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La pediculosi

a cura della 1a A
insegnante prof. Clementina Spinelli


Origini della pediculosi - Come si manifesta, come si trasmette- Prevenzione
Come evitare il contagio - Il pidocchio



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 La pediculosi è la presenza sul cuoio capelluto di insetti ectoparassiti chiamati "Pidocchi" i quali si nutrono del sangue succhiato all’ospite: sono cioè "ematofagi".
L’insetto responsabile della pediculosi si chiama Pediculus humanus, e di colore grigio lungo 2,4 millimetri ed è attero cioè privo di ali.
È dotato di sei arti, terminanti con un uncino che si attacca ai capelli dell’ospite: è essenziale per il pidocchio ancorarsi bene; se dovesse cadere o staccarsi dal capello, la sua sopravvivenza sarebbe compromessa essendo molto scarsa l’autonomia fuori dal suo habitat; non è, infatti, fornito di organi ed apparati che consentano una vita autonoma.
È dotato di un rostro con cui punge la cute e succhia il sangue dell’ospite. Dal momento che la femmina del parassita è in grado di depositare anche duecento uova in un ciclo vitale (le lendini), grande è la diffusione della pediculosi che in certi casi può assumere carattere epidemico.
Durante la seconda guerra mondiale, infatti, il fenomeno interessò l’Africa settentrionale, l’Europa e, in particolare, l’Italia dove circa 100.000 persone furono colpite dall’infestazione. Non dimentichiamo, infine, che il Pediculus humanus può essere portatore di tifo esantematico. Inoltre è opportuno sapere che non bisogna lasciarsi ingannare dal prurito provocato dal parassita confondendolo con quello provocato dalla forfora. La scienza è riuscita ad individuare la causa della forfora nel microrganismo unicellulare Pityrosporum ovale, una specie di fungo.
Esso, in condizioni normali, è innocuo anche se è presente sulla pelle di ciascuno di noi. Sul nostro corpo possono trovarsi altri piccoli organismi difficilmente individuabili ad occhio nudo. Essi possono vivere "con" l’uomo oppure a "sue spese", nutrendosi del sangue e quindi provocando danno. Nel primo caso si parla di "commensali" nel secondo di "parassiti".
Questi ultimi, a loro volta possono essere: ectoparassiti o endoparassiti (come gli ossiuri). La parassitologia studia le forme di "associazione" di questi parassiti.


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 COME SI MANIFESTA, COME SI TRASMETTE

La pediculosi si manifesta con un insistente prurito.
Tra il 1963 e il 1973 negli stati Uniti i casi di pediculosi hanno fatto registrare un incremento del 800%. Dalla tabella riportata, che per l’Italia, indica alcuni dati relativi al 1985, si può evidenziare come siano interessate al fenomeno anche quelle regioni per alcuni aspetti considerate meno arretrate perché allora si verificano situazioni di contagio nonostante siano migliorate nel tempo le condizioni igieniche e siano presenti in commercio prodotti specifici contro la pediculosi?
Possiamo ricercare le cause facendo alcune osservazioni:

  1. I pidocchi, durante l’operazione di spazzolatura dei capelli, possono essere disseminati nell’ambiente e raggiungere indumenti, cuscini, capelli;
  2. Anche se la loro autonomia, come abbiamo visto, è limitata, è possibili, però, che raggiungano un nuovo ospite e continuino quindi il loro ciclo vitale;
  3. La pediculosi è un fenomeno "stagionale", ma la maggior frequenza si rileva nel periodo immediatamente successivo alla riapertura delle scuole e quindi alla ripresa della vita di gruppo.

Non dimentichiamo che anche i luoghi affollati(cinema, teatri, mezzi di trasporto) costituiscono occasioni di contagio.

In particolare, i mezzi di trasporto negli ultimi 30 anni le hanno enormemente accresciute.

Individuata la presenza di pidocchi sui capelli bisogna con tempestività per evitare che il continuo trattamento provochi delle lesioni alla cute e quindi conseguenze più gravi.

Si laveranno i capelli con i prodotti specifici venduti nelle farmacie a base di piretro, mesulfene e zolfo ripetendo il lavaggio a distanza di qualche giorno per eliminare le uova ancora attaccate ai capelli.

Completerà la cura l’uso di un pettine a denti molto fitti. I prodotti oggi impiegati hanno una gradevole profumazione e contengono piretro e zolfo.

Il piretro è un insetticida tra i più antichi è più usati; è estratto dal fiore di piretro che assomiglia ad una margherita, ma contiene una sostanza molto attiva contro gli insetti ed inparticolarmodo contro i pidocchi. Lo zolfo, sostanza già usata dai medici babilonesi, lenisce quel fastidioso prurito che sempre accompagna l’infestazione.


PREVENZIONE

La presenza del parassita non solo provoca disagio nella persona colpita, ma rappresenta anche un pericolo per la sua salute: essendo il pidocchio ematofago può essere portatore di malattie se dalla testa di un individuo malato passa a quella di un individuo sano.


EVITEREMO IL CONTAGIO

1) Osservando una scrupolosa igiene personale e lavando i capelli una volta alla settimana, avendo cura di sciacquarli con l’ aceto che è una sostanza sgradita ai pidocchi;
2) Usando sempre un pettine personale;
3) Evitando di indossare capelli di altri.


 

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Pidocchio nome volgare usato per indicare piccoli insetti privi di ali,noti soprattutto per le specie che infestano gli esseri umani. Tra queste vi sono Phtirus pubis, un insetto bianco- grigiastro di forma rotondeggiante che predilige i peli della regione pubica, il pidocchio del corpo (Pediculus humanus),che di solito infesta i vestiti, e quello della testa (Pediculus humanus capitis) , che vive sul cuoio capelluto . Tutti questi pidocchi sono lunghi circa 3mm e si nutrono di sangue umano. Le uova si attaccano ai capelli o vengono depositate nelle cuciture dei vestiti. Il pidocchio del corpo funge da vettore di diverse malattie, quali la febbre ricorrente e il tifo. I pidocchi che infestano gli animali domestici comprendono il pidocchio del maiale, e due specie che parassitano i bovini.

Ecco un esempio di pidocchio dell’ uomo :

 

 

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