In occasione della
Festa della Madonna del Carmine
il Comitato organizzatore (Amministrazione comunale di Roncà - Pro Loco - Parrocchia)
presenta a RONCA' (VR) la
1 ª Giornata del Volontariato
Domenica 15 luglio 2001
Programma:
Ore 8.30 Apertura dei Gazebo delle associazioni e della pesca di
beneficenza.
Ore 9.00 Partenza per l'itinerario naturalistico culturale con
guida. Durante il percorso sarà offerto un ristoro a base di Prosciutto di
Cognento e il pranzo di Polenta e Luganeghe del Gruppo Alpini. (occorre iscriversi Ore 14.30 Apertura del Chiosco delle Angurie
Ore 16.00 Esibizione Viet
Vo Dao (arte marziale vietnamita) del Maestro Danese Gino
Ore 17.00 Balli
moderni eseguiti dalle ragazze delle Attività Ricreative e Sportivo
Ore 19.00 Santa Messa Solenne con processione della
Madonna del Carmelo per via Roma in festa con fiori e addobbi
Ore 20.30 Se
magna el Pamojo
Ore 21.00 In piazza verranno proiettati filmati e diapositive
del Gruppo Camminare Insieme e del Progetto Chernobyl
Ore 21.30 Discoteca «Spirit in Dance» presso il
Campo Sportivo con p. Michael Daniels
Gli
accordi che derivano dagli incontri dei G8 condizionano il commercio
internazionale e quindi anche il cibo che compare sulle nostre tavole. Le indicazioni fornite dai G8 hanno
fortissime ricadute sulla vita dei cittadini che spesso sono totalmente ignari
dei meccanismi con cui vengono attuate, delle istituzioni preposte a renderle
operanti (WTO, BM, FMI ), delle conseguenze sociali ed ambientali che queste
indicazioni hanno. Gli effetti
sull'ambiente dovuti ai mancati accordi sulla riduzione dei gas serra, li
subiamo costantemente in relazione agli improvvisi mutamenti climatici che
causano inondazioni, uragani e devastazioni ambientali. I problemi della fame e
del sottosviluppo, che spesso causano forti migrazioni dal Sud al Nord dei
mondo, rimarranno tali finché i grandi della terra riuniti nei G8 non si
decideranno a contrastarli in modo efficace con politiche di drastica riduzione
dei debito estero che permettano di migliorare le condizioni di vita di queste
popolazioni. Come vedi sono tutti
problemi che c’interessano da vicino. Ed anche tu puoi fare qualcosa per opporti
al modello di globalizzazione portato avanti dai G8, intraprendendo azioni concrete come il
commercio equo e solidale, la finanza etica, il microcredito, le produzioni
agricole biologiche, i gruppi di acquisto solidali, il consumo critico, le
iniziative in difesa dei lavoratori sfruttati, la proposta della Tobin tax, la
cancellazione del debito estero dei paesi poveri, la proposta di riforma nel
senso di un maggior controllo democratico della Banca Mondiale, dei Fondo
Monetario Internazionale e della Organizzazione Mondiale dei Commercio, le
Campagne contro il commercio delle armi, per la bonifica delle mine, la lotta
per garantire a tutte le popolazioni il diritto ad usufruire dei farmaci
essenziali, l'impegno per la salvaguardia della natura, sia per quanto riguarda
la tutela dell'ambiente, sia nell'uso di fonti energetiche pulite e
rinnovabili. Le iniziative contro
il G8 sono un mezzo per affermare che “un altro mondo è
possibile”.
LA PAROLA DI ALEX ZANOTELLI
«No, a Genova non ci sarò». La voce di padre Alex Zanotelli arriva da lontano, potenza della globalizzazione. «Sono qui con novecento malati terminali da assistere. Non sono statistiche, sono volti». Vista da Korogocho, la protesta del popolo di Seattle contro il vertice degli otto grandi di Genova assume un altro significato. Centomila abitanti, enorme bidonville alle porte di Nairobi, Korogocho è da tredici anni la casa di Zanotelli, missionario comboniano. Da quando, cioè, fu costretto dal Vaticano ad Abbandonare il suo incarico da direttore della rivista missionaria “Nigrizia” dopo aver accusato Giulio Andreotti e Giovanni Spadolini di tacere sul traffico d’armi. Non per questo la sua denuncia si è fermata, anzi. La bidonville è diventata un punto di riferimento per la miriade di associazioni che in Italia si richiamano al movimento anti-globalizzazione. E Korogocho è diventata per Zanotelli un po’ quello che fu Barbiana negli anni ’60 per don Lorenzo Milani: luogo dell’esilio, ma soprattutto luogo in cui sporcarsi le mani, dare fastidio ai potenti, non lasciare addormentare le coscienze. Nel corso degli anni padre Alex si è lasciato crescere una lunga barba bianca, le unghie delle mani sono diventate nere, le spalle incurvate. La passione e la curiosità per quanto succede nel mondo, e da noi in particolare, restano immutate. Con l’Italia mantiene un legame quotidiano: libri, articoli, e-mail. Risponde al telefono dalla missione di Nairobi una volta a settimana. Cinque anni fa da un suo viaggio in Italia è nata l’idea della Rete Lilliput, che oggi è il più forte e diffuso network della galassia no global. Un anno fa, tornò in Italia per partecipare al Giubileo degli oppressi a Verona. A Genova non ci sarà. Ma solo fisicamente. Nell’era della comunicazione una delle maggiori debolezze del movimento è che viene definito o in termini negativi (anti-qualcosa: anti-globalizzazione, anti-G8) oppure con riferimento a un luogo, Seattle, che vuol dire poco o nulla. Tu come lo chiameresti in positivo? «Mi piace molto l’immagine della rete lillipuziana. È un’idea molto bella: la sfida a un gigante che si può vincere mettendosi insieme. Se ognuno lega all’altro il suo filino si può immobilizzare Gulliver. Se la gente esce dall’immobilismo e dal senso di impotenza si possono fare cose incredibili. Per esempio in Kenya l’anno scorso abbiamo sfidato una multinazionale, la Del Monte, e abbiamo vinto». Il tuo obiettivo è fermare il processo di globalizzazione? Non ti sembra irrealistico? «Ma io non sono contro la globalizzazione. Io sono contro questo meccanismo infernale che permette al 20 per cento del mondo di vivere da nababbo e al restante 80 di non avere nulla. Sono contro questa globalizzazione che impone una cultura materialistica, che toglie ai popoli la loro cultura, la loro anima. Anche i fondamentalismi religiosi partono da qui, da questa ricerca di acqua viva. Il problema è che non abbiamo più acqua buona con cui dissetarci. E magari la cerchiamo in modo sbagliato». E la globalizzazione “buona” quale sarebbe? «La cosa bella è che questo mondo sta davvero diventando un unico villaggio in cui tutti siamo costretti a incontrarci, con le nostre diverse culture e religioni. L’incontro con l’altro è la grande sfida del nostro tempo. Il vescovo di Molfetta, don Tonino Bello, diceva che dobbiamo costruire la “convivialità delle differenze”. Questo mondo è stato dato a tutti: e per quanto è possibile dobbiamo dare a tutti la possibilità di partecipare al banchetto comune». Però anche il movimento di protesta è nato in Occidente. E a qualcuno sembra già diventata l’ultima moda di un’élite intellettuale. «È vero, il movimento è nato nelle società ricche. Ma le reti del Nord avranno successo solo se sapranno mettersi in sintonia con i movimenti del Sud. Che esistono e sono forti. Il movimento dei sem terras in Brasile raggiunge venti milioni di persone, quello dei baraccati in India coinvolge almeno otto milioni. Il mondo altro non è che l’esigenza di un gruppo di borghesi annoiati. È la rabbia dei poveri che occorre sentire sulla propria pelle per essere credibili. A tre chilometri da Korogocho c’è una zona di una bellezza incantevole, ma inaccessibile. E ai poveri fa un male boia». Questi movimenti nascono tutti nella società civile, lontano da partiti, istituzioni, parlamenti, governi. E la politica? «La società civile che si riveglia e si organizza da sola è un fenomeno molto positivo. Ma sarebbe grave se non riuscisse a trasformare le sue battaglie in decisioni politiche. Il legame con la politica resta indispensabile: altrimenti facciamo elitismo. Oggi la politica stenta a trovare spazi decisionali, è stata soppiantata dall’economia. La gente vota più quando va a fare la spesa al supermercato nel weekend che alle elezioni…». Infine, il G8 di Genova. Credi che sia lecito l’uso della violenza da parte dei manifestanti? «Sono stato a Genova l’anno scorso a un incontro di preparazione con le associazioni ed è stata una serata bellissima. In quell’occasione ho detto che per me la scelta fondamentale resta la non-violenza attiva che è stata inventata da Gesù, molto prima di Gandhi. Non dobbiamo avere nulla a che fare con i metodi violenti. Non possiamo utilizzare la stessa logica bellica dei sistemi militari che diciamo di voler eliminare. Se pensiamo di vincere con le armi siamo sconfitti in partenza, costruiremo un Impero altrettanto oppressivo. Il problema sono certi nuclei che cercano più visibilità. Dobbiamo isolarli». Cosa chiedi da Korogochi ai giovani che manifesteranno a Genova? «Metà dei bambini di Nairobi non va a scuola, in Kenya 700 persone al giorno muoiono di Aids, solo a Korogocho assistiamo 900 malati terminali. Sono volti, non statitische. In nome di questi volti grido ai grandi della Terra: questa è un’ingiustizia di fronte al Dio degli ultimi. Chiedo ai ragazzi di Genova di rilanciare questo grido»
IL
G8 CHE COS'É?
Il G8 è un gruppo informale (non è una Istituzione internazionale) che riunisce annualmente i capi di stato e di governo delle maggiori democrazie industriali (Canada, Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Italia, Russia e Stati Uniti) in accordo con l'organizzazione per la Cooperazione e io Sviluppo Economico (OCSE) coadiuvati dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), dalla Banca Mondiale (BM) e dall'Organizzazione Mondiale dei Commercio (WTO). Il summit del 2001 si terrà a Genova dal 20 al 22 luglio.
Le
riunioni dei G8 servono per discutere sulla gestione economica del mondo, sul
commercio internazionale e sui rapporti con i paesi in via di sviluppo
In
realtà i summit dei G8 sono 'spettacoli mediatici’ in cui si tenta di far
pensare alla gente che il mondo sia governato dai rappresentanti di otto Stati
democratici; nella realtà chi comanda il mon- do non è il popolo sovrano,
seppure con la mediazione di uomini e donne eletti nelle sedi istituzionali, ma
una ristretta aristocrazia economica che ha acquisito il controllo della
finanza, del commercio e dei mezzi d’informazione. Esiste
quindi una contraddizione tra la pretesa dei G8 di apparire determinanti nel
processo di globalizzazione e gli effetti che tale processo genera espropriando
i singoli stati ed i loro rappresentanti dei poteri decisionali. Nei fatti
quindi il modo di operare dei G8 è totalmente asservito alla sovranità del
mercato mondiale, alla privatizzazione totale, alla deregolamentazione ed al
libero commercio di tutto e di tutti: è a questo modo di operare che è
necessario opporsi.
Prima dei summit, i ministri dei G8 sviluppano una rete di riunioni di sostegno a livello di Ministeri dei Commercio, degli Affari Esteri, delle Finanze, dell'Ambiente e del Lavoro. In base a queste riunioni e ad altre, i summit dei G8 vogliono fornire un orientamento alla Comunità internazionale stabilendo le priorità d’intervento e definendo le nuove problematiche di cui dovrebbero occuparsi le Organizzazioni Internazionali. E’ evidente che, rappresentando il G8 gli Stati più ricchi e quindi più potenti del pianeta, i loro comportamenti avranno comunque, di fatto, ripercussioni sul resto del pianeta.
I G8 nei loro summit hanno adottato soluzioni ed interventi neo-liberisti, in linea con le politiche degli organismi internazionali, ma che stanno creando profondi scompensi. E’ in atto un processo di globalizzazione, diretto dai paesi più potenti, che non ha precedenti nella storia umana e che determina l'affermazione di un modello dominante di convivenza tra e nelle nazioni, fondato sulla competitività. Naturale effetto di una tale politica è il consolidamento di una società diseguale e squilibrata che è sotto gli occhi di tutti: il 20% della popolazione mondiale - quella dei Paesi a capitalismo avanzato - consuma l'83% delle risorse planetarie; 11 milioni di bambini muoiono ogni anno per denutrizione e 1 miliardo e 300 milioni di persone hanno meno di un dollaro al giorno per vivere.
Ad oggi, un solo paese ha ottenuto la cancellazione totale dei debito, l'Uganda, solo 12 paesi su 41 del gruppo HIPC stanno ora beneficiando di una riduzione dei servizio dei debito; per questi paesi in ogni caso, la riduzione dei debito è stata in media dei 30% e la spesa per il servizio dei debito continua ad essere superiore a quella per l'assistenza sanitaria.
Nonostante la gravissima situazione ambientale sia sotto gli occhi di tutti, i G8 sembra non abbiano nessuna intenzione di dare risposte serie a questo problema.
Il
G8 e la finanza
Anche
nel summit di Genova i G8 parleranno della cosiddetta “architettura finanziaria
globale" e quindi del bisogno di ridefinire il ruolo, il mandato e gli strumenti
delle Istituzioni Finanziarie Internazionali quali la Banca Mondiale ed il Fondo
Monetario Internazionale. Tale
esigenza è sempre più sentita di fronte alle frequenti crisi finanziarie, al
tracollo dell’ economia dei sud est Asiatico, della Russia e dei Brasile, alla
crescente diffusione della povertà ed alla emarginazione dei paesi più
poveri.
Il G8 e
le tecnologie informatiche
Ad
Okinawa i G8 hanno enfatizzato l'importanza dell'Information Technology (IT) e
come l'accesso ad essa deve essere consentito a tutti. Come si fa a pensare alle
nuove tecnologie informatiche aperte a tutti se i paesi in via di sviluppo non
hanno ancora accesso all'energia elettrica?
Nel
summit di Okinowa i G8 hanno affrontato il problema delle malattie infettive (in
particolare l'AIDS) e parassitarie, che colpiscono mortalmente soprattutto le
popolazioni più povere le quali hanno grossi problemi all'accesso ai farmaci per
il loro elevato costo.
Quindici milioni di persone muoiono ogni anno a causa di malattie infettive: è
la prima causa di morte nel mondo. I G8 si sono impegnati a facilitare l'accesso
ai farmaci ma a tutt'oggi i risultati sono deludenti. Basta pensare a quello che
succede nel Sud Africa ove 39 multinazionali farmaceutiche hanno attivato azioni
legali contro il governo sudafricano, colpevole di avere varato norme che
consentono la produzione, in forma economica, di medicinali
anti-AIDS.
Dopo il fallimento della terza conferenza interministeriale dei WTO tenutasi a Seattle alla fine dei 1999 e le grandi dichiarazioni fatte nel summit di Okinawa sul coinvolgimento dei paesi in via di sviluppo nel WTO e sulla necessità di una sua maggiore trasparenza, nulla è stato fatto in tal senso. Intanto il WTO prosegue nei negoziati per il rinnovo dell'accorda sull'agricoltura e sul commercio dei servizi (il GATS) concependo l'agricoltura come una fabbrica del cibo che può funzionare con le regole di massimo profitto e puntando all'estensione dell'accordo sui servizi anche ai servizi di base (acqua, sanità e scuole) decretandone la liberalizzazione con il risultato di adottare i criteri di redditività per la loro gestione, escludendo così le fasce più povere della popolazione.
APPROFONDIMENTI
Purtroppo sui G8 non sono facilmente reperibili pubblicazioni in
italiano. Per
maggiori informazioni si può fare riferimento ai seguenti siti: http://www.cantieriaperti.org : rete di boicottaggio contro il
G8.
http://www.governo.it/g8genova :
governo italiano per il G8.
http://www.peacelink.it/users/controg8 :rete contro G8.
http://www.retelilliput.org/g8 : sezione speciale sul G8 della Rete di
Lilliput. (Questa
scheda è stata curata da Lilliput Varese Sito: http://www.vareseinsieme.net/lilliput e-mail:
lilliput-varesecitta@libero.it )
Momento di preghiera, venerdì 13 luglio, alle ore 21 presso la chiesa di S. Luca, in Verona. Gli aderenti alla Rete di Lilliput che andranno a Genova il 21 luglio possono partecipare a questo incontro invece che a quello del 20 luglio sera. Chi vuole partecipare alla scelta delle letture o delle canzoni puo contattare Alfredo Bazzani 045 524924, oppure don Giulio Girardello 045 8009163.(fonte: Rete Lilliput)
13 luglio 2001 - Nogara (VR) - Officina Zoè in concerto
Presso il Parco di Villa Raimondi (via Roma) di Nogara, l'Officina Zoè ( www.cnt.it/newsite/biozoe.html ) si esibirà a partire dalle ore 21,30. Ingresso gratuito. La serata rientra all'interno del palinsesto "Musica delle Radici 2001" promosso dall'amministrazione comunale con il patrocinio di Amnesty International, della Regione Veneto e della Provincia di Verona.
14 luglio 2001 - Verona - Verona Social Forum
Sabato 14 luglio alle ore 18, presso i Missionari Comboniani, situati in vicolo Pozzo 1 a Verona si terrà un incontro per promuovere il Verona Social Forum. Hanno aderito finora (oltre alla Rete Lilliput): Partito della Rifondazione Comunista, Democratici di Sinistra, Verdi, Colomba, Coordinamento Cesar K.
14 luglio 2001 - Nogara (VR) - Mariza in Concerto
Presso il Parco di Villa Raimondi (via Roma) di Nogara, Mariza ( www.marillasimonini.it ) si esibirà a partire dalle ore 21,30. Ingresso gratuito. La serata rientra all'interno del palinsesto "Musica delle Radici 2001" promosso dall'amministrazione comunale con il patrocinio di Amnesty International, della Regione Veneto e della Provincia di Verona.
15 luglio 2001 - Nogara (VR) - «I bottari di Portico» in Concerto
Presso la piazza del Municipio (via Roma) di Nogara, «I bottari di Portico» ( www.pindaro.net/artisti%202000/bottari/default.htm ) si esibiranno a partire dalle ore 21,30. Ingresso gratuito. La serata rientra all'interno del palinsesto "Musica delle Radici 2001" promosso dall'amministrazione comunale con il patrocinio di Amnesty International, della Regione Veneto e della Provincia di Verona.
16 luglio 2001 - Nogara (VR) - «Noa Trio» in Concerto
Presso il Parco di Villa Raimondi (via Roma) di Nogara, «Noa Trio» ( www.ejn.it/mus/noa.htm ) si esibirà a partire dalle ore 21,30. Ingresso £ 30.000. La serata rientra all'interno del palinsesto "Musica delle Radici 2001" promosso dall'amministrazione comunale con il patrocinio di Amnesty International, della Regione Veneto e della Provincia di Verona.
18 luglio 2001 - Verona - Proiezioni
Martedì 18 LUGLIO alle 20.45 si terrà presso l'Istituto "don
Mazza" di Verona (via S. Carlo, 5) un incontro informativo durante il quale
verranno proiettate le cassette sul G8 preparate dai Missionari Comboniani e dal
Centro Missionario Diocesano.
19 luglio 2001 - Verona - Fiaccolata
FIACCOLATA UNITARIA, in centro a Verona, il 19 luglio, di tutte le
associazioni che a Verona si occupano della protesta al G8. Il percorso della
fiaccolata sarà, indicativamente, da Porta S. Giorgio a Piazza Bra. Partenza ore
21.00. (fonte: Rete Lilliput)
20 luglio 2001 - Verona - G8: Veglia di preghiera e di digiuno
MOMENTO DI PREGHIERA venerdì 20 luglio, alle ore 21, organizzato dal Centro Missionario Diocesano e da altri gruppi cattolici presso la chiesa di S. Nicolò (dietro l'Arena). (Per informazioni, il referente è Alfredo Bazzani tel. 045 524924). «In occasione del G 8 di Genova: quando i “grandi” della terra si riuniscono ci convochiamo con i “piccoli” della terra per affermare: i diritti umani e il diritto allo sviluppo per tutti i popoli».(fonte:Centro Missionario Diocesano di Verona)
dal 14 al 30 luglio 2001 - Selva di Progno (Campofontana) - I quadri di Alberto Dal Zovo
Alberto Dal Zovo, veneto di nascita e piemontese d'adozione, appartiene a quella tenace schiera di pittori che fanno della fantasia dei colori la loro filosofia esistenziale. L'artista esporrà le proprie opere presso la Sala Civica di Campofontana dal 14 al 30 luglio nei seguenti orari: 10-12 e 15-19.
Solidarietà con le popolazioni colpite dalla guerra
Le scene di guerra che ormai da quattro mesi ci arrivano dalla Macedonia evidenziano la perdurante situazione di instabilità e di irrisolte tensioni etniche nei Balcani. La crisi macedone –dopo la fine della guerra in Kosovo e lo sviluppo di un aggressivo nazionalismo albanese legato all’UCK in una situazione di non adeguato rispetto dei diritti di tutte le comunità nazionali della Macedonia- ha registrato per l’ennesima volta, nei responsabili della comunità internazionale, il ritardo di analisi e di comprensione e la mancata prevenzione attraverso la dislocazione delle forze di peacekeeping o interposizione (come è stato con la missione UNPREDEP dal 1992 al 1998) che permettessero il dialogo e il negoziato per costruire un’effettiva democrazia multietnica in Macedonia. Le scelte di guerra di questi anni nella regione e tra queste la “guerra umanitaria” del 1999 hanno acuito e per certi versi alimentato nuovi rischi di contrapposizione etnica nella regione: sostenendo e tollerando il nazionalismo armato albanese legato all’UCK, si sono aperti negli ultimi mesi pericolosi focolai di guerra (accanto ad una situazione di “non pace” in Kosovo) in Serbia meridionale e in Macedonia, che fino ad oggi aveva evitato gli scontri armati. Spesso alcune forze della NATO presenti in Kosovo si sono dimostrate tolleranti o addirittura conniventi con reparti e forze dell’UCK operanti in Macedonia e che avevano in Kosovo le loro retrovie. In Macedonia la situazione di delicato equilibrio etnico tra le varie componenti è oggi a rischio proprio a causa degli effetti delle crescenti aspettative nazionalistiche provocate anche dall’intervento in Kosovo: era noto che senza il disarmo delle bande dell’UCK e senza l’isolamento dell’estremismo politico albanese, si sarebbero potute alimentare tensioni in un’area contigua e permeabile come la Macedonia. I fatti di Macedonia di questi giorni confermano gli errori delle politiche occidentali nei Balcani degli ultimi anni che sostenendo, di volta in volta, un nazionalismo contro l’altro invece di proporre un approccio integrato e globale e contrastando tutti i nazionalismi, non hanno fatto che creare aspettative di nazionalismi e separatismi che immancabilmente sfociano in nuove violenze e guerre. Tutto questo si colloca in una situazione di effettivo e grave disagio della comunità albanese che –priva di fondamentali diritti- è discriminata nell’uso della lingua, nell’istruzione e nell’accesso alla pubblica amministrazione della Macedonia.Le violenze e gli atti di guerra e di aggressione di questi mesi in Macedonia richiamano ancora una volta la comunità internazionale e i suoi organismi alle proprie responsabilità e alla necessità di un’azione tempestiva e preventiva volta a scongiurare lo scoppio di una guerra generalizzata che potrebbe infiammare tutta l’area circostante. Non sono possibili incertezze: bisogna intervenire subito contro i fautori delle violenze, spingendo al dialogo e al negoziato, per il riconoscimento dei diritti di tutte le comunità nazionali, a favore della Macedonia multietnica. Chiediamo perciò di sostenere le proposte che già l’ICS e altre organizzazioni pacifiste e di solidarietà hanno avanzato al nostro governo, per impegnarsi in sede internazionale per questi obiettivi:
·
l’invio di
almeno 200 negoziatori e monitors OSCE distribuiti in modo diffusivo nelle zone
calde e a rischio per facilitare la comunicazione, il dialogo e il negoziato tra
le parti;
·
l’invio di
almeno 3.000 caschi blu sotto il controllo delle Nazioni Unite, ripetendo la
positiva esperienza avuta dal 1992 al 1998 con l’UNPREDEP, che ha avuto un
efficace effetto dissuasivo e di prevenzione;
·
il disarmo
completo entro 30 giorni di tutti i reparti dell’UCK;
· la prosecuzione dei negoziati tra partiti albanesi e slavo-macedoni che prevedano il riconoscimento dei diritti fondamentali della comunità albanese dell’uso della propria lingua, di un effettivo accesso alla pubblica amministrazione, di istituzioni educative che riconoscano la storia, le tradizioni, la lingua della comunità albanese, di un assetto istituzionale che valorizzi effettivamente la multietnicità della Macedonia. Queste richieste sono complementari all’impegno per contribuire ad una evoluzione in senso democratico e non etnicista della politica, delle istituzioni e della cittadinanza in Macedonia, con il rispetto dei diritti di tutte le componenti e delle minoranze, senza “egemonie” etniche o nazionali, ma mettendo al centro un concetto e una pratica moderna, non etnicista, della vita politica, sociale e civile del paese: la salvaguardia del futuro multietnico della Macedonia passa attraverso il sostegno alla società civile democratica e alle forze non nazionaliste. E’ un impegno, questo, che deve riguardare tutti: non solo noi, forze dell’associazionismo e della società civile impegnati da anni per la solidarietà con la ex Jugoslavia, ma anche i governi dell’Unione Europea. Lanciamo un appello per un incontro in tempi brevi delle forze democratiche e non nazionaliste albanesi dell’Albania del Kosovo, della Macedonia insieme alle forze democratiche macedoni e serbe e con le organizzazioni pacifiste e della solidarietà europee -italiani, greci, bulgari e organizzazioni di altri paesi europei- a favore della pace, della Macedonia multietnica, del dialogo e della convivenza. Crediamo che la prossima Assemblea dell’ONU dei popoli e la marcia Perugia-Assisi potrebbero essere l’occasione per questo dialogo “dal basso” tra le organizzazioni della società civile. Lanciamo inoltre un appello per un immediato aiuto alle popolazioni che stanno scappando da Tetovo e dalle zone colpite ancora dalla violenza: alcune organizzazioni umanitarie italiane sono presenti con volontari e operatori civili in quelle aree (e in Albania, in Serbia e soprattutto in Kosovo dove è arrivata una parte consistente dei profughi, almeno 40.000), ma hanno bisogno di aiuti e sostegni per accogliere i profughi, dargli assistenza e soccorso. L’Italia ha stanziato per il momento solamente 3 miliardi per gli aiuti di emergenza, che da alcuni mesi sono fermi per cause burocratiche. E’ comunque troppo poco. Chiediamo che il governo italiano e l’Unione Europea promuovano un organico piano di interventi umanitari di emergenza per aiutare i gruppi di popolazione colpiti dagli eventi bellici. Incontro Tavola della Pace, Perugia, 7 luglio 2001 Per adesioni: icsuffroma@tin.it, tel. 0685355081 (fonte: ICS - Consorzio Italiano di Solidarietà)
Lettori e letture, un'iniziativa della libreria Torre di Abele
Consigli per l'estate - Assaggi, letture, tuffi e scalate letterarie
Prosegue per tutta l'estate, considerato il forte interesse suscitato nei lettori, la raccolta di consigli e commenti legati all'iniziativa della libreria La Torre di Abele "Consigli per l'estate". Numerosi sono stati i suggerimenti per le letture estive già pervenuti in libreria da parte di amici, scrittori, librai, artisti e lettori che hanno voluto segnalare un libro letto in passato o di recente, in modo da farlo conoscere ad altri. Chi volesse aderire all'iniziativa e segnalare una o più opere, può far pervenire - di persona, tramite fax o via e-mail - l'indicazione del titolo e un commento di poche righe. Il commento, se particolarmente significativo, apparirà in vetrina della Torre di Abele accanto al libro segnalato. La Torre di Abele continuerà ad allestire la vetrina di via Pietro Micca 22 a Torino variando i titoli a rotazione con l'intenzione, in autunno, di realizzare anche un incontro pubblico per presentare una selezione del materiale raccolto. Per informazioni e segnalazioni: La Torre di Abele - via Pietro Micca, 22 - Torino - tel. 011 537777; fax 011 5920723; e-mail: torabel@inwind.it)
S
Partiamo dalla
politica. La saldatura a tre, Fiat-Confindustria-Berlusconi fa paura, puzza di
regime lontano un miglio e purtroppo non è soltanto di natura "ideologica", ma è
costellata di fatti concreti. L'ultimo episodio in ordine di tempo è
l'abolizione della tassa di successione che Luigi Pintor, con espressione
felice, ha definito un provvedimento in "concidenza d'interessi" più che in
conflitto d'interessi.
Ma se si vanno a leggere i provvedimenti del
cosiddetto "programma dei cento giorni" si trovano altre chicche in "coincidenza
d'interessi" che rinsaldano l'abbraccio - mortale per la democrazia - tra Gianni
Agnelli, Silvio Berlusconi e Antonio D'Amato. Ci sono i contratti a termine; c'è
l'annunciata politica delle grandi opere che si tradurrà in un orgia di appalti
da far impallidire tangentopoli; ci sono i doni della legge Tremonti, che farà
risparmiare i grandi gruppi ben più che le piccole aziende. E poi c'è la
spartizione dei grandi poteri. Quella non è scritta nel programma dei cento
giorni, ma è la parte più importante del progetto politico del
cavaliere.
Quando l'Avvocato Agnelli, durante la campagna elettorale, si
sbilanciò a favore di Berlusconi, qualcuno pensò a un colpo di follia senile.
Oggi si capisce che quegli ammiccamenti, coronati con l'ingresso di Renato
Ruggiero nel governo, avevano una loro ratio. Non era amore
disinteressato, ma un caso ancora più clamoroso di coincidenza d'interessi. In
che senso?
Con il senno di poi possiamo dire che prima delle elezioni la Fiat
sapeva già cosa sarebbe accaduto in Montedison. Paolo Fresco conosceva le mosse
dei francesi dell'Edf, prevedeva già un'alleanza con loro, ma non aveva previsto
che il loro ingresso avrebbe creato reazioni così forti in Mediobanca e nel
centro-sinistra, tanto da spingere il governo uscente a firmare un decreto
contro "gli invasori". A quel punto gli Agnelli non potevano rinunciare al
business dell'energia e, dunque, non potevano far altro che passare alle maniere
forti. Ma per portare a termine il loro disegno dovevano avere la certezza
dell'appoggio politico del nuovo governo. Che è arrivato puntuale con il
silenzio assenso del nuovo inquilino di palazzo Chigi. Il presidente del
consiglio, infatti, non ha ancora aperto bocca sull'operazione che la Fiat si
accinge a varare oggi a Torino, ma il suo silenzio, accompagnata dalla
dichiarazione di "neutralità" di Marzano - dopo che i peones avevano urlato
all'invasore francese - vale più di una dichiarazione a reti unificate. E'
evidente che questo singolare scambio politico tra l'Avvocato e il Cavaliere è
soltanto ai primi passi. Sulla bilancia ci sono le banche, i giornali, (vedi
Sole 24 ore e Corriere della Sera), gli interessi incrociati
nell'editoria e nelle telecomunicazioni. Se, ad esempio, il Corsera la smettesse
di porre la questione del conflitto d'interesse, al Cavaliere non dispiacerebbe
affatto. (segnalato da Paolo Veronese)
Alexander Langer sulla riforma della Chiesa
Radicale – uomo die grandi visioni – attuali ieri come oggi
Nel 1969 Alex Langer richiedeva una riforma della chiesa che ancora oggi è attuale. Questo risulta da una relazione pubblicata oggi dal "Gruppo die Initziativa per una Chiesa più umana" sull’ultimo numero della rivista "Impulse" in occasione della VI commemorazione della sua scomparsa. La relazione stimola alla riflessione sulla situazione della chiesa di oggi e su apropriate riforme. "Il testo mostra in modo drastico che dal Concilio Vaticano II in poi nella chiesa, ad esclusione della liturgia, sostanzialmente non ci sono stati grandi cambiamenti", sottolinea il presidente del gruppo Robert Hochgruber. "Molte richieste di allora devono ancora essere soddisfatte, in modo che la chiesa possa ritrovare la sua vera missione ed essere rivalutata." La relazione di Langer dimostra il suo interesse per la chiesa, la sua competenza e l’importanza che egli le attribuische. L’ex parlamentare verde Alexander Langer disegna nella sua relazione un quadro della chiesa senza riserve e chiede una reale democratizzazione, così some lo smantellamento del clero come struttura di potere. La chiesa come istituzione si dovrebbe ritirare dalla sua pretesa assolutistica e fare spazio alla comunià vivace ed essere una chiesa di poveri rivalutando la carica profetica. Anche le strutture devono rendere poossibili quei valori che la chiesa proclama: libertà, fratellanza, dignità dell’uomo e speranza. Per introdurre cambiamenti, secondo Langer, sono necessari l’apertura verso lo soffio dello Spirito e la capacità di amare la chiesa anche quando ci si scontra con un clero che rifiuta lo sviluppo di nuovi comprtamenti. "Sopratutto deve essere introdotta una conscientizzazione di tutti i membri della chiesa, in modo che ogni Cristiano sappia che egli stesso è chiesa e deve comportarsi di sonseguenza". Langer critica i funzionari della chiesa, che tendono in modo ostinato al loro potere e richiede un spueramento "della separazione di classe tra preti e laici". Un primo passo in direzione alla democratizzazione sarebbe, "creare l’opurtunità della parola libera" e sviliuppare strutture sinodali di base. La chiesa dovrebbe rinunciare a legittimare le esistenti struttture di potere nella politica. Infine Langer constata all’interno della chiesa un sano fermento e rimanda alle resistenze, che si potrebbero contrapporre al rinnovo e alla domocratizzazione della chiesa, p.e. riforme simulate. Egli rimane convinto che il rinnovo della chiesa attraverso l’impegno di molte persone convinte non possa essere impedito. "Una comunità che rimane obbediente al Vangelo", deve e può azzardare il "processo evolutivo" dice Langer alla fine. Qualunque giudizio si formuli sulle idee di Alexander Langer, esse vengono condivise dagli odierni reformatori in ambito ecclesiale e considerate da realizzare in futuro. Alexander Langer ha tenuto la sua relazione in occasione del Congresso della "Paulus-Gesellschaft" con il titolo "Strutture autoritarie nella chiesa e nella società: strategie per cambiamenti" nel maggio del 1969 a Tubinga, insieme ad autorevoli professori come Jürgen Moltmann e Hubertus Halbfass. In testo integro in tedesco della relazione di Alexander Langer lo si può trovare sul Internet: www.we-are-church.org/suedtirol oppure presso l’indirizzo del Gruppo per una Chiesa più umana, Scezze, 99 39042 Bressanone, telefono e fax 0472 85 25 30. Il testo è stato tradotto da Langer in italiano. Lo si può ricevere via fax o per posta. La rivista "Impulse" si può ordinare gratuitamente all’indirizzo sopra indicato. Per ulteriori informazioni e interviste prego di rivolgersi a Robert Hochgruber telefono 0472 852530. Il testo può essere mandato via fax anche in troduzione italiana (11 pagine).
Gruppo di Iniziativa
per una Chiesa più umana – für eine lebendigere - Kirche - pur na dlijia plü via Appello dal Popolo di Dio - Scezze 99 39042 Bressanone (BZ) Telefono e fax 0472/852530 - Internet: http://www.we-are-church.org/suedtirol - Email: initiativgruppe-kvb@dnet.itLETTERA DI RABBIA. LETTERA
D'AMORE
E arriva il giorno che anche tu hai 18
splendidi anni - dico magnifici sul serio - senza metterci dietro tutto quello
che il resto di una societa' rapida e veloce, come un SUPEROTTO girato ad un
fotogramma al minuto, riesce a vedere in te. Ti chiami MARCO - da giorni ormai
ci sentiamo al telefono e ci vediamo, mi piaci sul serio, se TU avessi una
decina di anni in più potremmo fare anche delle belle giravolte nel lettone, ma
essendo io una persona tranquilla, evito di fare l'amore sia con i diciottenni -
NORMALI - che con te, che ti chiamano - bollano - HANDICAPPATO... con i miei
trentanove anni suonati, perche' tanto normale non sono anche io, potrei esserti
zia, sorella, cuoca, cameriera, professoressa, amica zitella acida...ma amante
no ... quella appartiene alla follia innaturale, non ho mai visto un animale
farsi fare efusa riproduttive da un cucciolo...
CI RIDI - ed e' bello vederti
ridere ancora... lo dico sul serio... Ma oggi voglio raccontare agli amici
di internet, anche a quelli che NON mi sopportano, la tua storia, caso mai si
dovesse ripetere con i multipli di te e di me che circolano all'avventura del
mondo su questa strada INFELICEMENTE cementata che e' la nostra vita. Dicevo...
come tutti i pischelli diciottenni, la prima cosa che hai chiesto ai tuoi
genitori e' stata la macchina, una macchina con i comandi a mano per i portatori
di handicap... una macchina con la quale vedere il mondo. Girare...
respirare...
ED E' COMINCIATO L'INFERNO - come per tutte le altre cose che
richiede un portatore di handicap a questo STATO che vi ricordo siamo noi
tutti....LO STATO SIAMO NOI.... tanto per chi pensa che sia quello del
Berlusconi oggi e quello del d'Alema ieri.
VISITA MEDICA PER LA PATENTE
SPECIALE - una patente dico speciale sul serio, perché mentre per la maggior
parte dei normali e' facile anche acquistarla, pagandosi gli esami - tu come i
tuoi fratelli - siete proprio costretti a dare gli ESAMI SENZA SCAMPO - la
societa' non ammette un handicappato che non sa rispondere a tutti i quiz che
sono all'interno delle regole di guida, ma soprattutto il problema piu' grande
da superare è ...come fare la pratica di guida ?... pazzesco...la
patente speciale si puo' prendere solo in un luogo della città, ed e' li'
che sono disponibili solo tre o quattro macchine con i comandi speciali per
farvi fare la guida, quindi la maggior parte di voi non puo' fare esercitazione
alla macchina se prima di prendere la patente non acquista, la macchina ad un
rivenditore. Inoltre spesso, questi luoghi speciali per farvi fare la guida,
hanno macchine con i comandi a mano, che coprono un certo tipo di invalidita',
insomma sono standar, adatte ad esempio, a tutti quelli che mancano le capacita'
motorie agli arti inferiori, oppure ad un braccio - se capita qualcuno che ha
problemi ad una gamba e ad un braccio... è terribile, non è previsto dalla
modifica adottata... tempi di attesa se non compri la macchina personale,
anni... secoli, non si sa, insomma...
L'ACQUISTO DELLA MACCHINA: quasi tutte
le compagnie vi applica uno sconto dal 15 al 20 cento sul prezzo della macchina
NUOVA - un handicappato insomma non ha nessun diritto di comprarsi una macchina
USATA perche' non ha nessuno sconto. Voi direte, va bene, ma perche' devono
avere gli sconti sull'usato i portatori di handicap ? E io rispondo... perche'
semplicemente devono pagare le modifiche da attuare alla vettura, tutti soldi
che un portatore di handicap deve anticipare per poi vederseli dare dalla USL in
parte, quindi la truffa che gli viene fatta è collaudata, come la sua macchinina
Fiat - Opel - od altro, dalla fabbrica del padrone, gli viene fatto lo sconto,
che per prenderselo e' gia' una specie di tortura burocratica - poi anticipa i
soldi per i comandi a mano, che in parte gli vengono restituiti dalla usl - dopo
anni - e quando la lira i è più svalutata, scusate ora devo parlare di
EURO, ed ecco che tra quello che gli viene tolto dalla casa costruttrice di
automobili quello che spende per l'adattamento alla vettura quello che gli
restituisce la Usl, l'HANDICAPPATO - perche' proprio scemo deve essere, dopo
aver fatto un due tre chili di pratiche burocratiche - e dopo aver superato le
mille difficoltà può dirsi felice per avere la sua patente - macchinina - avendo
risparmiato il 5 per cento in tutto sul prezzo e avendo fatto il doppio delle
pratiche di un qualsiasi portatore SANO di CERVELLO VUOTO.
ORA E' IL momento
piu' difficile, perche' MARCO ha superato tutte le prove, si e' acquistato la
sua macchinina prima di fare l'esame di scuola guida... non ha la patente,
quindi... ma la SOCIETA' - LA NOSTRA BELLA SOCIETA', gli chiede di portare
l'automobilina alla MOTORIZZAZIONEINCIVILE - la quale gli fara' la revisione dei
comandi a mano - e solo dopo potrà applicare sul suo libretto automobilistico,
tutte le modifiche apportate. MARCO E' COSTRETTO perché suo padre non guida e
sua madre neanche e non hanno amici e parenti disponibili, o ad accettare che i
meccanici che gli hanno fatto le dovute modifiche gli portino la macchinina alla
motorizzazione, pagando quel 5 per cento che era riuscito dopo tanta fatica a
risparmiare, oppure la porta lui ... da solo... alla motorizzazzione civile,
senza patente. MARCO SCEGLIE QUESTA STRADA per non stare al gioco di questa
societa' distratta che invece di aiutarlo gli mangia tutto quello che ha.
L'ASSICURAZIONE lo stesso vale per questa, se MARCO si fa una bella
assicurazione normale - paga il suo milione e nove all'anno, se gli dice bene,
ma se si patenta da poco, molto di più lui e' OTTIMISTA e dice, sono
handicappato, la societa' mi riconsoce per questo, siamo in EUROPA - la societa'
riconosce i miei diritti EUROPEI E INTERNAZIONALI -ci sara' un'assicurazione che
pratica sconti ?n C'e', ma si deve inscrivere a qualche associazione
handicappata, la stessa gli fa fare l'assicurazione con il 15-20 per cento in
meno, il gioco é sempre lo stesso, togli da una parte e dai dall'altra,
l'iscrizione non costa meno di 70 mila all'anno... i conti tornano di poco, ma
poi metteci anche tutte le altre pratiche da fare ...VEDO UNA MAREA DI GENTE
ACCALCARSI SUL GRANDE RACCORDO ANULARE DI ROMA... un traffico da bolgia umana,
macchinine e macchinone che suonano e squillano trombe e tromboni... traffico e
caos impazzito... eppure la ROMA ha vinto lo scudetto un mese fa... cerco di
guardare capire... vedo un corpo in terra, braccia che cercano di aggrapparsi a
qualcosa... SCENDO DALLA MACCHINA.... CORRO... le altre due persone che sono
vicine dicono - NON LO TOCCARE NON LO TOCCARE... POTREBBE AVERE QUALCOSA DI
ROTTO... CHI SE LA PRENDE LA RESPONSABILITA?.. Io !, porca puttana. Io mi prendo
la responsabilita'...COSA HAI FATTO TUTTO BENE? Sì sì .... sono sano.... cioé
sono handicappato... ma non mi sono fatto nulla... E ALLORA PERCHE' SEI IN
TERRA... Perche' dopo l'incidente ho visto del fumo dentro la macchina... mi
sono spaventato... ho urlato - prendetimi la corrozzina - prendetemi la
carrozzina... e nessuno l'ha fatto... allora mi sono lanciato... COSA?
NESSUNO TI HA TIRATO FUORI? Un grasso signore - probabilmente quello che ha
subito l'incidente - mi dice : - A SIGNORI' MA LO VEDI COME STA... E CHI
SE LA PIA LA RESPONSABILITA' DE TOCCALLO ?... MA STAMO A SCHERZA' VERO?... NON
CIA' NEANCHE A PATENTE... mavaffanculo - rispondo.... Gli dico - STRINGITI AL
COLLO - forte forte. Lo fa, LO SOLLEVO - LO PRENDO CON ME... LO PORTO IN
MACCHINA... NELLA MIA MACCHININA... lo metto seduto... mi dice:«grazie....
grazie tanto....sorella». COME TI CHIAMI? Mi chiamo MARCO sono senza
patente, stavo portando la macchina alla motorizzazione civile per farmi
approvare i comandi a mano per poter sostenere in seguito gli esami, capisci
?... Ora e' finita... l'incidente... stanno chiamando i vigili urbani che
applicheranno la legge... e la legge dice che sono senza patente... GIA' ...
CAPISCO... la legge è legge.... ERANO LORO CHE DOVEVANO TOGLIERTI DALLA
STRADA E CHIUDERE UN OCCHIO... non lo hanno fatto... questo porco di mondo ha
perso tutto l'umano ... rabbia - violenta rabbia mi prende dentro lo
stomaco...
ACCENDO IL MOTORE E TI PORTO VIA... domani vedremo che giorno è,
spero non sia come quel film razzista di VIA COL VENTO e che una BURRASCA prenda
in pieno tutto il gran casino di fogli - bolli e bollette che vogliono farti
fare per sopravvivere... PERCHE' PER LORO SEI UN PESO. MARCO - MIO FRATELLO -
dovra' lottare due volte in piu' di qualsiasi disoccupato per trovare lavoro -
due volte in piu' per dimostrare di essere all'altezza - DUE VOLTE IN PIU' PER
AVERE RAPPORTI SUPERFICIALI - per parlare - due volte in piu' per
innamorarsi - dovrà lottare tutti i giorni per sedersi ad un tavolo - per avere
il lavoro a casa pur facendo parte di una pubblica amministrazione - tutti gli
anni deve dichiarare di essere invalido civile se non vuole perdere la pensione
misera che gli danno, dovrà lottare per avere i suoi tutori dalla Usl. Dovra'
lottare CONTRO QUESTA SOCIETA' CHE NON LO HA SOLLEVATO DA TERRA PERCHE'
HANDICAPPATO... perche' pericoloso... perché folle... dovrà lottare, per avere
nuovamnte la macchina, non perché ha fatto chissà quale incidente stradale, ma
perché ha graffiato il paraurti di chi lo precedeva, perche' si e' spaventato...
perché ha sentito ostilità e non capacita' di comprendere - PERCHE' BRACCATO.
MARCO DA SOLO - Marco che futuro? - Marco suonato perche' senza regole, Marco
inchiodato perche' evitato - Marco ucciso ogni giorno - Marco chiamato fregato
MARCO INDIFFERENTE ecco cosa sara'. MARCO MIO FRATELLO.... E CHE CAVOLO DI MONDO
SIAMO ? Ti amo... TI AMO SUL SERIO.....un bacio LA TUA ( per sempre
) LUANA. (se avete idee o altro - anche solidarieta' - scrivetemi - carsonkit@genie.it ...le consegnerò a
MARCO... ma soprattutto ditemi se ha ragione o
torto).
D
Tuttavia Musotto non ha querelato
né citato in giudizio nessuno dei nuovi firmatari e, dopo quasi sei anni di
lungaggini processuali, Riolo è stato condannato a pagare complessivamente 118
milioni.
A sua volta, l'ex ministro Calogero Mannino ha chiesto una
riparazione pecuniaria di 200 milioni a Umberto Santino, ritenendosi diffamato
per la pubblicazione di alcuni stralci di un "testo anonimo" nel libro
L'alleanza e il compromesso edito nel '97. Nonostante l'autore si fosse
limitato ad analizzare criticamente quel documento, prendendone le distanze con
l'affermazione esplicita che esso proviene "più o meno direttamente da ambienti
mafiosi", e nonostante quel testo, circolato nel '92 subito dopo la strage di
Capaci, fosse già stato integralmente e ripetutamente pubblicato da altri,
Santino è stato condannato a pagare circa 20 milioni. Due miliardi è, invece, la
richiesta di risarcimento rivolta dallo stesso ex ministro ad Alfredo Galasso,
docente di diritto civile presso l'Università di Palermo, per aver riportato il
medesimo testo anonimo nel libro La mafia politica , pubblicato nel '93.
Ma il procedimento è ancora in corso e se ne attende la conclusione. Questi
fatti non rappresentano dei casi isolati, ma si inquadrano in una preoccupante
tendenza generale alla limitazione del "diritto di manifestare liberamente il
proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione"
garantito dall'articolo 21 della nostra costituzione. Negli ultimi anni,
parallelamente ad un preoccupante processo di concentrazione della proprietà dei
mezzi di comunicazione di massa, gli attacchi dei poteri forti alla libertà di
informazione e di opinione si sono moltiplicati, e ciò è tanto più grave e
significativo quando esponenti della prima o della seconda repubblica, coinvolti
a torto o ragione in procedimenti penali, cercano di far pagare il conto delle
loro "sfortune" a chi esercita per professione o per impegno antimafia il
diritto di cronaca e di critica. In particolare stiamo assistendo ad un
crescente uso indiscriminato del ricorso ai procedimenti civili per risarcimento
danni da diffamazione a mezzo stampa. Il procedimento civile, infatti, offre una
serie di vantaggi rispetto a quello penale: il risarcimento danni può essere
chiesto a distanza di cinque anni dai fatti, mentre per sporgere querela non si
possono superare i novanta giorni; nel civile si può ottenere la condanna del
presunto diffamatore senza l'onere di dover dimostrare l'esistenza del reato di
diffamazione; è, per di più, possibile ottenere risarcimenti sproporzionati per
"danno morale" anche quando non si riesca a dimostrare l'esistenza di un
effettivo "danno patrimoniale"; la condanna, infine, è immediatamente esecutiva,
senza dover attendere l'espletazione di tutti i gradi del giudizio. Oltre a
tutto ciò il giudizio civile comporta un minor clamore rispetto a quello penale,
clamore che comunque è sempre controproducente anche per il presunto
"diffamato". Si sono, pertanto, moltiplicate le richieste di risarcimenti
miliardari nei confronti di giornalisti, studiosi e familiari delle vittime
(basti, qui, ricordare i 20 miliardi chiesti da Berlusconi a Luttazzi, Freccero
e Travaglio per la trasmissione televisiva "Satyricon", o il miliardo
chiesto da Mannino a Giuseppina La Torre per alcune interviste rilasciate nel
'95, o ancora il miliardo e 150 milioni chiesti da Musotto ad Attilio Bolzoni
per gli articoli su la Repubblica riguardanti le sue traversie
giudiziarie del '95) il cui effetto non è la legittima tutela dell'onorabilità
della persona, ma l'instaurazione di un clima d'intimidazione nei confronti di
chiunque intenda far conoscere, commentare o studiare il persistente fenomeno
delle contiguità tra politica, mafia e affari. Con questo appello intendiamo
rivendicare con forza il diritto e il dovere di sottoporre l'operato di chi
ricopra cariche pubbliche o ruoli rappresentativi al vaglio critico
dell'opinione pubblica, con la consapevolezza che ciascun politico ha una
responsabilità aggiuntiva rispetto agli altri cittadini nella misura in cui
coinvolge la credibilità delle istituzioni. In particolare, sul terreno della
lotta contro la mafia, la piena libertà d'informazione e di opinione è
indispensabile per individuare e stigmatizzare tutti quei comportamenti che
configurino delle responsabilità politiche e morali, indipendentemente
dall'accertamento di eventuali responsabilità penali che spetta esclusivamente
alla magistratura.
Ci proponiamo, pertanto, di avviare una campagna di
sensibilizzazione e di mobilitazione dell'opinione pubblica per la realizzazione
dei seguenti obiettivi:
a) una nuova regolamentazione legislativa in
materia di "diffamazione", che ristabilisca un giusto equilibrio tra diritto di
cronaca e di critica e tutela della persona, e che uniformi procedimento penale
e procedimento civile per impedirne un uso distorto e strumentale;
b)
la costituzione di un fondo di solidarietà tramite la sottoscrizione del
presente appello (ad ogni firma corrisponderà la sottoscrizione di una quota
minima di centomila lire); il fondo sarà utilizzato, a cominciare dalle due
condanne citate, per difendere la libertà di informazione, di opinione e di
ricerca limitatamente all'ambito della lotta contro la mafia (sarà gestito,
sulla base di un regolamento, da un comitato di garanti, di cui faranno parte,
tra gli altri, Rita Borsellino, Luigi Ciotti e Valentino Parlato).
I
promotori: Arci, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato",
Centro sociale "San Francesco Saverio", Il manifesto, Libera, Mezzocielo,
Micromega, Narcomafie, Palermo anno uno, Promemoria Palermo, Scuola di
formazione etico- politica "Giovanni Falcone", Segno, Uisp.
Il
Gruppo Uomini (GU) nasce nel mese di aprile del ‘93, dall’incontro di tre
“filoni di motivazioni” all’interno della comunità di base (cdb) di Pinerolo:
anche per cogliere l’invito alla conversione che ci viene dalle donne, non
possiamo più tacere di fronte al maschilismo imperante nella chiesa (aborto,
stupro, sessualità...); è un terreno ecumenico dove possiamo creare ponti e
contatti; il modello di donna a cui siamo abituati è pensato dai e funzionale ai
maschi: dobbiamo riscoprire il modello-Gesù, il suo modo di rapportarsi con le
donne; il genere maschile è responsabile della violenza-oppressione verso le
donne: è ora che l’autocoscienza individuale diventi collettiva, perchè la
colpa-responsabilità è collettiva. Abbiamo
scelto da subito una sede “laica” (quella dell’ARCI), per evitare possibili
steccati, e una cadenza (mensile) compatibile con tutti gli altri impegni. 49
uomini sono già “passati” nel gruppo, ma la partecipazione media attuale (maggio
98) è di 12-15, abbastanza stabile da qualche mese. Dopo alcuni incontri su temi
biblici (“la Bibbia è stata scritta da uomini” e “cosa sappiamo dell’uomo-Gesù
di Nazareth”) e dopo aver tentato invano la lettura collettiva di libri, il GU
ha chiesto aiuto alle donne della cdb in un incontro (26.5.94) abbastanza
problematico. Intanto veniamo contattati da un gruppo di giovani che si riunisce
presso la chiesa valdese di Pinerolo sul tema della sessualità e nasce l’idea di
un campo-uomini ad Agape (Centro Ecumenico di Prali). Si svolge il 19
e 20.11.94 ed ha come temi “Il disagio maschile, i nostri disagi” e
“La comunicazione fra uomini”: si incontrano tre gruppi di uomini, il nostro e
due di omosessuali. E’ stato difficile e non ha avuto seguito. Il GU ha intanto
avviato un percorso di riflessione su “I sentimenti e le emozioni negli uomini”:
i sentimenti, le paure, la paura del conflitto. Ci siamo fatti aiutare da due
donne, psicologhe dell’associazione Nexus di Pinerolo. Abbiamo imparato, a
partire da noi, a parlare di noi: è stato molto bello. 23.4.95 - secondo
incontro con le donne della cdb su “Sentimenti ed emozioni” (16 donne e 14
uomini).Il GU sta “prendendo gusto” alla comunicazione tra uomini e così il
programma per i mesi successivi diventa “raccontiamoci le nostre vite”:
infanzia, adolescenza, giovinezza, adultità... 29.3.96 - il GU invita
uomini e donne ad un incontro pubblico sul tema: “Come un sultano mi ha allevato
mia madre?”. Presenti circa 60 persone, di cui 22 uomini: ci siamo confrontati/e
sul ruolo delle donne nella nostra formazione. Abbiamo anche tentato di
diventare, come gruppo, luogo di iniziativa per l’obiezione fiscale alle spese
militari e per la difesa nonviolenta, per combattere la cultura di morte che
domina nel mondo governato dagli uomini; ma non ha funzionato: resta un impegno
individuale. Dicembre ‘96 - nasce “Uomini in cammino”, quattro pagine,
veicolate dal Foglio della cdb, che si propongono di dare visibilità agli uomini
che si mettono in cammino per uscire dal patriarcato: fa bene vedere e sapere di
non essere soli. Il racconto delle nostre vite è poi proseguito (da aprile
‘97) concentrandosi sui nostri padri e sui figli, per chi ne ha, e si è
concluso con l’incontro pubblico organizzato il 27.2.98 sul tema “Noi, i
nostri padri, i nostri figli: relazioni al maschile”. Presenti 47 persone: 23
donne e 24 uomini. Uno dopo l’altro, gli uomini del GU hanno introdotto,
raccontando un aspetto problematico della loro personale esperienza. Il
dibattito è stato ampio e arricchito dalla partecipazione di 3 donne del Centro
Studi Pensiero Femminile di Torino. 12.3.98 - Dopo cinque anni di vita il
GU si incontra, su propria richiesta, con la cdb di Pinerolo. Presenti 34
persone (18 uomini e 16 donne), si discute l’esperienza del GU e l’utilità di
Uomini in Cammino e vengono
avanzate alcune proposte di temi per il lavoro del GU stesso. Due argomenti
soprattutto animano la serata (34 interventi complessivi fatti da 9 donne e 9
uomini!): il confronto, anche acceso, tra uomini in cammino e donne che da tempo
camminano; e la proposta di affrontare la sessualità maschile e la
prostituzione. In questo periodo il GU riceve parecchi inviti (da riviste, reti
TV, associazioni femminili...), perchè sembra essere un’esperienza pressochè
unica in Italia. Uomini in Cammino
viene inviato mensilmente a circa 300 indirizzi, tra cui a più di 20
riviste, giornali e associazioni. La rete si va gradualmente tessendo.
27.3.98 - Dopo gli incontri del 27.2 e del 12.3, 8 nuovi uomini si
inseriscono nel GU, che intanto ha modificato le modalità delle riunioni: non
più il giovedi sera dalle 21 alle 23, ma il venerdi dalle 17,30 alle 19,30,
proseguendo con la pizza insieme e liberando così la serata per altri eventuali
impegni. 24.4.98 - Il GU sceglie, tra alcune proposte, l’itinerario per
il prossimo futuro: partendo da un confronto sull’esperienza personale della
felicità, esploreremo la sessualità maschile e le sue possibili alienazioni, tra
cui la prostituzione. Nello
stesso incontro decidiamo di aderire alla proposta di entrare, via Internet, in
una rete telematica europea che si propone di collegare gruppi e singoli uomini
“profeminist”. Il primo atto consisterà nel mettere in rete questa breve
cronistoria, tradotta in francese. 17.5.98 - Tre uomini del GU
partecipano ad un incontro di riflessione sul tema “Gli uomini dopo il
femminismo”, organizzato dalla cdb di Torino e dalla Fraternità Emmaus di
Albugnano. Introduce Daniele Barbieri, giornalista e collaboratore di
Alfazeta. Settembre 98 - Il Gu partecipa, con cartelloni e
materiali informativi, alla Festa Giovani di Pinerolo. Il successo non è
travolgente... 9.10.98 - Incontriamo le mamme del gruppo-merenda
(catechesi a bambini e bambine della cdb) che propongono al GU di coinvolgersi
nella loro attività: la maggior parte sono bambini e non hanno figure maschili
di riferimento, per l’assenza dei padri. Le donne vorrebbero offrire loro
modelli maschili di collaborazione e di relazione positiva con le
donne. Il GU
accoglie la proposta e alcuni uomini parteciperanno, a rotazione, al
gruppo-merenda per tutto l’anno. 7.11.98 - Due del GU vanno a Modena per
partecipare al convegno sulla prostituzione “Donne ch’avete intelletto d’amore”.
18.11.98 - Per la sua tesi di laurea sulle “nuove identità maschili” un
ragazzo di Torino comincia a frequentare il GU, che gli offre tutta la
collaborazione possibile. 6-8.12.98 - A Vico Equense (NA) si tiene il 13°
seminario nazionale delle Comunità di Base (CdB) sul tema “Alle radici del
potere: percorsi di donne e di uomini nelle comunità”. Tre di noi svolgono una
parte dell’introduzione, descrivendo le motivazioni, le parole-chiave, le
esperienze personali e i cambiamenti sollecitati, nella propria vita individuale
e sociale, dalla riflessione collettiva nel GU. Curiamo anche una “preghiera
degli uomini” durante l’Eucaristia, che susciterà reazioni di dissenso da parte
di alcuni uomini. Il dibattito prosegue a distanza per via epistolare.
Gennaio 99 - Riprendiamo la riflessione del gruppo sulla nostra
sessualità.
In questo periodo il GU conta fino a 27 uomini variamente assidui; 61 sono gli
uomini che hanno finora partecipato almeno ad un incontro del GU.
Febbraio-marzo 99 - Partecipiamo a Boves (CN) e a Candiolo (TO) a
dibattiti pubblici sulla prostituzione e interveniamo parlando anche del GU e
degli uomini che sono in cammino. La tiratura di Uomini in Cammino sale a 470 copie. Aprile-maggio
99 - Manifestiamo pubblicamente “il nostro NO incondizionato a ogni guerra,
quella di Milosevic contro gli e le albanesi del Kosovo e quella della NATO
contro Milosevic e la popolazione della Serbia”. La nostra riflessione si
incentra in particolare sul fatto che “la guerra é un modo maschile di
affrontare i conflitti”. Ogni
sabato pomeriggio partecipiamo alla manifestazione silenziosa delle ‘Donne in
nero’, portando una fascia nera al braccio e cartelli che documentano le nostre
riflessioni. 15-16.5.99 - Incontro nazionale di uomini a Pinerolo: 12 del
GU e 7 provenienti da diverse città d’Italia. Conoscenza reciproca e scambio di
idee e proposte per continuare: questi i due filoni principali dell’incontro,
che prosegue per via epistolare. Quando e dove non sappiamo ancora, ma ci
ritroveremo in un prossimo incontro “allargato”, con la partecipazione di altri
uomini che riceveranno, in qualsiasi forma, questo invito. 3.6.99 -
Concludiamo una vivace discussione sulla vita interna del GU: organizzazione,
contenuti, prese pubbliche di posizione, Uomini in Cammino... Schiettezza
e amicizia aiutano i chiarimenti e il confronto tra punti di vista diversi.
Decidiamo di continuare con le modalità attuali. Agosto 99 - Uomini in
Cammino esce con la traduzione in italiano del Bollettino n° 1 della Rete
Europea “Men Profeminist”. Settembre 99 - E' un periodo ricco di contatti
e di inviti, grazie ad alcuni articoli su Il Manifesto e La Stampa
e a due interviste telefoniche ad una radio e a una rivista. Ogni volta arrivano
telefonate, lettere, e.mail da uomini interessati o semplicemente curiosi. E' un
fatto che ci aiuta a riflettere sull'importanza di "resistere e seminare".
21.10.99 - Nel GU cominciamo a parlare e raccontarci della nostra
sessualità adulta, cominciando dalle "maschere" che i maschi indossano
praticamente in ogni situazione, non solo nell'approccio amoroso.
23.10.99 - Partecipiamo in 2 ad un convegno a Torino sulla violenza
contro le donne, organizzato dall'UDI. Sono presenti 11 uomini.
9.11.99 - Primo seminario alla Bottega del Possibile di Torre
Pellice sul tema "Il lavoro di cura: lavoro da donne?". Il progetto
prevede di farne il primo momento di un percorso che cercheremo di sviluppare
nei prossimi anni. Partecipano 4 uomini. 27.11.99 - In 4 andiamo ad Aosta
per incontrare le donne della Consulta Regionale Femminile, che vogliono
conoscere la nostra esperienza e che, per l'occasione, ci organizzano un
incontro con uomini della Vallée: saranno 8. 20.12.99 - Torniamo ad
Aosta, in 3, per un dibattito pubblico sul tema "La rivoluzione di
genere", organizzato da Gianni Bertone, con la partecipazione di Lidia
Menapace. 24.1.00 - Vengono a trovarci 4 dei 5 uomini che hanno dato vita
da un anno e mezzo ad un GU a Torino. La loro è un'esperienza originale, nata
nell'ambito dei campi "omo" che si svolgono ogni anno ad Agape: per ora non
intendono accogliere altri uomini nel gruppo. E' un momento di conoscenza, ma
anche di progettazione dei prossimi incontri nazionali. 18.2.00 - Riceviamo l'invito a
partecipare ad un seminario/laboratorio, presso il Ministero per le Pari
Opportunità, "che affronti le tematiche relative ai mutamenti delle relazioni
tra generi e generazioni". L'invito e i "nomi" sono allettanti, ma nessuno
di noi ha la possibilità di coinvolgersi. 19.3.00 - Da Marco Deriu di
Parma riceviamo la proposta di partecipare alla redazione di un "libro
collettivo che racconti gli uomini dopo il femminismo". L'editore Rosemberg
& Sellier è disponibile… così con Marco, Stefano Ciccone e Claudio Vedovati
di Roma e Sandro Bellassai di Bologna decidiamo di "aprire il cantiere".
Marzo - aprile 2000 - Il GU è impegnato su due fronti: la preparazione
del 2° incontro nazionale uomini e un dibattito vivace e coinvolgente su alcune
difficoltà di relazione all'interno del gruppo. E', questo, un argomento che si
presenta periodicamente: cerchiamo di aiutarci all'ascolto reciproco e al
confronto rispettoso e accogliente tra posizioni anche molto differenti. Non
sempre è facile, ma il desiderio di proseguire il cammino insieme è più forte.
12.5.00 - Alcune associazioni femminili (e non solo) di Torino stanno
elaborando un progetto "Dafne" (che la Comunità Europea potrebbe finanziare) per
la prevenzione della violenza contro le donne e ci propongono di
collaborare. Il progetto non verrà accolto
dalla CE, ma l'idea è feconda e comincia a mettere radici. 20.5.00
- Franco Calvetti, del nostro GU, ci chiede di collaborare alla presentazione
pubblica di una sua raccolta di poesie, facendo i lettori. Si rivela
un'iniziativa emozionante. 27.5.00 - Incontro a Bologna, presso il Centro
Documentazione Donne, organizzato dalle Donne in Nero: è presente un
neurobiologo che tiene corsi sulla pace in una università australiana. Il
confronto è a largo raggio e molto coinvolgente. Ancora una volta sono le donne
a prendere l'iniziativa. Intanto proseguiamo, negli incontri quindicinali del
GU, a raccontarci esperienze e riflessioni circa la nostra sessualità adulta.
Questo lavoro collettivo di autocoscienza è il vero collante del gruppo. Le
iniziative "esterne" (incontri, convegni, articoli…) a volte sembrano
disturbare, anche se (non tutti) condividiamo la convinzione che sia importante
ed utile anche la dimensione pubblica del nostro cammino. Resta non sempre
facile mediare, specialmente quando molti inviti ci arrivano nello stesso
periodo. 29.9 - 1.10.00 - Secondo incontro nazionale uomini al Castagneto
(Villar Pellice - To). Partecipano 30 uomini provenienti dalle regioni del
centro-nord. Il tema scelto è "Identità e differenza, tra tradizione e
sperimentazione": si rivela travolgente la voglia di parlare. Su Uomini
in Cammino di dicembre sono pubblicate le sintesi delle riflessioni
sviluppate nei 4 piccoli gruppi. Il tema
del "desiderio" e dello "sguardo" maschili sarà centrale nei mesi
sucessivi, in cui continueremo a raccontarci i nostri vissuti d'amore e di
sesso. 9.11.00 - Secondo seminario presso la Bottega del Possibile (Torre
Pellice) su "La competenza della cura. Uomini e donne nella trasformazione
delle relazioni". Partecipano 6 uomini. 8.2.01 - Vengono a trovarci 6
uomini del gruppo Il cerchio degli uomini di Torino, nato circa 2 anni
fa. Ci raccontiamo percorsi anche molto diversi e ci lasciamo con la promessa di
reincontrarci. 16-18.3.01 - Week end - uomini ad Agape (Prali - To),
organizzato dal GU di Torino/Agape, sull"emotività e consapevolezza della
nostra mascolinità". Attraverso giochi, laboratori, piccoli gruppi… 34
uomini fanno un'intensa esperienza di emozioni, di creatività e di emozioni. Tra
le proposte finali è molto condivisa quella di rendere annuale l'appuntamento ad
Agape, magari trasformandolo in un "campo" di 5 giorni. ( a cura di Uomini in
Cammino. Per informazioni, E-mail carlaebeppe@libero.it
)
Attenzione è in circolazione una nuova versione del “Padre Nostro” più adatto ai tempi. Esigete l’originale.
Capitale nostro
Che sei qui in
terra
Sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la
tua volontà
così in borsa come al mercato
dacci oggi il nostro profitto
quotidiano
rimetti a noi i nostri interessi
come noi li esigiamo dai
nostri debitori
non ci indurre in recessione
ma liberaci dai poveri
e avanti così
(Daniele)
PINDORAMA
ORGANIZZA... VIAGGIO IN PERU' : 2/22 settembre - 1/21 ottobre - 1/21 novembre
PROGRAMMA DI
MASSIMA
1° GIORNO:
ITALIA/LIMA
Partenza da Milano ed arrivo a Lima
in serata. Incontro con i referenti di Artesania Intercomunal del Perù,
referente del viaggio, Ass. che esporta in Italia prodotti del commercio
equo.
2° e 3° GIORNO: LIMA-VILLA EL
SALVADOR
Visita di Lima: la Plaza de Armas,
la cattedrale, i musei. Escursione a Villa El Salvador, alla periferia di Lima:
prototipo di autogestione da parte degli abitanti, costruita in una zona
desertica nel 1971, è stata nominata città messaggera di pace dall’Onu. Visita
alle rovine di Pachacamac, l’insediamento precolombiano più importante della
costa
4° e 5° GIORNO:
LIMA/CUZCO
In volo si raggiunge la bellissima
città di Cuzco: situata a 3.400 m. fu la culla dell’impero inca e per questo
chiamata “ombelico del mondo”. Visita della città e delle sue imponenti
rovine.
6° - 7° GIORNO: MACCHU
PICCHU
Con il trenino delle Ande (4 ore)
si raggiunge il Macchu Picchu, la “montagna vecchia”, costruita come fortezza e
centro cerimoniale dell’impero del sole, circondata da una cornice di cime andine alte fino a 6.000
m. Si dorme ad Aguas Calientes e l’indomani all’alba si torna a visitare
l’imponente gruppo archeologico. Ritorno quindi a Cuzco.
8° - 9° - 10°
GIORNO:
VALLE
DELL’URUBAMBA
Giornate nella stupenda valle
considerata sacra dagli Inca. Visita a Pisac, villaggio noto per la pesca, il
mercato e le rovine dei dintorni. Incontri con la realtà degli artigiani che
esportano con i canali del commercio equo. Visita delle rovine del villaggio
fortezza di Ollantaytambo.
11° GIORNO:
CUZCO-PUNO
In treno (10 ore) si raggiunge
Puno, sulle rive del magico Lago Titicaca, a più di 4.000 m. di quota, fra
spettacolari panorami.
12°-13°-14° GIORNO: LAGO
TITICACA
Visita a comunità indigene e
incontro con i produttori artigianali della zona di A.I.P.. Escursione alle
Isole Taquile e Amantanì.
dal 15° al 17°
GIORNO:
AREQUIPA-CANYON DEL
COLCA
In aereo si raggiunge Arequipa, la
“città bianca”, ai piedi del vulcano Misti. Visita della bella città e del
monastero di Santa Catalina. Escursione allo stupendo Canyon del Colca, una fra
le gole più profonde al mondo, scavato dalle acque argentee del fiume omonimo.
E’ possibile osservare il volo dei condor. Ritorno ad Arequipa. Nella serata del
terzo giorno partenza in pulman per Nazca.
19°-20° GIORNO: NAZCA/ISOLE
BALLESTAS/RISERVA DI PARACAS
Arrivo all’alba a Nazca. Possibile
escursione facoltativa in aereo per sorvolare le misteriose linee di Nazca. In
serata si raggiungerà quindi Pisco. Visita alla riserva nazionale di Paracas,
dove vivono molti mammiferi marini e uccelli esotici. Gran parte della riserva
si trova nelle isole Ballestas, dove si possono osservare leoni di mare, foche,
pinguini e tartarughe. Ritorno quindi a Lima.
21° GIORNO:
LIMA/ITALIA
Partenza in serata e arrivo a in
Italia il giorno sucessivo.
QUOTE DI
PARTECIPAZIONE
(minimo 10
partecipanti)
L. 4.450.000 (viaggi agosto) L. 4.200.000 (viaggi luglio e
settembre) L.
4.100.000 (viaggi ottobre e novembre)
La quota comprende: - biglietto aereo in classe
economica con volo di linea; - pernottamento in alberghi
turistici con
colazione; -
voli aerei Lima/Cuzco e Juliaca/Arequipa; - trasporti interni con treni,
pulmino e bus di linea da Arequipa a Nazca; - accompagnamento di un referente
peruviano; - quota di
40 dollari a persona a favore di A.I.P.; - polizza di assicurazione
“bagaglio e assistenza medico-legale” della Cea Assistance Gruppo
Ras; - polizza
“garanzia infortuni di viaggio” della Cea Assistance Gruppo Ras; - tasse aeroportuali in partenza
dall’Italia; -
incontro di conoscenza e materiale di documentazione sul
paese.
INFORMAZIONI
UTILI
DOCUMENTI: non sono necessari visti particolari. Passaporto in corso di validità. VACCINAZIONI: non è obbligatoria nessuna vaccinazione. L’elevata altitudine di alcune zone consiglia prudenza a chi soffre a livello cardiocircolatorio e di ipertensione. Si consiglia in ogni caso un consulto con l’ASL della propria città. BAGAGLIO: si consiglia un bagaglio pratico, capi pesanti per i giorni di permanenza ad alta quota e scarpe comode. NOTE SUPPLEMENTARI: è previsto un incontro di conoscenza fra i partecipanti circa 20 gg. prima della partenza in cui verranno fornite altre informazioni sul viaggio. (Pindorama via Veniero 48 - 20148 - Milano - Tel 02/39218714 - fax 02/33001936 - www.pindorama.org - pindorama@iol.it )
«Progetto Sorriso» è l'iniziativa di cooperazione avviata un anno fa a San Bonifacio. Per INFORMAZIONI: progettosorriso@infinito.it . Per versare il proprio contributo ricordiamo che è possibile utilizzare il conto corrente postale di "Progetto Sorriso - El Salvador": ccp numero 21008305 - intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi. Indirizzo: località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) - Causale del versamento: "Progetto Sorriso". Progetto Sorriso invierà tempestivamente quanto raccolto al gruppo di appoggio "Italia-Cuscatlan" di Turbigo (Milano), incaricato per le operazioni bancarie.