C'era una volta un extraterrestre di nome Pino che abitava in Colorandia. Sembrava una libellula gigante con il naso a forme di elica, aveva gli occhi enormi che gli sporgevano come molle quando voleva osservare nei minimi particolari oggetti molto piccoli. La sua bocca si riduceva ad una fessura e lasciava intravedere una fila di denti appuntiti come spilli; le orecchie erano a sventola come quelle di Dumbo, l'elefante volante. Aveva la pelle liscia come l'olio e multicolore perché da piccolo si era tuffato nell'arcobaleno; le ali gigantesche, invece, fungevano da telescopio. Amava vestirsi con abiti trasparenti per far risaltare la sua originale pelle. |
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Abitava su di un'astronave di forma conica, rossa a puntini gialli, con le gambe e le braccia. Questa abitazione era particolare perché poteva camminare sui pianeti ed era dotata all'interno di computer e videogiochi. All'ingresso c'era un pulsante a forma di gelato che, una volta premuto, faceva comparire un camper, utile per le esplorazioni nello spazio. |