allora si comprava così. Il brustolin è a forma di palla,
divisa in due metà, dentro alle quali si metteva il caffè. La palla ha
un diametro di circa 15-20 cm mentre il manico del brustolin è lungo
circa 70 cm.
Si abbrustolivano i chicchi, scuotendoli continuamente
con il manico che vedete, in modo che non si bruciassero. Il tempo di
tostatura era di circa 30 minuti.
Dopo aver fatto tutto questo si staccava il brustolin,
che stava appeso con una catena al camino con il gancio che vedete, e i
chicchi abbrustoliti venivano messi a loro volta nel macinino dove
venivano tritati per produrne il caffè in polvere.
Il caffè era diventato un regalo abitudinario dopo la
guerra, perché era molto richiesto e a quel tempo costava molto. Quindi
il caffè era molto gradito.
La nostra professoressa di lettere si ricorda che da
giovane un suo parente emigrato in Brasile le aveva spedito una lettera
nella quale c’erano dei saluti e come regalo un pacco di caffè da
tostare.
Ai tempi dei genitori della nostra professoressa
venivano molto usati sia il brustolin sia il macinacaffè.
Un dolce tradizionale e particolare, fatto appunto con
il caffè, è la zuppa inglese di cui ecco la ricetta:
si inzuppano alcuni biscotti nel caffè che contiene il
marsala e si dispongono in fila in una pirofila, poi si coprono con uno