Dossier Mare Monstrum 2003 - L'estate degli ecofurbi.

Quella appena passata potrebbe essere definita l'estate degli ecofurbi, di quanti cioè hanno approfittato del clima di disattenzione e di impunità che sembra stia caratterizzando l'operato di molte amministrazioni nel nostro Paese. Qualche esempio? Basterebbe citare l'incredibile decisione del Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che per la prima volta dal 1989, anno in cui è stato pubblicato il primo Rapporto sulle Acque di Balneazione, ha consentito l'avvio di una stagione balneare senza uno straccio d'informazione ai bagnanti sulla qualità dei nostri mari.

E che dire dell'incredibile denuncia affidata solo pochi giorni fa alle pagine del Secolo XIX dal Comandante della Capitaneria di Porto di La Spezia che dichiara di essere costretto a tenere in banchina le pilotine per mancanza di carburante? Per non parlare dell'inaspettata resurrezione delle reti spadare, attrezzo già vietato da quasi due anni, ma che pure continua ad operare grazie a modifiche normative che allargano le maglie dei divieti.

Continua a crescere indisturbato intanto il fenomeno dell'abusivismo edilizio che si direbbe piuttosto caratterizzato da una sorta di salto di qualità: basti considerare l'aumento dei sequestri dei manufatti abusivi che è cresciuto di oltre il 50% in un anno. E il cemento sulla costa non è solo quello dei privati: dal Ponte sullo Stretto ai porticcioli turistici sulla costa tirrenica calabrese, dagli insediamenti turistici sulla costa lucana a quelli fra le lagune del Veneto, è tutto un proliferare di infrastrutture che, grazie ad accordi di programma e leggi speciali si ritagliano corsie preferenziali che semplificano l'iter autorizzativo.

Non a caso le "bandiere nere" ai pirati della costa quest'anno sono state assegnate quasi esclusivamente ad amministrazioni pubbliche, sia che si parli di governo centrale che di enti locali. Dal Ministro Pietro Lunardi, pervicace sostenitore dell'opera pubblica ad alto impatto ambientale e a basso tasso d'autorizzazioni, all'amministrazione comunale di Porto Cesareo, cui si deve l'impareggiabile trovata amministrativa del mare considerato "maglia urbana regolarmente edificata", passando per l'infaticabile Aurelio Misiti, l'assessore regionale calabrese, nonché capo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, una sorta di habitué ormai fra i personaggi insigniti del poco ambito riconoscimento, seriamente impegnato da quest'anno anche nell'opera di cementificazione definitiva della costa calabrese.

Se lo sguardo al pubblico è desolante, quello all'industria privata non è più confortante. Diciassette dirigenti dell'ex Enichem (ora Syndial), principale industria chimica nazionale, arrestati perché smaltivano mercurio e altri veleni come fossero gli scoli dell'acqua piovana. E' l'operazione realizzata dalla Guardia di finanza di Siracusa e chiamata beffardamente "Mar rosso": nessun riferimento in questo caso ai paesaggi da sogno della barriera corallina, ma solo il colore del mare siciliano che cambia quando arriva l'onda dell'acido solforico. In questo modo l'azienda chimica, certificata Emas in quell'area, riusciva a risparmiare fino al 400% nei costi di smaltimento. Intanto i dati epidemiologici indicano una percentuale di nati malformati nell'area di Augusta-Priolo tripla rispetto al resto della Sicilia: il sospetto, ma più verosimilmente la certezza, è che la causa vada individuata nella dieta a base di pesce al mercurio delle gestanti. Chissà se nel bilancio ambientale dell'azienda ritroveremo anche questo dato...

Più disattenzione e meno controlli: sembra questa, insomma la formula dell'estate 2003. E in un mare dimenticato aumentano i reati ambientali. Ma se la situazione di quest'anno non è delle migliori, c'è di che consolarsi evidenziando i successi conseguiti grazie anche alle denunce e alle segnalazioni che sono giunte proprio da queste pagine. Cresce il numero, infatti, delle bandiere nere e degli ecomostri sui quali si sono attivati gli organi di controllo, le amministrazioni e le locali Procure della Repubblica. A cominciare dalla vicenda di Sanremo, proprio quella dei favori e delle tangenti legate all'inserimento delle nuove proposte canore fra i big della canzone, che ha preso lo spunto dalla costruzione del Teatro del Mare, l'ecomostro sul lungomare della cittadina ligure denunciato sull'edizione 2002 di Mare Monstrum e oggetto di un blitz dell'equipaggio di Goletta Verde dello scorso anno. Altra bandiera nera ed altra Procura, in questo caso quella di Lecce, che apre un'inchiesta sulla bandiera nera 2001 alla società immobiliare Sis, quella che aveva provveduto a realizzare un ecomostro su uno dei tratti di costa più belli del litorale salentino. Anche in questo caso era scattato il blitz della Goletta Verde, come quello realizzato di fronte alla Stoppani, altra bandiera nera del 2001. Dalla bandiera nera assegnata nel 2000 al Comune di Fossacesia per la realizzazione di un incredibile porticciolo turistico alla foce del Sangro, è partita invece la procedura d'infrazione da parte dell'Unione Europea nei confronti della Regione Abruzzo. Frattanto la Procura di Cagliari ha aperto un'inchiesta sul ripascimento selvaggio del litorale del Poetto, per il quale il Presidente della Provincia ha meritato la bandiera nera.

Gli anticorpi contro l'imbarbarimento del nostro litorale e contro i pirati che saccheggiano il futuro delle popolazioni costiere ci sono, l'importante è attivarli.

(fonte Legambiente)

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