il duck dive

Le prime volte che si entra in acqua, più che a cercare di prendere le onde ci si preoccupa di come fare ad arrivare sulla line up superando gli schiumoni. L'errore che si commette tutti è quello di cercare di arrivare sul picco seguendo la via solo apparentemente più breve. Il segreto anche in questo caso è cercare di non lottare contro la forza del mare, si perde sempre! Le alternative sono due: o si usa la testa e si cerca di aggirare i frangenti, magari sfruttando le correnti che portano fuori (ci sono sempre) oppure si impara il più presto possibile la tecnica del duck dive.

Il nome deriva dal fatto che in pratica effettuando questa manovra altro non si fa che imitare le anatre alle prese con la schiuma del mare. Il duck è una manovra relativamente recente, solo l'avvento delle tavole corte e leggere ha permesso di metterla in atto. Con le spesse e pesanti tavole, magari in balsa, degli anni passati era pressochè impossibile e quindi ci si cimentava in manovre pericolose, come lasciare l'asse al proprio destino e buttarsi a capofitto sotto l'onda, oppure manovre molto faticose e difficili come la tartaruga, capovolgendosi tenendo la tavola sopra la testa con le braccia. Con il duck dive questo problema non c'è più, a meno che non si stia surfando con un longboard. In questo caso è consigliabile imparare la tecnica della tartaruga. Con un pò di costanza e se le onde non sono sopra il metro e mezzo, ci si riesce in fretta. Imparare bene queste tecniche ci risparmierà un sacco di fatica ma soprattutto ci eviterà di spaccare la testa a qualche altro surfista con l'unica colpa di trovarsi dietro di noi nel momento sbagliato.

Non è difficile anche se all'inizio può sembrare una manovra complicata e faticosa. Dunque, situazione classica: l'onda si sta avvicinando, a questo punto non si deve né rallentare né tantomeno fermarsi, meglio continuare la pagaiata regolare fino a quando vi troverete diciamo ad un metro dal frangente. Se l'onda non è di grandi dimensioni e sta per schiumare, tutto risulterà più semplice e veloce in quanto sarete aiutati nella manovra dalla forza dell'onda stessa. Afferrate i bordi della tavola all'altezza delle ascelle e con forza spingete la prua sott'acqua; non affidatevi solo alla forza delle braccia ma aiutatevi spostando più peso possibile in avanti. A questo punto, mentre la tavola stà lentamente affondando di punta, si deve posizionare un ginocchio sulla coperta dell'asse circa alla metà della sua lunghezza. L'altra gamba ha un compito altrettanto importante perchè stendendola all'indietro vi faciliterà l'uscita della tavola dall'acqua una volta che l'onda vi avrà superato. Ricordatevi che più a fondo riuscirete a mandare la tavola, più semplice sarà superare l'onda soprattutto se le dimensioni sono at size. Una volta che avrete sentito il frangente passarvi sopra, risollevate la testa verso la superficie stendendo adesso tutte e due le gambe all'indietro e il gioco è fatto. Ovvio che almeno le prime volte sarete succhiati via dall'onda, ma niente panico provate e riprovate ma soprattutto osservate chi già lo sa fare bene, è sempre il modo migliore per assimilare le tecniche anche più difficili.