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In tempo di pace il Signore giudicava eventuali contese, ascoltava la Messa e impartiva gli ordini della giornata. Quindi si esercitava ad usare le anni con i figli. A tavola, mangiava con la famiglia e gli ospiti. Le portate erano ricche e prelibate. Spesso il banchetto era allietato dalla musica e dai giullari; dopo pranzo si esibivano giocolieri, scimmie e orsi ammaestrati. Nelle sere invernali, la famiglia del signore si scaldava sulle panche poste dentro un largo camino. Intanto, qualcuno narrava le gesta dei cavalieri e gli amori delle dame.
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La caccia:
il signore con mute di cani cacciava a cavallo gli animali pił grossi (cervi e
cinghiali), mentre per gli uccelli usava il falco.
Il signore a cavallo usciva reggendo sul braccio il falco con la testa
coperta da un cappuccio. La caccia non era pił libera ma costituiva un
privilegio gelosissimo del signore.
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Il torneo:
era una gara di destrezza e di valore tra squadre di cavalieri che si azzuffavano su un terreno cintato chiamato "lizza". Un araldo girava di castello in castello annunciando il torneo . I vincitori ricevevano una corona di alloro, oggetti di valore come armature o destrieri di avversari. I cavalieri potevano colpire con la spada, ma non di punta; potevano servirsi della mazza ferrata e dell' ascia di guerra ma non del pugnale. |
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La balestra,
antica arma a corda con fusto di legno e arco metallico, per lanciare frecce. La corda veniva tesa a mano mediante un gancio fermato al polso del balestriere o anche con una ruota di ingranaggio fissato al fusto. |
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