ESSERE ADOLESCENTI A CASTEL D'ARIO

Quest'anno, durante l'attività di orientamento, noi ragazzi di 2^ media abbiamo analizzato il mondo degli adolescenti. E' questa l'età in cui si comincia ad uscire dalla sfera familiare. Insieme all'amico o al gruppo cerchiamo spazi dove esprimere la nostra identità senza sentirci addosso l'occhio dell'adulto. Ecco allora l'attrattiva per il gioco e per lo sport, l'esigenza di stare con gli amici e di un look diverso per allontanarci fisicamente dal " nido". Dall' indagine fatta è risultato che il luogo pubblico dove preferiamo ritrovarci è l'oratorio.

IL NOSTRO ORATORIO

Abbiamo intervistato il parroco Don Enzo per sapeme di più sul posto dove ci incontriamo spesso. E' in funzione da 23 anni e da sempre i locali sono stati usati per il catechismo, per gli 'incontri con i genitori, per le riunioni delle varie associazioni parrocchiali e per celebrare ricorrenze varie. Qui i giovani possono giocare con il biliardo, i videogíochi, il calcetto, il ping-pong,,giochi in scatola e ascoltare la musica del juke-box. Funziona anche un piccolo bar gestito da volontari; e a volte dai ragazzi. 1 soldi ricavati vengono utilizzati per la conduzione dell'oraton'o (riscaldamento, bollette della luce, ecc.). Al piano superiore si trovano diverse stanze per il catechismo, una cappella e un salone che ha diverse funzioni: visione di partite, film e diapositive, riunioni parrocchiali, rinfreschi, discoteca e teatro. Don Enzo è disponibile anche ad ospitare attività organizzate dalle scuole elementari e medie. All'esterno c'è il cortile che dà la possibilità di giocare con la palla in un'infinità di modi. Anche i più piccoli possono divertirsi con le giostrine: scivoli, altalene, ecc... Le attività formative riguardano il catechismo per i ragazzi ,la catechesi per i giovani delle superiori e alcuni corsi per animatori. Le attività assistenziali vengono coordinate dal gruppo Caritas. La nostra parrocchia, inoltre, collabora alla realizzazione di progetti proposti dall'associazione "Aiutiamoli a Vivere", con lo scopo di aiutare i bambini della Bielorussia, zona contaminata dall'esplosione della centrale nucleare di Chernobyl.