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articoli e delle informazioni è tuttta ed esclusiva dei rispettivi autori. «il
GRILLO parlante» ospita volentieri ogni opinione e si assume la responsabilità
degli articoli «a cura della Redazione» e di quelli non
firmati.
La iena non
dorme con le pecore (Proverbio nazione: Burundi)
TRA QUALCHE GIORNO VI
INVIEREMO ALCUNE SCHEDE INFORMATIVE SULLE
TEMATICHE CHE VERRANNO AFFRONTATE A GENOVA DAI G8
domenica 1
luglio
RIGOBERTA MENCHU'
A SAN ZENO DI
COLOGNOLA AI COLLI
Rigoberta Menchù, premio Nobel per la Pace nel
1992, sarà a S.Zeno di Colognola ai Colli domenica 1
luglio.
Si fermerà nel piccolo centro dell'Est veronese
un paio d'ore e durante la S.Messa delle ore 10.00 terrà l'omelia.
Appuntamenti da non perdere
29 giugno 2001 - San
Bonifacio (VR) - Ecuador
VENERDI' 29 GIUGNO, alle ore 20,45 presso la Sala Civica
"Barbarani" (via Marconi) di San Bonifacio si terrà un incontro organizzato
dall'Associazione Missionaria di San Bonifacio. Tema: «Ecuador, due esperienze».
Recentemente l'Associazione ha iniziato a sostenere un nuovo progetto in Ecuador
per la costruzione di un asilo-nido. Il progetto è realizzato da don Pio
Baschirotto (che parlerà dei suoi progetti), salesiano, missionario da molti
anni nel Paese latinoamericano. Interverrà all'incontro anche mariella
Anselmi, dottoressa che attualmente vive e lavora in Italia e che ha lavorato
per molti anni in Ecuador. (Ass. Missionaria)
29 giugno 2001 - Verona -
Modalità di partecipazione al G8
Venerdì 29 giugno alle ore 21 presso il Circolo Pink in
via Scrimiari, 7 (Verona) - il Coordinamento "Cesar K." organizza un
INCONTRO con i gruppi, le associazioni e i cittadini per discutere sulle
modalità di partecipazione alle manifestazioni contro il G8 a Genova. Il
Coordinamento, che raccoglie diverse realtà (gruppi, associazioni, persone
singole) che intendono "dar voce a chi non ha voce", impegnandosi per la
realizzazione di una società aperta e arricchita dalle differenze, ritiene che
siano emersi diversi e numerosi tipi di modalità rispetto alla partecipazione
del movimento anti-globalizzazione al G8 di Genova. Per questo riteniamo che un
confronto delle diverse realtà interessate a queste tematiche e alla
partecipazione alle manifestazioni genovesi sarebbe interessante e proficuo.
Siete tutti invitati a partecipare. Per informazioni: Circolo Pink
045-8065911; Gianni 348-2634126. (Circolo Pink)
30 giugno 2001 - Milano -
Festa senegalese
SABATO 30 GIUGNO 2001 - DEPOSITO BULK via Niccolini 19
(Milano) TANBEER - GRANDE FESTA SENEGALESE organizzata dal C.R.I.C. Centro
Regionale d'Intervento per la Cooperazione; 17.30 Spettacolo di Clownerie per
bambini con merenda equa e solidale; 19.30 Aperitivo con musica diffusa e
"interazioni" teatrali a sorpresa; 21.30 Cena con piatti senegalesi ; 23.00
Concerto di DOUDOU N'DIAYE MBENGUE e il suo gruppo (spettacolo di canto,
percussioni e danza); dalle ORE 1.00 in poi AFRO SOUND SYSTEM
5 e 12 luglio 2001 - San Bonifacio (VR) -
Cinema in BIANCO & NERO
Continua la rassegna cinematografica in bianco e nero promossa
dal Circolo Culturale Cinematografico di San Bonifacio presso i seminterrati
delle Scuole Elementari di via Roma, con inizio alle ore 20.45. Questi i films
in programmazione: giovedì 5 luglio verrà proiettato «M, il mostro di
Dussendorf» di Fritz Lang; giovedì 12 luglio sarà invece la volta del capolavoro
di Sergei Ejzenstein «Aleksandr Nevskij».
7 luglio 2001 -
Legnago - Musica alla Festa dell'Unità
SABATO 7 LUGLIO a Cerea (VR) zona EXPO, all'interno della
Festa dell'Unità, grande giornata di musica, dibattiti.(mobilitazione,
preparazione-trasferta per il G8 di Genova) e mostre con l'Unione delle
Tribù. Si esibiranno: THE GANG,TUPAMAROS, MARMAJA, GROOVERS, LA ROSA TATUATA e
altri gruppi che fanno parte dell'unione.
La
manifestazione, completamente gratuita, è organizzata dall'ARCI di Legnago (Vr)
in occasione della trasferta a Genova (per inf. sul pullman del 21 luglio
arci-Legnago 044226053) per manifestare contro il G8 e inizierà nel primo
pomeriggio con una mostra fotografica che ripercorrerà la storia di ogni gruppo
che parteciperà alla giornata. A seguire i musicisti si confronteranno con il
pubblico sul tema della produzione musicale indipendente, e si scambieranno
idee, proposte, sulla manifestazione di Genova. Dal tardo pomeriggio si
alterneranno sul palco tutte le bands e la giornata verrà conclusa dal concerto
dei Gang. La terra è una sola e non è in vendita...tutti
a Genova per dire agli otto potenti del mondo che siamo 6 miliardi e vogliamo
decidere del nostro futuro! Maggiori informazioni si possono trovare sul sito
http://www.radunocerea.3000.it oppure
telefonando allo 348/6702023 o mandando una mail a roberto.carlini@katamail.com arci@sttspa.it L'INGRESSO
E' GRATUITO Ulteriori informazioni nei siti: www.the-gang.it ; www.tupamaros.it ; www.rockol.it INFOLINE 044226053 (COMITATO ARCI
LEGNAGO)
LETTURE ESTIVE
Informiamo di un'iniziativa avviata dalla Libreria La Torre di Abele in
queste settimane che consiste nel raccogliere consigli per letture estive da
clienti, scrittori, editori, librai, artisti e amici di tutta Italia. Ogni
segnalazione deve essere corredata da poche righe di commento. L'idea ha
riscosso un buon successo e le risposte ricevute molte. E' stata accumulata una
discreta quantità di materiale molto interessante, con consigli da parte delle
più disparate categorie, dal magistrato al pescatore, dallo scrittore per
ragazzi al barista, dall'editore all'ottico. Se siete interessati ad avere
ulteriori informazioni potete contattarci telefonicamente allo 011537777, o via
e-mail (torabel@inwind.it). Contiamo molto sulla riuscita di questa iniziativa,
e pertanto vi preghiamo di diffondere la notizia. (Gruppo Abele Ufficio Stampa
& Comunicazione - Via Giolitti 21 - C.A.P.10123 Torino
- Tel: 011/8142756, -770 Fax: 011/8142749
E-mail: abele.stampa@tiscalinet.it -
Internet: www.arpnet.it/abele - www.gruppoabele.it)
SITI DA
VISITARE
CARTA in
EDICOLA
Il numero 2 di «Carta settimanale» sarà
in edicola venerdì 29 giugno in tutta Italia: 96 pagine 5.000 lire. Questo
numero contiene un servizio sul confronto tra il governo e il Genoa social
forum, con un editoriale di Vittorio
Agnoletto, portavoce del Gsf. Inoltre: un réportage di Anna Pizzo dalla Diga, la periferia di cemento di
Genova, dove siamo andati per capire la città in cui si terrà il G8. Un
resoconto di Pierluigi Sullo dalla prima
assemblea nazionale di Attac, a Bologna. Ancora, si discute anche di come
"comunicare Genova", con articoli di Giulietto Chiesa,
Aris Papathéodorou, Ludovic Prieur, Marco Trotta. La copertina
di questo numero è dedicata a "The true colors of
Benetton", i veri colori della multinazionale italiana. Un dossier
fatto di réportages e analisi da Caserta, dall'Argentina, da Treviso. Il
réportage racconta una giornata di Ahmed,
piccolo coltivatore marocchino di canapa indiana.
Infine, trenta pagine di
appuntamenti e segnalazioni dai cantieri sociali, sedici pagine di notizie e
rubriche.(Redazione di Carta)
INFORMAZIONI, RIFLESSIONI &
OPINIONI
AZIONE DI GREENPEACE
ALLA NESTLE' : NO AGLI OGM NEL BIBERONRoma, 28 Giugno
2001 - Questa mattina alle ore 08.00, un gruppo di attivisti di Greenpeace e'
entrato in azione allo stabilimento della Nestle' in localita' Albairate, nella
provincia di Milano. L'iniziativa dimostrativa, che si e' svolta in modo
pacifico e non violento, ha voluto denunciare la commercializzazione di Alsoy,
un alimento per lattanti a base di soia transgenica, rivolto in
particolare all'alimentazione della primissima infanzia (bambini da 0 a 12
mesi): in etichetta compare, infatti, la dicitura "proteine isolate di soia
(geneticamente modificata)". Una dozzina di attivisti dell'associazione si sono
incatenati ai cancelli della ditta, impedendo l'accesso e l'uscita ai mezzi
utilizzati per la distribuzione dei prodotti della Nestle'. Sul luogo e' stato
aperto un grande striscione con scritto: "NESTLE': STOP AGLI OGM NEL BIBERON" e
sono stati posizionati due grandi biberon di circa un metro e mezzo di altezza
che riportavano le scritte: "Nestle'-Alsoy Geneticamente Modificato. Il blocco
si protrarra' sino a quando la Nestlè non dara' garanzie relative
all'immediato ritiro del prodotto dal mercato italiano. "Greenpeace
ritiene l'assunzione di organismi geneticamente modificati una grave minaccia
per la salute, ancor di piu' in una fase in cui l'organismo manifesta la massima
vulnerabilità, come accade nei lattanti" ha dichiarato Luca Colombo di
Greenpeace. Nello scorso febbraio la Nestle', in risposta ad un questionario
inviato da Greenpeace dichiarava, in una lettera all'associazione che
"Nestle' rispetta le opinioni dei consumatori ed ha pertanto deciso di non
utilizzare nei prodotti venduti in Italia materie prime ed additivi derivati da
modificazioni genetiche". "Il comportamento e' tanto più immorale quando si
pensa che la Nestle' ha ritirato i suoi prodotti Alsoy dai mercati di
Belgio e Lussemburgo e che l'Italia e' rimasta l'unica nazione europea dove
viene commercializzato il prodotto, in vendita anche in Thailandia e Hong Kong.
La Nestle' sembra quindi ritenere che gli ingredienti transgenici siano meno
pericolosi per i bambini asiatici ed italiani: un classico caso di doppio
standard che Greenpeace denuncia e chiede che venga eliminato" ha aggiunto
Luca Colombo. La Nestle' e' una multinazionale leader del mercato alimentare
internazionale ed e' gia' stata duramente accusata per le sue pratiche di
marketing aggressive e prive di scrupoli. Basti solo ricordare le critiche
raccolte oltre che dalle organizzazioni non governative, anche
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Unicef per quel che riguarda la
diffusione dei latti per la prima infanzia nei paesi in via di sviluppo. In
Italia gli OGM sono gia' vietati nei prodotti alimentari per la prima infanzia
dal DPR 128/99 che escludendo i latti sembrerebbe non comprendere tutti i
sostituti del latte materno compresi quelli a base di soia. "Chiediamo al
Governo di portare a compimento il quadro normativo sugli alimenti per
l'infanzia inserendo un analogo divieto anche per i latti per
neonati" ha concluso Luca Colombo. E' a disposizione sul sito
www.greenpeace.it il rapporto
"Nestle': Stop agli Ogm"
http://www.greenpeace.org
/archivio/soia/malsoy.htm (Greenpeace)
MOMENTI SOLENNI... E
ITALIANI NEL MONDO
Di momenti e ore solenni è piena la storia; momenti ed ore
solenni più o meno presunti, più o meno reali.La solennità delle ore e dei
momenti è spesso un dato soggettivo, più che oggettivo; riguarda più spesso chi
li vive ed avverte come tali, piuttosto che l'immanenza oggettiva delle
relazioni e delle concatenazioni sociali, politiche, economiche. A volte, è
vero, la solennità soggettiva, congiunta alla dimensione oggettiva del potere,
tende a trasformarsi in un dato inconfutabile e reale: talvolta con esiti
catastrofici.
Non è fortunatamente il caso relativo all'istituzione del
Ministero per gli italiani nel mondo, che può apparire, certo, solenne; ma è la
terza volta che ciò accade, quindi si tratta di una solennità quantomeno
parziale. E gli italiani nel mondo, circa quattro milioni con passaporto e altri
50 o 60 oriundi, non sono una categoria del pensiero, ma una multiforme realtà
che difficilmente può essere ricondotta ad unità, sia sul piano etnico che
culturale: si tratta, nel migliore dei casi, di esperienze multiculturali con un
denominatore comune - l'origine italiana - e un ventaglio molto ampio di innesti
diversi che vi si sono intrecciate, talvolta sovrapposte; sul piano etnico,
girando per il mondo, si coglie con facilità il fatto che gli oriundi sono
spesso il risultato di ascendenze multiple abbastanza diversificate: per farci
capire, la maggior parte degli oriundi annovera solo un ascendente - nonno o
bisnonno - italiano, mentre gli altri possono essere di volta in volta, di
origine anglosassone, germanica, celtica, slava, ispanica, basca, portoghese,
fino alla cinese, giapponese, meticcia, gaucha, indio guarani, nero africana,
araba o addirittura aborigena. Questi oriundi possono a buon titolo definirsi di
origine italiana, come di ogni altra etnia che ha contribuito a farli venire al
mondo. Questo dato, difficile da quantificare percentualmente, quando fosse
definitivamente compreso, ci sembrerebbe addirittura solenne.
Possiede
infatti la capacità di ampliare a dismisura la mente, ci svela un territorio
infinito di vissuti, di storie, di culture, di fatti, di problemi, di conflitti,
di relazioni, di dialoghi, di opportunità. Sul piano sociale e politico,
ricostruire i rivoli, i torrenti, i fiumi dell'emigrazione, significa ricordare
le migrazioni dei milioni di italiani che hanno vissuto a cavallo dell'ottocento
e del novecento, ed anche dopo la seconda guerra mondiale, condizioni di miseria
insostenibile, e non per le imperscrutabili leggi del caso; la loro diaspora
discende essenzialmente da quelle situazioni oppure, per il periodo tra fine
ottocento e gli anni '40 del '900, dalla repressione operata sui movimenti
di ispirazione anarchica, socialista e libertaria, o infine sulla scia delle
politiche da potenza coloniale dell'Italia dei governi della destra liberale e
successivamente fascista in Africa. Parlare degli italiani nel mondo oggi,
significa quindi innanzitutto non dimenticare tutto ciò, e significa aver
presente non solo quei pochi (percentualmente) che hanno avuto la stessa sorte e
che hanno vissuto, in molti Paesi, situazioni di repressione politica, di
esilio, o rivivono in questo momento, condizioni di subalternità, di marginalità
e povertà. Dentro il discorso degli italiani nel mondo a bel leggere, si può
ricostruire la storia degli ultimi due secoli, si può comprendere cosa significa
interculturalità, si può capire come affrontare le dinamiche della immigrazione
terzomondiale in Europa e in Italia, si può sperimentare cooperazione avanzata -
culturale ed economica - con i Paesi in via di sviluppo e con gli altri più
fortunati, in Europa, come nel Nord-America, come in Oceania; si può contribuire
alla internazionalizzazione delle nostre pmi; si può capire la cosiddetta
globalizzazione, e il perché molti, in tutto il mondo, vi si oppongono. Ciò che
non si può fare è immaginare nuove politiche di potenza, neoimperiali quanto
velleitarie, demagogiche quanto pericolose. Non crediamo che sia questa la
prospettiva del nuovo Governo. Però le parole, i linguaggi, sono importanti. Nel
riconoscere l'impegno e la coerenza con la quale il Ministro Tremaglia, insieme
ad altri, ha perseguito l'obiettivo del riconoscimento di questa realtà
rappresentata dagli italiani emigrati nel mondo, non possiamo esimerci dal
ricordare che il contesto in cui si deve e si può ragionare, non è così
schematico come qualcuno vuole dare a credere, e che i codici culturali con cui
si comunica non sono mai neutri e sottendono quasi sempre, o fanno intendere,
una precisa visione del mondo. (Rodolfo Ricci)
Campagna per la Liberazione dei
Prigionieri Politici del Movimento Sem Terra
"... la Costituzione, tra i propri fondamenti, include il rispetto per la
dignità umana. Anche la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma:
nessuno sarà arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato"
(Raul Juggman, Ministro per lo sviluppo agrario,
da una lettera aperta al
Movimento Sem Terra, Brasília, 25 Aprile 2000)
Cari Amici e Care Amiche, La
lotta per la riforma agraria ha già percorso un lungo cammino nel nostro paese.
Lo stato del Pará è però uno dei due più violenti dell'America Latina. Quì, il
pubblico ed il privato si mescolano beneficiando una piccola parte della
società. Così, alcuni momenti della nostra storia sono stati scritti con il
sangue di varii compagni e compagne che sono caduti nella lotta per la terra. I
detentori del potere, con la certezza della impunità garantita loro dalla
connivenza con le forze di polizia, con il potere giudiziario e con le autorità
governanti, unite in un tutt'uno, perseguitano, arrestano ed assassinano
centinaia di lavoratori rurali e di dirigenti sociali che ci appoggiano. Negli
ultimi ventun'anni (1980-2001), nel solo stato del Pará, sono stati così
assassinati, durante i conflitti per il possesso della terra, 714 lavoratori
rurali, senza che nessun mandante sia mai stato punito. Innumerevoli sono le
carcerazioni arbitrarie: solamente quest'anno 22 sono i militanti del MST del
Pará che sono stati arrestati, 16 durante l'ultimo sgombero pacifico della
fazenda Chão de Estrelas, del presidente del Congresso nazionale, Jader
Barbalho, presso Aurora del Pará (26 giugno 2001). Per meglio illustrare quanto
tragica e crescente sia la violenza nella regione, dobbiamo menzionare che nello
Stato del Pará sono stati assassinati più lavoratori rurali nei sei anni del
mandato del Presidente Fernando Henrique Cardoso (1995-2001) che nei primi
quindici anni di dittatura militare (1964-1979), ovvero negli anni che sono
tradizionalmente considerati di maggior repressione contro i movimenti popolari.
Stiamo sopravvivendo ad una silenziosa guerra. Il massacro di Eldorado dos
Carajás, avvenuto il 17 aprile 1996, ha lasciato un saldo di 19 morti e 69
feriti ed è stato ripudiato dalla società nazionale ed internazionale che
esigevano una punizione esemplare per tutti coloro che erano coinvolti nella
mattanza, ovvero il governatore dello stato, il suo segretario per la Pubblica
Sicurezza, il comandante della Polizia Militare ed, ovviamente, tutti i
poliziotti direttamente convolti nelle esecuzioni e nelle provocate lesioni ai
lavoratori. Purtroppo, però, l'industria dell'impunità è tornata a funzionare.
All'epoca il procuratore generale della giustizia dello stato, Manoel Santino do
Nascimento, dichiarò innocente il governatore Almir Gabriel. Ed oggi Manoel
Santino do Nascimento è segretario speciale del governo, nel secondo mandato di
Almir Gabriel. Lo stesso incaricato dell'inchiesta per la Polizia Militare, il
colonnello João Paulo Vieira, anche esimiò Almir Gabriel e tutta la sua cupola
di governo da ogni responsabilità per il massacro. Ed oggi, il colonnello João
Paulo Vieira è capo della Polizia Militare di Almir Gabriel, nel suo secondo
mandato. Nonostante si siano sottratte molte persone che avevano un
coinvolgimento importante nel massacro, grazie anche all'intensa pressione del
MST e della società, si è ottenuto che almeno i poliziotti direttamente
coinvolti nelle esecuzioni sommarie e nelle provocate lesioni fossero
processati. Nonostante gli immensi ostacoli volutamente posti nel processo per
favorire l'impunità dei colpevoli, l'attuazione degli avvocati della accusa,
insieme al Pubblico Ministero ed alla mobilitazione di centinaia di enti e
persone solidali del Brasile e di tutto il mondo, sono state fondamentali per
mantenere una certa vigilanza sul potere giudiziario ed i suoi tentacoli del
potere economico e politico nel Pará. Il primo maggio di quest'anno, Il MST
organizzava ed occupava, con centinaia di famiglie di lavoratori senza terra, la
fazenda Chão de Estrelas, presso Aurora do Pará, a circa 270 Km da Belém, la
capitale del Pará. Il magistrato di Aurora - Andréia Miralha, si pronunciava
però in favore della reintegrazione del possesso della terra a favore del
senatore Jader Barbalho. Si firmava allora un accordo con l'INCRA (Istituto
Nazionale per la Colonnizzazione e la Riforma Agraria) e la comissione per i
conflitti agrari del Pará, accordo che tra gli altri punti preveva la nostra
uscita dall'area e che l'INCRA e la commissione per i conflitti agrari si
sarebbero recate sul posto per realizzare una ispezione della documentazione
relativa alla fazenda Chão de Estrelas e avrebbero successivamente presentato ai
lavoratori rurali la situazione reale della stessa. Abbiamo compiuto con la
nostra parte, siamo usciti dall'area il 14 maggio ma il governo non ha fatto la
propria parte. E così abbiamo rioccupato la fazenda, il 14 giugno scorso.
Denunciammo che la documentazione delle terre presentata dal senatore era falsa
e che le terre erano state sottratte. Nel frattempo, la stampa nazionale e
locale, tutti i giorni, presentano nuovi fatti e nuove irregolarità che
coinvolgono il Sr Jader Barbalho.Nonostante ciò, la giustizia dello stato
continua a pronunciarsi per il reintegro del possesso della terra ed ha emesso
innumerevoli ordini di cattrura per i militanti del MST. Abbiamo abbandonato
pacificamente la fazenda nella giornata di oggi, 26 giugno, ma la polizia, in
modo arbitrario, ha arrestato 16 nostri compagni che stanno venendo processati
per manifestazione non autorizzata, per occupazione abusiva e porto illegale di
armi, tra gli altri reati contestati.Nuovamente ricorriamo alla solidarietà
delle persone e degli enti impegnati nella veritò e nella giustizia ad inviare
messaggi alle autorità sotto indicate, sollecitando l'immediata libertà dei
nostri prigionieri politici. Ringraziamo anticipatamente tutti e tutte e
riaffermiamo la nostra disposizione a lottare per una società giusta ed
egualitaria in un Brasile senza il latifondo!
Indirizzario Utile
Fernando Henrique Cardoso - Presidente della Repubblica - Posta elettronica:
pr@planalto.gov.br governo@brasil.gov.br
Dr. José Gregori - Ministro della Giustizia - Posta elettronica: samico@mj.gov.br
Dra. Climenie Bernadette de Araújo Pontes - Presidentessa del Tribunale della
Giustizia dello Stato del Pará. Posta elettronica: des.climenie.pontes@tj.pa.gov.br
Dr. Almir Gabriel Governo dello stato del Pará - Posta
elettronica: cerimonial@prodepa.com.br imprensa@prodepa.gov.br seegov@prodepa.gov.br
Dr. Geraldo Mendonça Rocha - Procuratore Generale della Giustizia dello
stato del Pará - Posta elettronica: pgj@mp.pa.gov.br
Diffuso da: Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra - Pará -
Amazônia - Brasil (Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra - Pará -
Amazzonia - Brasile) mstpa@interconect.com.br
- http://www.mstpa.org.br