Sincronismo verticale  (sincronismo di quadro)

  Non solo per la deflessione orizzontale, ma anche per quella verticale sono necessari dei segnali di sincronismo. Gli impulsi adibiti alla sincronizzazione di quadro raggiungono essi pure il livello fra il 75% e il 100% dell'ampiezza totale. Per distinguersi tuttavia da quelli di riga, gli impulsi di quadro durano un tempo equivalente a 2,5 righe.

Perché durante questo intervallo di tempo non si perda la sincronizzazione orizzontale, l'impulso verticale viene suddiviso in 5 impulsi più brevi equidistanti. I fianchi di salita sono quindi uilizzabilì per la sincronizzazione orizzontale. La tensione di commutazione per il ritorno del quadro viene generata per integrazione (per es. con gruppi RC) di questi 5 impulsi (Fig. 1). Il valore di tensione al quale si innesca la ritraccia verticale del fascio elettronico viene chiamato livello di commutazione.
cinque impulsi per la sincronizzazione verticale e andamento della tensione di integrazione
Poiché però il primo quadro parziale (semi- quadro) termina a metà della 313.ma riga, mentre il secondo termina alla fine della 625 .ma, l'impulso verticale dovrebbe alternare (cambiare ogni volta) la posizione di fase di una mezza riga. Se l'impulso verticale, senza ulteriori cambiamenti, restasse fisso nel suo valore di fase, si avrebbe uno slittamento nel tempo nella seconda deflessione di quadro e, come conseguenza, la cosiddetta struttura a righe appaiate .
Un impulso verticale di fase alterna significa però un notevole impiego di accorgimenti tecnici. Al segnale di sincronismo verticale (formato da 5 impulsi uguali) vengono fatti precedere 5 impulsi minori (pre-impulsi secondari) (Fig. 3). Essi distano fra loro per la durata di mezza riga (32 microsec) e hanno lo scopo di evitare perdite nel sincronismo di riga.
Dopo i 5 impulsi principali, si aggiungono ancora altri 5 impulsi secondari, sempre distanti fra loro di mezza riga. Essi assicurano un fianco di discesa regolare nell'integrazione degli impulsi principali (di sincronismo verticale), oltre a mantenere, ovviamente, il sincronismo orizzontale.
Il segnale di sincronismo verticale è composto di 15 impulsi, tutti intervallati di mezza riga: 
· 5 impulsi brevi (impulsi secondari anteriori), ciascuno di durata pari al 4,5% di quella di una riga intera, 
· 5 impulsi più larghi (impulsi principali), pari ciascuno al 41% della durata di una riga, 
· 5 impulsi brevi (impulsi secondari posteriori), pari ciascuno al 4,5% della durata di una riga. 

 
Come si può osservare in Fig.  dalle diverse distanze fra l'ultimo impulso di sincronismo-riga e gli impulsi principali deriverebbero diverse condizioni iniziali dell'integrazione di questi ultimi. Il livello di commutazione quindi, dopo la prima immagine parziale, verrebbe raggiunto in anticipo rispetto a quello dopo la seconda e si avrebbe una struttura a righe appaiate.

 Con la presenza degli impulsi secondari si evita questo inconveniente.
 
Al termine della prima semi-immagine i preimpulsi iniziano con la 311 .ma riga e, al termine della seconda, a metà della 623.ma riga. La tensione di integrazione dovuta ai brevi impulsi secondari risulta inferiore a quella dovuta ai più larghi impulsi del sincronismo-riga. I 5 brevi intervalli di carica/scarica, al termine di entrambe le immagini parziali, portano a una identica condizione iniziale d'integrazione degli impulsi di sincronismo verticale. Il livello di commutazione viene raggiunto in entrambi i casi nello stesso tempo . Perciò i pre-impulsi vengono anche detti di equalizzazione.
Grazie ai preimpulsi di equalizzazione si realizzano, al termine di ogni semi-immagine, le stesse condizioni iniziali per il processo di integrazione.
 intervallo di spegnimento-quadro reso visibile-alterando il sincronismo verticale e aumentando la luminosità.
Schema dei sincronismi nell'intervallo di spegnimento verticale. Lo spegnimento ha luogo al-
l'inizio della riga 311 e al centro della riga 623 e dura per 25 righe + 12usec  (impulso di sincronismo-
riga). I segnali di pro va e i dati (es. ®videotesto¯) trasmessi a partire dalla riga 329 e 15 restano fuori
dal campo-schermo visibile, quando il televisore funziona normalmente.
               

scansione e ritraccia delle righe sullo schermo del tubo catodico per riprodurre un immagine televisiva a righe interlacciate. Le righe fuori dalla sagoma di fondo dello schermo vanno perdute.

 Gli impulsi secondari, anteriori e posteriori, assieme a quelli principali costituiscono quello che viene anche chiamato intervallo di spegnimento-quadro, che può essere reso anch'esso visibile sullo schermo: basta aumentare la luminosità e alterare il sincronismo di quadro fino a far l'immagine verticalmente (Fig. 6).

In tutte le spiegazioni date finora non è stato preso in considerazione il fatto che, durante il ritorno verticale del fascio elettronico (ritraccia) alcune righe «vanno perse». In pratica sullo schermo TV il quadro formato dalla deflessione del fascio elettronico è alquanto più ampio delle dimensioni dell'immagine, sia in senso orizzontale che verticale. Nel primo semiquadro l'immagine parziale inizia soltanto alla 15.ma riga e il bordo inferiore viene già raggiunto alla 308.ma riga (Fig. 1). Dopo circa altre 5 righe descritte sotto, fuori dello schermo, ma comunque invisibili perché nel frattempo lo schermo viene oscurato, avviene la ritraccia verso l'alto, che dura l'equivalente di circa altre 5 righe. Quando il fascio di elettroni ha raggiunto il bordo superiore, vengono tracciate ancora circa 10 righe fuori dello schermo visivo. Solo ora (alla 329.ma riga) compare di nuovo l'immagine sullo schermo, che dura fino alla 620.ma riga (Fig. 1).