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Chi sono io
come insegnate
Sono approdata al sostegno da
quattro anni, (ma prima ho insegnato ed. tecnica per
ventanni) e mi piace molto perché è per me
stimolante, mi piace conoscere a fondo le persone, mi
piace stabilire delle relazioni positive con gli alunni,
sono soddisfatta quando riesco a vedere negli alunni dei
miglioramenti grazie al mio lavoro. Sto male quando
questo non avviene e cerco di far ricorso a tutte le mie
abilità di insegnante. Non essendo autoritaria e non
possedendo purtroppo una personalità spiccata,
affascinante e coinvolgente, devo utilizzare una serie di
limitate tecniche didattico/relazionali che in qualche
rara occasione hanno funzionato. Siccome io come persona
sono unottimista per natura e riesco ad ingigantire
anche lievi e imperscrutabili successi, tante volte mi
sono illusa di essere diventata una brava insegnante,
salvo andare in crisi quando poi, a volte,verificavo gli
apprendimenti dei miei alunni. Posso dire di aver speso
molto di me nella ricerca dellefficacia,
dellefficienza e della funzionalità (reminiscenze
di un interessante corso di ed. tecnica frequentato circa
12 anni fa, ed oggi parole dordine nel percorso dei
progetti qualità delle scuole ),ma, alla
luce degli apprendimenti delll'ultimo corso frequentato,
di non aver preso in considerazione nel modo dovuto le
persone che avevo davanti, di non aver fatto emergere
abbastanza i loro bisogni,e di non essermi chiarita e
strutturata le mie esigenze di insegnante. Voglio dire
che ho cercato si di lavorare nel senso del benessere
degli alunni, ma con scarsa attenzione al dispendio di
energie e senza possedere molti strumenti didattici. Da quando conosco Sara,
però, le cose sono migliorate, pur mantenendo vivo e
piacevole il ricordo dei miei 18 anni di laboratorio
caotico, ma creativo ed apprezzato dagli alunni, delle
mie relazioni positive con studenti e insegnanti e
genitori della scuola media di Villimpenta, dove sono
lentamente e professionalmente cresciuta per tanti
tentativi riusciti e tanti errori. A volte penso, perché
qualcuno me lo ha fatto notare, che forse vado oltre
quello che sarebbe la normale routine di
uninsegnante di sostegno, ma in caso di autismo, se
non riesci a stabilire una corretta relazione ed un
canale comunicativo resti bloccato nel tuo lavoro. Ecco
perché la mia,, insieme con tutta quella cerchia di
persone veramente eccezionali che seguono Sara, diventa
una vera ricerca. Forse
sta anche nel mio carattere: anche se non sempre riesco a
mettere a fuoco lucidamente loggetto del mio
pensiero e sento che cè qualcosa che mi sfugge ,
fino a che non lho trovato, non riesco a procedere
tranquillamente su una strada che ha origini
incerte e verso una meta che avverto essere fittizia
o sbagliata o superficiale.
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