il GRILLO parlante
per un'informazione equa e solidale nell'Est veronese
 
supplemento a "la Voce Civica", Aut.Trib.VR n.1215 del 27 maggio 1996 - Direttore Responsabile: Amedeo Tosi

La pazienza è un amuleto per la vita (proverbio Pouhlo)   

 
Appuntamenti da non perdere
 
 
 

23/2/01 Vicenza - IL RUOLO DELL'ECONOMIA

L'Associazione "Libera Veneto", l'Assessorato all'Istruzione della Provincia di Vicenza, l'Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Vicenza e la Società Generale di Mutuo Soccorso (sgms@sgms.it) organizzano, all'interno del palinsesto di incontri dal titolo: "Costruire la legalità nel terzo millennio", un incontro sul tema: "Il ruolo dell'economia", con Sergio Cofferati (CGIL), Marina Salomon, Massimo Carraro, Renzo Rosso e Valentino Ziche. L'appuntamento si terrà venerdì 23 febbraio 2001, ore 20,30 presso l'Auditorium I.T.G. "Canova", Viale Astichello 195 - Vicenza (ingresso gratuito). I prossimi incontri del palinsesto saranno comunicati nei successivi numeri de "il GRILLO parlante".
 
 
26/2/01 Vicenza - Cooperazione tra i popoli
 
In questi giorni è in Italia John Kamonga, coordinatore dei progetti CEFA in Tanzania. CEFA ong di volontariato internazionale e cooperazione allo sviluppo UNICOMONDO coop. per un commercio equo e solidale promuovono: "PRESENTE E FUTURO DI UNA COOPERAZIONE TRA I POPOLI:
UNA VOCE DALLA TANZANIA". L'incontro di terrà LUNEDI 26 FEBBRAIO, ore 20.30 presso TEATRO DEI CARMINI (CORSO FOGAZZARO 254 - VICENZA).
 
 
27/2/01 Sommacampagna - Carnevale a teatro
 
E' Carnevale e vi segnaliamo che presso il Cinema Teatro VIRTUS di Sommacampagna, l'Associazione Culturale MAMA DANZA TEATRO (VR) in collaborazione con il Gruppo Teatrale L'INCONTRO presentano: "ARLECCHINO SERVITOR DE DO MINISTRI" di David Conati con: Massimo Totola, Maria Giuliana Gardoni musiche composte e ed eseguite da: David Conati. Lo spettacolo andrà in scena martedì 27 febbraio 2001, ore 21.00 (ingresso a pagamento). Per informazioni: 0348 2845100 (Elisabetta).
 
 
27/2/01 Padova - Lavorare nel NonProfit
 
Università degli Studi di Padova (Facoltà di Economia) di Padova organizza per Martedì 27 febbraio 2001, ore 11. 30, presso l'Aula 5 della sede di via Venezia 13, Padova, un incontro sul tema "LAVORARE NEL NONPROFIT, SCELTA O RIPIEGO?". Verranno presentati i risultati di un'indagine sul campo. Relatore : Prof. CARLO BORZAGA (Professore di Politica Economica, Università degli Studi di Trento - Presidente dell'Istituto Studi Sviluppo Aziende Nonprofit (ISSAN)). Commentano: Prof. GIOVANNI COSTA(Professore di Organizzazione Aziendale Università di Padova, Facoltà di Economia); Dott. ERNESTO BURATTIN (Vice-Direttore Opera Immacolata Concezione, Padova - Consigliere Federale Dirigenti Aziende Commercio e Terziario). Introduce: Prof. BENEDETTO GUI (Titolare del corso "Economia Politica: settore nonprofit" Università di Padova, Facoltà di Economia).
 
 
18/3/01 San Martino Buon Albergo (VR) - Incontro del Gruppo per il Pluralismo e il Dialogo
 
"La convivenza è possibile. faticosa e difficile, ma utile e intelligente. Voci autorevoli e voci di piazza vogliono convincerci del contrario. Quelle voci gridano ogni giorno che la convivenza è irrealizzabile, la rendono ogni giorno più precaria e rischiosa. E, invece, la convivenza è possibile. Perchè l'incontro e il confronto, la frequentazione e la consuetudine producono curiosità e conoscenza, riducono gli stereotipi e i pregiudizi, incentivando la reciprocità e lo scambio; cambiano le persone e la loro mentalità: quella di chi accoglie e quella di chi è accolto". (inizio dell'Appello "Sì alla convivenza tra culture diverse" firmato da intellettuali e rappresentanti delle fedi religiose presenti nel nostro Paese). Di questa questione si parterà domenica 18 marzo 2001, ore 16, a San Martino Buon Albergo (presso il teatro Peroni - vicino alla chiesa parrocchiale) nel corso dell'incontro promosso dal Gruppo per il Pluralismo e il Dialogo sul tema: "Superare le paure... Convivere è possibile". Interverrà Paolo Ricca, docente presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma.
 
 

MASSMEDIA e TAM TAM vari
 
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La rivista Latino America, diretta da Gianni Minà (cft. Appuntamenti n.16) è disponibile, a Verona, presso la Libreria Rinascita - Corso Porta Borsari, 32 - 37121 VERONA - Tel. 045594611 - Fax 0458010531
 

A Verona la fiera della cultura dell'estrema destra

Dopo il caso Marsiglia e le successive polemiche suscitate dalla trasmissione Sciuscià e lo scandalo dei cori razzisti allo stadio, in molti si sono preoccupati per l'immagine di Verona, a cominciare dalla sindaca Michela Sironi. In un dossier pubblicato dal Coordinamento Laico Antirazzista "Cesar K" di Verona, intitolato "Allarme son fascisti", venivano esaminati i rapporti tra alcuni settori dell'amministrazione locale e le varie organizzazioni della destra radicale. Abbiamo anche denunciato pubblicamente il coinvolgimento degli Assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Verona e dell'Assessorato alle Politiche giovanili del Comune nel promuovere e finanziare una serie di concerti presso il Teatro-tenda Estravagario con gruppi musicali legati all’estrema destra, l’ultimo dei quali il16 dicembre scorso si è risolto in un vero e proprio raduno neonazista di livello europeo. L'amministrazione locale sembra infatti impegnata in un progetto di promozione e diffusione di una cultura di ispirazione neofascista e neonazista, apertamente antidemocratica e intollerante, violentemente razzista e xenofoba, e proprio in questi giorni l'assessore alla Cultura Luca Bajona si è messo ancora una volta in evidenza come uno dei principali animatori di tale progetto. L'Assessorato alla Cultura del Comune di Verona ha promosso dal 22 al 25 febbraio, presso il teatro Camploy,  una mostra-mercato del libro, con annesso convegno, dal titolo "Alla scoperta della cultura non conforme". Con modalità già collaudate in altre occasioni (ricordiamo che il raduno neonazista del 16 dicembre era stato presentato come "un'occasione di sano divertimento per i giovani"), anche in questo caso i reali contenuti dell'iniziativa sono celati dietro un titolo generico e ambiguo. L’organizzatore dell’iniziativa, a cui il Comune ha versato diverse decine di milioni, è però l’associazione Sinergie Europee e questo aiuta a capire come mai la mostra del Camploy sia in realtà una vera e propria fiera dell'estrema destra. Il progetto di ricostruzione europea promosso da Sinergie Europee, che si fonderebbe sul coordinamento delle forze antiamericane e antimondialiste, al di là degli schematismi ideologici, è connotato in senso fortemente  neonazista e antisemita. Risultano vicini a Sinergie Europee vari soggetti appartenenti alla destra radicale. Tra gli altri, Gabriele Adinolfi, fondatore di Terza Posizione insieme a Roberto Fiore; Mario Gozzoli, animatore di "Uomo libero", nota rivista razzista (presente alla mostra); Roberto Bussinello e Paolo Karatossidis di Forza Nuova, rispettivamente di Verona e Padova; Piero Puschiavo del Fronte Veneto Skinheads. Aderisce al progetto Sinergie Europee anche la rivista "Orion", pure presente alla mostra diretta da Maurizio Murelli, già condannato per la morte dell'agente di polizia Antonio Marino nel 1973. Tra le 26 case editrici presenti alla mostra, tutte schierate nel proporre autori che negano l’esistenza dei campi di sterminio, esaltano fascismo, Repubblica Sociale e le eroiche SS naziste, segnaliamo: Akropolis  e All'insegna del veltro (Nuova Destra radicale),  AR (di Franco Freda; opere di Evola, Hitler, Goebbels; negazionismo), Effedieffe e Editoriale Pantheon (oltranzismo cattolico, estrema destra), Editrice Civiltà (ultrà cattolica, diretta da don Luigi Villa, accreditato perfino nel famigerato sito www.holywar.org), Fondazione Julius Evola, Il Cerchio (tradizionalismo, neonazismo, pubblica i testi del fondatore della famigerata Guardia di Ferro romena, Corneliu Z. Codreanu), Cinabro (fascista, negazionista, tradizionalista cattolica in odore di lefebvrismo). Il Comune di Verona fornisce così a queste case editrici e alle “idee” che professano una ribalta insperata facendole uscire di fatto dalla semiclandestinità in cui abitualmente si trovano ad operare.  Altre sei case editrici appartenenti invece ad un’area di sinistra sono state inserite arbitrariamente dagli organizzatori senza che siano mai state contattate, nel tentativo di dare all’operazione un’immagine di pluralismo culturale in realtà del tutto inesistente. Risultato dell’operazione è che il Comune di Verona attraverso l’assessorato alla Cultura e la Regione Veneto promuovono un’altra gravissima iniziativa di propaganda di posizioni razziste, antisemite e neonaziste. Il nostro Comune stabilisce così un altro triste primato: gli organizzatori possono vantare la mostra del Camploy come un evento eccezionale, ”la prima volta in Italia”. Crediamo che a questo punto nessuno possa più fingere di non sapere e non vedere. Non si può più tollerare che gli amministratori veronesi si rendano responsabili di simili iniziative usando la copertura di istituzioni che dovrebbero rappresentare i valori democratici sanciti dalla Costituzione. La favola della Verona innocente a cui la stampa avrebbe ingiustamente affibbiato l’etichetta dell’intolleranza e del razzismo, non regge più. Innocenti non sono certo i suoi amministratori che finanziano e diffondono le idee aberranti del nazismo e dell’antisemitismo. Il Coordinamento “Cesar K.” vuole denunciare quest’ultima offesa (questa sì non Sciuscià) alla Verona democratica e organizza un presidio di protesta davanti all’entrata del Teatro Camploy, giovedì 22 alle ore 18 in occasione dell’inaugurazione della mostra e sabato 24 alle ore 16 in occasione del convegno a cui parteciperà anche il vicesindaco Bajona. Giovedì 22 alle ore 21, presso la Palazzina servizi dello stadio, si terrà invece un’assemblea per illustrare le “meraviglie” della cultura non conforme. Invitiamo tutti a partecipare alle nostre iniziative per dare una forte risposta democratica. (fonte: "Cesar K.")


 
INFORMAZIONI, RIFLESSIONI & OPINIONI
 
 Appello: "Diamo asilo"

Quello che pubblichiamo è l'appello promosso dal Consorzio italiano di solidarietà (Ics) e da altre associazioni per promuovere l'approvazione della legge sull'asilo, che da anni langue in parlamento. Perciò, come estremo tentativo, le associazioni di volontariato chiedono a tutti i cittadini di rivolgersi ai presidenti delle camere indirizzando loro la lettera che segue.


«L' Italia è l'unico paese dell'Unione Europea a non avere una legge sul diritto d'asilo. Tuttavia anche l'Italia è divenuta negli ultimi anni, una terra d'asilo. La mancanza di una sta provocando da anni serissimi problemi di accoglienza, nonché incertezza di diritto per i richiedenti asilo e i rifugiati, per gli operatori della Pubblica Sicurezza, per le Amministrazioni pubbliche coinvolte, per il volontario. L'attuale disegno di legge è in discussione dal 1997. Durante il dibattito parlamentare al Senato, e successivamente alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, sono stati introdotti importanti miglioramenti al testo.
Il testo attuale, che recepisce le più recenti disposizioni europee in materia, è un testo giudicato positivo ed equilibrato dall'Acnur. (Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati), nonché da tutte le organizzazioni italiane che lavorano nel campo della tutela dei rifugiati. Il Governo italiano, a più riprese si è impegnato a fa sì che la legge sull'asilo, per la sua urgenza, per la sua rilevanza sotto il profilo delle norme di diritto interno, e per le sue ricadute internazionali, sia sicuramente ricompresa tra i provvedimenti da emanare prima della conclusione della attuale Legislatura. Pertanto, i sottoscritti firmatari, rappresentanti di associazioni, esponenti del mondo della cultura, del sindacato, della società civile, singoli cittadini, fanno appello urgente a tutti i Deputati e ai Senatori di voler contribuire ad una rapida conclusione dell'iter parlamentare del progetto di legge già in calendario per la votazione.
Da inviare per fax a: Presidente della Camera dei deputati, On. Luciano Violante 06.67603522. Presidente del Senato, Sen. Nicola Mancino 06.67062022

Appello alla società senza politica

E' tempo di elezioni. Come sempre, in tali frangenti (ma solo in questi), l'associazionismo, il volontariato e le problematiche sociali divengono oggetto di attenzioni politiche. E anche di corteggiamenti e di strumentalizzazioni, non sempre rifiutati: si veda, ad esempio, un recente convegno dal titolo "Più spazio al non profit in Italia".
Il cosiddetto Terzo settore o, meglio, le realtà di disagio, esclusione e povertà cui esso rimanda, non hanno bisogno tanto di "più spazio", quanto di maggiore giustizia sociale, vale a dire riconoscimento, dignità e peso nel determinare le politiche e le scelte in materia sociale. Il che presuppone anche, da parte del Terzo settore (che pure è attraversato da differenze, anche profonde, proprio su questi temi, sulla propria identità, funzione e autonomia, sul rapporto con la politica), di una nuova e diversa consapevolezza di sé. Diversamente, si vuole e si vorrebbe sempre più trasformarlo in un sostituto dello stato sociale, in un gestore a basso costo di servizi, usarlo come alibi nello smantellamento di diritti fondamentali della persona. Oppure e appunto si tenta di "colonizzarlo". Al contempo amputandolo della coscienza critica e politica, della necessità di tenere rigorosamente assieme solidarietà e giustizia, cultura e politica, valori e pratica sociale.
Anche per queste dinamiche, per questo progressivo scollamento tra società civile e rappresentanza politica, non è allora un caso che in Italia esista un "partito virtuale" assai forte. Un "partito" a due cifre percentuali che, pur avendo molte ragioni, non conta nulla: è il partito dellastensione, del non voto e del voto di protesta che cresce, elezione dopo elezione.
Si tratta di milioni di uomini e donne accomunati dal fatto di essere progressivamente delusi, amareggiati ed emarginati da una politica vuota e da un sistema politico assai spesso autoconservativo e autoreferenziale.
I primi passi della campagna elettorale che si sta precocemente aprendo sembrano confermare la sterilità e demagogia di programmi politici privi di credibilità, poiché troppo simili, cloni di un pericoloso "Pensiero unico" che da tempo ha soppiantato il confronto plurale e la libera competizione tra idee e valori, riferimenti e interessi, progetti e proposte.
L'interscambiabilità dei programmi elettorali introduce un virus pericoloso per la democrazia; il massiccio fenomeno della cosiddetta "transumanza" degli eletti tra i Poli, tra Gruppi parlamentari o partiti alternativi solo in apparenza, rischia di rendere quella stessa democrazia una finzione e limpegno politico un redditizio investimento economico. Del resto, una politica ridotta a fatto tecnico e succube dei sondaggi (che, a loro volta, riducono i cittadini a "macchine" di un consenso binario e superficiale), che non promuove ed anzi rifiuta la partecipazione, che rifugge la passione civile e la battaglia delle idee in nome di un freddo pragmatismo, che rinuncia alla progettualità limitandosi alla gestione, è una politica vecchia e cinica. Una politica che persegue un governo della società e dello stato come puro esercizio di potere, come conservazione dei privilegi delle fasce sociali più forti, a fronte di cui stanno invece gli interessi, i diritti e i bisogni di milioni di cittadini che non trovano oggi sufficiente tutela e rappresentazione.
Cittadini che subiscono infatti sulla propria pelle l'assenza o il deficit di politiche eque e attente ai valori della giustizia sociale e delle libertà. Allo stesso tempo, sono orfani di una politica capace di rappresentare per davvero i loro legittimi e disattesi interessi, valorizzandone la partecipazione e il protagonismo sociale.
Eppure, esiste una società civile che quotidianamente opera in vario modo sul territorio producendo identità e legame sociale, vale a dire ricerca di senso, reti di comunicazione, percorsi solidali. Anch'essa ha molte ragioni e buone pratiche, ma non conta nulla. Non ha potere e viene sovente usata e strumentalizzata per sopperire a basso costo alle politiche sociali disattese, a quei servizi socio-sanitari e a quei diritti di cittadinanza che vengono sempre più negati a intere fasce di popolazione, si tratti di anziani o di giovani, di poveri o di immigrati, di lavoratori precari o di famiglie monoreddito, di malati o di sofferenti.
E' una società civile che deve contarsi per poter contare. Deve discutere per poter proporre.
Per discutere dei problemi sociali più drammatici, per confrontarci sui temi dell'ambiente, del lavoro, delle povertà, della sanità e della giustizia.Per contarci, per costruire collegamento e identità, per uscire dalla passività, dalla rassegnazione o dalla logica della "delega", vogliamo incontrarci in un appuntamento a carattere nazionale il giorno sabato 24 febbraio dalle ore 17 a Torino presso l'Unione Culturale, via Battisti 4.
Aderiscono e intervengono, tra gli altri: Vittorio Agnoletto (Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids), Aldo Bonomi (Aaster), don Luigi Ciotti (Gruppo Abele e Libera), Livio Ferrari (Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia), Fabio Levi (Università di Torino), Livio Pepino (Magistratura Democratica), Marco Revelli (Università di Alessandria) Pierluigi Sullo (Carta-Cantieri Sociali), Guido Tallone (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Grazia Zuffa (Fuoriluogo-Forum Droghe), coordina Sergio Segio (Gruppo Abele)
Per adesioni e informazioni: Gruppo Abele, tel. 011/8142756, fax 011/8142749 e-mail: abele@inrete.it

 

Le associazioni ambientaliste richiedono una certificazione forestale credibile e respingono la proposta dell'IFIR di mutuo riconoscimento


Roma, 19 febbraio 2001 - Principi affidabili di certificazione forestale rappresentano un importante strumento per preservare le  residue foreste nel mondo e per garantire una  gestione responsabile delle risorse forestali. Greenpeace e WWF hanno sottolineato
l'importanza di una certificazione rigorosa nel corso dell'incontro "Creare fiducia tra i sistemi di certificazione ed i loro sostenitori" promosso da FAO, ITTO e GTZ. Ciascun sistema di certificazione necessita del massimo di affidabilita' altrimenti crea confusione tra l'industria e i consumatori. WWF e Greenpeace rifiutano la proposta formulata dall'International Forest Industries Roundtable (IFIR) di mutuo riconoscimento tra i diversi sistemi di certificazione. "Il mutuo riconoscimento non deve  trasformarsi in un indebolimento degli standard" ha commentato Christoph Wiedmer, di Greenpeace "Rifiutiamo un proposta di mutuo riconoscimento cosi' insufficiente da rappresentare un passo indietro per le foreste, per la certificazione forestale e per i consumatori".
Greenpeace e WWF riconoscono il Forset Stewardship Council (FSC) come l'unico sistema attualmente in grado di assicurare una certificazione credibile di buona gestione forestale. Gli statuti e gli standard dell'FSC riflettono gli accordi internazionali raggiunti all'Earth Summit di Rio. L'FSC e' stato messo a punto  da rappresentanze sociali, gruppi ambientalisti e industrie forestali. I suoi principi, i suoi criteri e le sue procedure rappresentano la base minima per ogni iniziativa di certificazione forestale nel mondo.
In risposta al crescente successo dell'FSC, negli anni passati sono stati creati diversi sistemi di certificazione sostanzialmente deboli ed inefficaci. Ora questi sistemi devono dimostrare i progressi ottenuti nella gestione forestale, nella garanzia della biodiversita' e dei diritti sociali. Fino ad ora nessuno di essi risponde alle aspetative espresse dai consumatori, dal settore delle imprese, dalle associazioni ambientaliste aspettative verso una etichettatura ambientale dei prodotti forestali. Malgrado la grande differenza tra le diverse iniziative di certificazione, l'IFIR ha recentemente proposto di creare un quadro internazionale per il mutuo riconoscimento tra  i diversi sistemi di certificazione. L'IFIR chiede all'FSC di allentare i propri standard, mentre non chiede agli altri sistemi standard di protezione dei valori ambientali e sociali delle foreste piu' rigorosi. "L'FSC ha  dimostrato di migliorare concretamente le pratiche di gestione forestale, e rilascia di conseguenza una certificazione credibile. Le  foreste del mondo hanno bisogno di una migliore gestione, e degli standard minimi dell'FSC, piuttosto che piu' sistemi di  certificazione o quadri di mutuo riconoscimento" ha affermato Heiko Liedeke, responsabile europeo per le foreste del WWF.
WWF e Greenpeace ricordano che l'FSC gia' fornisce un quadro globale di certificazione e uno standard per il mutuo riconoscimento tra diversi sistemi di certificazione. Un numero sempre crescente di sistemi di certificazione gia' si riconoscono vicendevolmente sotto la sigla dell'FSC, organismo che opera dal 1993 basandosi sempre sulla credibilita' dei propri standard.
Per ulteriori informazioni:   http://www.greenpeace.org/foreste.htm   http://www.pefcwatch.org  http://www.wwf.it/
Note: 1) FAO: Food and Agriculture Organization, United Nations, Roma; 2) ITTO: International Tropical Timber Organization, Yokohama, Giappone; 3) GTZ: Deutsche Gesellschaft für Technische Zusammenarbeit GmbH, Eschborn, Germania.
(Fonte: Greenpeace www.greenpeace.it)


ZOOM ASSOCIAZIONI 
 
 
 

All’Amministrazione comunale  di Verona

Ai capigruppo del Consiglio comunale

Ad alcune associazioni di solidarietà                                                                  

 Verona 20.2.2001 - La pace comincia dai poveri

Ieri sera, 19 febbraio, presso il C.M.D., si siamo incontrati con Valeria Marchesini, assistente sociale che opera per i “senza tetto” in collaborazione con la Ronda della Carità. Abbiamo aperto una finestra su alcune “povertà nascoste” di Verona. in particolare, sulle persone senza fissa dimora, assistite in parte da strutture comunali, in parte da associazioni di volontariato e, in gran parte, abbandonate a se stesse. Sono tante, circa 400, forse 500. Emarginate o perché vittime di qualche triste vicenda o perché portate, per cento motivi, a una scelta di isolamento. Appaiono deteriorate o svuotate. Logorate o scoppiate. A volte alcoolizzate o tossicodipendenti. Ora aggressive ora depresse. Ora disposte al furto per sopravvivere ora incapaci di qualsiasi iniziativa. Ferite nella psiche. Il loro dramma si intreccia a quello dei tossicodipendenti o di molti che provengono da diverse realtà geografiche e culturali. Ma conserva una sua caratteristica e va affrontato con interventi particolari, da studiare e progettare. Sono persone sole. La loro presenza ci interpella direttamente. Nel suo libro “All’ombra dei tetti. Così discreti che non si notano…”, la Marchesini scrive che  “i  problemi concreti e le questioni essenziali che i senza tetto attraversano non sono tanto difformi da quelli che si impongono a tutti gli altri”. E’ possibile “vedere riflessi in loro aspetti dell’esistenza che riguardano anche la nostra vita, che sono parte di  noi”. La moderna emarginazione, ha osservato qualcuno, è collegata ai meccanismi escludenti del “progresso”. A New York, per esempio, molti senza tetto, chiamati gli “evaporati”, fanno parte integrante di una “new economy” cinica e feroce, pronta a produrre spietate emarginazioni. Quasi bisognosa di esse. Molte associazioni di volontariato (Ronda della Carità, Comunità dei Giovani, organismi religiosi) stanno operando con generosità. Ma il problema, s’è detto, presenta una dimensione politica. Se politica è costruire una città civile, è necessario vincere la pigrizia e l’indifferenza, in molti casi l’ipocrisia,  per coordinare e potenziare le risorse finanziarie e umane. Perché, ad esempio, non realizzare una  “Casa dell’ospitalità” autogestita, con regole comuni, organizzata in gruppi responsabili dei singoli piccoli e grandi aspetti della convivenza (orari, pulizia, sostegno reciproco, momenti di incontro)?. E’ importante creare i tempi e i luoghi dell’accoglienza e della comunicazione. “La sofferenza più grande –scrive madre Teresa di Calcutta- è causata dall’essere soli, dal non sentirsi amati, dal non avere nessuno. Col tempo ho capito che l’essere emarginati è la malattia peggiore di cui un essere umano può soffrire”. Shalom. (Pax Christi – Verona - Sergio Paronetto). Per contatti: Pax Christi, c/o C.M.D. - via Duomo 18/a, 37121 Verona - tel. 045 565646  045 515193

Mailing list per Chiama l'Africa
 
Cari amici, stiamo curando il nuovo sito di Chiama l'Africa, con aggiornamenti sulle nostre attività e segnalazioni su appuntamenti, campagne, iniziative editoriali. Partirà contemporaneamente anche una mailing list, nella quale saranno inseriti tutti i recapiti già presenti nella nostra rubrica. Se non desiderate essere inclusi nella nuova lista vi chiediamo di segnalarcelo rispondendo a questo messaggio. Vi chiediamo inoltre di comunicarci qualsiasi cosa riteniate utile e interessante segnalare: convegni, corsi, mostre, libri. Contiamo infatti sulla vostra collaborazione per fare del nuovo sito un luogo vivo di incontro e di informazione. (Fonte: Paola Luzzi - Chiama l'Africa (campagna nazionale di solidarietà con i popoli africani) http://www.agora.stm.it/chiamalafrica

 
SOS Salvador
 
Nel ringraziare quanti si sono adoperati mediante il sostegno e la pubblicizzazione dell'iniziativa, comunichiamo che prosegue la raccolta di fondi a favore delle popolazione del Salvador, colpita anche negli ultimi giorni dal terremoto. Nei prossimi giorni partirà un container carico di beni di prima necessità, compresi i medicinali. Per versare il proprio contributo ricordiamo che è possibile utilizzare il conto corrente postale di "Progetto Sorriso - El Salvador": ccp numero 21008305 - intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi. Indirizzo: località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) - Causale del versamento: "Emergenza Salvador". Progetto Sorriso invierà tempestivamente quanto raccolto al gruppo di appoggio "Italia-Cuscatlan" di Milano.
 

 
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Amedeo Tosi
loc. Praissola 74/b
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