Associazione Culturale
"I SenzaNome" - Roma
Editrice della Rivista di Letteratura,
Arte, Cinema e Cultura "Spiragli"
Archivio Artistico-Letterario: SCRITTORI
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Anna
Lauria Scrittrice |
Racconti |
Biografia
“Non
c’è via più sicura per evadere dal mondo, che l’arte; Questo il senso profondo
dell’arte per l’autrice de “Ai confini dell’anima”, Anna Lauria. |
Silloge
di poesie L'esistenza La
vita. Osserva infatti Diego Dalla Palma: “ (…) So dire soltanto, e in verità, che a volte, dopo una giornata in cui ho conosciuto l’aridità e l’avidità dell’uomo, spesso, mi rifugio nelle parole di questa donna del profondo sud che sa portare un po’ di sole nella mia anima ferita e provata (…) ”. |
L'ARTICOLO
Opera
profondamente delicata ed incisiva già nella copertina, ove un gabbiano
si staglia, candido, contro le nubi appena azzurrate, il mare blu, il
cielo rosato, rischiarato dall’alone giallo arancio del sole. Una
poesia tenue ed accorata, seppure sommessa, lontana dal rumore
aggressivo ed ipocrita di oggi, quella che la Lauria ci presenta, ai
confini dell’anima, lì dove i sentimenti, le illusioni, i sogni e la
nuda realtà s’incontrano sulla cresta del mare, a volte rifugio
sicuro, altre tempesta accesa. Ecco allora la danza canto di cigno
dell’ultima foglia d’autunno, reticente, come a comprendere, essa
stessa anima vivente, il tratto ultimo della sua breve esistenza; ecco
allora quei paesaggi remoti mai raggiunti eppur vissuti (i paesaggi
stessi, forse, dell’anima), ove si sperde il sentore della propria
radice e d’altre vite oltre la vita, ove decisa si affaccia la volontà
di non averne, perché “Vivo immagini di terre lontane mai possedute,
eppure sono lì. (…) Non ho radici e se ne avessi le reciderei”.
Ecco allora l’affetto senza tempo per il padre, che non è più, ma i
cui occhi, forse, sono gli occhi stessi dei figli – tenerezza infinita
di vita – e per la madre, cui si vorrebbe strappare ogni volta un
sorriso. Anche la natura ed i suoi abitanti trovano eco nei versi: il
mare ed il marinaio, il viticoltore e la sua uva, le stagioni che si
susseguono, la notte in cerca d’inutili bagliori, perché illune. In
versi sciolti, l’autrice affronta anche i temi più pressanti
dell’odierna società: l’infanzia negata, la povertà, la morte,
legata indissolubilmente alla vita, la ricerca incessante di sé, la
donna ed il suo essere bambola, la tecnologia sterile di umanità, la
città ed i giovani, nei cui occhi si legge “solo la voglia di
annegare in un buco”. Legato forse proprio a queste problematiche, è
il messaggio che si trova a pagina 69 del libro: “La società ha
splendidi guinzagli invisibili che nessuno osa guardare / troppo alti
forse per poterli vedere”. Una scrittura consapevole, una poesia in
coerenza con un modus vivendi intimo che privilegia la strada della
semplicità e della riflessione di chi vuole guardare e sa sentire. Un
farsi partecipi della realtà circostante, vestendo entrambi i ruoli,
“protagonista” e “spettatore”, guidati dal senso fatto proprio
di eticità, che certo traspare dalle liriche di questa raccolta. Impreziosisce ulteriormente quest’opera
l’indice, trasformato in un segnalibro di fattura semplice ma
elegante, con il disegno di copertina in parte ripreso: un’idea
simpatica ed originale, un pensiero dell’autrice per il lettore, un
modo nuovo, anche, di accostarsi alla lettura d’un genere letterario
ritenuto “difficile”, forse perché particolarmente impegnativo. A.M. |
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