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Fin dalla creazione del mondo Dio ci ha donato la vita
e la libertà di gestirla a maniera nostra. L'uomo, a seconda delle sue esigenze, ha
idealizzato la figura di Dio e i suoi compiti, i suoi doveri, la sua onnipotenza.
Nell'inferno di Auschiwitz tutto ciò che si credeva e si sperava è andato perduto come
granelli di sabbia nel vento. L'uomo non ha mai dimostrato gratitudine nei suoi confronti
nè ha mai saputo e mai saprà sdebitarsi di tutti i doni che ci ha offerto, come la vita,
la libertà, il rispetto, la solidarietà, tutti i valori che se l'uomo avesse saputo
utilizzare, oggi questo sarebbe un mondo felice.
Dall'avarizia infinita ambizione, dalla morte immortale disperazione, dalla tristezza al
caos più totale. Queste le tappe, che nel corso della storia, l'uomo ha raggiunto senza
rimpianti. Se l'uomo all'origine della sua esistenza era inamorato di tutto ciò che lo
circondava ora prova ancor più sentimenti ed emozioni di prima: nel suo cuore e nella sua
mente prevalgono solo odio, disprezzo e voglia di distruggere tutto quello che gli è
contro.
Secoli e secoli in cui l'uomo non ha saputo "vivere" ma solo soffrire e di
conseguenza disprezzare colui che dovrebbe aiutare, ma non lo fa.
Le creature di DIO hanno imparato ad adularlo e a ringraziarlo per il bene che ha fatto.
Altre però hanno imparato ad amarlo per quello che non ha fatto. L'uomo ha inoltre
adottato il sistema di giustificare se si è graditi e provar disprezzo se si è
dimenticati da colui che dovrebbe portare pace sulla Terra. Sembra quindi che DIO non
abbia fatto altro che creare ma non curare il bene e la felicità di chi ha sempre amato
il Padre Creatore.
Più che creatore potrebbe dare l'impressione di colui o che non è in grado di risolvere
i problemi che ha addossato a noi uomini, o colui che non vuole intervenire nella dolorosa
vita umana.
Auschiwitz è solo uno dei tanti e precedenti episodi di incompetenza umana,
l'incompetenza che DIO continua a soffrire per noi, perchè siamo i veri e unici
responsabili di tutte le tragedie che hanno colpito il mondo. Possiamo venerare, adulare e
pregare chinque ma si avranno gli stessi risultati di chi odia e disprezza. La differenza
è solo la nostra pace interiore che se posseduta da tutti forse in un giorno futuro il
mondo potrà cambiare ma senza l'aiuto di DIO ma con l'aiuto di ciò che ha trasmesso in
noi.
Se non impariamo a stare bene con noi stessi e amarci non avremo la possibilità di farlo
con gli altri.
La gioia e la felicità, come la tristezza e la malinconia, dipendono solo dal nostro modo
di voler continuare a vivere; per cui se l'uomo vuole vivere nella morte la colpa è
unicamente sua perchè questa è stata la sua scelta e soffrire è il solo prezzo da
pagare anche se doloroso.
DIO AD AUSCWITZ NON C'ERA PERCHE' SIAMO STATI NOI AD UCCIDERLO. |
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