AMPLIFICATORE PER I 50 MHZ DA 800 WATT CON VALVOLA 3CX800
L’amplificatore che mi accingo a descrivere è in grado di erogare 800 watt con 25 di pilotaggio facendo uso della valvola 3cx 800 prodotta dalla EIMAC in metallo-ceramica e generalmente usata nei finali da 1000 watt dei ripetitori FM delle radio private che necessita sempre di materiali di ottima qualità quali relè coassiali, isolatori , camino in teflon e lo specifico zoccolo a 11 contatti per la valvola. .
La tensione di filamento e’ di 13,5 volt con 1,5 ampere di assorbimento mentre l’alimentazione anodica è abbassata a 2200 volt ottenuti mediante un trasformatore da 2kw con secondario a 1700 volt, il ponte raddrizzatore è formato da 5 diodi per ogni ramo e 8 condensatori elettrolitici in serie nonché 28 resistenze da 1 mhom in parallelo a ogni componente non visibili dal disegno perché posizionate lato rame.
Il circuito di controllo e polarizzazione è stato realizzato su una unica basetta che si inserisce su uno slot a 22 contatti da dove partono tutti i collegamenti tranne quelli della 220 che arriva dall’interruttore generale e quella che và al trasformatore dell’alta tensione posizionati sul retro dei relè RL6-RL7 con attaccati faston . Questo permette una rapida estrazione della basetta per la verifica o sostituzione dei componenti.
L’intero amplificatore è stato realizzato all’interno di un piccolo contenitore da me posseduto che ha aumentato le difficoltà nella costruzione meccanica assemblando il tutto in un concentrato di circuiti con soluzioni tecniche che anno portato a posizionare il ponte raddrizzatore all’esterno protetto da apposito coperchio ed una cavità RF ridotta all’osso .Il collegamento dell’alta tensione tra ponte raddrizzatore e cavità è effettuato mediante un cavo coassiale adatto ad alte tensioni quale RG.302 ed appositi spinotti serie UG.931 e UG.932 . La cavità contiene la valvola e i pochi componenti del circuito rf come i due condensatori del pi-greco di uscita, quello di carico e’ un classico condensatore in aria isolato a 1000 volt mentre quello di placca molto più critico è stato realizzato con due lamine di ottone,una saldata sulla corona larga 9x5 cm che stringe la valvola mentre l’altra verso massa da 7x5 cm con alla base una molla in bronzo fosforoso ed usando come dielettrico due strati di teflon da 0,22 mm. La variazione di capacità viene ottenuta con una vite filettata da 6 mm che termina sulla manopola frontale dell’amplificatore,girando questa manopola le due lamine si avvicinano o allontanato.
Nella cavità e stato inoltre posizionato un dispositivo di scarica dell’alta tensione contro le aperture accidentali e una linea di misura della potenza in uscita
. Sul pannello frontale si e’ fatto uso di soli due strumenti, uno misura la potenza in uscita mentre l’altro indica la corrente anodica o quella di griglia mediante un interruttore e un circuito di shunt posizionato sullo strumento stesso che va a sostituire nello schema classico i due singoli strumentini.
La costruzione dell’amplificatore prevede una certa conoscenza di questi circuiti ,rispettando alcuni valori fondamentali quali C14-L4-C15 ci si può sbizzarrire nella costruzione in tutti i modi possibili soprattutto per quanto riguarda il condensatore di placca, le dimensioni della cavità non sono critiche basta che i collegamenti sia il più corti possibile evitando capacità o induttanze parassite. Il circuito rf di ingresso e semplicissimo, una volta tarato a centro banda per il minimo R.O.S. non viene più toccato. All’accensione la valvola necessita di tre minuti di riscaldamento per diventare operativa, trascorso questo tempo il timer da il consenso e arriva tensione a tutti i dispositivi, collegando a massa il terminale del PTT mediante un collegamento manuale o trasmettitore si cortocircuita R7 e sulla valvola circolano circa 50 mA ,applicando qualche watt di radio frequenza accordare dapprima l’ingresso e successivamente il circuito di uscita. Se quest’ultimo non accorda provare ad allargare o stringere le spire di L4 facendo in modo che il condensatore di placca non sia completamente aperto o chiuso ma una via di mezzo. Una volta trovato il giusto punto di funzionamento aumentare gradualmente la potenza di ingresso fino a 25 watt per ottenerne circa 800 in uscita. Tale potenza in uscita genera altrettanto calore che deve essere dissipato dalla valvola mediante una ventilazione forzata , nella mia costruzione ho usato una piccola ventola della EBM che consente un tranquillo uso in banda laterale o telegrafia con un ridotto rumore .Dalla visione delle foto allegate ci si rende conto dei vari particolari costruttivi che chiariscono meglio l’assemblaggio dell’amplificatore Si raccomanda sempre massima attenzione ricordando che le tensioni in gioco sono fatali per chi le tocca.
Sono disponibili i files dei circuiti stampati realizzati con il programma Circad