Quando
quello sparuto manipolo di ragazzi cominciò a fare surf lo spot di Santa Marinella, ribattezzato poi Banzai, non era ancora conosciuto. Nessuno poteva immaginare che di li a 4 o 5 anni alcune nuove leve del surf romano avrebbero scoperto uno fra i migliori spot di tutta la penisola. Come non potevano immaginare che quello sparuto manipolo sarebbe diventato una realtà nel panorama surfistico nazionale. Giudicato lo spot più frequentato e più amato dai laziali, Banzai fu scoperto da un gruppetto di pionieri del surf italico capitanati da Giorgio Pietrangeli. Lo spot deve la sua fama al fatto che le onde sono sempre regolari e lunghe, anche con un pò di vento di mare. Non è raro infatti dividere le giornate di surf con qualche windsurfista. Il fondale particolarmente duro rende i frangenti potenti e ripidi, e siccome si dice che dove ci sono buone onde ci sono anche buoni surfisti, Banzai può essere considerata una fucina del surfismo italiano. Fu così che da isolata spiaggia per coppiette, pescatori e cani randagi, questo posto in provincia di Roma si trasformò nel covo di surfisti più famoso del centro Italia. Non esiste surfista romano che non si sia bucato almeno una volta con un riccio di Banzai. Basta camminare su questa spiaggia per rendersi conto che il posto è veramente di quelli tosti, laccetti, pinnette, pezzi di muta, ecc.. Ma è nelle fredde giornate invernali che il posto mette in mostra tutto il suo fascino; niente turisti, bagnanti e bagnini, solo lo spettacolo di questo "reef " romano.