In cammino per la pace con p. Alex Zanotelli, Don Ciotti, Mons. Bregantini, Mons. Nogaro e testimoni dal Sudafrica e dal Brasile… per continuare il Giubileo degli Oppressi. 5 settembre: Verona; 6 settembre: Trento; 7 settembre: VE Mestre; 8 settembre: Milano; 9 settembre: Genova; 10 settembre: Firenze; 11 settembre: Latina; 12 settembre: Molfetta; 13 settembre: Pesaro. Appuntamento conclusivo: 15 settembre: Bologna. Info: www.giovaniemissione.it
Verona, 1 e 5 settembre 2002
Promuove il palinsesto e Aderiscono: Missionari Comboniani, Banca Etica, Raggio, Fatmo, Nigrizia, Emi, Amnesty International – Gruppo di VR – Italia 29, Anolf - CISL, Ass. “La goccia” – Comm. Equo e Solidale, Ass. Culturale Lucignolo, Ass. La Fraternità, Ass. Le Fate, Attac Italia, Centro Missionario Diocesano di Verona, Centro Studi Musicali (CSM), Cestim, Comunità dei Giovani, Cooperativa La Rondine, Futuro Insieme per il Rwanda, GIM Verona, Gruppo Don Tonino Bello, Missionari Comboniani, Missionarie Comboniane, MLAL, Movimento Nonviolento, Newsletter “il GRILLO parlante”, Pax Christi Verona, Popoli in Festa – Bussolengo (VR), Rete Radié Resch, Rete Lilliput Verona, 309 Percussion Group, S. C. I. – Servizio Civile Internazionale, Suore Orsoline, WWF Verona
Verona, domenica 1 settembre 2002
Programma: Ore 12,00 - Celebrazione Eucaristica con gli Immigrati presso la Chiesa di San Tommaso. Laici e credenti si ritrovano insieme agli immigrati e partecipano alla loro celebrazione dell'Eucarestia; ore 14,00 - Partenza di un corteo da Piazza Erbe e arrivo alla Chiesa di San Tommaso; ore 15,00 - Arrivo del corteo e pranzo al sacco presso i Missionari Comboniani (vicolo Pozzo) - fino alle ore 17,00 - Teatro, Musica e Danza; dalle ore 17,00 alle 18,30 momento di riflessione e testimonianza: «Verona, sei capace si Pace?». A seguire, visione del video «Un millennio senza esclusi... non solo utopia».
Verona, giovedì 5 settembre
Programma : Luogo: Teatro Romano. Ore 18 - 19,30: Accoglienza e testimonianze su «Carcere e diritti umani», «Immigrazione» e «Schiavitù» in Verona. Ore 19,30 - 20,30: Saluto del Vescovo di Verona, del Sindaco di Verona, di p. Francesco Antonini (provinciale Missionari Comboniani) e di Beati Costruttori di Pace (don Albino Bizzotto, Alex Zanotelli ed altri). Ore 20,30 - 23: Testimoni in dialogo: Alex Zanotelli (missionario comboniano), Magouws Catherine Morabaki (membro della Commissione Giustizia e Pace nella diocesi di Johannesburg - Sudafrica) e Veldenia Aparecida Paulino (avvocato di Sao Paulo - Brasile). Voce esterna ed interviste: Jack Folla. Presenta: Raffaello Zordan (giornalista di Nigrizia).
Nota Organizzativa: Sono disponibili, presso i Missionari Comboniani di Verona (Vicolo Pozzo, 1) i manifesti murali e le locandine della manifestazione. Le associazioni aderenti e quanti vogliono concretamente dare una mano sono invitati a pubblicizzare il palinsesto divulgando il suddetto materiale (da ritirare al più presto!) e facendo girare la presente e-mail. Il prossimo incontro organizzativo è convocato per LUNEDI' 26 AGOSTO, ore 21, presso la sala incontri dei Missionari Comboniani. Per informazioni e comunicazioni: stefanogaiga@tiscalinet.it
Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «L'era glaciale» di Chris Wedge.
17/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' CON... GIAN BUTTURINI
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, presentazione del libro di Gian Butturini "Incontrando l'Umanità" e inaugurazione della Mostra personale antologica del fotografo, regista e sceneggiatore. Interverrà, inoltre, Aldo Engheben (attore e regista) accompagnato dalla fisarmonica di Mauro Bacchetti. Nella zona concerti, performance della band veronese "Carving" (nu metal).
18/08/2002 - Velo Veronese (VR) - LA
SCALATA
Domenica
18 agosto alle ore 21.00, spettacolo teatrale in due atti su tema alpinistico
scritto e diretto da Spiro Dalla Porta Xidias. I biglietti sono in prevendita
presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/ 7835566.
18/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' CON... PIERO SANSONETTI E LIDIA MENAPACE
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, presentazione del libro di Piero Sansonetti "Dal ' 68 ai no-global. Trent'anni di movimento". Interviene: Lidia Menapace. Nell'area concerti, COREY DIXON AND THE ZVOOKS 100% ORIGINAL JAMAICAN GROOVES! SKA, REGGAE, & ROCKSTEADY. (from CHICAGO U.S.A).
19/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' CON... GIANNI BARBACETTO
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, presentazione del libro di Gianni Barbacetto "Campioni d'Italia. Storie di uomini eccellenti e no". Interviene: Raffaele Crocco (giornalista).
20/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' CON... UGO TRAMBALLI
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, presentazione del libro di Ugo Tramballi "L'ulivo e le pietre. Palestina e Israele: le ragioni di chi". Interviene: Giannina Dal Bosco (Donne in nero). Nell'area concerti, la band della Valpolicella "CLAUSTROPHOBIA".
21/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' : SANITA'
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, Incontro dibattito sul tema: "La salute dei cittadini ed il nuovo ospedale al centro del programma comunale di Verona". Introduce: Ottavio Contolini (Responsabile Danità DS). Intervengono: Luigi De Mori (Responsabile Sanità della Margherita); Gianluigi Cetto (Responsabile Sanità Lista Zanotto), Roberto Buttura (Responsabile Sanità SDI) e Massimo Valsecchi (Dirigente USLL 20).
22/08/2002 - Legnago (VR) - Terra & Libertà / 123/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' CON... CASELLI E PAPALIA
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, presentazione del libro di Peter Gomez e Marco Travaglio "Mani Pulite. La vera storia". Intervengono: Gian Carlo Caselli e Guido Papalia. Nell'area concerti: THE HORMONAUTS (ROCK'n ROLL/ROCKABILLY)
24/08/2002 - Sommacampagna (VR) - Popoli in Festa... con i Multitribal24/08/2002 - Verona - Pseudofonia... pugliese
25/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' CON... MARINA SALOMON
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, presentazione del libro di Vincenz
o Cerami "Pensieri così". Interviene: Marina Salomon, imprenditrice, esperta in comunicazione. Nell'area concerti, la band-rock scaligera CRVNA presenterà "USIAMO SOLO ROBA NOSTRA".27/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' : IL DRAMMA DELL'INFANZIA NEL MONDO
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, incontro
con Gregorio Monasta (Consulente internazionale delle Nazioni Unite per i problemi dell'infanzia) sul tema: «Il dramma dell'infanzia mel mondo». Interverranno: Emilia Ceolan (coordinatrice progetti infanzia del MLAL), Mauro Peroni (presidente Commissione politiche sociali del Comune di Verona). Moderatore: Raffaello Zordan (caporedattore di Nigrizia). Nell'area concerti, esibizione dei REVOLUTION (FUNKY ROCK) e dei PLETYPUS (PUNK'n'ROLL).28/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' : I SIGNORI DELLA MORTE
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, presentazione del libro di Aldo Forbice "I signori della morte". Interviene: Giovanni Dusi (scrittore). Nell'area musicale si esibirà il TRIO SESSION DJ's FUX, PIPPO, TEX (LOUNGE CHILLHOUSE, GARAGE, ETNICFUSION)
31/08/2002 - Verona - FESTA DE L'UNITA' : INCONTRO CON GIUSEPPE GIULIETTI
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma: ore 21, incontro con l'On. Giuseppe Giulietti sul tema "Libera informazione in libero Stato". Intervengono: Stefano Fancelli (Presidente nazionale Sinistra Giovanile) e Beppe Muraro (Giornalista).
01/09/2002 - Verona - La Pace nelle nostre mani / 1
Giovedì 5 settembre - ore 20.45, presso la «Casa per la pace» c.trà Porta Nova (Vicenza), la Rete Lilliput - nodo di Vicenza terrà un incontro al quale sono invitate tutte le realtà associative aderenti o simpatizzanti.
Lunedì 7 ottobre - ore 20.45, presso il Teatro dei Carmini, situato in corso Fogazzaro 254 a Vicenza, nell'ambito del palinsesto «Primolunedìdelmese», incontro con Giulietto Chiesa (giornalista).
PAROLE IN LIBERTA'
Internet
e navigatori, un modo nuovo per non nascondersi di fronte ai problemi,
soprattutto un modo nuovo per parlare fuori da ogni clamore
rivendicativo. Mi
hanno chiesto in molti, perché sono dalla parte di Adriano Sofri. Perché
lo ritengo innocente. Poi mi
hanno chiesto ancora cosa ne penso di una vita umana depredata del suo diritto
di vivere. Si, sto
dalla parte di Adriano Sofri e non per posizione ideologica. Sono
per la sofferenza di un uomo, che in trent’anni, ancora non ha avuto la
possibilità di vivere normalmente. Sono
per Adriano Sofri, per lo stesso motivo, per cui mi sento vicino al dolore delle
vittime di quel reato; entrambi hanno le dita rotte, a forza di scavare alla
ricerca di una verità-liberante. Mentre
le verità portate in superficie sono molteplici, come i processi svolti, nelle
assoluzioni incontrate, nelle condanne erogate. Il
dubbio, il tormento, l’inquietudine di questi decenni, dovrebbero insegnarci
quanto meno, che la strumentalizzazione politica serve solamente ad alimentare
rotture e separazioni difficilmente sanabili, difficilmente
ricomponibili. Ritengo
Sofri innocente del delitto ascritto, non perché io sappia dov’era quel giorno,
né lo conosco personalmente, tanto meno perché non credo all’autorevolezza di
una sentenza passata in giudicato. Lo
ritengo innocente perché in quei lunghi anni bui, teatrali nella loro cruenta
tragedia, molti furono i
protagonisti architetti sgangherati di uno scontro sociale, sfociato nel
sangue e nella disperazione, di innumerevoli assenze, diventate nel tempo
presenze costanti. Sono
stati molti e troppi al di qua e al di là del filo spinato eretto a misura per
non fare i conti con le proprie inadempienze. Ritengo
vi sia una differenza profonda tra
una responsabilità morale e un’altra penale. Sono convinto che le parole abbiano
un’eredità intrinseca, quando sono lanciate scompostamente e del tutto prive di
meccanismi di sicurezza. Ma è un’altra cosa l’armare il cane di una pistola,
premere il grilletto, e rimanere a guardare un uomo denudato della propria
dignità…morire. Non ho
buonismi facili né intelletto caritatevole che mi inducono a tendere la mano a
Sofri, bensì è la forza della ragione che mi spinge a non schierarmi con il
plotone di esecuzione in attesa da decenni. Ammesso
e non concesso che Sofri fosse colui che ha commesso quel delitto: nulla è
passato sotto i ponti in questi trent’anni? Se un
colpevole doveva pagare, essere rintracciato e inchiodato alle proprie colpe, a
me pare che quest’uomo abbia avuto a sufficienza ferri ai polsi, sbarre e
affetti negati. Neppure
riassumo le tante azioni, opere e comportamenti, messi in atto per tentare di
dare un senso alla propria vita…spesa anche e soprattutto per gli altri: infatti
non è questo che promuove Sofri uomo e persona da additare con rispetto e
fin’anche con pietà. Se
veramente egli fosse stato artefice materiale di quel delitto, ebbene in tanti
anni di carcere, di entrate e di uscite, di tempo sospeso e speranze fucilate,
penso abbia scontato tutto un tempo per pagare il dazio richiesto all’intera
società. Ma ciò
che più mi rende sbilanciato dalla sua parte, quindi dalla parte di chi non c’è
più, è un ragionamento che dovrebbe riguardare i tanti altri Sofri relegati
nelle patrie galere, che non sono pochi. Penso
che l’uomo della condanna non sia più l’uomo della pena. Penso che chi ha
commesso un reato, seppur grave, nel tragitto di vita detentivo e non, abbia la
possibilità di smetterla di
disabitare se stesso, e così
diventare ed essere un uomo diverso. Un uomo dapprima vinto e perduto, e
in seguito un uomo che affidandosi
alle proprie capacità interiori, ritrova la propria umanità. Ciò in
forza della fede che ognuno professa, sia anche quella di un amore finalmente
coraggioso per l’altro. Non
difendo Sofri, né cerco di fuorviare dal carico di lacerante disperazione di
quella famiglia a lutto. Ragiono
come dovrebbe ragionare una Giustizia non succube di momenti emozionali
emergenziali. Una Giustizia che è tale, perché è giusta ed equa, e non perché
potente e altisonante. A quale
scopo detenere Sofri oggi? Per quale motivo agire nei suoi confronti? Per quale
ulteriore mandato decidere di reciderne la volontà? Non è
mia intenzione comparare il messaggio cristiano con il nostro sistema giuridico,
né porre su binari convergenti le parole di Cristo con il diritto penale. Non ne
sarei capace, ma obiettare che un uomo che non confessa, devia dal primo
gradino della propria conversione,
mi sembra alquanto improprio. Primo perché, se Sofri foss’anche colpevole,
quella confessione andrebbe riportata a Cristo stesso o al suo
ministro.
Secondo, perché il Tribunale, lo Stato, la società reprime una condotta
socialmente dannosa, e giudica gli atti posti in essere da quella persona. Non
quella persona. Non
difendo Sofri, né prendo parte al banchetto degli avvoltoi, né mi siedo a destra
o a sinistra sullo scranno più alto. Non voglio neppure tirare per il bavero
Gesù e la Fede, neanche voglio commuovere la platea irosa che chiama a
raccolta.
Piuttosto mi viene spontaneo affermare che lo Stato non è capace della
generosità del perdono, se non per un puro calcolo di opportunità. E se
l’obiettivo di uno Stato è la
rieducazione nella funzione della pena, mi chiedo cosa c’è da riformare,
destrutturare e ristrutturare, in un uomo, oggi detenuto, come
Sofri? Uno
Stato non si spende per la conversione del reo ( figuriamoci di un innocente che
muore senza mai invocare alcuna pietà d’accatto ), ma se vogliamo,
arbitrariamente, discutere di ciò, allora è la storia personale dell’uomo Sofri,
quella sbandierata dai giornali, dalla televisione, dalle cronache a metter fine
al dubbio, perché da quei lontani anni di slogans e sangue, è proprio il Sofri
di oggi a disegnare il percorso di
una conversione ove si riconosce la centralità dell’uomo. No, non
difendo Sofri, perché la mia storia ha la pancia piena di sbarre, di catene, di
scarponi chiodati, di eredità e fardelli inestricabili, conosco il male fatto e
il dolore arrecato, ancor di più quant’è impervia la strada che porta alla
consapevolezza del peccato, di cosa è giusto e di cosa è infinitamente
sbagliato. Proprio
per questo motivo, penso che cucire addosso a Sofri termini quali rieducazione o conversione, risultino spartiti che non decanteranno lodi per
alcuno. Uno
Stato e quindi una collettività
hanno tutto il diritto di
difendersi, mai di vendicarsi. Chi ha infranto le regole del vivere civile paghi
il proprio debito, ma abbia la possibilità di riparare al male fatto, perché una
società giusta non può e non deve volgere le spalle a chi è fin’anche ultimo, ma
nel tempo è diventato un uomo nuovo. E del
resto, rimane forse la terribile domanda di Primo Levi: “ chi dà a voi il
diritto di
perdonare?”.
La Sezione italiana di
Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace e il suo Centro
Studi economico sociale, da sempre impegnati nella difesa e nella promozione
della pace, della giustizia e dei diritti umani e sociali, denunciano la gravità
dell'attuale situazione italiana con lo scandalo di leggi al servizio dei
settori dominanti. Come cristiani sentiamo rivolto anche a noi il monito di
Gesù: "Se questi taceranno grideranno anche le pietre" (Lc 19,40). E allora non
possiamo tacere sulla tendenza costante a fare leggi che privilegiano i ricchi e
i potenti emarginando sempre più chi è più in difficoltà, ignorando i ripetuti
richiami dei vescovi italiani che dal 1981 sostengono che il bene comune si
ottiene "partendo dagli ultimi".
Non possiamo tacere: 1) sull'esigenza di
un'autentica libertà e oggettività dell'informazione; 2) sul diritto alla salute
e all'istruzione uguale per tutti; 3) sulla legge Bossi-Fini che calpesta i
diritti degli immigrati alla vita e alla famiglia, riportando, con le impronte
digitali, la prassi deplorevole dei Paesi dell'apartheid; e diamo allora piena
solidarietà a Mons. Cantisani Arcivescovo di Catanzaro e alla sua coraggiosa
iniziativa di raccolta di firme contro la legge, a cui aggiungiamo la proposta
di obiezione di coscienza; 4) sul diritto al lavoro sicuro e a tempo
indeterminato, con le garanzie dell'art. 18 per i giovani, senza pretestuose
schedature per iscritti a sindacati o per chi esercita il diritto democratico
dello sciopero; 5) sul legittimo sospetto per il rimando di processi - onerosi
fra l'altro -che favorisce i ricchi e i mafiosi; 6) su espedienti finanziari
come la depenalizzazione del falso in bilancio, che premia l'individualismo dei
ricchi e impone ulteriori oneri alla collettività. Poiché il vangelo ci chiede
di essere "sale della terra e luce del mondo" dobbiamo alzare la nostra voce per
unirci a tutti gli uomini e donne di buona volontà e costruire una società più
giusta e più fraterna. (Diego Bona - Presidente di Pax Christi Italia; + Luigi
Bettazzi - Presidente Centro Studi Economico Sociali per la Pace - 3 Agosto
2002)
Italia - CHIAMA L'AFRICA
Cari amici, ringraziamo i circa 730 iscritti alla mailing list di Chiama l'Africa, insieme a tutti coloro che non usano internet e la posta elettronica, ma che ci sostengono e appoggiano le nostre idee. Attraverso la mailing list, il sito e il foglio di collegamento vogliamo mantenere il più possibile vivo e aperto il rapporto con coloro che ci seguono. Vogliamo dare il nostro piccolo contributo nel far circolare e mettere in rete informazioni, idee, proposte e riflessioni. Per fare questo chiediamo una mano: - inviateci notizie, articoli e suggerimenti ; - visitate il sito e invitate altri a farlo ( www.chiamafrica.it ); - invitate le persone interessate ad iscriversi alla mailing list; - teneteci informati su quanto si svolge nella vostra città, provincia, regione; - teneteci aggiornati rispetto ai vostri cambiamenti di recapito. Ricordiamo che sulla mailing list non è possibile inoltrare messaggi direttamente. Qualsiasi comunicazione deve essere inviata a info@chiamafrica.it
Italia - Beretta ambasciatore? No, grazie.
La rivista «Missione Oggi» ha lanciato dal suo sito internet un
appello a tutti i cittadini e alle associazioni per inviare lettere ed email al
Presidente della Repubblica chiedendogli di respingere, qualora confermata, la
nomina del produttore d'armi Ugo Gussalli Beretta ad ambasciatore negli
Usa.
Il quotidiano BRESCIA OGGI (19 luglio 2002) e il settimanale PANORAMA (1
agosto 2002) riportano la notizia che il Presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi intenderebbe nominare Ugo Gussalli Beretta ambasciatore negli
USA.
Ugo Gussalli Beretta non solo non fa parte del "corpo diplomatico"
italiano, ma è presidente della Beretta Holding spa, un'industria produttrice di
armi con sede a Gardone Val Trompia (BS) che controlla varie
industrie produttrici di armi (pistole, revolver, mitragliette, fucili di
precisione) in diversi paesi del mondo e con una rete di vendita in moltissimi
stati dal Bangladesh al Libano, dalla Giordania al Pakistan, dal Cile al Perù al
SudAfrica, per citarne solo alcuni. Ti chiediamo pertanto di: Firmare
l'appello (lo trovi con tutta la documentazione) al sito: www.saveriani.bs.it ; Spedire questa
mail ai tuoi amici chiedendo loro di diffonderla. Puoi trovare tutte le
informazioni sull'appello e sul comunicato stampa al sito di Missione Oggi: www.saveriani.bs.it
La prossima riunione del Tavolo migranti dei Social Forum italiani si terrà a FIRENZE DOMENICA 8 SETTEMBRE (luogo e ora saranno comunicati appena possibile, per info: ) per affrontare il seguente ordine del giorno: 1) organizzazione iniziative per le giornate del Forum sociale europeo; 2) organizzazione iniziativa a Torino contro la politica segregazionista della Bossi-Fini (e della Turco-Napolitano): contro i Cpt; 3) possibili iniziative contro la Bossi-Fini all'indomani della sua entrata in vigore; 4) relazione e chiarimenti sulla riunione degli immigrati tenutasi a Roma il 28 luglio e sulle "discussioni d'agosto" ad essa seguite. Per informazioni: Giovanni Amedura (Torino 335-6587032), Giovanna Cavallo (Napoli 320-0897046), Sandro Mezzadra (Genova 348-7928987), Grazia Naletto (Roma 349-2330284), Fabio Raimondi (Vicenza 348-5409020), Riccardo Torregiani (Firenze 335-5246254), Manlio Vicini (Brescia 348-7931854).
Italia - VERONA, PARTE DA QUI IL DIALOGO ECUMENICO CON LA RUSSIA
Perché proprio a Verona,
sacerdoti e laici, si sono distinti nel dialogo ecumenico con la Chiesa
ortodossa russa? L'interrogativo se l'è posto padre Vladimir Zelinsky, parroco
ortodosso a Brescia, docente di lingua e civiltà russa all'Università Cattolica
di Milano e Brescia, dopo la lettera-appello, che chiedeva di superare le
attuali difficoltà e di tenere vivo il dialogo tra Chiese sorelle, inviata da
Verona ad Alessio II e dopo la risposta del patriarca di Mosca e di tutta la
Russia a don Luigi Adami, primo firmatario. Zelinsky, incaricato di redigere un
articolo per la rivista Chiesa e tempo, quadrimestrale teologico ufficiale del
Patriarcato, ha voluto incontrare a San Zeno di Colognola i protagonisti di
questo dialogo paziente e tenace. «La nostra iniziativa non ha avuto nessuna
veste ufficiale», premette don Luigi Adami, «ma è stata solo un gesto personale
nato dalla sensibilità ecumenica di alcuni cattolici che vivono da molti anni
una relazione di amicizia e di dialogo con fratelli nella stessa fede»,
sottolinea il sacerdote, presente all'incontro con altri confratelli (don Sergio
Carrarin, don Ruggero Favalli, don Giovanni Gottardi, don Piergiorgio Morbioli)
e alcuni laici (Silvana Pozzerle, del Segretariato per le attività ecumeniche,
Renzo Caprara, cattolico con la moglie Marina Bakhmatova, ortodossa russa). Don
Luigi ripercorre le tappe che hanno portato alle recenti difficoltà di dialogo
fra Vaticano e Patriarcato, in particolare la decisione dello scorso 11 febbraio
di elevare a diocesi le quattro amministrazioni apostoliche create in Russia dal
1991. «Una decisione, ci pare, non rispettosa della Chiesa russa, per il modo in
cui è stata attuata, e inoltre non necessaria per assistere pastoralmente i
cattolici romani residenti nella Federazione russa», ritengono i firmatari della
lettera.
Alessio II ha risposto due mesi dopo dichiarandosi cordialmente
riconoscente, grato per la comprensione della sofferenza della Chiesa russa e
convinto che i rapporti di collaborazione possano continuare, con la speranza
che prima o poi le attuali difficoltà siano superate. Il viaggio a Mosca di un
nutrito gruppo di pellegrini veronesi lo scorso luglio, guidato da don Adami e
dal giornalista Luigi Sandri, ha rinsaldato i legami tra le due comunità
cristiane. «Apprezziamo molto la vostra coraggiosa decisione di mandarci la
lettera per sostenere la nostra posizione. Penso che questa sia veramente una
manifestazione fraterna nei confronti della Chiesa sorella. Siete venuti per
conoscere la vita della nostra chiesa e pregare al cospetto dei suoi santi», ha
ricordato Alessio II ricevendo i veronesi nel monastero di San Daniele sede del
Patriarcato. La più alta guida spirituale degli ortodossi russi ha richiamato il
Concilio Vaticano II e definito «non amichevole» il comportamento del Vaticano
che ha istituito le diocesi in terra russa. «Riteniamo che fra Chiese sorelle
non ci possa essere il proselitismo, ma questo avviene da parte dei cattolici in
Russia, dando aiuti materiali a gente povera per comperarne gli animi, perfino
negli orfanotrofi si fa proselitismo. Quando l'attività della chiesa
greco-cattolica fu sospesa dal governo sovietico», ricorda il Patriarca, «quanti
sono rimasti nell'animo cattolici hanno continuato a pregare e servirsi delle
nostre chiese, formandosi nei nostri seminari. Sarebbe stato naturale, con il
ritorno della libertà religiosa, un grazie alla chiesa sorella, invece sull'onda
del nazionalismo gli ortodossi sono cacciati a forza dalle proprie chiese, i
sacerdoti picchiati, dissacrati i luoghi sacri e tutto ciò non nel selvaggio
medioevo ma ai giorni nostri e nei confronti di una chiesa sorella. Finché non
ci saranno condizioni di parità per la chiesa ortodossa russa e per i cattolici
nelle regioni occidentali dell'Ucraina questo sarà un serio ostacolo ad un
incontro tra me e il Papa», sottolinea Alessio II. «Non abbiamo nessun mandato,
nessuna veste ufficiale, per questa visita», ribadisce don Adami all'udienza con
il patriarca, «solo un'ispirazione che parte dallo Spirito. Nella nostra povertà
e piccolezza continueremo a pregare e ad agire perché nonostante le difficoltà
cresca il dialogo ecumenico e la fraternità fra noi e le nostre chiese»,
conclude il sacerdote veronese. Padre Zelinsky ascolta il racconto delle lettere
e del viaggio e riflette: «Il vostro gesto è stato molto importante perché ha
fatto capire agli ortodossi che non tutta la Chiesa cattolica è oppressiva come
alcuni tentano di dipingerla. La maggioranza del clero ortodosso non è né contro
né a favore dei cattolici, sta cercando solo la verità in un momento
difficilissimo dal punto di vista delle condizioni materiali, ma poverissimo
anche per gli spiriti aggrediti dalla secolarizzazione e dal consumismo
occidentale», nota il religioso russo. Usa un paragone efficace per descrivere
la situazione: «Noi ortodossi russi siamo come un convalescente che è uscito da
una lunga malattia. Abbiamo bisogno di tempo per riprendere forza e dialogare
alla pari con chi ci sta accanto e ogni gesto potrebbe essere interpretato come
una sopraffazione di chi è in salute e approfitta delle tue condizioni». In
questa luce i cattolici veronesi stessi chiedono alla propria coscienza se abbia
senso intervenire in questo momento con doni ed elargizioni che potrebbero
essere mal compresi. «L'attenzione primaria deve essere il servizio
dell'accoglienza per conoscerci reciprocamente. La conoscenza deve precedere la
carità», spiega Marina Bakhmatova. L'ecumenismo sperimentato nella chiesetta
veronese di San Salvatore Vecchio, non più utilizzata per il culto e concessa
dal vescovo in uso agli ortodossi russi della nostra città, non ha prodotto
nessuna conversione di cattolici all'ortodossia né viceversa. «Perché
l'ecumenismo è scambio di doni, non furto in casa d'altri», rimarca padre
Zelinsky. Lo hanno messo in pratica anche le suore di Madre Teresa di Calcutta
che a Mosca, davanti a un moribondo che chiedeva il battesimo, sono andate a
chiamare il pope perché celebrasse il sacramento. Il diritto canonico avrebbe
permesso anche a un bambino di amministrare il battesimo, ma l'ecumenismo ha
delle regole che sono scritte nei cuori e non nei codici. (FONTE: Vittorio
Zambaldo, L'Arena 10.08.02)
A dieci anni esatti dal vertice di Rio, dal prossimo 26 agosto si svolgerà a Johannesburg la III° Conferenza Mondiale sullo sviluppo sostenibile, indetta dall’ONU. Il CIPSI e il Contratto Mondiale sull’Acqua saranno presenti al vertice con i loro massimi rappresentanti istituzionali, i due presidenti (Rosario Lembo e Riccardo Petrella), e con delegazioni dei Comitati nazionali di Francia (Danielle Mitterrand), Belgio, Canada (Quebec), Bolivia, … La delegazione italiana –oltre a Lembo- vedrà anche la partecipazione del vicepresidente Emilio Molinari, e di un rappresentante della Campagna Consortile Acqua bene comune, realizzata da 13 delle ONG associate al CIPSI. Questa può essere un'occasione invertire la tendenza degli ultimi summit, che sono stati dei veri e propri fallimenti. Andiamo a Johannesburg con l’obiettivo di far sentire la nostra voce per dare concretezza agli impegni di tutti i paesi in favore dello sviluppo sostenibile, in direzione di una trasformazione dei modelli di produzione e di consumo, in modo che la crescita economica non avvenga a discapito dell’ambiente e dei paesi impoveriti. E ancora: le priorità e le questioni più urgenti da affrontare sono: acqua per tutti sul pianeta Terra, e lotta alla povertà. A favore dei diritti fondamentali: cibo, salute, educazione … Attraverso impegni e risoluzioni vere, e non con dichiarazioni d’intenti che restano sulla carta, o iniziative volontarie e accordi di partnership tra le istituzioni, i governi e la società civile. Rosario Lembo, presidente del Cipsi e segretario generale del Comitato italiano sull’Acqua, ha dichiarato: “Andiamo a Johannesburg senza illusioni: si moltiplicano i summit, non si affrontano i problemi. Attenzione, vogliono comprarci!”. Il comitato italiano ed internazionale del Contratto Mondiale sull’Acqua va a Johannesburg con l’obiettivo di farsi promotore di un Trattato internazionale che affermi che l’acqua è un bene insostituibile, comune a tutti gli abitanti della terra, e nessuno può appropriarsene come proprietà privata. Contro la mercificazione. Il Cipsi e il Contratto Mondiale per l’Acqua a Johannesburg realizzeranno le seguenti azioni: uno stand di sensibilizzazione e di promozione del Contratto Mondiale dell’Acqua che sarà aperto dal 26 agosto al 4 settembre alla Waterdome. Nello stand saranno esposti i materiali prodotti dal Comitato italiano a sostegno dei principi del Manifesto per il contratto mondiale sull’acqua, si continuerà la raccolta di firme a sostegno dello stesso Manifesto in vista della Conferenza di Kyoto del Marzo del 2003, sarà possibile sottoscrivere la lettera appello al Segretario della Conferenza. Verrà presentata una Mostra fotografica (21 poster messi a disposizione da fotografi di fama internazionale) realizzata in collaborazione con l’Agenzia Contrasto, che punta ad illustrare l’importanza della risorsa acqua, le differenti modalità di accesso nel mondo alla risorsa acqua bene comune, le disuguaglianze Nord/Sud e gli atteggiamenti di spreco e di cattiva gestione che ancor oggi caratterizzano le politiche degli Stati e i comportamenti individuali. A livello di Comitato internazionale per il Contratto Mondiale dell’Acqua, e con la partecipazione di Delegazioni dei Comitati nazionali di Francia, Belgio, Canada (Quebec), Bolivia, sono invece previste, nell’ambito del Water Dome, le seguenti iniziative: presentazione durante una conferenza-stampa di un documento di denuncia sui lavori della Conferenza di Johannesburg a cura di Mario Soares, Riccardo Petrella, Danielle Mitterrand. Il 2/3 settembre: incontro di lavoro delle associazioni -aderenti alla Coalizione internazionale contro la privatizzazione e la mercificazione dell’acqua-, che hanno sottoscritto il documento di Porto Alegre, per identificare un programma di azione in funzione della Terza Conferenza internazionale dell’acqua di Kyoto del marzo 2003, e dell’Anno internazionale dell’acqua che per iniziativa delle Nazioni Unite sarà celebrata in tutto il mondo nel corso del 2003. Per informazioni: www.cipsi.it // www.contrattoacqua.it (fonte: CIPSI)
Italia - WWF: NO ALL'AMPLIAMENTO DEI BACINI SCIISTICI
É partito nei giorni scorsi il tour del camper WWF per la sensibilizzazione sui problemi ambientali legati all'ampliamento dei bacini sciistici. Turisti, cittadini ed amministratori saranno informati sui rischi che, proprio nell'Anno Internazionale della Montagna, corrono tante montagne. L'azione del WWF si articolera in un campo fisso al Parco nazionale d'Abruzzo e in un camper che tocchera i capoluoghi di provincia, i principali centri costieri, e molti paesi all'interno del Parco. Il campo nel Parco Nazionale d'Abruzzo, si svolgera per tutto il mese di agosto con tappa fissa in Val Fondillo nel Comune di Opi. Circa un centinaio di volontari - provenienti da tutta Italia - si alterneranno (in tre turni di 8 giorni). Le attivita del campo saranno: banchetti di informazione per turisti e cittadini, raccolta di firme, organizzazione di mostre, proiezioni e piccole conferenze a tema sulla fauna e la flora dell'Appennino centrale, incontri con amministratori pubblici ed operatori locali. Il camper del WWF fara tappa nelle piu note stazioni turistiche balneari del chietino (dal 4 al 7 agosto), nei principali centri di tutte e tre le Regioni del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (dall'8 al 16 agosto), a Pescara (20 agosto), nei centri turistici del teramano (dal 21 al 25 agosto), a Teramo (27 Agosto) e a L'Aquila (28 Agosto). Nelle localita toccate, i volontari del WWF distribuiranno il dossier WWF "SOS Terre Alte", esporranno una mostra sulla tutela degli ambienti montani, raccoglieranno firme a favore dell'inclusione di Monte Greco all'interno dei confini del Parco Nazionale d'Abruzzo. Nell'occasione di queste attivita, il WWF fara informazione anche in merito al terzo traforo e all'ampliamento dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso d'Italia, ed alla legge "naturicida" sulla caccia che la Regione Abruzzo ha attualmente in discussione. (Fonte: Simona Boseggia)
Sudan - NEGOZIATI DI PACE
Il 20 luglio scorso a
Machakos (60 km a sudovest di Nairobi) le delegazioni del Governo del Sudan e
dell'Esercito di Liberazione Popolare Sudanese (SPLA), che si combattono dal
lontano 1983, hanno raggiunto un accordo nell'ambito dei negoziati di pace sotto
l'egida dell'Autorità Inter-Governativa per lo Sviluppo (IGAD), l'organismo
regionale indicato come interlocutore nei colloqui di pace sudanesi. L'accordo
prevede un governo transitorio di sei anni, basato su una organizzazione di tipo
federale, con un governo centrale e due parlamenti regionali, uno nel nord e uno
nel sud del paese, che potranno applicare le leggi religiose solo all'interno
del loro territorio. Alla fine dei sei anni il sud-Sudan potrà scegliere
attraverso una consultazione referendaria tra l'unità nazionale e la secessione.
Le associazioni aderenti alla Campagna Italiana per la Pace e il Rispetto
dei Diritti Umani in Sudan - Acli, Amani, arci, Caritas Italiana, Cespi, Cuore
Amico, Mani Tese, Missionari Comboniani, Nigrizia, Pax Christi, Raggio -
apprezzano e valutano positivamente il protocollo di intesa siglato dalle due
parti, grazie alla mediazione del generale keniota Lazaro Sumbeiywo e sotto la
supervisione degli Stati Uniti d'America (che in questi mesi hanno fortemente
sostenuto il negoziato), della Gran Bretagna (ex potenza coloniale nella zona),
dell'Italia e della Norvegia (i due stati co-presidenti del Comitato Sudan
dell'IGAD Partners Forum). Esse riconoscono che il documento rappresenta un
notevole passo avanti in uno dei conflitti più drammatici del continente
africano. Tra i suoi meriti quello di riconoscere alle popolazioni del sud del
paese il diritto all'autodetrminazione e di sancire la separazione tra governo e
religione. Tuttavia sollevano alcune perplessità: gli accordi non prevedono il
cessate-il fuoco; nei negoziati non c'è stato alcun coinvolgimento della società
civile; il significativo coinvolgimento degli Stati Uniti nella risoluzione del
conflitto è legato al perseguimento di precisi interessi politici e strategici
nell'area; infine rimane la drammatica difficoltà di accesso degli aiuti
umanitari ostacolati dal governo di Kartum. I negoziati riprenderanno il 12
agosto (FONTE: Campagna per la pace e i diritti umani in Sudan, comunicato del
26/07/02. Per approfondire: http://www.campagnasudan.it )
Africa - NASCE LA NUOVA
UNIONE AFRICANA
Secondo un rapporto dell'UNEP (United Nations Environment Programme) sullo stato ambientale del continente africano, negli ultimi 30 anni la crescita della popolazione, le guerre, il debito, i disastri naturali e le malattie hanno danneggiato il ricco ambiente africano. Nei prossimi 30 anni, altri fattori come il cambiamento climatico, l'introduzione di specie viventi aliene, l'espansione incontrollata delle citta' e l'inquinamento da autoveicoli, aggraveranno i livelli di poverta', il malessere e la crisi ambientale. Per intervenire sulle cause del degrado ambientale servono provvedimenti ben precisi come la riduzione del debito di questi paesi, l'aumento degli aiuti esteri, il rafforzamento delle comunita' locali, l'implementazione degli accordi ambientali, l'introduzione di tecnologie pulite e l'accesso per i paesi africani ai mercati internazionali delle loro merci. Senza tutto cio', afferma il rapporto, l'Africa difficilmente potra' svilupparsi a vantaggio dei suoi cittadini e del suo ambiente. Secondo lo studio, l'Africa e' estremamente vulnerabile al riscaldamento globale a causa della forte dipendenza della sua agricoltura dalle piogge e per la mancanza di fondi per affrontare eventuali danni conseguenti. Nell'Africa australe la produzione agricola potrebbe crollare del 20% nei prossimi 30 anni se il riscaldamento globale continuerà, e molte specie vegetali e animali potrebbero scomparire. L'inquinamento dell'aria aumenta di pari passo con l'espansione urbana che avanza a ritmi velocissimi. Il problema e' aggravato dalle tasse che incoraggiano l'uso di carburanti inquinanti, dall'importazione di macchine datate e dall'utilizzo di impianti industriali inefficienti. Alcuni progetti per lo sviluppo delle energie rinnovabili stanno prendendo piede in Marocco, Algeria e Mauritius. Le emissioni di CO2 sono aumentate di otto volte dal 1950, tuttavia esse sono inferiori alle emissioni dei paesi industrializzati come Germania o Giappone. Il Sud Africa e' responsabile del 42% delle emissioni totali del continente, mentre le emissioni di Egitto, Nigeria e Algeria messe insieme rappresentano il 35.5%. L'innalzamento del livello del mare provocherebbe la scomparsa di vaste aree, ad esempio il 70% delle Seychelles verrebbe sommerso. Il 38% degli ecosistemi costieri, come le foreste di mangrovie e le barriere coralline, sono minacciati da inquinamento, sovrasfruttamento, erosione, e anche dallo sviluppo di porti e la crescita di insediamenti nelle coste e i conseguenti scarichi di acque di rifiuto. Ad esempio il 40% delle foreste di mangrovie della Nigeria e' andato perso dal 1980. Nel Nilo i livelli di nutrienti si sono ridotti talmente tanto che la pesca di sardine nel delta e' scesa da 22,618 milioni di tonnellate a meno di 13,500 mln. /Fonte: UNEP; trad. di Fabio Quattrocchi - FABIOCCHI@inwind.it )
Nigeria - OLTRE 3MILA DONNE OCCUPANO UFFICI DEI ‘GIGANTI DEL PETROLIO’, PROTESTANO PER SFRUTTAMENTO AMBIENTE
Non hanno esitato a sfidare il servizio di sicurezza del quartier generale di due ‘giganti’ americani del petrolio, la Shell e la Chevron-Texaco a Warri, città meridionale della Nigeria. Da ieri circa 3mila donne hanno iniziato una dura protesta per chiedere il rispetto del proprio territorio e dell’ambiente. Negli scontri seguiti al tentativo delle manifestanti di occupare gli uffici delle due società, almeno una decina di loro sono rimaste gravemente ferite. Secondo la stampa nigeriana vi sarebbe anche una vittima. Le guardie non hanno esitato a lanciare gas lacrimogeni e a usare metodi violenti contro le donne. L’area è ricchissima di giacimenti di ‘oro nero’, sfruttati al massimo dalle compagnie petrolifere impegnate nella trivellazione degli immensi giacimenti. Le donne appartengono alle comunità locali Itsekiri, Ijaw e Ilaje, sono nate e vissute su quelle terre intrise di idrocarburi e temono che gli interessi delle multinazionali non tengano in debita considerazione la popolazione locale. Per questo hanno fatto sapere di essere disposte a continuare la loro protesta fino a quando i dirigenti delle due società non ascolteranno le loro richieste. Le multinazionali del petrolio, che sottraggono alla Nigeria più del 90 per cento della produzione giornaliera di petrolio (circa 2 milioni di barili) sono state più volte prese di mira negli ultimi mesi. La gente è stanca di vivere in condizioni disperate mentre le risorse naturali del territorio vengono deliberatamente sfruttate da compagnie straniere. Per questo si sono susseguite recentemente una serie di proteste che hanno portato anche all’occupazione di alcune piattaforme petrolifere. L’ultimo episodio, finito sulle cronache di tutto il mondo, è accaduto non lontano da Warri, nella regione del Delta del Niger, dove l’accesa protesta di un gruppo di donne ha costretto i vertici della Chevron Texaco a sospendere per alcuni giorni le attività estrattive. Circa 150 donne del villaggio di Ugborodo avevano occupato la piattaforma sequestrando circa 800 lavoratori per una decina di giorni. La situazione era poi tornata alla normalità grazie ad un accordo siglato con la dirigenza dell’impresa, che prevede nuove assunzioni e la costruzione di nuove scuole e impianti idroelettrici nei villaggi della zona. (fonte: MISNA)Corso di Formazione - LA PROGETTAZIONE DI INTERVENTI DI SVILUPPO
Se avete desiderato formarvi e aggiornarvi per operare nel settore della cooperazione internazionale, ed in particolare nell’ambito della progettazione, realizzazione e valutazione di interventi di sviluppo, ora potrete farlo, partecipando direttamente al Laboratorio di Formazione per Quadri ed Operatori di Cooperazione Internazionale del CIPSI (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale), giunto quest'anno alla XIV edizione, che si svolgerà nel mese di settembre 2002 in due diverse città italiane: a Bologna il 20-22 settembre, e a Roma il 27 – 29. Il Laboratorio di Formazione che proponiamo mira a favorire e promuovere la qualificazione di operatori con conoscenze di base già acquisite, per fornire i livelli di aggiornamento necessari ad operare nel campo della cooperazione internazionale, ed in particolare nell’ambito della progettazione, realizzazione e valutazione di interventi di sviluppo. L’obiettivo principale della scuola è quindi quello di fornire e aggiornare gli strumenti teorico pratici necessari per la gestione efficace di programmi e progetti complessi nell’ambito della cooperazione allo sviluppo. L’iscrizione al corso prevede una quota a carico dei partecipanti pari a € 150 (€ 100 ONGs associate al CIPSI) comprensiva dei materiali che verranno distribuiti al corso. Le spese di vitto e alloggio sono a carico dei partecipanti. E' previsto un numero massimo di 30 partecipanti. Le iscrizioni dovranno pervenire via e-mail, fax o posta entro il 30 AGOSTO 2002 a: CIPSI Coordinamento di Iniziative popolari di Solidarietà Internazionale. Viale Baldelli 41 – 00146 Roma. tel. 06 5414894 – fax 06 59600533 – e-mail: eas@cipsi.it Il programma completo del corso e la scheda di iscrizione sono disponibili sul sito www.cipsi.it (Attività in Italia)
Appelli - PENA DI MORTE
La Comunità di Sant'Egidio segnala due appelli da sottoscrivere per salvare alcuni minori dall'ergastolo e, in futuro, dalla pena di morte negli USA. Per aderire, andare su: www.santegidio.org, sezione pena di morte-appelli urgenti. (fonte: Giovanni Zampini).
Numero versamenti finora effettuati: 27 - Soldi raccolti: 753 euro - Fondi ancora da raccogliere: 847 euro
Attendiamo fiduciosi il vostro contributo. Per far ciò, utilizzate il Conto Corrente Postale numero 21008305 intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi - Indirizzo: località Praissola 74/b - San Bonifacio (VR) - Causale del versamento: "Salvador"