi lagunari che hanno
messo in evidenza, senza ombra di dubbio, che le attivita' del petrolchimico, ed
in particolare il ciclo del cloro, sono incompatibili con la laguna e pericolosi
per gli operai e la popolazione. Questo verdetto di assoluzione e' un'ulteriore
dimostrazione che in Italia le politiche di scarsa attenzione alla tutela
ambientale e sanitaria vengono ripagate con l'impunita' " ha aggiunto Fabrizio
Fabbri. L'associazione, nonostante la delusione per l'esito del processo, ha
dichiarato che riprendera' con ogni mezzo e maggior determinazione la propria
campagna per dimostrare alla pubblica opinione la pericolosita' delle produzioni
incriminate e per ottenere un divieto alla produzione di composti a base
di cloro a partire dal PVC.
Maggiori informazioni sul sito: http://www.greenpeace.it/venezia/
A Trento l'8 novembre: «Percorsi formativi per attivare la pace in tempi di guerra»
Portiamo
alla vostra cortese attenzione, per darne diffusione, il volantino di un corso
elaborato per pensare la pace in tempo di guerra. Lo propone un gruppo di
formatori di Trento legati al mondo del commercio equo e solidale, della
nonviolenza e dell'intercultura. Ci incontreremo per la prima volta l'8 novembre
e li' si decidera' il resto del calendario, ma il corso potrebbe essere un utile
strumento per poter parlare di queste tematiche anche per altri gruppi. Basta
contattarci via mail all'indirizzo: marcoxl@tin.it
Obiettivi:
Attivare un pensiero critico sulla guerra e le sue conseguenze; Facilitare
l'elaborazione dal senso di impotenza verso una propria azione
per la pace;
Far crescere una coscienza nonviolenta capace di dare un'alternativa alla logica
della violenza a tutti i livelli e in tutte le sue
manifestazioni.
Percorso: 1. Conoscenza di se e formazione
del gruppo; Raccolta aspettative. 2. Cause e dinamiche della guerra. 3.
Coscienza critica nell'informazione. 4. Coscienza e guerra: la tolleranza e le
obiezioni di coscienza. 5. Azioni possibili: le alternative esistono,
scopriamole. 6. Preparazione e azione: io posso, noi possiamo...
Ogni
incontro, tendenzialmente settimanale, dura circa 2 ore. Il percorso puo' essere
ristrutturato ed attivato anche in moduli piu' brevi. Un esempio e' un
minipercorso composto da 3 incontri (1, 2, 5). Eventualmente si possono
aggiungere altri incontri, ad esempio: "gioco di ruolo sulla preparazione ad una
azione diretta nonviolenta o su tema scelto".
Metodo: Gli
incontri saranno Laboratori condotti con il metodo "training nonviolento" con il
quale si apprende dall'esperienza diretta e dalla compartecipazione. Il metodo
stimola la creativita' nel comunicare senza troppe difese, nel prendere
decisioni, nel risolvere i conflitti integrando le reciproche differenze.
Concretamente saremo coinvolti in prima persona in simulazioni, giochi
cooperativi, riflessioni e valutazioni.
Formatori: Un gruppo
di formatori professionalmente impegnato nell'educazione alla nonviolenza,
alla mondialita' e all'intercultura interpellato dai recenti eventi ha elaborato
il presente percorso formativo. Gli attuali proponenti sono Marco Baino, Marco
Linardi, Julia Politeo, Elena Poli, formatori con esperienza nella formazione
con metodologia attiva, membri del gruppo formatori Mandacara' e collaboratori
di istituzioni scolastiche ed associative. Potranno essere coinvolti altri
formatori per tematiche specifiche.
Informazioni: Il primo
incontro e' fissato per il giorno 8 novembre alle ore 20 presso Villa S.
Ignazio, via alle Laste 22, Trento. Le iscrizioni al corso sono aperte dal mese
di ottobre 2001. Le date e gli orari del percorso e l'adesione ai possibili
moduli verranno concordati nel primo incontro tenendo conto delle esigenze dei
singoli. Oltre i 20 iscritti e' possibile organizzare altre opportunita' in
periodo, date ed orari da concordare. Per la partecipazione all'intero percorso
e' richiesta una quota d'iscrizione di lire sessantamila. Eventuali difficolta'
economiche non devono essere di ostacolo all'iscrizione. Ulteriori informazioni
e iscrizioni presso: Marco Linardi, tel 0461242474, e-mail: marcoxl@tin.it
Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano: a Cuba con l'Arci
Un viaggio a Cuba per la cultura e la solidarietà. Arci Nuova Associazione propone un soggiorno all’Havana in occasione del “Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano”, per i soci che vogliono conoscere la realtà dell’isola caraibica in un momento decisivo della sua storia. Tutti potranno partecipare e verificare il progetto di solidarietà con la scuola “EICTV “aula Rossellini” di Arci N. A. Legnago. Cuba in Libertà (Havana) Festival Internazionale del Nuevo Cinema Latino Americano. Durata del viaggio 15 giorni (14 notti); partenza da Milano con transfer in Hotel; pernottamento e prima colazione a la Habana per 3 notti in Hotel. Quota di partecipazione Lit: 1.600.000; Visto £ 36.000 e assicurazione £ 40.000); Partenza da Milano 01 Dicembre 2001. Tutte le quote comprendono: Volo a/r: volo da Milano-Havana (classe economy); Transfer aeroporto/Hotel; Sistemazione in camera doppia per 3 notti con trattamento pernottamento e colazione; Accompagnatori e assistenza in loco; Visto di entrata a Cuba ; Assicurazione medico-bagagli. La proposta è riservata a coloro che sono in possesso di tessera Arci (la tessera è disponibile presso il nostro comitato) N.B. All’uscita da Cuba saranno richiesti 20$ per tassa governativa d’imbarco da pagarsi in loco (ARCI Legnago arci@sttspa.it)
Il Presidente della Camera Luciano Violante ha sottolineato in televisione che circa un milione di ragazzini rischiano nel prossimo futuro di andare incontro a sanzioni penali. A questa affermazione, ho riportato lo sguardo sul foglio di carta bianco che ho sotto il naso, ma, ostinata, la penna è rimasta a mezz'aria. Sto scrivendo a Marco, il mio nuovo amichetto, conosciuto nell'oratorio di un mio amico prete dove qualche volta mi reco in permesso. Un giorno il Don mi chiede se voglio parlare e confrontarmi con altri amici, ma questa volta mi avverte che si tratta di adolescenti delle medie inferiori. Ho accettato con entusiasmo. Da allora tra me e quei ragazzi si é instaurato un rapporto di conoscenza capace di sfociare in amicizia e aiuto reciproco. Non è stato facile, in particolare con Marco, un ometto di tredici anni con gli occhi rapaci. Marco, con la sua storia per molti versi già scritta in tanti ieri che non esistono. Marco, che a scuola non ci va e le poche volte che è presente ha in tasca il coltello. Marco, che frequenta i più grandi e pesta giù duro per essere riconosciuto. Marco che...mi ricorda qualcuno. Stavamo seduti uno di fronte all'altro, lui sapeva che ero un detenuto e mi guardava dritto sparato negli occhi, senza mostrare il più piccolo cedimento. "Com'è il carcere? Ti picchiano lì dentro?". Chiedeva, quasi a voler esorcizzare la paura che lo invadeva. "Io non ho paura della prigione", mi ha detto. E io gli ho chiesto: “ Perché non hai paura? “ Perché non possono arrestarmi alla mia età, e poi non mi prenderanno mai, sono troppo furbo io". "Eppure è sempre il più furbo che alla fine della corsa pagherà per tutti; guarda me: sebbene per qualche giorno sia qui con te, sono invecchiato dentro come il pezzo di carcere che mi ha sepolto". " Mi piace fare casino e stare in giro per Milano fino a tardi, ogni tanto dare un calcio a qualche rompi e a scuola fare impazzire i miei compagni e i professori. Che male c'è a prendere un cappellino o un giubbotto a chi ha più soldi di me?". Mi guarda e cerca di soppesare le mie reazioni, vuole la mia approvazione, il mio rispetto: non me lo chiede, quasi me lo impone. Incredibile, ho innanzi un piccolo duro che non intende fare sconti, neppure a me. Marco, il disadattato, ha trovato nel rischio e nella provocazione la risposta più immediata alla propria sofferenza. Marco che teme il domani. "Voglio essere amico tuo, Vince. Mi piace quando mi racconti le tue cadute e sono contento che ora sei cambiato, ma io non posso cambiare, perché sono fatto così, e poi cosa ho combinato di tanto grave?". Penso a sua madre oltre oceano, a suo padre troppo impegnato nel lavoro per ritrovarlo la sera in casa, e inciampo in quel suo linguaggio secco e sgangherato da sembrare ordinato. "Quanti anni hai Vince? Vuoi venire a casa mia ? Dai andiamo a fare un giro in centro". "Ci andiamo più tardi", gli dico, e, in silenzio, lo osservo mentre gesticola e narra le sue avventure, mi ostino a percepire il suo vero intento. Si accorge della mia trappola e tenta più volte di aggirare l'ostacolo, d'improvviso avvicina le sue mani alle mie, ci tocchiamo più volte le nocche: é il rito che si consuma nel linguaggio del corpo, dell'immagine che effonde potenti ruggiti... O sono vagiti? Ho l'impressione di avere fermato il tempo e, illudendomi, mi travesto per un attimo da adolescente per farmi accettare da quella tigre addormentata. Non lo dice, ma glielo leggo negli occhi: é stanco di tante persone pronte a dargli consigli. I grandi, gli adulti sempre pronti a insegnargli dove sta il bianco e dove il nero, senza mai consentirgli di approfondire il grigio. " Ho ragione io “, grida, apostrofando malamente un ragazzo di vent’anni che cerca di indurlo a più miti comportamenti. Mi accorgo che é diventato nuovamente lo strumento di studio della nostra coscienza, infatti il ragazzo che prima interloquiva con affabile cortesia, ora rivendica il proprio ruolo di maestro maturo e responsabile, ma non in forza dei valori che tenta di trasmettergli, bensì perché non si ritiene rispettato abbastanza da quel pulcino agguerrito. Parliamo e ci agitiamo tutti, mentre lui rimane attore fedele al suo copione, fermo come un fusto di quercia ci osserva e sorride sornione alle nostre scaramucce intellettuali. Marco e il suo branco al momento lontano, rifugio dei miti e dei suoi pari, oasi rassicurante dove tutto è condiviso, spazio vitale per le sue trasgressioni. Una consuetudine alla trasgressione che si rinnova e si rigenera all'ombra dell'indifferenza, in uno spazio costretto dove tutto può esser condiviso. Don Giorgio mi guarda, poi sposta lo sguardo su di lui, e ancora su di me, forse stiamo pensando entrambi che questo incontro ci consente di indagare in noi stessi, nelle parole spese male, e la conclusione che ci arriva direttamente sul muso, è che i tanti Marco di questa periferia esistenziale non debbono poi tanto meravigliare né sbalordire per la loro durezza, alla luce della nostra inadeguatezza ad ascoltare, noi così ben protetti dalle nostre imperturbabili aspettative. Lui sorride beffardo, per niente stanco o sfibrato, mentre noi esausti e sconsolati non vediamo l'ora di ritornare alle nostre tranquillizzanti attività. "Avevo tredici anni e già cominciavo a intuire cosa voleva dire vivere in povertà e solitudine, senza stupore giunse il primo arresto, mi portarono in un carcere per minorenni...".Riaffiorano pensieri di un mio testo teatrale che non eviteranno a nessuno di andare ripetutamente a sbattere in un vicolo cieco, ma, chissà, potrebbero indurre alla necessità di una tutela dell'attenzione comprensiva, sensibile. Il giorno del mio rientro in Istituto, al termine del permesso, lui era lì ad aspettarmi: ''Quando ritorni Vince?" "Presto", gli ho risposto, presto. (12/05/1999)
«Progetto Sorriso»
è l'iniziativa di cooperazione con il Ser.Co.Ba di San Salvador avviata un
anno fa a San Bonifacio (VR). Obiettivo: fornire aiuti materiali alle
popolazioni terremotate del Salvador e, in particolare, finanziare la fornitura
di materiale sanitario (multivitaminici) e per l'igiene personale. Per
INFORMAZIONI: progettosorriso@infinito.it . Per
versare il proprio contributo ricordiamo che è possibile utilizzare il
conto corrente postale di "Progetto Sorriso - El Salvador": ccp
numero 21008305 - intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi. Indirizzo:
località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) - Causale del versamento:
"Progetto Sorriso". Progetto Sorriso invierà tempestivamente quanto
raccolto al gruppo di appoggio "Italia-Cuscatlan" di Turbigo (Milano),
incaricato per le operazioni bancarie.
altrePAROLE
L'uguaglianza e' un bisogno vitale dell'anima umana. Consiste nel riconoscimento pubblico, generale, effettivo, espresso realmente dalle istituzioni e dai costumi, che a ogni essere umano e' dovuta la stessa quantita' di rispetto e di riguardo perche' il rispetto e' dovuto all'essere umano in quanto tale e non conosce gradi. (Simone Weil)
... quasi sapessero che non esiste fortezza piu' sicura dell'amore. (MARIANNE MOORE)
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