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    Lo Scrittore È Anche Un Medico

Lo scrittore comprende che il curare, inteso come redimere in quanto capace di lenire le sofferenze, diventa una parte del suo agire.
Un curare che semanticamente assume una concettualità ed una potenza espressiva che esula dal semplice porre rimedio fisico.
La cura viene prima di tutto dall'animo e dalla capacità di condivisione dell'opera: "Se la ferita che vi ò dentro non ò curata, la ferita esterna, in quanto suo riflesso, continuerà a sanguinare.
Solo colui che ha necessità di cura ritroverà nella comprensione dell'opera l'unica medicina.
L'individuo comprensivo non ha bisogno di cura, in quanto senziente, comprende il suo sbaglio e può porvi rimedio da solo".
Normalmente lo scrittore anche se può rendere "giustizia" col curare, considera la sua opera sempre un presupposto per eliminare i problemi dell'animo (temi per la narrativa intesi come una funzione terapeutica).








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