ALLARME CARCERE
L’Unione europea impone all’Italia di adeguare le
carceri ai requisiti minimi di vivibilità. I nostri penitenziari sono
una discarica di esseri umani dove non solo è negata ogni possibilità di
rieducazione ma viene umiliata anche la dignità delle persone, grave situazione che condiziona la vita delle
oltre 62 mila persone rinchiuse nelle prigioni italiane, in strutture che
dovrebbe ospitarne al massimo 42 mila. Persone obbligate a vivere per
ventidue ore al giorno in celle claustrofobiche, con tre-quattro
brande sovrapposte, bagni minuscoli e pochissime docce..
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E poi non parliamo del vitto di un detenuto che
costa allo Stato meno di quattro euro al giorno, una somma che dovrebbe
garantire tre pasti quotidiani. Ma non sempre le imprese che si aggiudicano
gli appalti per cifre così basse riescono a garantire quantità e qualità
del cibo che viene distribuito nelle celle. E così i reclusi devono
arrangiarsi, con i viveri che ricevono dalle famiglie o con le merci
acquistate a carissimo prezzo negli spacci delle case di pena. Il Ministro della Giustizia
Orlando avanza le seguenti proposte, che al più presto dovrebbero essere
oggetto di un’apposita legge:
sviluppare pene alternative al carcere, fare in modo che tossicodipendenti
scontino la pena in comunità, rimpatriare una parte dei detenuti stranieri
nei paesi d'origine, rendere più adeguato e razionale e il patrimonio
immobiliare perchè abbiamo strutture detentive
spesso fatiscenti
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A
testimoniare quanto sia paradossale la situazione bastano pochi dati: ogni
anno lo Stato destina due miliardi e ottocento milioni per
l'amministrazione penitenziaria, ma l'88 per cento finisce negli stipendi
del personale. Un altro 7,3 per cento viene impegnato per il vitto dei
detenuti e così rimane meno del 5 per cento per qualunque altra necessità:
140 milioni per la benzina, le vetture, le divise, gli arredi, la
manutenzione e le ristrutturazioni. Insomma, non ci sono fondi per mettere
mano alle terribili condizioni delle prigioni, spesso ancora ospitate in
monasteri ottocenteschi o vetuste fortezze. Se si investisse poco meno di
200 milioni di euro sulla ristrutturazione, come spiegano funzionari del Dap, il Dipartimento amministrazione penitenziaria, si
potrebbero ottenere subito nuovi posti per garantire spazi a 62 mila
detenuti: basterebbe puntare su un ampliamento degli istituti, senza
impegnarsi nella costruzione di altre carceri. La direzione generale
risorse del Dap ha fatto un calcolo di quanto
servirebbe per fronteggiare l'emergenza edilizia. Ha calcolato che il
valore convenzionale degli immobili è di circa cinque miliardi di euro: ci
vorrebbero 50 milioni l'anno per la manutenzione ordinaria e 150 per quella
straordinaria. La cronica carenza di stanziamenti oggi ha azzerato gli
investimenti per nuovi padiglioni e l'assenza di manutenzione ha
determinato la chiusura o il completo abbandono di intere sezioni che
«attualmente si trovano in condizioni strutturali e igieniche assolutamente
incompatibili con le finalità penitenziarie per cui gli spazi a
disposizione dei detenuti si sono ulteriormente ridotti». Sulla carta c'è
«un numero eccessivo di istituti»: sono 206, ma di questi 120 hanno meno di
duecento posti e 63 addirittura meno di cento. E le strutture piccole si
trasformano in uno spreco di risorse, richiedono un numero più alto di
agenti e personale rispetto al numero di reclusi
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Il governo
ha varato nel 2013 il nuovo decreto carceri che prevede
nuove misure per risolvere il problema del sovraffollamento delle strutture
carcerarie, sull'uso del braccialetto elettronico, istituisce il reato di
piccolo spaccio e misure per extracomunitari e tossicodipendenti. di cui dobbiamo attendere i risultati.
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I carcerati e i corsi di fomazione
I detenuti in
Italia sono 62.000 a cui si aggiungono 10 mila con misura alternativa
(detenzione domiciliare). Nel 1990 i detenuti erano 29.500. La legge 455 del 29 luglio
1997 colloca le attività formative per i detenuti nel quadro
dell'educazione degli adulti.Il Ministero
dell'Istruzione, Università e Ricerca e il Ministero di Grazia e Giustizia
hanno impostato in questi anni rapporti di collaborazione tra gli operatori
delle due istituzioni. Il Regolamento Penitenziario del 30 Giugno 2000
negli articoli 40-46 tratta dell'insegnamento e della formazione dei
detenuti, richiede la costituzione di una commissione didattica all'interno
del carcere per formulare un progetto annuale e pluriennale di istruzione. I
Centri Territoriali Permanenti d'intesa con gli Istituti penali assumono iniziative per lo svolgimento di
attività di educazione degli adulti nelle carceri, assicurando anche
l'offerta negli Istituti penali minorili.I Centri
Territoriali Permanenti dovrebbero svolgere un'azione formativa efficace
nei confronti degli utenti dei servizi minorili della giustizia (ragazzi
tra i 15 e i 25 anni) per organizzare moduli formativi integrati.Nel
1995 i carcerati iscritti ad un
corso di istruzione erano 6.747 (circa il 14 %): 3.521 hanno frequentato la
scuola elementare, 2860 la scuola media, 360 la scuola superiore. Sono
stati promossi 2.124, poco più del 30%. Il fenomeno del ritiro e della
bocciatura fu più evidente nella
scuola elementare. Nel 1996 sono stati organizzati 310 corsi professionali
con 4.063 detenuti iscritti (circa l'8%) -
3601 uomini e 460 donne.La scuola nel carcere ricopre un'importanza
fondamentale, perché offre ai detenuti le conoscenze e le competenze di
base e la possibilità di acquisire un titolo di studio utile una volta
usciti di prigione. Sono state attivate diverse iniziative per il
reinserimento sociale delle persone che si trovavano in condizione di
detenzione o che avevano scontato la propria pena.E'
stato emanato il nuovo regolamento di esecuzione dell'ordinamento
penitenziario (DPR 230/2000) che riprende la materia del lavoro
penitenziario nella prospettiva di creare posti di lavoro per detenuti,
ex-detenuti e condannati in misure alternative. Sono stati emanati due
decreti attuativi della legge 193/2000 relativi a sgravi fiscali per imprese
che assumono detenuti e per cooperative sociali, ma non vengono applicati.
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