PROGETTO

 

LABORATORIO

DI

SCRITTURA CREATIVA

 

DOCUMENTAZIONE

 

 

SCUOLA ELEMENTARE “ADONE ZOLI” PREDAPPIO

CLASSI 4^A – 4^B

ANNO SCOLASTICO 2002-2003

 

 

INTRODUZIONE

 

Negli ultimi anni si è molto parlato del piacere di leggere, ma poco si è detto del piacere di scrivere.

Proprio in questa ottica gli insegnanti intendono muoversi, aiutando i bambini a non guardare le cose solo in maniera convenzionale, ma anche a “giocare” con creatività e fantasia.

 

 

FINALITA’

 

1) Promuovere il piacere della scrittura al fine di soddisfare anche il bisogno di relazione intra ed

     interpersonale.

2) Educare alla creatività mediante strumenti didattici ricchi e stimolanti.

3) Consolidare la capacità espressiva individuale e del gruppo.

 

Le varie proposte didattiche saranno guidate dall’esperto Stefano Bordiglioni che effettuerà 5 ore di intervento per ogni classe (4^A – 4^B).

 

 

 

DOCUMENTAZIONE

 DELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

 

 

PRIMA PROPOSTA

 

L’esperto di scrittura creativa Stefano Bordiglioni ha introdotto l’attività leggendo alcune pagine del suo libro “Diario di una bambina troppo indaffarata”; ha poi proposto agli alunni di scrivere una pagina di diario di una “maestra” troppo indaffarata, seguendo questi momenti tipici di una giornata scolastica:

-         l’entrata in classe

-         lo svolgimento della lezione

-         l’intervallo

-         la ripresa della lezione

-         la mensa

-         l’uscita.

Ecco di seguito riportate alcune produzioni degli alunni.

 

“DAL DIARIO DI UNA MAESTRA TROPPO INDAFFARATA”

TESTO N.1

Caro diario,

ieri a scuola sono successe cose incredibili.

Quando sono entrata in classe , i miei alunni facevano un baccano infernale e io ho urlato: -Sapete che quando si entra in classe, è già suonata la seconda campanella e inizia la lezione!

All’intervallo ho dato ben tre punizioni: una a Marco, una a Matteo e una a Nicolas perché i loro compagni , facendo la spia, mi avevano detto che correvano per l’aula così veloci che non toccavano terra; io mi sono arrabbiata come un leone.

Poi ho mandato fuori dalla porta Samuele perché era venuta la Preside e lui giocherellava sotto il banco.

A mensa i bambini facevano le catapulte con il sugo di pomodoro; hanno centrato tutti: le maestre, i bambini di quinta e anche la Preside che era ancora in giro.

Per fortuna ,finita la mensa , avevo terminato il mio orario e, distrutta , me ne sono andata da quella bolgia infernale.

TESTO N.2

Caro diario,

ieri sono successe a scuola cose incredibili.

Sono entrata in classe, ho visto che volavano aeroplani di carta e palline di plastica e i bambini facevano un chiasso infernale. Io mi sono messa le mani sulla testa e ho gridato: - Smettetela, altrimenti do una nota a tutti!!!

Il chiasso è cessato per qualche secondo, ma dopo tutti hanno ricominciato ad urlare e io, con la mia rabbia, ho tentato di fare la mia lezione. Mentre stavo spiegando gli articoli indeterminativi, Michele ha fatto cadere dal banco il suo astuccio con tutte le penne dentro, qualcuna si è rotta e ha sparso il suo inchiostro sul pavimento. Io, senza sapere che il pavimento era sporco, mi sono diretta velocemente verso Michele, sono scivolata sull’inchiostro e sono caduta a gambe all’aria.

Ho sentito il suono della campanella che segnava l’intervallo e con un sospiro di sollievo mi sono rialzata e ho preso la mia borsa per andarmene a casa.

Appena sono uscita dall’aula, una bidella mi ha detto di andare a sostituire una mia collega assente. Passate altre due ore di sofferenza, sono andata anche a mensa coi bambini di 4^B. Il cibo sembrava gustoso, ma appena ho infilato in bocca un cucchiaio di quella sbobba, l’ho ingoiato con fatica esclamando: -PUAH!!!

Finita la mensa, stavo uscendo, ma una bidella mi ha di nuovo fermato dicendo che dovevo accompagnare all’uscita i bambini. Durante la discesa delle scale uno di essi è scivolato facendo un bel capitombolo, ma poiché ha la testa molto dura ,non si è fatto niente di male. Me ne sono andata dalla scuola e sono finalmente salita nella mia automobile

 

SECONDA PROPOSTA

 

L’esperto Stefano Bordiglioni ha iniziato la sua proposta di scrittura creativa leggendo una pagina del libro IL TRATTAMENTO RIDARELLI” (di Roddy Doyle).

Si riporta di seguito la parte letta.

 

I RIDARELLI

Chi sono i Ridarelli?

Ottima domanda. I Ridarelli si  prendono cura dei bambini. E sono bravissimi ma lo fanno in modo talmente discreto che quasi nessuno li ha mai visti.

Come fanno a prendersi cura dei bambini?

Ottima domanda. Li seguono dappertutto: a scuola, nei negozi e poi di nuovo a casa, al piano di sopra, in bagno, dappertutto. Dovunque vanno i bambini i Ridarella sono sempre molto vicini per potersi prendere cura di loro.

Che aspetto hanno?

Ottima domanda. Pochissime persone hanno visto i Ridarella, ma non hanno mai detto niente a nessuno. Perciò è difficile sapere che aspetto hanno. Sono piccolissimi e molto pelosi. E il loro pelo cambia colore quando si muovono.

Come un camaleonte?

 Sì, come un camaleonte. Se sono accanto a un muro bianco diventano bianchi. Se sono su un albero diventano verdi e marroni. Se sono vicini ad un’automobile -be’, dipende dal colore dell’automobile, ma hanno difficoltà a diventare viola, perciò cercano di non avvicinarsi mai troppo ad un’automobile viola.

Perché seguono i bambini?

Anche questa è una bella domanda: seguono i bambini per essere sicuri che i grandi li trattino bene. Genitori, maestri, zie, negozianti. Tutti i grandi. Se qualcuno trarra male i bambini si becca il trattamento Ridarelli. Se qualcuno manda a letto un bambino senza cena o spaventa un bambino, si becca il trattamento Ridarelli.

Che cos’è il trattamento Ridarelli?

La cacca sulla scarpa. I grandi si beccano il trattamento ogni giorno, magari anche due o tre volte al giorno, fino a quando la smettono do trattare male i bambini.

Hanno sempre fatto questo i Ridarelli?

Sì, dalla notte dei tempi. I Ridarelli sono sempre esistiti da quando il primo cane ha fatto la cacca per la prima volta. Da quando il primo uomo delle caverne ha sgridato il primo bambino delle caverne. E’ uscito dalla caverna, furibondo, ed è andato a finire in un enorme mucchio di cacca preistorica.

 

 

Dopo la lettura, Stefano ha invitato gli alunni a seguire lo schema del testo letto, una serie di domande alle quali seguono risposte che iniziano con una specie di tormentone. L’argomento da trattare era una descrizione di se stessi, esagerata nei complimenti fino ad essere il contrario in positivo di quelli che agli alunni vengono riconosciuti come difetti .Per alcuni è stata l’occasione per potersi illudere di essere una volta tanto un vero bambino modello!

 

PRODUZIONE PERSONALE DEGLI ALUNNI.

 

TESTO N.1

??????LORENZO??????

Chi è Lorenzo?

Ottima domanda. Lorenzo è un bambino magro e secchione.

Come fa ad essere secchione?

Ottima domanda. E’ un secchione perché si impegna molto.

Ma come fa?

Ottima domanda . Ma l’ho già detto, si impegna.

Ma che carattere ha?

Ottima domanda. Ha un carattere perfetto perché è buono come un angioletto.

Ma come fa?

Ottima domanda. Non fa arrabbiare la mamma.

Quando va a scuola è muto e non parla?

Ottima domanda. Non parla perché non vuole stare in punizione.

Ma cosa mangia?

 Ottima domanda. Mangia lasagne, salame, hot dog, maionese,olive, cotolette e pollo arrosto.

 

 

TESTO N.2

 

BEATRICE

Chi è Beatrice?

Ottima domanda. Beatrice è una bambina che adora fare scherzi ed ama vedere i fratelli piangere per una ingiustizia.

Che scherzi fa?

Ottima domanda. La sua tecnica di scherzo è quella di attaccare dei ragni nella vasca. Un giorno ne ha attaccato uno talmente grande che la mamma voleva chiamare la polizia. Oltre che fare scherzi, che cosa ama?

Ottima domanda.Beatrice ama anche fare un sacco di domande e giocare a dottore (le piace perche tutte le volte che ci gioca, la sua sorella si mette a piangere senza motivo).

Beatrice ama gli animali?

Bellissima domanda. Beatrice ama gli animali, soprattutto perché si diverte un sacco a fare loro i dispetti.

Qual è il suo piatto preferito?

La risposta a questa domanda non esiste, non mangia.

Qual è il suo sogno nel cassetto?

Domanda stupenda. Beatrice ama ballare come solista. Non è però che non voglia ballare con altre persone, il problema è che non ha sintonia, ma spera di riuscire ad acquistarla col tempo.

 

 

 

TERZA PROPOSTA

 

Ecco un’altra proposta di scrittura creativa che, come la precedente, si basa su un tormentone: tutti amano non riamati. La genialità dell’autore è chiudere la storia in un cerchio, dando la sensazione di qualcosa che si completi e si esaurisca in modo soddisfacente. La produzione degli alunni è stata preceduta dalla lettura del seguente brano:

 

L’amore di Bernardo

 

 

 

PRODUZIONE  PERSONALE  DEGLI  ALUNNI

 

TESTO N.1

LE MERENDE

Dovete sapere che per merenda oggi ho la piadina alle olive, ma io la detesto. Preferisco la torta alla panna di Daria.

Daria odia la torta alla panna, infatti preferisce il panino di Michel.

Ma Michel non sopporta il suo panino e purtroppo desidera la banana di Enrico.

Enrico rifiuta la sua banana perché ama la nutella di Paolo il quale vorrebbe la coscia di pollo di Lara. A Lara non piace il pollo e assaggerebbe volentieri la minestra coi fagioli di Lorenzo.

A Lorenzo piacciono i pistacchi di Stefania.

E così ogni tanto ci scambiamo le merende.

 

TESTO N.2

LE MERENDE

Oggi di merenda ho portato il tramezzino, ma io odio il tramezzino.

Vorrei mangiare la piadina con le olive di Maria Sofia.

 A Maria Sofia non piace la piadina con le olive e vorrebbe mangiare il panino di Celeste.

Celeste non sa che farsene del suo panino, ma vuole quello di Gianni.

A Gianni piacerebbe mangiare 30 pacchetti delle “Fonzie” di Luca. A Lorenzo piacerebbe mangiare la piadina alta 30 cm di Nicola. Se nessuno avesse la merenda, finirebbe il tormentone.

 

 

 

QUARTA PROPOSTA

 

Stefano Bordiglioni ha preso spunto dal libro “Desideri, sogni, bugie” di K. Koch e ha liberamente adattato queste proposte didattiche.

Consegna data agli alunni:

“Immagina e racconta un sogno ripetendo almeno tre volte il seguente schema:

Vedo….

Sento…

Divento…”

 

UN SOGNO

 

TESTO N.1

Vedo un cielo stellato

Sento un vento azzurrino

Divento un uccello dalle ali argentate.

Vedo un bosco dorato

Sento il fruscio delle foglie

Divento un cavallo giallo.

Vedo il marinaio sulla barca

Sento gli alberi maestosi

Divento una stella colorata.

 

TESTO N.2

Vedo un leone

Sento il suo ruggito

Divento un leone arrostito.

Vedo il Senegal

Sento gli urli degli stadi

Divento un senegalese.

Vedo l’Egitto

Sento gli schiavi lavorare

Divento un faraone.

 

Testo N.3

Vedo un palco e un cantante

Sento improvvisamente un canto

Divento una danzatrice volante.

Sento molto freddo

Vedo i tendoni svolazzare

Divento sempre più leggera

Il vento mi trasporta

E sparisco insieme agli altri.

Sento che sto per riapparire

Mi preparo a cadere sul palco,

Vedo una nube

Sento un tonfo

E intorno a me c’è gente, tanta gente

Divento improvvisamente ancora ballerina

E non mi accorgo più di niente.

 

QUINTA PROPOSTA

 

Si può diventare improvvisamente poeti anche scrivendo una serie di ricordi iniziando ogni strofa con “Io mi ricordo….”

 

RICORDI

 

TESTO N.1

Io mi ricordo al mare le meduse sotto i piedi.

Io mi ricordo il calare del vento in Tunisia.

Io mi ricordo la morte dei bambini nel Molise.

Io mi ricordo un monumento antico a Barcellona.

Io mi ricordo quando ero piccola e sentivo le coccole della mamma.

Io mi ricordo quando ero al mare e giravo in canoa.

 

TESTO N.2

Io mi ricordo quando ho spinto il mio babbo in piscina

e si è fradiciato.

Io mi ricordo che mi ero perso al supermercato

e hanno chiamato i miei genitori col microfono.

Io mi ricordo quando sono andato all’acquario di Genova.

Io mi ricordo i cioccolatini di Capodanno.

Io mi ricordo i 50 euro che mi ha dato la mia nonna.

Io mi ricordo il mare.

Io mi ricordo quando ho rotto un vaso

e le sculacciate che ho preso.

 

TESTO N.3

Io mi ricordo che da piccola avevo un biberon a forma di orsetto.

Io mi ricordo che a Natale ho ricevuto tanti regali,

ma anche tanto carbone.

Io mi ricordo che abbiamo perso l’amichevole di pallavolo.

Io mi ricordo della mia nonna.

Io mi ricordo dei miei genitori buoni.

Io mi ricordo di una stella cadente.

 

 

 

SESTA PROPOSTA

 

La seguente proposta dà la possibilità di mettere alla prova la propria capacità di riuscire a convincere gli altri sulla veridicità di un fatto che in realtà non è avvenuto.Il titolo del testo da produrre è “Gita a Venezia”; è la cronaca di un fatto mai accaduto perché i bambini non sono mai andati tutti insieme a Venezia. Il percorso guida fissava alcuni punti costanti in tutte le uscite: la partenza, il viaggio di andata, le eventuali soste, la visita a Venezia con tutte le sue tappe più comuni, il viaggio di ritorno…… Il testo prodotto sarà particolarmente riuscito se si riuscirà a convincere i genitori di aver fatto una gita a Venezia, naturalmente a loro insaputa!

 

GITA A VENEZIA

 

TESTO N.1

L’anno scorso la mia classe è andata in gita a Venezia.

Durante il viaggio, mentre metà della classe cantava e l’altra metà giocava, io ho vomitato.

Arrivati a Venezia, siamo andati in piazza S. Marco a vedere l’acqua e i piccioni.

L’acqua era gelida.

Un piccione mi ha fatto la cacca sulla mano e… quanta puzza, quanta puzza!! Con un dito l’ho tirata via.

Dopo un po’ siamo andati nei negozi: un uomo è uscito con una maschera orrenda che mi ha fatto paura.

Poi ho visto tante cartoline colorate e alcune erano perfino in bianco e nero. In alcuni negozi vendevano oggetti di vetro.

All’ora del pranzo al sacco, Matteo ha buttato una lattina di Coca-Cola in terra e tutti i piccioni sono andati a berla; finito di berla, ai piccioni girava la testa.

Sul ponte di Rialto, la maestra si sporgeva dal parapetto e si è presa una sgridata dalla guida.

Nel viaggio di ritorno ci siamo fermati in un campo per fare pipì, speriamo che le coltivazioni crescano bene!

Sul pulman per un po’ ho dormito e così siamo arrivati a casa.

 

TESTO N.2

Ciao! Sono Francesca e vi voglio raccontare la gita scolastica a Venezia, che abbiamo fatto l’anno scorso.

Eravamo a scuola e aspettavamo il pulman per partire.

Quando il pulman arrivò, cominciarono anche i nostri problemi.perché durante il viaggio Ofelia, Sara e Alberto stettero male, ma questo non ci fece tornare indietro.

Nel pulman, Gemma, Diletta ed io cantavamo una canzone; Nicolas, Michele, Andrea e Marco giocavano a farsi domande sull’alfabeto.

Con noi c’era anche la 4^B che giocava a Tombola.

Appena arrivati, andammo subito in piazza S. Marco.

Quanti piccioni! Milioni e milioni di piccioni!

Prendemmo dagli zaini il granturco e glielo davamo; loro, affamati, venivano a mangiarlo nelle nostre mani. Mirko fece un movimento brusco e il piccione gli beccò fortissimo la mano.

Alla maestra Antonella cadde una cacca nella gonna e corse subito a lavarsi.

Poi andammo per negozi e per arrivarci usammo il traghetto.

Vendevano soprattutto maschere e animali di vetro; io, naturalmente, li comprai tutti e due. Attraversammo il ponte di Rialto e camminammo per le Calli, le piccole vie di Venezia.

Ritornammo in piazza e mangiammo; nello zaino di Michele erano entrate delle formiche e ci mise mezz’ora per ripulirlo.

Durante il viaggio di ritorno abbiamo fatto la tappa pipì e infine siamo arrivati a Predappio.

 

SETTIMA PROPOSTA

 

Gli alunni hanno giocato con le filastrocche; le loro produzioni sono un montaggio parallelo ottenuto seguendo la struttura di testi dati (“Volta la carta     “Storia della vecchia buffecchia”)

 

VOLTA LA CARTA

La donnina che semina il grano

Volta la carta e si vede il villano.

Il villano che zappa la terra

Volta la carta e si vede la guerra.

La guerra con tanti soldati

Volta la carta e si vedono malati.

I malati con tanto dolore

Volta la carta e si vede il dottore.

Il dottore che fa la ricetta

Volta la carta e si vede Concetta.

La Concetta che fa i brigidini

Volta la carta e ci sono i bambini.

I bambini che van per i campi

Volta la carta e si vedono i lampi.

I lampi che fanno spavento

Volta la carta e si vede il convento.

Il convento coi frati in preghiera

Volta la carta e si vede la fiera.

La fiera con burle e con lazzi

Volta la carta e si vedono i pazzi.

I pazzi che cantano a letto

Volta la carta e si vede lo spettro.

Uno spettro che appare e va via

Volta la carta e si vede Lucia.

Lucia che fa un vestitino

Volta la carta e si vede Arlecchino.

Arlecchino che fa gli sgambetti

Volta la carta e ci sono i galletti.

I galletti che cantano forte

Volta la carta e si vede la Morte

La Morte che falcia la gente

Volta la carta e non si vede più niente.

 

Carlo Lapucci, Il libro delle filastrocche

 

 

 

I personaggi della filastrocca di ogni alunno sono tutti i suoi compagni di classe.

 

TESTO N.1

La donnina che mangia le mele

Volta la carta e c’è Samuele.

Samuele che va al museo

Volta la carta e si vede Matteo.

Matteo che dorme nel parco

Volta la carta e sui vede Marco.

 Marco che va al circo

Volta la carta e si vede Mirco.

Mirco che mangia una pesca

Volta la carta e si vede Francesca.

Francesca che lava i panni in lavatrice

Volta la carta e si vede Beatrice.

Beatrice va a Venezia

Volta la carta e trova Lucrezia.

Lucrezia vede un bestione

Volta la carta e si vede Simone.

Simone ha un dilemma

Volta la carta e si vede Gemma.

Gemma mangia un ananas

Volta la carta e vede Nicolas.

Nicolas beve il miele

Volta la carta e vede Michele.

Michele mangia una polpetta

Volta la carta e si vede Diletta.

Diletta cucina nella teglia

Volta la carta e si vede Ofelia.

Ofelia va in alta marea

Volta la carta e c’è Andrea.

Andrea la palla para

Volta la carta e si vede Sara.

Sara va al coperto

Volta la carta e si vede Alberto.

Alberto ammazza un serpente

Volta la carta e non si vede più niente.

 

TESTO N.2

La donnina cha va in ferrovia

Volta la carta e si vede Sofia.

Sofia che vuole un compenso

Volta la carta e si vede Lorenzo.

Lorenzo che piglia un pulcino

Volta la carta e c’è Palladino.

Palladino che mangia il miele

Volta la carta e si vede Michele.

Michele che ha dieci anni

Volta la carta e si vede Gianni.

Gianni che beve la Coca cola

Volta la carta e si vede Nicola.

Nicola che mangia gli spaghetti

Volta la carta e si vede Ghetti.

Ghetti che i gol li para

Volta la carta e si vede Lara.

Lara che ruota in aria

Volta la carta e si vede Daria.

Daria che raccoglie le rugiada

Volta la carta  e si vede Giada.

Giada che mangia una chicca

Volta la carta e si vede Federica.

 Federica che invoca gli dei

Volta la carta e si vede Casadei.

Casadei che è strambo con la gente

Volta la carta e non si vede più niente.

 

STORIA DELLA VECCHIA BUFFECCIHIA

C’era una volta una vecchia inecchia buffecchia

Tirimbussoli fatta a filumecchia,

c’era una volta una vecchia

che fece una torta inorta bufforta,

tirimbussoli fatta a filumorta,

che fece una torta e la portò al fornaro inaro buffaro,

tirimbussoli fatto a filumaro,

e la portò al fornaro.

-Oh fornaro inaro buffaro

tirimbussoli fatto a filumaro, oh fornaro

mi cuocete questa torta inorta bufforta

tirimbussoli fatta a filumorta

mi cuocete questa torta?

-Mettetela su quel banco inanco buffanco

tirimbussoli fatto a filumanco

mettetela su quel banco.

Quando la vecchia fu partita inita buffita

Tirimbussoli fatta a filumita

Quando la vecchia fu partita

Il fornaro la cosse inosse buffosse

Tirimbussoli fatto a filumosse

Il fornaro la cosse

E disse:-Senti che odore inore buffore

Tirimbussoli fato a filumore,

e disse: -Senti che odore!

E’ da leccarsi i baffi inaffi buffaffi

Tirimbussoli fatti a filumaffi,

è da leccarsi i baffi!

E se la mangiò tutta inutta buffutta

Tirimbussoli fatta a filumutta,

e se la mangiò tutta.

Il girno seguente inente buffente

Tirimbussoli fatto a filumente,

il giorno seguente

disse la vecchia inecchia buffecchia

tirimbussoli fatta a filumecchia,

disse la vecchia: -Oh fornaro inaro buffaro

tirimbussoli fatto a filumaro

oh fornaro ,chi ha preso la mia torta inorta bufforta

tirimbussoli fatta a filumorta?

-Saranno stati i topari inari buffari

tirimbussoli fatti a filumari,

saranno stati i topari!

La vecchia prese un randello

Inello buffello

Tirimbussoli fatto a filumello,

la vecchia prese un randello

e il formaro una mazza inazza buffazza

tirimbussoli fatta a filumazza

e il fornaro una mazza

e giù botte da orbi inorbi bufforbi

tirimbussoli fatto a filumorbi

e giù botte da orbi

e si ridussero all’olio santo inanto buffanto

tirimbussoli fattp a filumanto

e si ridussero all’olio santo.

 

TESTO N.1                                                                                    

Ieri era bel tempo inempo buffempo

Tirimbussoli fatto a filumempo

Ieri era bel tempo.

C’era il sole inole buffole

Tirimbussoli fatto a filumole

C’era il sole.

Volavano le cavallette inette buffette

Tirimbussoli fatte a filumette

Volavano le cavallette.

Correvano gli animali inali buffali

Tirimbussoli fatti a filumali

Correvano gli animali.

Giocavano  i bambini inini buffini

Tirimbussoli fatti a filumini.

 

TESTO N.2                                                                           

Tirimbussoli fatto a filumuglio                                       

Ho bevuto un intruglio

Ieri sono andata a scuola inola buffola

Tirimbussoli fatta a filumola

Ieri sono andata a scuola.

Ho scritto un testo inesto buffesto

Tirimbussoli fatto a filumesto

Ho scritto un testo.

A merenda non avevo niente inente buffente

Tirimbussoli fatto a filumente

A merenda non avevo niente.

Mi è venuta la febbre inebbre buffebbre

Tirimbussoli fatta a filumebbre

Mi è venuta la febbre.

Ho bevuto un intruglio inuglio buffuglio

Tirimbussoli fatto a filumuglio

Ho bevuto un intruglio.