GALILEO GALILEI
Non debbono i ministri e professori di teologia arrogarsi l'autorità di
decretare nelle professioni non esercitate né studiate da loro perché questo
sarebbe come se un principe assoluto, conoscendo di poter liberamente comandare
e farsi ubbidire, volesse, non essendo egli né medico né architetto, che si
medicasse e fabbricasse a modo suo, con grave pericolo della vita dei miseri
infermi, e manifesta rovina degli edifizi.
GALILEO GALILEI
GALILEO E LA TEORIA ELIOCENTRICA
I movimenti della Terra
Il centro delle rotazioni dei cinque pianeti, Saturno, Giove, Marte, Venere e
Mercurio, è il Sole; e lo stesso è del moto della Terra… Quanto poi alla
Luna, questa ha un moto circolare attorno alla Terra, dalla quale in nessun modo
si può separare, ma non cessa ella d'andare intorno al Sole, insieme con la
Terra, col suo movimento annuo.
GALILEO GALILEI
La teoria eliocentrica
Nel mezzo di tutte le cose sta il Sole. E, infatti, chi potrebbe collocare
questa immensa sorgente di luce in un posto diverso o migliore del gloriosissimo
cielo, donde esso può illuminare ad un tempo tutte le cose?…
E così come seduto su un trono reale, il Sole regge la famiglia dei pianeti che
gli ruotano intorno.
NICCOLO' COPERNICO
Da un editto contro Galileo
L'opinione che il Sole stia immobile al centro dell'universo è assurda, falsa
filosoficamente e profondamente ereticale, perché contraria alla Sacra
Scrittura. Anche l'opinione che la Terra non è il centro dell'universo e ha una
rotazione quotidiana è filosoficamente falsa o, per lo meno, una credenza
erronea.
Dall'EDITTO DEL SANTO UFFIZIO del 5 marzo 1616
Un autorevole incoraggiamento
Abbiate fiducia, Galileo, e fate sentire la vostra voce. A meno che io non
m'inganni, rari sarebbero i matematici insigni che rifiuterebbero di seguirli,
tanto è forte la verità. Se voi stimate di non potervi esprimere apertamente
in Italia, se vi aspettate di trovare costà delle difficoltà, forse potremmo
offrirvi questa libertà in Germania…
GIOVANNI KEPLERO
Galileo Galilei e le Sacre Scritture
In questa lettera scritta alla granduchessa di Toscana, Galileo Galilei,
rispondendo all'accusa che le sue teorie fossero contrarie ai principi della
religione contenuti nelle Sacre Scritture, difende il risultato delle sue
osservazioni e spiega perché esse potevano non essere in contraddizione con le
verità religiose.
"Il motivo per cui viene condannata l'opinione della mobilità della Terra
e della stabilità del Sole è che, leggendosi nelle Sacre Scritture che il Sole
si muove e che la Terra sta ferma e non potendo le Sacre Scritture mentire o
errare, ne deriva per necessaria conseguenza che chi volesse affermare il
contrario sarebbe in errore. A questo proposito mi sembra innanzitutto osservare
che la Sacra Scrittura, come è santissimamente detto e prudentissimamente
stabilito, non può mai mentire se se ne comprende il vero significato, che a
volte può essere nascosto e molto diverso da quello apparente delle pure e
semplici parole. Altrimenti, se ci si fermasse sempre al significato letterale
di esse, si potrebbe far apparire che contengono contraddizioni e affermazioni
lontane dal vero, o addirittura gravi eresie o bestemmie: infatti dovremmo
allora dare a Dio piedi, mani e occhi, o sentimenti umani come l'ira, il
pentimento, l'odio… cose che gli scrittori sacri scrissero sotto dettatura
dello Spirito Santo per adattarsi alle capacità di comprensione del popolo
rozzo, per cui è necessario che gli interpreti delle Sacre Scritture ne
chiariscono il vero significato.
Perciò mi pare che nelle dispute attorno a problemi naturali non si dovrebbe
cominciare dalle autorevoli affermazioni delle Scritture, ma dalle sensate
esperienze e dalle dimostrazioni necessarie…"
GALILEO GALILEI
La Chiesa condanna Galileo
Il processo a Galileo
"Diciamo, pronuntiamo, sentiamo e dichiariamo che tu, Galileo suddetto,
per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a
questo Santo Offizio vehementemente sospetto d'heresia, cioè temuto e creduto
dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il Sole sia centro
della Terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la Terra si muova
e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile
un'opinione dopo essere stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra
Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dei sacri
canoni et altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti
imposte e promulgate.
Dalle quali siamo contenti tu sia assolto, pur che prima, con cuor sincero fede
non finta, avanti di noi abiuri, maledica e detesti i suddetti errori et heresie
et qualunque altro errore et heresia contraria alla Cattolica ed Apostolica
Chiesa, nel modo e forma che da noi ti sarà data.
Et acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti
del tutto impunito, et sii più cauto nell'avvenire et essempio all'altri che si
astengino da simili delitti, ordiniamo che per pubblico editto sia prohibito il
libro de'Dialoghi di Galileo Galilei.
Ti condanniamo al carcere formale ad arbitrio nostro, e per penitenze salutari
t'imponiamo che per tre anni a venire dica una volta a settimana li sette Salmi
penitenziali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare, o levar in tutto o
parte le sudette pene e penitenze.
Et così diciamo, pronuntiamo, sentiamo, dichiariamo, ordiniamo e reservamo in
questo et in ogni altro meglio modo e forma che di ragione potemo e
dovemo."
Dal DECRETO DEL SANTO UFFIZIO del 22 giugno 1633
IL CANNOCCHIALE
Un patrizio veneto descrive il cannocchiale
Copia di uno degli strumenti originali di Galileo
Io (il 21 agosto 1609) andai in campanil di San Marco con l'Eccellente
Signore Galileo… a veder le meraviglie et effetti singolari del cannocchiale
di detto Galileo; con il quale, posto a un occhio e serrando l'altro, ciaschedun
di noi vide distintamente, oltre Liza, Fusina e Marghera, ancora Chioza, Trevisa
e sino Conegliano, et il campanil et la facciata della chiesa de Santa Giustina
de Padova: discernevano quelli che entravano e uscivano di chiesa di San Giacomo
di Murano; si vedevano le persone a montar e dismontar de gondola al tragheto
alla Colonna del principio del Rio de'Verieri, con molti altri particolari nella
laguna e nella città veramente ammirabili.
ANTONIO PRIULI
La più antica illustrazione di un telescopio che si conosca.
Giovanbattista della Porta la inserì in una lettera che scrisse nell'agosto
1609
Rifiuto di usare il cannoccchiale
Non mancano di quelli che, temendo di commettere un sacrilegio con il loro dio
Aristotele, non vogliano compiere osservazione alcuna e neppure una volta
accostar l'occhio al cannocchiale. E, vivendo in questa loro bellissima
ostinazione, preferiscono non tener conto della realtà della natura piuttosto
che essere infedeli alle teorie del loro maestro.
VINCENZO VIVIANI