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Vi inoltrerete in un mondo che ormai sopravvive in alcuni piccoli paesi dell'Italia.
Un po di storia
Le origini del Ricamo si perdono nell'antichità.
L'Egitto era conosciuto nel modo antico come il paese nel quale era nata la tessitura. Era il maggior produttore di tele di lino, inviate in tutti i territori affacciati sul Mediterraneo.
A Babilonia erano prodotte ricche ed eleganti vesti ricamate nonché tappeti e drappi che servivano ad ornare templi e palazzi. Riferimenti al ricamo sono contenuti nel Vecchio Testamento e nella tradizione ebraica sono stati mantenuti molti dei dettami descritti nelle pagine dell'Esodo. La Fenicia ebbe il merito di collegare numerose popolazioni diverse tra loro, favorendo la diffusione di prodotti e tecniche fino in Inghilterra.
Si parla di ricamo nella Mitologia. Omero nei suoi poemi menziona il ricamo. La vittoria di Alessandro il Grande (356-323 a.C.) contro i re persiani, permise ai greci di conoscere abiti ricamati in oro e porpora indossati dai re orientali. I Frigi erano indicati come i più esperti e più dediti all'arte del ricamo. La loro fama di ricamare riccamente stoffe preziose arrivò nei palazzi dell'antica Roma.
L'uso delle vesti ricamate e del lusso aumentò grandemente dopo Cesare.
Nella storia del ricamo l'influsso delle città Bizantine è molto rilevante. Il trasferimento della capitale dell'Impero Romano da Roma a Bisanzio (300 d.C.) porta allo sviluppo ed alla diffusione delle arti decorative. I motivi ornamentali risentirono a lungo dei modelli provenienti dal medio ed estremo oriente. Gli elementi fitomorfi (albero della vita, giglio) e zoomorfi (grifoni, pappagalli, aquile), furono rappresentati in maniera schematica ed essenziale. I soggetti biblici erano largamente utilizzati per decorare paramenti sacri e tovaglie per l'altare. Fu nell'Estremo Oriente che il ricamo divenne un'arte, provocando poi, in età medievale, attraverso i contatti commerciali, una diffusione di questo gusto decorativo anche tra le popolazioni occidentali.
Il medioevo
In Italia, il ricamo iniziò, in Sicilia, intorno all'anno mille durante il dominio dei Saraceni, che aprirono laboratori di tessitura (Thiarz) e di ricamo (Rakam). La conquista della Sicilia da parte dei Normanni potenzia e sviluppa l'attività di questi laboratori. Molto probabilmente la tecnica e i decori sono stati portati presso le maggiori corti della Penisola dalle stesse maestranze arabo-sicule, potenziando quei centri dove il ricamo aveva già messo radici. Arrivati nell'Europa settentrionale si diffusero anche nel mondo feudale e nella Chiesa. Per il XII-XIII secolo, il ricamo di tutti i tipi aveva raggiunto alti livelli di perfezione in tutta Europa. La Chiesa, necessitava di tutte le arti per apparire nel pieno della sua importanza ed il ricamo era funzionale per far conoscere e diffondere i simboli della fede e l'insegnamento della religione.
Le Crociate ed i traffici commerciali nel mar Mediterraneo contribuirono al movimento e allo scambio di disegni e ricami attraverso il Continente. Questo spiega perché nei ricami provenienti da paesi distanti tra loro vi siano delle caratteristiche in comune. I disegni ed i modelli erano interpretati in base al gusto locale producendo lavori originali.
Nel tardo medioevo, si ha uno sviluppo del ricamo nelle botteghe. Nasce via via una stretta collaborazione tra pittori ed artigiani producendo opere di estrema bellezza durante il Rinascimento.
Dal 1500 al 1700
Per tutto il '500 ed il secolo successivo il gusto del ricamo italiano trionfa in Europa. In quei secoli l'arte del ricamo era prerogativa maschile e suo era il nome della bottega. Tuttavia la presenza femminile era non solo monacale, ma era anche il passatempo preferito delle nobili dame e di qualche regina (Caterina de Medici, Elisabetta d'Inghilterra, Maria Stuarda). E' per queste che nel '500 sono pubblicati i primi libri di modelli di ricami. I disegni erano riprodotti sia su capi d'abbigliamento sia su oggetti per l'arredo domestico. Le tecniche più usate erano quella dei fili contati, su fondo di rete o buratto, dei fili tirati utilizzando finissimi fili di seta policromi e metalli preziosi. La diffusione dei modellari prosegue per tutto il XVI dove furono fatte numerose ristampe con una diffusione capillare in tutta Europa. Sono ancora prodotti all'inizio del XVII ma sono dedicati principalmente ai pizzi. Questa diffusione così capillare spiega come i tipi di ricami siano simili anche se provenienti da zone molto distanti.
Nel '700 il gusto francese di decorare ampiamente gli abiti, sia maschili sia femminili, si diffonde in Italia contemporaneamente ad un ritorno delle forme orientali. La Francia divenne la nazione che contribuì maggiormente alla diffusione dello stile Barocco in tutta Europa. Nell'arredo si accrescono le occasioni per utilizzare superfici ricamate. La moda dei ricami man mano coinvolge le nobildonne europee.
Il 1800
Nell'Ottocento, il cambiamento del gusto, neoclassico, e la crisi economica, determina una forte disoccupazione specialmente tra gli artigiani. Napoleone Buonaparte, riesce a dare in quel periodo, un forte nuovo impulso al ricamo.
Segue il Romanticismo, verso la metà del XIX secolo, con il rinnovato interesse verso tutto quello che è arte applicata e con la ricerca delle tradizioni di ciascun paese europeo. Nella nostra penisola ritornerà a fiorire, con una gran varietà di stili, il tipico ricamo italiano.
Con l'Ottocento il ricamo in bianco ha importanza soprattutto per la biancheria personale e da letto, che utilizza motivi floreali e le cifre. Il ricamo è spesso esercitato dalle monache, ma fa anche parte dei requisiti necessari nella classe elevata per una perfetta educazione femminile. Furono fondate, non solo in Italia, numerose scuole e laboratori. I disegni cui s'ispiravano i ricami erano caratterizzati dalla ricerca dei motivi antichi e spesso si prendeva spunto dai modellari. Con l'introduzione, nel 1830 in Svizzera, delle prime macchine per ricamo, l'attività di numerose produzioni artigiane s'interrompe.
Il XX secolo
Nel secolo XX° si ritorna con maggior diligenza allo studio della tecnica antica e si producono anche ricami ispirati a disegni di gusto moderno. Subito dopo la prima guerra mondiale, inizia un periodo di relativa decadenza del ricamo. Negli anni 30 vi è un nuovo impulso, attraverso più moderne forme decorative, ed il ricamo, anche dal punto di vista artistico, mantiene la sua importanza. Scoppia il secondo conflitto mondiale, venendosi così a ridurre tutti ciò che vi era di superfluo, e con questo il ricamo che fu pressoché abolito. Gradualmente, nel dopoguerra escono libri e riviste specifiche che si rivolgono ad un pubblico femminile ed il ricamo passa quasi tutto nelle scuole che fioriscono dagli anni 80.
Dopo questa breve introduzione sulla storia del ricamo,
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