SCUOLA ELEMENTARE “ADONE ZOLI”
PREDAPPIO
CLASSI 4^A – 4^B
Negli ultimi anni si è molto parlato del piacere di leggere, ma poco si è detto del piacere di scrivere.
Proprio in questa ottica gli insegnanti intendono muoversi, aiutando i bambini a non guardare le cose solo in maniera convenzionale, ma anche a “giocare” con creatività e fantasia.
1) Promuovere il piacere della scrittura al fine di soddisfare anche il bisogno di relazione intra ed
interpersonale.
2) Educare alla creatività mediante strumenti didattici ricchi e stimolanti.
3) Consolidare la capacità espressiva individuale e del gruppo.
Le varie proposte didattiche saranno guidate dall’esperto Stefano Bordiglioni che effettuerà 5 ore di intervento per ogni classe (4^A – 4^B).
DELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
L’esperto di scrittura creativa Stefano Bordiglioni ha
introdotto l’attività leggendo alcune pagine del suo libro “Diario di una
bambina troppo indaffarata”; ha poi proposto agli alunni di scrivere una pagina
di diario di una “maestra” troppo indaffarata, seguendo questi momenti tipici
di una giornata scolastica:
-
l’entrata in classe
-
lo svolgimento della lezione
-
l’intervallo
-
la ripresa della lezione
-
la mensa
-
l’uscita.
Ecco di seguito riportate alcune produzioni degli alunni.
“DAL DIARIO DI
UNA MAESTRA TROPPO INDAFFARATA”
TESTO N.1
Caro diario,
ieri a scuola sono successe cose incredibili.
Quando sono entrata in classe , i miei alunni facevano un baccano infernale e io ho urlato: -Sapete che quando si entra in classe, è già suonata la seconda campanella e inizia la lezione!
All’intervallo ho dato ben tre punizioni: una a Marco, una a Matteo e una a Nicolas perché i loro compagni , facendo la spia, mi avevano detto che correvano per l’aula così veloci che non toccavano terra; io mi sono arrabbiata come un leone.
Poi ho mandato fuori dalla porta Samuele perché era venuta la Preside e lui giocherellava sotto il banco.
A mensa i bambini facevano le catapulte con il sugo di pomodoro; hanno centrato tutti: le maestre, i bambini di quinta e anche la Preside che era ancora in giro.
Per fortuna ,finita la mensa , avevo terminato il mio orario e, distrutta , me ne sono andata da quella bolgia infernale.
TESTO N.2
Caro diario,
ieri sono successe a scuola cose incredibili.
Sono entrata in classe, ho visto che volavano aeroplani di carta e palline di plastica e i bambini facevano un chiasso infernale. Io mi sono messa le mani sulla testa e ho gridato: - Smettetela, altrimenti do una nota a tutti!!!
Il chiasso è cessato per qualche secondo, ma dopo tutti hanno ricominciato ad urlare e io, con la mia rabbia, ho tentato di fare la mia lezione. Mentre stavo spiegando gli articoli indeterminativi, Michele ha fatto cadere dal banco il suo astuccio con tutte le penne dentro, qualcuna si è rotta e ha sparso il suo inchiostro sul pavimento. Io, senza sapere che il pavimento era sporco, mi sono diretta velocemente verso Michele, sono scivolata sull’inchiostro e sono caduta a gambe all’aria.
Ho sentito il suono della campanella che segnava l’intervallo e con un sospiro di sollievo mi sono rialzata e ho preso la mia borsa per andarmene a casa.
Appena sono uscita dall’aula, una bidella mi ha detto di andare a sostituire una mia collega assente. Passate altre due ore di sofferenza, sono andata anche a mensa coi bambini di 4^B. Il cibo sembrava gustoso, ma appena ho infilato in bocca un cucchiaio di quella sbobba, l’ho ingoiato con fatica esclamando: -PUAH!!!
Finita la mensa, stavo uscendo, ma una bidella mi ha di nuovo fermato dicendo che dovevo accompagnare all’uscita i bambini. Durante la discesa delle scale uno di essi è scivolato facendo un bel capitombolo, ma poiché ha la testa molto dura ,non si è fatto niente di male. Me ne sono andata dalla scuola e sono finalmente salita nella mia automobile
L’esperto Stefano Bordiglioni ha iniziato la sua proposta
di scrittura creativa leggendo una pagina del libro IL TRATTAMENTO RIDARELLI”
(di Roddy Doyle).
Si riporta di seguito la parte letta.
I RIDARELLI
Chi sono i Ridarelli?
Ottima domanda. I Ridarelli si prendono cura dei bambini. E sono bravissimi ma lo fanno in modo talmente discreto che quasi nessuno li ha mai visti.
Come fanno a prendersi cura dei bambini?
Ottima domanda. Li seguono dappertutto: a scuola, nei negozi e poi di nuovo a casa, al piano di sopra, in bagno, dappertutto. Dovunque vanno i bambini i Ridarella sono sempre molto vicini per potersi prendere cura di loro.
Che aspetto hanno?
Ottima domanda. Pochissime persone hanno visto i Ridarella, ma non hanno mai detto niente a nessuno. Perciò è difficile sapere che aspetto hanno. Sono piccolissimi e molto pelosi. E il loro pelo cambia colore quando si muovono.
Come un camaleonte?
Sì, come un camaleonte. Se sono accanto a un muro bianco diventano bianchi. Se sono su un albero diventano verdi e marroni. Se sono vicini ad un’automobile -be’, dipende dal colore dell’automobile, ma hanno difficoltà a diventare viola, perciò cercano di non avvicinarsi mai troppo ad un’automobile viola.
Perché seguono i bambini?
Anche questa è una bella domanda: seguono i bambini per essere sicuri che i grandi li trattino bene. Genitori, maestri, zie, negozianti. Tutti i grandi. Se qualcuno trarra male i bambini si becca il trattamento Ridarelli. Se qualcuno manda a letto un bambino senza cena o spaventa un bambino, si becca il trattamento Ridarelli.
Che cos’è il trattamento Ridarelli?
La cacca sulla scarpa. I grandi si beccano il trattamento ogni giorno, magari anche due o tre volte al giorno, fino a quando la smettono do trattare male i bambini.
Hanno sempre fatto questo i Ridarelli?
Sì, dalla notte dei tempi. I Ridarelli sono sempre esistiti da quando il primo cane ha fatto la cacca per la prima volta. Da quando il primo uomo delle caverne ha sgridato il primo bambino delle caverne. E’ uscito dalla caverna, furibondo, ed è andato a finire in un enorme mucchio di cacca preistorica.
Dopo la lettura, Stefano ha invitato gli alunni a seguire lo schema del testo letto, una serie di domande alle quali seguono risposte che iniziano con una specie di tormentone. L’argomento da trattare era una descrizione di se stessi, esagerata nei complimenti fino ad essere il contrario in positivo di quelli che agli alunni vengono riconosciuti come difetti .Per alcuni è stata l’occasione per potersi illudere di essere una volta tanto un vero bambino modello!
PRODUZIONE
PERSONALE DEGLI ALUNNI.
TESTO N.1
??????LORENZO??????
Chi è Lorenzo?
Ottima domanda. Lorenzo è un bambino magro e secchione.
Come fa ad essere secchione?
Ottima domanda. E’ un secchione perché si impegna molto.
Ma come fa?
Ottima domanda . Ma l’ho già detto, si impegna.
Ma che carattere ha?
Ottima domanda. Ha un carattere perfetto perché è buono come un angioletto.
Ma come fa?
Ottima domanda. Non fa arrabbiare la mamma.
Quando va a scuola è muto e non parla?
Ottima domanda. Non parla perché non vuole stare in punizione.
Ma cosa mangia?
Ottima domanda. Mangia lasagne, salame, hot dog, maionese,olive, cotolette e pollo arrosto.
TESTO N.2
BEATRICE
Chi è Beatrice?
Ottima domanda. Beatrice è una bambina che adora fare scherzi ed ama vedere i fratelli piangere per una ingiustizia.
Che scherzi fa?
Ottima domanda. La sua tecnica di scherzo è quella di attaccare dei ragni nella vasca. Un giorno ne ha attaccato uno talmente grande che la mamma voleva chiamare la polizia. Oltre che fare scherzi, che cosa ama?
Ottima domanda.Beatrice ama anche fare un sacco di domande e giocare a dottore (le piace perche tutte le volte che ci gioca, la sua sorella si mette a piangere senza motivo).
Beatrice ama gli animali?
Bellissima domanda. Beatrice ama gli animali, soprattutto perché si diverte un sacco a fare loro i dispetti.
Qual è il suo piatto preferito?
La risposta a questa domanda non esiste, non mangia.
Qual è il suo sogno nel cassetto?
Domanda stupenda. Beatrice ama ballare come solista. Non è però che non voglia ballare con altre persone, il problema è che non ha sintonia, ma spera di riuscire ad acquistarla col tempo.
Ecco un’altra proposta di scrittura creativa che, come la precedente, si basa su un tormentone: tutti amano non riamati. La genialità dell’autore è chiudere la storia in un cerchio, dando la sensazione di qualcosa che si completi e si esaurisca in modo soddisfacente. La produzione degli alunni è stata preceduta dalla lettura del seguente brano:
L’amore di Bernardo
PRODUZIONE PERSONALE DEGLI ALUNNI
TESTO N.1
LE MERENDE
Dovete sapere che per merenda oggi ho la piadina alle olive, ma io la detesto. Preferisco la torta alla panna di Daria.
Daria odia la torta alla panna, infatti preferisce il panino di Michel.
Ma Michel non sopporta il suo panino e purtroppo desidera la banana di Enrico.
Enrico rifiuta la sua banana perché ama la nutella di Paolo il quale vorrebbe la coscia di pollo di Lara. A Lara non piace il pollo e assaggerebbe volentieri la minestra coi fagioli di Lorenzo.
A Lorenzo piacciono i pistacchi di Stefania.
E così ogni tanto ci scambiamo le merende.
TESTO N.2
LE MERENDE
Oggi di merenda ho portato il tramezzino, ma io odio il tramezzino.
Vorrei mangiare la piadina con le olive di Maria Sofia.
A Maria Sofia non piace la piadina con le olive e vorrebbe mangiare il panino di Celeste.
Celeste non sa che farsene del suo panino, ma vuole quello di Gianni.
A Gianni piacerebbe mangiare 30 pacchetti delle “Fonzie” di Luca. A Lorenzo piacerebbe mangiare la piadina alta 30 cm di Nicola. Se nessuno avesse la merenda, finirebbe il tormentone.
Stefano Bordiglioni ha preso spunto dal libro
“Desideri, sogni, bugie” di K. Koch e ha liberamente adattato queste proposte
didattiche.
Consegna data agli alunni:
“Immagina e racconta un sogno ripetendo almeno tre
volte il seguente schema:
Vedo….
Sento…
Divento…”
UN SOGNO
TESTO N.1
Vedo un cielo stellato
Sento un vento azzurrino
Divento un uccello dalle ali argentate.
Vedo un bosco dorato
Sento il fruscio delle foglie
Divento un cavallo giallo.
Vedo il marinaio sulla barca
Sento gli alberi maestosi
Divento una stella colorata.
TESTO N.2
Vedo un leone
Sento il suo ruggito
Divento un leone arrostito.
Vedo il Senegal
Sento gli urli degli stadi
Divento un senegalese.
Vedo l’Egitto
Sento gli schiavi lavorare
Divento un faraone.
Testo N.3
Vedo un palco e un cantante
Sento improvvisamente un canto
Divento una danzatrice volante.
Sento molto freddo
Vedo i tendoni svolazzare
Divento sempre più leggera
Il vento mi trasporta
E sparisco insieme agli altri.
Sento che sto per riapparire
Mi preparo a cadere sul palco,
Vedo una nube
Sento un tonfo
E intorno a me c’è gente, tanta gente
Divento improvvisamente ancora ballerina
E non mi accorgo più di niente.
Si può diventare improvvisamente poeti anche scrivendo una serie di ricordi iniziando ogni strofa con “Io mi ricordo….”
RICORDI
TESTO N.1
Io mi ricordo al mare le meduse sotto i piedi.
Io mi ricordo il calare del vento in Tunisia.
Io mi ricordo la morte dei bambini nel Molise.
Io mi ricordo un monumento antico a Barcellona.
Io mi ricordo quando ero piccola e sentivo le coccole della mamma.
Io mi ricordo quando ero al mare e giravo in canoa.
TESTO N.2
Io mi ricordo quando ho spinto il mio babbo in piscina
e si è fradiciato.
Io mi ricordo che mi ero perso al supermercato
e hanno chiamato i miei genitori col microfono.
Io mi ricordo quando sono andato all’acquario di Genova.
Io mi ricordo i cioccolatini di Capodanno.
Io mi ricordo i 50 euro che mi ha dato la mia nonna.
Io mi ricordo il mare.
Io mi ricordo quando ho rotto un vaso
e le sculacciate che ho preso.
TESTO N.3
Io mi ricordo che da piccola avevo un biberon a forma di orsetto.
Io mi ricordo che a Natale ho ricevuto tanti regali,
ma anche tanto carbone.
Io mi ricordo che abbiamo perso l’amichevole di pallavolo.
Io mi ricordo della mia nonna.
Io mi ricordo dei miei genitori buoni.
Io mi ricordo di una stella cadente.
La seguente proposta dà la possibilità di mettere alla
prova la propria capacità di riuscire a convincere gli altri sulla veridicità
di un fatto che in realtà non è avvenuto.Il titolo del testo da produrre è
“Gita a Venezia”; è la cronaca di un fatto mai accaduto perché i bambini non
sono mai andati tutti insieme a Venezia. Il percorso guida fissava alcuni punti
costanti in tutte le uscite: la partenza, il viaggio di andata, le eventuali
soste, la visita a Venezia con tutte le sue tappe più comuni, il viaggio di
ritorno…… Il testo prodotto sarà particolarmente riuscito se si riuscirà a
convincere i genitori di aver fatto una gita a Venezia, naturalmente a loro
insaputa!
GITA A VENEZIA
TESTO N.1
L’anno scorso la mia classe è andata in gita a Venezia.
Durante il viaggio, mentre metà della classe cantava e l’altra metà giocava, io ho vomitato.
Arrivati a Venezia, siamo andati in piazza S. Marco a vedere l’acqua e i piccioni.
L’acqua era gelida.
Un piccione mi ha fatto la cacca sulla mano e… quanta puzza, quanta puzza!! Con un dito l’ho tirata via.
Dopo un po’ siamo andati nei negozi: un uomo è uscito con una maschera orrenda che mi ha fatto paura.
Poi ho visto tante cartoline colorate e alcune erano perfino in bianco e nero. In alcuni negozi vendevano oggetti di vetro.
All’ora del pranzo al sacco, Matteo ha buttato una lattina di Coca-Cola in terra e tutti i piccioni sono andati a berla; finito di berla, ai piccioni girava la testa.
Sul ponte di Rialto, la maestra si sporgeva dal parapetto e si è presa una sgridata dalla guida.
Nel viaggio di ritorno ci siamo fermati in un campo per fare pipì, speriamo che le coltivazioni crescano bene!
Sul pulman per un po’ ho dormito e così siamo arrivati a casa.
TESTO N.2
Ciao! Sono Francesca e vi voglio raccontare la gita scolastica a Venezia, che abbiamo fatto l’anno scorso.
Eravamo a scuola e aspettavamo il pulman per partire.
Quando il pulman arrivò, cominciarono anche i nostri problemi.perché durante il viaggio Ofelia, Sara e Alberto stettero male, ma questo non ci fece tornare indietro.
Nel pulman, Gemma, Diletta ed io cantavamo una canzone; Nicolas, Michele, Andrea e Marco giocavano a farsi domande sull’alfabeto.
Con noi c’era anche la 4^B che giocava a Tombola.
Appena arrivati, andammo subito in piazza S. Marco.
Quanti piccioni! Milioni e milioni di piccioni!
Prendemmo dagli zaini il granturco e glielo davamo; loro, affamati, venivano a mangiarlo nelle nostre mani. Mirko fece un movimento brusco e il piccione gli beccò fortissimo la mano.
Alla maestra Antonella cadde una cacca nella gonna e corse subito a lavarsi.
Poi andammo per negozi e per arrivarci usammo il traghetto.
Vendevano soprattutto maschere e animali di vetro; io, naturalmente, li comprai tutti e due. Attraversammo il ponte di Rialto e camminammo per le Calli, le piccole vie di Venezia.
Ritornammo in piazza e mangiammo; nello zaino di Michele erano entrate delle formiche e ci mise mezz’ora per ripulirlo.
Durante il viaggio di ritorno abbiamo fatto la tappa pipì e infine siamo arrivati a Predappio.
Gli alunni hanno giocato con le filastrocche; le
loro produzioni sono un montaggio parallelo ottenuto seguendo la struttura di
testi dati (“Volta la carta “Storia
della vecchia buffecchia”)
VOLTA LA CARTA
La donnina che semina il grano
Volta la carta e si vede il villano.
Il villano che zappa la terra
Volta la carta e si vede la guerra.
La guerra con tanti soldati
Volta la carta e si vedono malati.
I malati con tanto dolore
Volta la carta e si vede il dottore.
Il dottore che fa la ricetta
Volta la carta e si vede Concetta.
La Concetta che fa i brigidini
Volta la carta e ci sono i bambini.
I bambini che van per i campi
Volta la carta e si vedono i lampi.
I lampi che fanno spavento
Volta la carta e si vede il convento.
Il convento coi frati in preghiera
Volta la carta e si vede la fiera.
La fiera con burle e con lazzi
Volta la carta e si vedono i pazzi.
I pazzi che cantano a letto
Volta la carta e si vede lo spettro.
Uno spettro che appare e va via
Volta la carta e si vede Lucia.
Lucia che fa un vestitino
Volta la carta e si vede Arlecchino.
Arlecchino che fa gli sgambetti
Volta la carta e ci sono i galletti.
I galletti che cantano forte
Volta la carta e si vede la Morte
La Morte che falcia la gente
Volta la carta e non si vede più niente.
Carlo Lapucci, Il libro delle filastrocche
I personaggi della filastrocca di ogni alunno sono tutti i suoi compagni di classe.
TESTO N.1
La donnina che mangia le mele
Volta la carta e c’è Samuele.
Samuele che va al museo
Volta la carta e si vede Matteo.
Matteo che dorme nel parco
Volta la carta e sui vede Marco.
Marco che va al circo
Volta la carta e si vede Mirco.
Mirco che mangia una pesca
Volta la carta e si vede Francesca.
Francesca che lava i panni in lavatrice
Volta la carta e si vede Beatrice.
Beatrice va a Venezia
Volta la carta e trova Lucrezia.
Lucrezia vede un bestione
Volta la carta e si vede Simone.
Simone ha un dilemma
Volta la carta e si vede Gemma.
Gemma mangia un ananas
Volta la carta e vede Nicolas.
Nicolas beve il miele
Volta la carta e vede Michele.
Michele mangia una polpetta
Volta la carta e si vede Diletta.
Diletta cucina nella teglia
Volta la carta e si vede Ofelia.
Ofelia va in alta marea
Volta la carta e c’è Andrea.
Andrea la palla para
Volta la carta e si vede Sara.
Sara va al coperto
Volta la carta e si vede Alberto.
Alberto ammazza un serpente
Volta la carta e non si vede più niente.
TESTO N.2
La donnina cha va in ferrovia
Volta la carta e si vede Sofia.
Sofia che vuole un compenso
Volta la carta e si vede Lorenzo.
Lorenzo che piglia un pulcino
Volta la carta e c’è Palladino.
Palladino che mangia il miele
Volta la carta e si vede Michele.
Michele che ha dieci anni
Volta la carta e si vede Gianni.
Gianni che beve la Coca cola
Volta la carta e si vede Nicola.
Nicola che mangia gli spaghetti
Volta la carta e si vede Ghetti.
Ghetti che i gol li para
Volta la carta e si vede Lara.
Lara che ruota in aria
Volta la carta e si vede Daria.
Daria che raccoglie le rugiada
Volta la carta e si vede Giada.
Giada che mangia una chicca
Volta la carta e si vede Federica.
Federica che invoca gli dei
Volta la carta e si vede Casadei.
Casadei che è strambo con la gente
Volta la carta e non si vede più niente.
STORIA DELLA VECCHIA BUFFECCIHIA
C’era una volta una vecchia inecchia buffecchia
Tirimbussoli fatta a filumecchia,
c’era una volta una vecchia
che fece una torta inorta bufforta,
tirimbussoli fatta a filumorta,
che fece una torta e la portò al fornaro inaro buffaro,
tirimbussoli fatto a filumaro,
e la portò al fornaro.
-Oh fornaro inaro buffaro
tirimbussoli fatto a filumaro, oh fornaro
mi cuocete questa torta inorta bufforta
tirimbussoli fatta a filumorta
mi cuocete questa torta?
-Mettetela su quel banco inanco buffanco
tirimbussoli fatto a filumanco
mettetela su quel banco.
Quando la vecchia fu partita inita buffita
Tirimbussoli fatta a filumita
Quando la vecchia fu partita
Il fornaro la cosse inosse buffosse
Tirimbussoli fatto a filumosse
Il fornaro la cosse
E disse:-Senti che odore inore buffore
Tirimbussoli fato a filumore,
e disse: -Senti che odore!
E’ da leccarsi i baffi inaffi buffaffi
Tirimbussoli fatti a filumaffi,
è da leccarsi i baffi!
E se la mangiò tutta inutta buffutta
Tirimbussoli fatta a filumutta,
e se la mangiò tutta.
Il girno seguente inente buffente
Tirimbussoli fatto a filumente,
il giorno seguente
disse la vecchia inecchia buffecchia
tirimbussoli fatta a filumecchia,
disse la vecchia: -Oh fornaro inaro buffaro
tirimbussoli fatto a filumaro
oh fornaro ,chi ha preso la mia torta inorta bufforta
tirimbussoli fatta a filumorta?
-Saranno stati i topari inari buffari
tirimbussoli fatti a filumari,
saranno stati i topari!
La vecchia prese un randello
Inello buffello
Tirimbussoli fatto a filumello,
la vecchia prese un randello
e il formaro una mazza inazza buffazza
tirimbussoli fatta a filumazza
e il fornaro una mazza
e giù botte da orbi inorbi bufforbi
tirimbussoli fatto a filumorbi
e giù botte da orbi
e si ridussero all’olio santo inanto buffanto
tirimbussoli fattp a filumanto
e si ridussero all’olio santo.
TESTO N.1
Ieri era bel tempo inempo buffempo
Tirimbussoli fatto a filumempo
Ieri era bel tempo.
C’era il sole inole buffole
Tirimbussoli fatto a filumole
C’era il sole.
Volavano le cavallette inette buffette
Tirimbussoli fatte a filumette
Volavano le cavallette.
Correvano gli animali inali buffali
Tirimbussoli fatti a filumali
Correvano gli animali.
Giocavano i bambini inini buffini
Tirimbussoli fatti a filumini.
TESTO N.2
Tirimbussoli fatto a filumuglio
Ho bevuto un intruglio
Ieri sono andata a scuola inola buffola
Tirimbussoli fatta a filumola
Ieri sono andata a scuola.
Ho scritto un testo inesto buffesto
Tirimbussoli fatto a filumesto
Ho scritto un testo.
A merenda non avevo niente inente buffente
Tirimbussoli fatto a filumente
A merenda non avevo niente.
Mi è venuta la febbre inebbre buffebbre
Tirimbussoli fatta a filumebbre
Mi è venuta la febbre.
Ho bevuto un intruglio inuglio buffuglio
Tirimbussoli fatto a filumuglio
Ho bevuto un intruglio.