“PRENDETE E GUARDATE”
- I VIDEO PER
La world music opera di Riccardo Pecoraro, nella
incisione originale, presentata in forma di video su You Tube. Con le
foto di Lello Mastroianni, Riccardo Trianni, Sergio Siano, statue e pastori della
“Scarabattola”, ed altre opere di vari artisti.
PER APRIRE I VIDEO CLICCA COL TASTO DESTRO E APRI IN UN ALTRA SCHEDA
1) NEL DESERTO (sola orchestra)
3) I PESCATORI (Gesù, gli Apostoli)
4) L’INDEMONIATO (Gente, Demoni)
5) IN CASA DI MARTA E MARIA (I e II
parte) (Gesù, Marta e Maria di Betània)
6) LA PIETRA (I e II parte) (Gente, una donna, un uomo)
8) I MERCANTI DA CAIFA (mercanti, Caifa)
9) L’ADDIO – IL MIO CORPO, IL MIO SANGUE – LA NOTTE IN GETSEMANI
10) GIOVEDI’ E VENERDI’ (uomini e donne)
11) IN CROCE (Gesù) – LA NOTTE (Orchestra e
coro)
Corale "Santa
Maria del Lauro" di Meta di Sorrento
direzione del
coro, arrangiamento delle parti corali: Roberto Altieri
cantanti
solisti: Toni Della Ragione (Gesù), Mario Bindi, Sabrina Di Monda, Marianna
Russo, Salvatore Russo.
Piano
elettrico, tastiere, batteria e percussioni elettroniche, sax contralto,
co-arrangiatore delle parti orchestrali: Al Martino
Chitarra,
tiple colombiano, voce, co-arrangiatore delle parti orchestrali: Riccardo
Pecoraro.
La foto del crocifisso
nella Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli è di Lello Mastroianni
Per
richiedere il cd dell’opera con il libretto dei testi scrivi a
Testo dell’opera in PDF
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Di seguito brani di commenti di
uomini della cultura e dell’informazione napoletana su questo lavoro.
“
“Avevo
sentito questo lavoro su una cassetta registrato per sole
chitarra e voce da Riccardo, poco più di una traccia; ci ho creduto ed
abbiamo collaborato. Sono contento, avete ascoltato anche voi il risultato...”
M° Roberto Altieri,
docente di armonia, contrappunto fuga e composizione
al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli (ha curato gli arrangiamenti
vocali e la direzione del coro)
“Il
“deserto” e “ la notte”, i brani di apertura e
chiusura di Pasqua Napoletana di Riccardo Pecoraro, offrono una cifra di
lettura e comprensione di quest’opera in musica nella quale la lingua, innanzitutto,
crea il tessuto connettivo sul quale le armonie e le orchestrazioni vanno a
calarsi.
(...) Questo codice musicale suscita
nell’ascoltatore la forte sensazione di unità dal primo all’ultimo dei brani
dell’opera. L’atmosfera del deserto, brano introduttivo, sospesa e infinita,
dopo le prime battute viene subito ribaltata dall’irruzione
del ritmo affidato all’orchestrazione tipica della tradizione popolare
napoletana; l’eco di “fujenti” e “battenti” viene fatta sentire ogni qualvolta
si vuole riportare il discorso musicale sulla scena rievocando vie e piazze
degli episodi che di volta in volta sviluppano la trama, ben nota, della Pasqua
di Gesù Cristo. (...)”
M° don Vincenzo De Gregorio, direttore del Conservatorio San Pietro a Majella
di Napoli (marzo 2006)
“(...) “Osanna” regala note struggenti,
passaggi dolcissimi, stupendi cambi di ritmo e trovate geniali, nelle musiche
come nei testi, con il Cristo “napoletano” o con i bellissimi dialoghi in “casa
di Marta e Maria” e nel racconto della “prima pietra”. Un’opera
moderna, ma che affonda le radici nel passato, nel pieno rispetto della
tradizione sacra. (…)”
Antonello Perillo Giornalista
scrittore, Vice caporedattore Rai di Napoli
“ (...) Quasi una Sacra Rappresentazione in
chiave contemporanea, mix sapiente di sacro e profano tanto caro alla
tradizione popolare - partenopea in primis - che ama carri e Madonne,
processioni e rituali: napoletano sempreverde, antico e moderno, quello di “Pasqua
napoletana” (…).
I testi riproducono la vivacità di un popolo nel momento di massima
compartecipazione collettiva – forse l’infanzia della civiltà - una dimensione “corale”
in musica che si riflette come in uno specchio anche a livello più razionale.
Canzoni come “L’indemoniato”, “La pietra”, “In casa di Marta e Maria”, fanno
risentire le voci di un popolo - napoletano, in questo caso - che rende il
passato presente, confonde i limiti cronologici per riportarci al mistero sacro
della nostra vita.”
Gaia
Bozza da il “ROMA” sabato 1 aprile
2006