L. N. Cittadella
Notizie amministrative, storiche, artistiche relative a Ferrara
Ferrara 1868
Vol. I, parte seconda, sezione seconda, titolo IV (Pittori) , pag. 596-597:
1521. Lodovico Mazzolino ebbe a moglie Giovanna figlia di Bartolomeo da Venezia pittore e figlio del fu' M. Filippo, cittadino ferrarese della parrocchia di S. M. di Bocche; e la dote fu' di lire 250 m., come da istromento a rogito di Giovanni Palmieri del 21 Novembre (Archivio notarile). Da questo atto, e da altri due rogiti di Bartolomeo e Francesco Codegori, del 14 Giugno 1518, oltre alla paternità del Mazzolino abitante nella parrocchia di S. Gregorio, si ha il seguente brano di albero genealogico:
Mazzolini Guirino
Antonio (Fra')
(nel 1499 fa' testamento prima di entrare in Religione, e lascia eredi i suoi tre nipoti. Forse non morì che nel 1518, perché solo in detto anno si pagarono i nipoti suddetti. Questo Antonio non è da confondersi con l'altro Antonius Mazolinus Comensis creato cittadino ferrarese con decreto Ducale del 12 Gennaio 1526, annotato all'Estimo del 1530 e morto nel 1544)
Giovanni (Maestro)
Lodovico - sp. Giovanna Vacchi di Bartolomeo da Venezia
Claudia - sp. Giovanni Sbarbaglia
Cornelia
Riccardo (detto Ventura)
(cittadino bolognese e ferrarese della parrocchia di san Romano)
Francesco
Nicolò
Oserverò che, se per una parte ciò conferma essere stato un Giovanni il padre del pittore, non si possa d'altra parte ammettere ciecamente che fosse quel Giovanni Bastarolo Mazzuoli citato nella nota 1° a pag. 126, tomo I° del Baruffaldi; ne' so' perché si debba credere che di dicesse Mazzolino per vezzo, essendovi tante famiglie di questo cognome, e venendo così chiamato in atti pubblici ove non si sarebbe omesso il cognome, apponendovi poscia l'aggiunto.
Casa e Testamento di Lodovico Mazzolini pittore (Vol. II, parte terza, pag. 52 e segg.)
Io non credo che Mazzolino potess'essere chiamato Malino sia per vezzo diminutivo, sia per errore di stampa; né che fosse veramente di cognome Mazzoli. Suo padre bensì ebbe nome Giovanni, e poteva benissimo esercitar l'arte del bastarolo, ma non potrò mai persuadermi che sia della stessa famiglia, che un po' più tardi ci diede l'altro non men valente pittore Giuseppe Mazzuoli detto il Bastarolo.
E se l'Ab. Cesare Cittadella mio prozio disse di averne fatta la scoperta, e se la tavoletta nella Galleria Costabiliana dice Lodovico Mazolii 1511, risponderò che il primo tacque le fonti donde attinse, ne' sarebbe il solo questo suo equivoco, e che riquardo al quadretto, può essere una di quelle frequenti abbreviazioni che si veggono tuttodì sulle pitture non solo, ma su moltissime scritture antiche.
Famiglie dal cognome Mazzolini ebbi a vederne in molti atti notarile, e ben prima del nostro pittore, una delle quali chiamavasi de' Lanternoni; come trovai eziandio una famiglia Malini, apparendo questa da un rogito di Nicolò Savonarola del dì 11 Gennajo 1562, col quale Antonio de' Casiglieri riceve la dote di Giacoma sua moglie e figlia e di Gian Domenico de'Malini Veronese.
Vedremo poi che Lodovico non moriva nel 1540 ma fra il 1528 ed il 1530, e più probabilmente in detto primo anno 1528, anno di pestilenza, e come non fosse sepolto in S. Spirito , ma nel Cimitero di San Gregorio, e come anziché lasciare dopo di sé numerosa serie di figli in tenera età (Baruffaldi, Pittori, To. I, pag. 120), non ebbe od almeno non avea morendo, se non due figliole.
Con istromento del 22 Novembre 1519, a rogito di Alberghetto Lucenti, compra una casa nella parrocchia di San Gregorio, che fa' angolo sulle due vie del Cammello e del Carmellino, o meglio della Tromba, marcata poi col civico N. 3400, ed avente l'ingresso sulla seconda di dette vie, di pertinenza ora de' signori fratelli Minguzzi:
Ferrariae etc. Ser Luchinos de Curte etc. vendidit provido viro Magistro Ludovico Mazolino filio quoandam . (di Giovanni, come vedremo) civi et pictori ferrariensi, de contracta S. Gregorij, praesenti etc. dimidiam pro indiviso unius domi etc, cum curtili, et cum domuncola a parte posteriori dicti curtilis, positam Ferrariae in praedicta contracta, juxta ambobus capitibus et uno latere vias publicas, alio latere Illm dominum Ducem pro quodam granario nuncupato el granaro de San Gregoro, pro parte, et pro parte haeredes quondam Alexandri Aerosti etc
E ciò per L. 500, concedendogli ad uso l'altra metà, che poi lo stesso Mazzolini acquista pagandone il prezzo, e ricevendone le assoluzioni dal detto Da Corte ai rogiti dello stesso Lucenti nel 6 Aprile 1521, e nel 12 Maggio 1522.
La domuncola esiste ancora, ma non è della stessa casa della casa; come tuttora sussiste il granajo, che conserva l'antica sua forma esterna rimontante forse alla fine del secolo XIV.
Lodovico avea preso moglie, impalmandosi a Giovanna figlia di Bartolomeo da Venezia pittore, e conseguendo una dota di L. 250 m., delle quali dovette riceverne solo una parte; dacché n'ebbe il compimento soltanto nel 21 Novembre 1521 a rogito di Giovanni Palmieri:
Dos dominae Joannae uxoris magistri Lodovici Mazulini - Ferrariae in domo inf. Magistri Bartholomej pictoris, posita in contracta S. M. de Bucho, praesentibus etc. Providus vir. Mag. Lodovicus Mazulinus pictor, fq. Mag. Joannis, civis Ferrariae, de cont. S. Gregorij, sponte, et ad instantiam et requisitionem providi viri mag. Bartholomej de Venetiis fq. Mag. Filippi pictoris, et civis Ferrariae, de cont. S. M. de Bucho, praesentis et recipientis pro se et vice nomine honestae mulieris dnae Joannae filiae ipsius Mag. Bartholomej uxoris copulatae praedicti Magistri Ludovici confesus fuisee ab eodem M. Barthol. habuisse, et recepisse in dotes et pro dote et nomine dotis praed. d. Ioannae tempore contracti matrimonij inter eos L. 187 et solidos octo m. in totis bonis mobilibus tunc per comunes amicos extimatis, habito respectu quod tota ipsa dos in totum esse debeat in et de L. 250 m.
Sovraggiunto poi l'anno 1528, in cui Ferrara venne infestata dalla pestilenza, ne fu' sorpreso anche Ludovico, il perché fece il suo testamento nel 27 settembre negli atti di Giambattista Dal Pozzo:
Testamentum magistri Ludovici mazzolini pictoris quod considerans providus vir Magistri Ludovicus filius quond. Magistri joannis de Mazzolinis pictor, et civis Ferrariae, de contracta S. Gregorij, sanus Dei gratia mente sensu et intellectu, sed tamen infirmus peste, timens mortis periculum, nollensque intestatus decedere, sed testari volens etc.
Si lascia sepolto nel nel cimitero di S. Gregorio; vuole che una persona di onesta vita e fama vada a visitare in ogni Mercoledì per un anno la Chiesa di S. Lorenzo (disposizione consueta in quel secolo per tutti coloro che ne avevano i mezzi); che gli si dicano 10 messe da morto; fa' suoi commissarj Cristoforo dall'Assassino, Giacobo del Bailo, e Francesco figlio di Ventura Mazzolini suo fratello; lascia Lire 300 per ciascuna delle due figlie Claudia e Cornelia, cioè ducento in denari e cento in beni mobili; usufruttuaria la moglie Giovanna; eredi le dette sue figlie, indi Ventura e Nicolò suoi fratelli. Fra i testimoni appariscono M.° Bartolomeo fu' Lorenzo Tristani Muratore (ed Architetto) e Maestro Francesco del fu' Tommaso Borsetti pittore.
Non saprei dire se Ludovico morisse di peste, o vi sopravivesse, come accadde anche dei fratelli Aurelio e Lodovico Lombardi (Vedi Famiglia dei Lombardi scultori); ma è certo che nel Decembre del 1530 già era defunto, perché ciò risulta dall'Istromento dotale di sua figlia Claudia stipulato in atti del Dal Pozzo già nominato, del 22 di detto mese ed anno:
Pars dotis dominae Claudiae filiae quondam Magistri Lodovici Mazolinis pictoris - Magister Baptista filius quaondam Leonelli de Sbarbaleis Callegarius, et civis Ferrariae de contracta Santi Andrea, sponte etc., confessus est, et bene in concordia cum honesta juvene dna Claudia filiam quondam Magistri Ludovici Mazzolini olim pictoris, et civis Ferrariae, de contracta S. Gregorij, ejus nuru etc., uxore Magistri Juliani ejuis Magistri Baptista filij, praesentis etc. se habuisse libras tercentas marchesanas in denarijs contactis etc.
Della quale Claudia trovasi menzione anche nel 1545, in cui essa fa' un'assoluzione, coll'assistenza di M.° Ventura suo zio. Che Ludovico, al ricevere il compimento della dote nel 1521 fosse già ammogliato, lo si vede dalle parole honestae mulieris invece di honestae juvenis; uxoris copulatae invece di uxoris futurae; e dalle altre tempore contracti matrimonij; ma è da osservarsi come dovess'essere marito da molti anni, perché la figlia Claudia non avrebbe potuto sposare lo Sbarbaglia nel 1530, quando Ludovico suo padre non avesse contratto matrimonio almeno setto od otto anni prima del 1521; a meno che non avesse convissuto con Giovanna prima di sposarla.
Vol. II, parte terza, pag. 147:
e Giovanna moglie del Mazzolino fossero del cognome Vacchi, viene comprovato da un rogito di Nicolò Farolfi del 22 Decembre 1530, col quale Claudia Mazzolini vende a Lodovico Cicognara metà diuna sua casa indivisa con sua sorella Corneli, con rinuncia per parte di Giovanna loro madre ai suoi diritti dotali sopra di esse stabile:
Honesta mulier dna Claudia fil. Q. et heres pro dimidio q. Lodovici Mazzolini pictoris et olim civis Ferr. de contracta S. Gregorij, cum benefitio legis et inventarij, cum praesentia et consensu strenui viri domini Philippi pictoris, capitanei peditum, et civis Ferrariae ejus avuncoli (zio materno), et attinentis a latere materno, et nomine Ventura Mazzolini ipsius dominae patrui etc. Et sic infrascipta dna Joanna olim filia Mag. Bartholomej de Vachis, et olim uxor praedicti Mag. Ludovici Mazzolini, in praesentiarum uxor Mag. Baptistae Sbarbalae, cum consensu strenui viri praedicti Philippi pictoris ejus dominae fratris etc.
[
Torna]