PERCHE' FARE TEATRO A SCUOLA?

Molti pensano che sia tempo sprecato e magari sottratto ad attività più importanti, ma chi pensa così certamente non conosce il teatro e soprattutto l'importanza che questa attività ha sia a livello didattico sia a livello psicologico e sociale. Il ragazzo che fa animazione teatrale entra in un "gioco" molto serio e impegnativo, sia dal punto di vista espressivo sia dal punto di vista emotivo. Inizialmente non sono poche le resistenze che i ragazzi oppongono al loro coinvolgimento che li spinge a liberarsi della timidezza e, a volte, della ritrosia a collaborare ad attività di gruppo che esigono disponibilità ed iniziativa personale. Quando si arriva alla rappresentazione finale, è sicuro che la classe è diventata un gruppo capace di superare gli inevitabili attriti interni in nome di un obiettivo comune.

COME SI SVOLGE L'ANIMAZIONE TEATRALE A SCUOLA?

In genere si inizia con esercizi di concentrazione, di osservazione e analisi di situazioni, da cui gli alunni ricavano brevi scenette improvvisate, utili a sciogliere il riserbo iniziale ed a stimolare l'inventiva. Poi si passa alla mimica ed alla gestualità per finire con la recitazione espressiva. Quando gli alunni hanno acquisito una certa "familiarità con il gioco scenico, si sceglie l'argomento da drammatizzare. Di solito si preferisce partire da un racconto d'autore che può essere sceneggiato dagli alunni stessi con la guida dell'insegnante, dopo averlo analizzato, dal punto di vista linguistico e del contenuto, con particolare rigurado per i personaggi. Il soggetto può anche essere ideato direttamente dagli alunni su traccia predisposta dall'insegnante. E' certo che questo secondo metodo richiede maggiore tempo ed un impegno ideativo notevole da parte dei ragazzi.
Arrivati al copione, si assegnano le parti in base alle attitudini ed alle caratteristiche dei singoli attori.
Le prove si svolgono nell'aula scolastica, perché la scuola non dispone ancora di un laboratorio attrezzato per l'animazione teatrale. Questo condiziona notevolmente la libertà di movimento e la concentrazione degli alunni. Occorre molta pazienza e capacità di coinvolgimento da parte degli insegnanti per riuscire a mantenere un clima di lavoro proficuo. I ragazzi, si sa, tendono a distrarsi ed a prendere questo tipo di attività come un'occasione di evasione dalle "regole". E' quindi piuttosto impegnatvo gestire il gruppo, che va continuamente stimolato. Inoltre la ripetitività delle prove porta inevitabilmente al rilassamento dell'interesse e dell'attenzione. I ragazzi vorrebbero vedere subito il risultato del loro lavoro, ma devono imparare che per ottenere risultati apprezzabili occorre impegno e sacrificio. Ecco perché questa attività ha una notevole importanza educativa: i ragazzi imparano a controllarsi, ad accettare le osservazioni, a rispettare i tempi e i modi del gioco scenico, a collaborare con proposte personali. Fatto non marginale è costituito poi dalla realizzazione scenica con il coinvolgimento di altre discipline: musica per le musiche di scena, artistica per le scenografie, tecnica per i costumi e gli oggetti di scena.
Si tratta dunque di un'attività interdisciplinare a tutto campo che andrebbe incentivata e inrodotta in almeno uno dei tre anni curricolari.