In conclusione abbiamo dunque tre epoche nel Bushido, tre modelli: |
1) |
Vincere o morire per così dire. E' una dimensione pratica. Condizionata dal bisogno di... . Dal bisogno della difesa nasce la strategia della difesa. Prevenire il pericolo comporta neutralizzare. Per neutralizzare è meglio prevenire, dunque aggredire. In questa ottica e logica il Bushido innesca una spirale senza fine e incontrollata. Quello che occorre è acquisire una abilità in qualunque modo di combattere. E' necessario essere in forma essere pronti, anche in tempo di pace. Ma che cos'è la vita? |
2) |
Tempo di Pace dalla sopravvivenza si passa ai ricordi di quando .... Il Bushido diviene allora racconto, rappresentazione, cerimonia, spettacolo storico della tradizione. Combattimenti epici ed immaginari vengono rappresentati, perché il Samurai ha bisogno di mantenere viva la propria identità. Nasce il Kenbu o danza delle spade che come il Kata è ritualizzazione di azioni letali. |
3) |
Do, Via, realizzazione interiore. La pratica trascende la rappresentazione e si evolve in qualcosa di più complesso. Il semplice ricordo o celebrazione aveva qualcosa di troppo ristretto. La nozione di hara e Ki permettono di trascendere i fini e confini del combattimento utilitaristico. Dal Bujutsu si va verso il Budo. Il tentativo è di tramutare le specializzazioni del combattimento in un metodo di integrazione con l'universo. L'uomo sviluppa la propria personalità cercando il significato della propria esistenza. L'integrazione si opera a qualsiasi livello: personale, sociale e spirituale. |