QUISISCRIVE                                                               

 

 

 

 

 

 

A.S 2017/18

PERCHE' SI SCRIVE


Nonostante sia già stato scritto tutto ciò che c’era da scrivere in tremila e più anni, oggi tutti sentono il bisogno di scrivere qualcosa: un libro...un racconto...un diario...una poesia...un commento su un blog. Basta dare un’occhiata in giro: ci sono più scrittori che lettori.

“E’ bello scrivere perché riunisce due gioie: parlare da solo e parlare ad una folla”. Lo diceva Cesare Pavese. Lui continua a parlarci, con i suoi libri e le sue poesie.

Ma perché si scrive? Ma perché si decide, un bel giorno, di aprire un blog, di scavare un percorso di parole, in un mondo in cui le parole abbondano e si sprecano? In un mondo in cui l’informazione ci bombarda dalla mattina alla sera? Ma perché si sente il bisogno di lasciare una traccia su un foglio bianco?

Forse si scrive per un senso di vanità o anche per un desiderio di eternità

o forse si scrive per conoscersi e volersi bene,  e forse anche per umiliarsi e disprezzarsi, 

e si scrive, chissà....per sentirsi normali in un mondo di pazzi, o per avere coscienza  di essere intelligenti in un mondo di mediocri.

Si scrive per migliorarsi e per migliorare

per insegnare e per imparare. Si scrive per essere liberi.

Ma si scrive anche per distrarsi, per non pensare

per liberarsi dalle inquietudini, per fermare il tempo.

Si scrive perché si ha paura della morte,

e si scrive per sopportare meglio il dolore
e per sconfiggere le sofferenze,

si scrive per non soffrire,

si scrive per confessarsi.

Si scrive per viaggiare senza partire o meglio per partire senza più tornare,

ma si scrive anche per stare fermi,  per rallentare il tempo, per tornare indietro nel tempo.

E perché no...si scrive per fuggire nel mondo dell’immaginazione

in un lontano “altrove” dove il rischio di essere inseguiti è veramente minimo
dove è facile ritagliarsi un vasto territorio gratificante.

E si scrive per dimenticare le delusioni e le sconfitte

ma si scrive anche per sedurre ed incantare per lodarsi ed esaltarsi e si scrive per vendicarsi.

Si scrive spesso quando non si ha nulla da dire,

solo per farsi del male.

Ma si scrive sempre perché si ha qualcosa da trasmettere,

e si spera che quel messaggio scritto
quel grido di dolore o di speranza...quella richiesta di aiuto o di consenso...quell’urlo di gioia o di tristezza...insomma quel pensiero scritto
venga, solo per un momento, accolto e catturato e poi abbandonato.

 

 

Autunno

Ilenia Spasari cl. 5^A Limbadi

 

 

 

Visita guidata al Gruppo operativo Carabinieri, località “Luigi Razza “ presso Vibo valentia

 

Il 9 maggio scorso , io con la mia classe 5^B, insieme  agli alunni del le classi 4^A e 5^A,  siamo andati in visita guidata al Gruppo Operativo Carabinieri “Calabria”  presso Vibo Valentia. Appena siamo arrivati, i carabinieri ci hanno accolto in una sala con tante sedie ,ci hanno fatto sedere e subito è arrivato il Capitano che ci ha spiegato tante cose . Ci ha informato che da poco  la caserma è diventata 14° Battaglione, che ci sono i cinofili , gli elicotteristi, i cacciatori e ci ha parlato delle attività che loro svolgono sul nostro territorio sia regionale , sia nazionale. Dopo ci hanno fatto vedere un filmato sul lavoro dei carabinieri e di come si esercitano ogni giorno i cinofili, i cacciatori e gli elicotteristi. Finito il filmino,  il Capitano ci ha detto se volevamo fargli delle domande e tanti bambini di ogni classe hanno formulato delle domande interessanti. Il Capitano ha risposto a tutte in modo esauriente, aiutandoci a capire meglio l’importanza del loro lavoro per mantenere l’ordine pubblico e per tutelare ciascuno di noi.

Siamo usciti dalla stanza e siamo andati a vedere i  cinofili e i loro cani.  Ognuno di loro aveva solo un  cane da addestrare ; un cinofilo ci ha fatto vedere come svolgono il loro lavoro con i cani. Aveva nascosto una sostanza stupefacente sotto terra e  l’aveva coperta con un legno , poi ha liberato il cane che teneva dal guinzaglio.

Collins, il pastore tedesco , prima ha annusato lungo il legno, poi ha scavato in un punto preciso e ha trovato la sostanza.  Il collega cinofilo gli ha dato una tovaglietta arrotolata in premio  ed esso ,soddisfatto, si è messo a giocare, infatti il cinofilo ci hanno spiegato che essi hanno bisogno di essere gratificati . Poi siamo andati a vedere la palestra e subito dopo siamo andati a pranzare alla mensa dei carabinieri e abbiamo mangiato  tante cose buone . Infine  siamo ritornati a scuola a Limbadi ,dove ci aspettavano i nostri genitori per accompagnarci a casa. È stata una bellissima giornata.

                Elisa Mesiano     Classe 5^B  Sc. Primaria diLimbadi

 

     

 

 

 

Il quattro novembre è la giornata della commemorazione dei caduti.

Racconta come si è svolta nel tuo paese esprimendo le tue considerazioni.

Il quattro novembre è la giornata in cui si commemorano i caduti di tutte le guerre. Noi alunni delle classi quinte della Scuola Primaria e le classi terze della Scuola Secondaria di primo grado abbiamo partecipato alla manifestazione organizzata dall’ Amministrazione Comunale. Ci siamo recati in corteo nella piazza dove c’è il monumento dei caduti. Noi, però abbiamo atteso alla villa comunale la banda che, accompagnata dal Sindaco e dal Capo Guardia dei vigili urbani e da altri cittadini, giungeva dal municipio. Tutti insieme abbiamo raggiunto la piazza dove è stata deposta una corona d’ alloro. Il sindaco ha fatto un lungo discorso sulla guerra , sull’ Italia e su Limbadi. Poi,  il nostro parroco, Don Mario ha benedetto la lapide del monumento dei caduti e ha fatto l’appello dei soldati limbadesi caduti in guerra e noi dovevamo rispondere  “presente” ad ogni nome . Infine tutti quanti siamo andati nella chiesa di San Pantaleone per assistere alla messa. Credo che questa giornata sia importante per ricordare tutte quelle persone che sono morte  in guerra   lontane dalle loro famiglie. Sono stati degli eroi  che con il loro sacrificioci hanno lasciato il valore della libertà e l’ importanza della pace per tutti i popoli.

Salvatore Fusca                                                                                                                                                                       Classe 5^B

Racconta come si è svolta  la festa dell’albero a scuola

IL  21 ottobre, era la  Giornata Mondiale  dell’Albero, ma noi alunni della 5^B e 5^A abbiamo deciso  di fare un gesto significativo proprio oggi 22 novembre.

 Infatti, stamattina, noi alunni della 5^B abbiamo ricercato su Internet le informazioni su questa bellissima giornata che veniva celebrata fin dagli Antichi Romani ; l’albero come segno divinizzante , olimpico, monumentale.

Sinceramente , le emozioni che provo abbracciando un albero sono molto profonde, forti.

Appoggiandosi al suo caldo tronco, è come sentire il suo respiro, le sue forze, le sue debolezze.

Ogni albero è speciale, e  perciò va trattato con cura, con amore, con sapienza.

Fatto sta , che proprio oggi, la maestra Michelina  ha portato un bellissimo alberello d’ ulivo messinese, con olive verdi e marroni grossi come noci.

Nell’ intervallo il signor Francesco Valerioti, il nostro bidello,  ha scavato la fossa con la zappetta,  portata sempre dalla maestra Michelina, nel ”cortile” della scuola che confina con l’attuale sede della Pro-Loco. Viene chiamato ”cortile”, ma cortile non è; chiamamolo piuttosto “orticello della scuola “, ma non c’è piantato nessun ortaggio; è un “pezzo di terra”,sì,  ma con valore, là in quell’ insignificante ”pezzo di terra ” per voi,  ci sono custodite le nostre esperienze,  le nostre gioie, lì ci sono custoditi i nostri alberi, piantati  negli anni dalle diverse leve con amore.

 Siamo andati così, in questo “pezzo di terra “e abbiamo piantato anche il nostro alberello messinese.

 La maestra Carmela ha tolto con un coltello, l’involucro scuro che avvolgeva il terriccio compatto, e sempre con un coltello ha inciso la terra compatta in modo tale che una volta piantato, le radici erano libere di prendere tutto il nutrimento necessario.

Abbiamo posizionato all’ interno della fossa l’ulivo, e pian piano ognuno di noi ha colmato la buca con la terra fuoriuscita .

Alla fine l’ abbiamo annaffiato con tanta acqua e sui visi di ognuno di noi risplendeva un solare sorriso.

C’è stato subito un forte applauso. Noi non abbiamo fatto niente di che, lavoro di dieci minuti ,  ma in quei dieci minuti abbiamo salvato una pianta .

Non ce ne accorgiamo, abbiamo fatto molto per la pianta, l’abbiamo salvata.

Magari, se quest’albero crescerà, diventerà un forte ulivo che non lascerà mai questa terra  e ogni volta che passeremo da lì ricorderemo quel giorno in cui abbiamo donato una vita.

Cristina Tripaldi                           Classe 5^ Limbadi

 

Giornata del giubileo della Misericordia

 Per giorno nove novembre le maestre della nostra scuola hanno organizzato,  dato che era un evento importante, una visita guidata a Nicotera  per partecipare alla giornata della celebrazione del Giubileo della Misericordia dei ragazzi,  svoltasi nella cattedrale.

Alle 9 : 50 siamo usciti dalla scuola  per andare sul pullman. Siamo partiti e  l’autista ha percorso la strada che  costeggia  casa mia e  quella della mia migliore amica. Giunti a Nicotera , siamo scesi dall’autobus e  in processione ci siamo incamminati per raggiungere la cattedrale, mentre  recitavamo l’ Ave Maria e cantavamo” Laudato sii o mi Signore!”. Arrivati  davanti alla Cattedrale dalla balconata  di fronte  si poteva ammirare un mare bellissimo, un mare che sembrava un lago ghiacciato. Prima di entrare nella chiesa, la maestra ci ha detto di dare un bacio alla porta santa e di farci il segno della croce.  Entrati, ci siamo seduti in prima fila, il prete ha detto che se ancora non ci eravamo confessati  potevamo confessarci. Finito di confessarci abbiamo provato i canti: “Misericordia sicut pater “ e “Alleluia” in inglese. Don Francesco, il sacerdote che ha celebrato la santa messa, durante l’omelia ci ha chiesto di che cosa si parlava nel vangelo e noi abbiamo risposto di  “Zaccheo”; ma  la cosa che mi ha fatto più ridere è stata quando ha detto che Zaccheo è salito sull’albero per vedere Gesù e si è fatto un selfie con Lui. Il sacerdote ha continuato a celebrare la messa,  abbiamo fatto la comunione e tutti cantavamo “ E’ tutto nostro e noi siamo di lui”.  Prima che la messa terminasse, la nostra Dirigente, presente alla messa, ha fatto un discorso molto importante e significativo sulla solidarietà.   La professoressa di arte della Scuola Secondaria di primo grado ci ha dato delle informazioni storiche sulla cattedrale e sulle opere d’arte che ci sono all’interno. Prima di uscire dalla Cattedrale con la nostra maestra Michelina, siamo andate a vedere le sculture ed ammirare le bellissime tele. Uscite dalla cattedrale, ci siamo incamminati per raggiungere il pullman.

Nicotera ha un antico borgo con tanti vicoli stretti dai quali in lontananza si poteva intravvedere un bellissimo panorama. Arrivati al pullman, siamo saliti e siamo tornati a scuola.

È stata una giornata stupenda , ricca di emozioni durante la quale ho capito quanto sia importante comprendere gli altri e aiutare tutti quelli che hanno bisogno. Basta poco: un piccolo gesto o una semplice frase .

 

Raffaella Francesca Tripaldi

Classe 5 B^ Limbadi

 

 

 

 

La festa della mamma è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo, celebrata in onore della figura di madre, della maternità e dell'influenza sociale delle madri.

In Italia è festeggiata la seconda domenica di maggio.

La Festa della Mamma ha origini antiche, legate al culto della fertilità e della maternità, ma fu proposta per nella forma in cui la conosciamo oggi tra la fine del Diciannovesimo e l’inizio del Ventesimo secolo,su iniziativa della pacifista americana Ann Reeves Jarvis e di sua figlia Anna, e poi di Julia Ward Howe (autrice tra l’altro del testo della celebre canzone “Battle Hymn of the Republic”).

 La Festa della Mamma si festeggia in questo periodo dell’anno per via della data di morte di Ann Jarvis, avvenuta il 9 maggio 1905. Wilson stabilì che la festa cadesse la seconda domenica di maggio: data che venne poi adottata in molti paesi occidentali, compresa l’Italia a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Anna Jarvis, a dirla tutta, si impegnò per molti anni contro lo sfruttamento commerciale della festa, che riteneva contraddire lo spirito iniziale dell’idea di sua madre. La festa del papà si celebra invece in molti paesi del mondo – tra cui l’Italia – il 19 marzo, giorno di san Giuseppe. Negli Stati Uniti cade invece a giugno.

Grazie per tutto quello che mi hai dato, grazie per la persona che mi hai fatto diventare, grazie per esser la mia mamma. Auguri.

   

 

Belvedere Eugenia cl. 3^ sc. Primaria Limbadi

Fortunata Fioresta cl. 3^ sc. Primaria Limbadi

Belvedere Eugenia cl. 3^ sc. Primaria Limbadi

 

PER LA MIA AMICA ILENIA

C'è un'amica un po' speciale

che mi prende il materiale.

E' bellissima e fortissima

coraggiosa e un po' noiosa

ma illumina come una stella

è un'amica bella bella.

Sembra un cuore delicato

e un albero incantato.

“ Se contempliamo il cielo
in una notte limpida e tranquilla, sentiamo
di non poter comprendere
le meravigliose opere di Dio.
Ai nostri occhi stupiti
le stelle formano una luminosa carovana
che viaggia in un deserto infinito,
dove sterminate nebulose e pianeti erranti
seguono eterne leggi nelle profondità degli spazi
e ci suggeriscono una nozione ben precisa:
l’idea di”numero”.
Malba Tahan

 

STRAGE DI PARIGI

 MESSAGGIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

            L’orrendo massacro della notte scorsa a Parigi ad opera di terroristi di matrice fondamentalista ha colpito duramente ed in forma inquietante l’umanità intera generando unanime sdegno.

            La Scuola è, tuttavia, luogo di speranza e deve in questo momento reagire con determinazione, rafforzando il suo credo nella formazione dei giovani e rinnovando l’impegno serio e deciso nella costruzione di coscienze libere, equilibrate, critiche, nutrite di valori sani (primo tra tutti il rispetto della vita e dell’altro), nella promozione della cultura del dialogo contro la cultura dello scontro e del fondamentalismo “apparentemente religioso” che disgrega la società generando morte ed inaudita violenza.

            La nostra scuola intende unirsi alle unanimi attestazioni di sdegno per l’esecrabile gesto che ha colpito la Francia .

A tal fine si rivolge a tutte le sue componenti affinché, nella mattinata odierna, nelle classi vengano creati momenti di riflessione comune sul vile e sanguinoso attacco alla convivenza civile e si dia avvio ad iniziative significative per esprimere solidarietà alle vittime ed alle loro famiglie, rinnovato impegno nella lotta alla violenza e all’odio e nella difesa della cultura del rispetto dell’altro e del dialogo, strumento, quest’ultimo, insostituibile di crescita individuale e collettiva, di sviluppo della coscienza civile, presupposto di prospettive di speranza per i nostri giovani e per l’intera umanità.                               

                                                                          

                                                     Il Dirigente Scolastico                                                       Dott.ssa Marisa Piro