22 settembre 2003 - Scorie radiattive

 E’ partito questa notte un nuovo carico delle scorie nucleari da Saluggia (Vercelli), destinato alla centrale inglese di Sellafield per il riprocessamento. Greenpeace ha bloccato, nella mattina, per circa due ore il convoglio all’altezza della stazione di Vercelli. Una cinquantina di attivisti, provenienti da tutta Italia, in due riprese ha bloccato il treno: alcuni incatenandosi ai binari, altri srotolando striscioni con scritto “No ai trasporti nucleari”. “Le scorie nucleari non devono essere destinate al riprocessamento perché producono inquinamento, altre scorie, e alimentano gli arsenali nucleari- afferma Domitilla Senni, direttore generale di Greenpeace –dopo Sellafield, dove si trova il mare più radioattivo al mondo, il governo vorrebbe mandare le scorie in Russia, che diverrebbe così la pattumiera atomica mondiale". Le scorie nucleari devono essere gestite dal paese che le produce, che deve assumersene la responsabilità: i trasporti di materiale nucleare sono rischiosissimi.

Tre anni fa la Russia ha eliminato, contro il volere del 90% della popolazione, il divieto d'importazione di scorie. L'Italia vorrebbe esportare le scorie nel Mayak, dove esiste un impianto di riprocessamento, una delle aree più contaminate da radioattività del pianeta. Oltre 124.000 persone sono state esposte a radiazioni di bassa e media intensità: nel 1957 un impianto esplose liberando in atmosfera metà della radioattività registrata nell'incidente di Chernobyl.

L’Enel stipulò nel 1980 un contratto con la società inglese British Nuclear Fuel (BNFL) per il riprocessamento di 105 tonnellate di biossido d’uranio a Sellafield: restano ancora da inviare in Inghilterra 53,3 tonnellate di combustibile divise in 259 barre. L’impianto di riprocessamento delle scorie di Sellafield, in funzione dal 1953, è una delle principali fonte d’inquinamento radioattivo al mondo, la radioattività del mare d’Irlanda è la più alta mai registrata e questo ha provocato ripetute proteste del governo irlandese che chiede la chiusura dell’impianto. A Sellafield arrivano scorie da tutte le centrali europee ed anche dal Giappone. “Eppure la BNFL ha annunciato che nel 2010 chiuderà l’impianto di riprocessamento delle scorie di Sellafield , perché si sono resi conto che è pericoloso e costosissimo ed ora sperano di usarlo per stoccare le scorie ” spiega Senni – con il carico partito oggi da Saluggia si ottengono 263,4 Kg di plutonio, materiale destinato alla fabbricazione di bombe”

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