La donna ieri e oggi
Nelle regioni meridionali, le condizioni della donna, negli anni ’40 e ’50 erano molto dure. Prima del matrimonio, la donna aveva il compito di aiutare in casa, di andare a scuola o di aiutare i propri genitori nei campi. Dopo il matrimonio, invece, la donna acquistava un suo ruolo: infatti accudiva i figli, la casa e partecipava alle discussioni e alle decisioni della famiglia. La famiglia patriarcale di una volta, era in genere autosufficiente e traeva dall’agricoltura e dall’allevamento quanto era necessario per vivere, perfino la materia utile per le confezioni di stoffe e vestiti. Nelle campagne crescevano piante di cotone, lino e canapa, che fornivano fibre molto resistenti, filate col fiso e tessute al telaio dalle donne pazienti e laboriose. In questo tipo di società di stampo maschile, la donna non aveva nemmeno la possibilità di scelta nel campo dell’abbigliamento. L’uomo esigeva che essa fosse casta e pudica e a lei non era concesso lasciar nuda alcuna parte del corpo. Nei giorni di gran caldo, era permesso loro bagnarsi nell’acqua del mare solo se coperte da una lunga tunica. Le donne usavano vestiti lunghi di colore nero, che si compravano di vari pezzi: una sottana arricciata in vita, o con pieghe, sopra le quali veniva indossato un grembiule, poi un corpetto stretto con bottoni e colletto alto. Quando faceva freddo sopra il vestito la donna portava un ampio scialle, che le ricopriva gran parte del corpo.