ARTICOLO DI GABRIELLA MANTOVANI PUBBLICATO SULLA “CITTADELLA” 24-6-2001
CASTEL D’ARIO * Scene dell’Ottocento
proposte dalla terza media
E’ iniziata in bellezza l’ultima giornata di scuola per gli studenti delle medie di Castel d’Ario, impegnati al mattino in attivitŕ di spettacolo e al pomeriggio nelle tradizionali gare sportive.
Nell’ampio salone dell’oratorio parrocchiale, gli alunni di 3° A hanno interpretato dialoghi tratti da “Il Pellagroso”, la cui colonna sonora a base di canti popolari dell’epoca č stata fornita dai compagni delle classi prime, accompagnati alla tastiera dal prof. Motta.
Lo spettacolo, curato dalle insegnanti di lettere Carla Campanini e Carla Gasparini e presentato ai bambini delle elementari, ai genitori e a vari invitati, si č rivelato accattivante e spigliato, ma forse piů intonato allo spirito dei ragazzi d’oggi che non al periodo storico rivisto.
Il Pellagroso, giornale di protesta contadina uscito in tredici numeri dal 28 dicembre 1884 al 22 marzo 1885, a Castel d’Ario, a cura del maestro Tito Melesi, denunciava anche con dialoghi spassosi, le misere condizioni della gente del tempo: disoccupati che aspettavano una chiamata di lavoro sui gradini del municipio, allevatori di bachi da seta che si raccontavano le sventure del raccolto andato in fumo, comari pettegole e malignosette, bambini sottratti all’impegno scolastico per aiutare in casa e nei campi.
A parte l’interprete del maestro Melesi, che parlava in corretto italiano, gli altri hanno recitato in dialetto casteldariese, una conquista non facile, considerando il fatto che tra i diciassette alunni della classe sono presenti due colombiane e un marocchino e che altri tre studenti provengono dal Brasile, Basilicata, Campania. Eppure tutti hanno recitato decorosamente. Dopo lo spettacolo “teatrale”, gli studenti di 2° e 3°, muniti di tastiera (diamonica), si sono esibiti in brani dei Beatles, raccogliendo meritati applausi.
Applausi anche per le realizzazioni artistiche di contorno, realizzate sotto la guida della prof. Mazzoni: i fondali in bianco e nero della piazza del paese, ispirati a foto dell’epoca, e la piccola, ma splendida mostra di produzioni artistiche, allestita in un altro locale dell’oratorio. Vassoi, scatole e cornici in legno decorate a motivi floreali o con animali; tazze e piatti da parete in ceramica con riproduzioni di pittori famosi, da Van Gogh a Cézanne, Caravaggio, Mantegna, si sono rivelati piccoli capolavori.