Un momento in cui lo scrittore comprende la forza del suo spirito e l'efficacia di estenderlo al corso degli eventi.
Ben diverso da un dono, esso rappresenta la consapevolezza che lo spirito può modificare tutto ciò che avviene in questo mondo (s'intende quello letterario).
Visione primordiale di un'immanenza passiva e non controllabile, ora tutto diventa dominabile, plasmabile... pensiero... spirito... morte... destino.
Elementi posseduti e non più punti d'arrivo. Non più un ruolo subordinato: parte integrante del sistema creativo.
Lo scrittore nella sua conoscenza, nella sua spiritualità comprende e quasi possiede in sé tutto il piano circostante, quindi la sua sfera di competenza partecipa e reagisce con quella dell'intero universo di significanti.
Di fronte agli esseri viventi essa è la Giustizia: l'umile e mediocre essere vivente cerca di giungere con la sua "fede" dove giunge la realtà di tutti gli esseri (il compimento del loro destino).