luglio 2003 - benvenuti all'inferno

 

L’anno scorso erano gli uragani e le alluvioni a devastare l’Europa. Ora i nostri boschi sono assediati dal fuoco e la nostra agricoltura bruciata dalla siccità dovuta al caldo record di questi ultimi mesi. Sbalzi di temperatura e meteorologia impazzita sono presentati dagli scienziati come i primi sintomi dell’effetto serra, ma l'aspetto più preoccupante è che tali condizioni estreme, sempre più frequenti, sono la conseguenza dei cambiamenti climatici in atto. Quello che accade ora era stato previsto anni fa dagli scienziati: “il cambiamento climatico porterà caldo e umido incoraggiando le piante a crescere, ma questo clima sarà subito seguito da una lunga stagione arida che le seccherà” osservava Meinrat Andreae del Max Planck Institute for Chemistry nell’agosto 2001.

Lo scorso giugno l’organizzazione meteorologica dell’ONU avvertiva che eventi di caldo estremo sarebbero stati più frequenti in seguito all’effetto serra. I governi non hanno ancora finito di pagare i danni causati dalle alluvioni della scorsa estate, che già devono far fronte a questa ondata di caldo che ha causato ingenti danni alle colture, mentre i boschi continuano a bruciare. Italia, Germania, Austria, Francia, Spagna e Portogallo sono strette nella morsa del caldo e della siccità. Solo in Italia si registrano danni a breve termine alle colture per circa 5 miliardi di euro. Ma chi può prevedere i danni a lungo termine,? E chi pagherà i costi? Non certo le multinazionali del petrolio che fanno di tutto per sabotare l’accordo internazionale sul clima di Kyoto.

(fonte greenpeace italia)

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