La seconda guerra mondiale
Questo è il diario di mio nonno. Me lo ha raccontato dalla
partenza al ritorno. Ha attraversato il deserto a piedi senza neanche un goccio
d'acqua bevendo quella che trovava, anche nelle pozze. Buona lettura.
1°aprile partenza.
Sono stato assegnato al distaccamento del 3° gruppo del 1° reggimento artiglieria celere e dopo un mese sono andato a fare il corso trombettiere al comando reggimento.
Sono stato promosso trombettiere scelto poi sono tornato nel mio gruppo a Palmanova il 1° marzo.
Siamo stati trasferiti nell'Africa settentrionale. Appena sbarcati nel porto di Tripoli, abbiamo raggiunto il fronte di Tobruk, abbiamo sferrato l'attacco senza fanteria, perché era rimasto indietro essendo a piedi, mentre noi eravamo motorizzati e da soli abbiamo tenuto il settore.
Un certo Caporal Maggiore Negrin Augusto dopo che i sette soldati addetti al servizio erano morti, faceva tutto da solo, apriva la porta del cannone, puntata contro i carri armati, le autoblinde a due km da noi, guardava dentro con l'occhio se la bocca di fuoco fosse centrata.
Metteva dentro la granata dirompente: era centro sicuro. Ogni colpo era un centro: carro armato oppure autoblinda.
Poco dopo arrivò il generale Rommel con il suo interprete, stesi per terra c'erano venti artiglieri
morti, il generale si fermò un attimo a fare il saluto ai cadaveri.
Il generale Rommel ci fece omaggio per il nostro comportamento eroico.
Poi chiamò il capitano comandante a colloquio e lì, con le sue mani, lo ha promosso
maggiore con una medaglia d'argento e aiutante di battaglia con una croce di ferro tedesca.