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La Geomanzia
Le origini della Geomanzia Le origini della geomanzia sono avvolte
nel mistero; i primi manoscritti ne indicano la nascita nel 9°
secolo dC in alcune civiltà islamiche del Medio Oriente. Da lì si
diffuse in Europa nell' XI e XII secolo, rientrando a far parte
delle arti occulte dell'astrologia e dell'alchimia. Nella forma più
antica la divinizione avveniva prendendo una manciata di terriccio
con una mano e lo si lasciava cadere nel terreno, con delicatezza ed
in modo del tutto casuale. Il "geomante" procedeva quindi ad
interpretare i segni createsi sul terreno. La geomanzia
moderna Nella versione attuale, chiamata geomanzia sulla carta, si
formula una domanda e quindi, a occhi chiusi, si picchietta con la
punta di una matita su un foglio, tracciandovi istintivamente dei
piccoli cerchi, in sedici file. Fatto ciò, i segni vengono
raggruppati a coppie, finché, alla fine della fila, non resta o una
coppia intera o un segno spaiato. Questa operazione si ripete per le
sedici file, e i segni finali, doppi o unici, vengono raggruppati a
quattro a quattro, in modo da ottenere quattro figure di quattro
segni l'una, incolonnati. Le figure geomantiche Alla base della
geomanzia ci sono 16 cifre geomantiche, composte da 4 file di un
punto o due punti. Questo aspetto rimanda parzialmente all' I-Ching cinese,
con i 64 esagrammi. Ogni figura ha una sua storia e un solo
significato. Il consultante pone una sola e precisa domanda e
successivamente le combinazioni e le interazioni delle figure
geomantiche, permettono al geomante di vedere il modello base di una
situazione particolare, e quindi il passato e il presente, in modo
tale da predisporre le basi per il futuro. Le differenti
combinazioni delle figure rappresentano dunque una specie di
specchio che riflette gli eventi oppure la domanda chiesta.
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