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    Epica Moralità

Penetrato dal senso del mistico, l'universo o il mondo in cui i personaggi vivono è popolato da divinità di tutte le gerarchie, mortali e immortali, simbiotiche o nemiche, da forze più o meno conosciute da modificare il destino degli stessi abitanti.
Il senso della divinità e del sacro, prende un aspetto antropomorfico, mortale.
Da queste "divinità" d'aspetto "umano", quasi palpabili, dipende la gioia o l'infelicità dei mortali abitanti del piano, e, dopo la morte, nell'Al di là, nel regno delle costellazioni.
Questa visione antropomorfica è condivisa dallo scrittore stesso, il quale per riscattarsi della perdita della divinità e degli attributi dei suoi personaggi fa appello al Tema del Doppio.
L'Oscuro inespresso, una illusione, il riflesso in uno specchio d'acqua in cui ogni mortale denudato della sua divina condizione e vestita di questa particolare anti-eroicità che ha sempre caratterizzato un tragico destino, può ritrovare se stesso.
Un fruire di questa parte divina, non in maniera diretta ma essendo con essa compartecipe.








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