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PROLOGO

" IL TERZO CONTINENTE "

di

Lucy e Heinz Körner

C'era una volta un'epoca di cui ormai non sa più niente nessuno. In quella epoca c'erano solo due continenti sulla terra e si trovavano abbastanza vicini. Su entrambi i continenti vivevano essere umani, anche se fondamentalmente diversi gli uni dagli altri. Correva voce che da qualche parte in mezzo al mare, esistesse un altro continente ancora e che tutti provenissero originariamente da questa terra circondata dal mistero, da cui un giorno erano stati scacciati.

Ma nessuno ci credeva fino in fondo perché nessuno poteva raccontare di esserci stato davvero. Così, già allora si riteneva che la storia del continente Essere fosse una favola, come adesso gli uomini credono sia una favola la storia dei continenti Prendere e Dare.

Sul continente Prendere ognuno doveva cercare di realizzare se stesso prendendo il più possibile: era necessario quindi imparare ad imporsi, a sfruttare costantemente gli altri e a pensare soltanto alla carriera. "Prendi" era la parola più utilizzata, così anche il continente si chiamò Prendere. Nel continente vivevano tre ragazze che, sulla linea dell'educazione ricevuta, decisero di prendersi qualcosa, realizzando il loro sogno: partire alla ricerca di Essere. Dopo la partenza decisero però di fare una tappa nel continente Dare.

Era cosa risaputa che là vivessero dei pazzi che non solo non conoscevano alcuna forma di proprietà, ma provavano persino gioia a dividere con gli altri quel poco che avevano e a dare in continuazione qualcosa agli altri. Le ragazze furono molto ben accolte dagli abitanti di Dare, che si prodigarono a mettere a loro disposizione qualsiasi cosa di cui avessero bisogno; infatti per questi abitanti, la vita come si conduceva su Prendere era un enigma e ritenevano, senza alcuna cattiveria, che gli uomini di Prendere fossero stupidi.

Dopo il primo entusiasmo, le ragazze si accorsero che gli abitanti di dare erano come quelli della loro patria Prendere: a un primo sguardo sembravano contentissimi, ma ad un esame più approfondito non risultavano per niente felici. Fu incomprensibile la partenza delle ragazze da Dare: tutti davano qualche cosa e tutti si aspettavano qualche cosa in cambio. Così anche le ragazze diedero qualche cosa: diedero a loro stesse la libertà di realizzare i propri sogni.

Incredibilmente le ragazze un giorno videro innalzarsi dal mare davanti a loro il leggendario continente Essere. Una volta approdate incontrarono i primi uomini: in loro non c'era nulla di misterioso, erano uomini come quelli di Prendere e di Dare. Furono da loro accolte in modo molto amichevole e vennero invitate a fermarsi a Essere come ospiti.

Dopo un breve periodo passato a Essere, le ragazze si resero conto che gli abitanti qui erano davvero felici, vivendo semplicemente. A Prendere gli uomini vivevano per uno scopo, di cui nessuno dubitava: riuscire a prendere quanto più possibile, qualsiasi cosa, la loro vita era rivolta solo a questo. Tutti gli uomini credevano che sarebbero stati veramente felici se un giorno avessero preso abbastanza, ma quel giorno non era ancora giunto per nessuno, dato che sembrava sempre che mancasse qualcosa.

A Dare il fine degli uomini era completamente diverso, ma le conseguenze simili: ognuno viveva per dare quanto più possibile e quindi sentirsi bene. Tutti credevano di poter essere felici se avessero dato abbastanza, anche se fino ad allora veramente felice non lo era mai stato nessuno.

A Essere nessuno si preoccupava se uno prendeva o dava qualcosa. Gli uomini trovavano ciò indifferente. Chi voleva prendere molto e credeva che fosse giusto per lui faceva come voleva. Quello che otteneva senza danneggiare gli altri poteva tranquillamente prenderselo. Chi credeva di realizzarsi solo donando agli altri, aveva il diritto di cercare di farlo. Prima o poi ognuno capiva che né l'una né l'altra cosa procurano la soddisfazione che aveva sperato all'inizio.

A Essere tutti vivevano con amore, riguardo e senso di immedesimazione, non si distruggeva nulla neanche la tenerezza con le parole... era un paradiso in terra; l'importante non era prendere o dare, ma essere e vivere.

Le tre ragazze vissero a lungo su Essere , passarono ore felici e anche ore tristi, ma poi un giorno si ricordarono del loro continente Prendere e decisero di ritornarvi solo per una visita; una di loro rimase a Essere , le altre due partirono.

Una si fermò a Dare e trovò una grande confusione tra gli abitanti, perché dopo la partenza delle ragazze si erano formati dei movimenti di contestazione, e loro ne erano divenute gli idoli: i giovani erano stanchi di dare solamente, era giunto il momento di prendere qualcosa, ma questo creava grossi conflitti tra i giovani e i vecchi che continuavano a pensare che non fosse buono cambiare. Alla fine tutti erano più infelici di prima e malgrado i racconti della ragazza sulla vita a Essere, nessuno ne aveva capito il vero significato , che veniva invece travisato.

La terza ragazza tornò a Prendere e con grande sorpresa scoprì che anche lì stava accadendo la stessa cosa che a Dare. La partenza delle tre ragazze aveva dato origine a violente discussioni. Qui la gioventù aveva riconosciuto che solo prendere non rende felici, circolavano parole come amore per il prossimo e dare. Anche qui il significato dei racconti veniva travisato. I vecchi osteggiavano le idee e i movimenti giovanili, il malcontento crebbe così tanto da far scatenare l'idea che la colpa di tutto questo fosse degli abitanti di Dare, e la ragazza fu considerata una pazza e venne segregata dagli uomini.

Fu così che si giunse alla prima guerra della storia dell'umanità: Prendere mosse guerra a Dare per mettere fine a quel dilemma e riportare l'ordine costituito. A Dare gli abitanti pensavano la stessa cosa nei confronti di Prendere, così la guerra si scatenò ancora più violenta.

Dopo lunghe settimane di scontri si comprese che nessuna delle due parti avrebbe mai potuto vincere, così i signori della guerra si sedettero attorno ad un tavolo a discutere sul da farsi: non si poteva certo porre fine a quella che era stata una guerra santa e continuare come prima.

Alla fine fu deciso che erano state le idee delle due ragazze a dare origine al caos e che di conseguenza non erano né Prendere, né Dare a dover essere distrutte, ma quello strano continente di Essere.

Fu stipulata la pace e i signori della guerra dissero ai popoli che la colpa di tutto era delle due donne e del continente Essere, che doveva essere immediatamente distrutto. I due popoli si affratellarono e nell'ebbrezza della pace gli uomini non distinsero più tra Prendere e Dare e si mischiarono, nei due continenti, d'altra parte, i modi di vita erano ormai diventati molto simili.

I soldati dei due continenti si imbarcarono alla ricerca di Essere e quando vi arrivarono lo attaccarono. Gli abitanti di Essere colti di sorpresa, senza opporre resistenza cercarono di spiegare ai soldati che la guerra era una cosa senza senso, ma fu invano. I pacifici abitanti di Essere furono uccisi quasi tutti, il paese venne raso al suolo finchè non ci fu più nulla che lo ricordasse. Poi una tremenda esplosione, provocata da un vulcano emerso dalle acque, sconvolse l'intero continente che s'inabisso nel mare. In verità esiste ancor oggi la leggenda di un meraviglioso continente che s'inabisso ,ma nessuno finora lo ha mai trovato.

La terribile esplosione aveva spinto Prendere e Dare in due direzioni opposte e tuttora questa spinta continua costantemente. I soldati sopravvissuti non riuscivano a capire perché fosse finita così; molti persero la ragione per questo e alcuni si tolsero la vita, altri andarono di paese in paese a parlare alla gente di Essere e di amore. Costoro portarono in giro per il mondo l'idea dell'amore e piantarono il seme dell'amore in molti cuori.

Ma in generale la vita degli uomini continuò ad essere quella di sempre, si continuò a dare importanza al prendere e al dare e a tutti i problemi connessi a ciò. Adesso c'erano molti continenti e numerose lingue. Gli uomini avevano imparato a far la guerra e ne avrebbero condotte ancora troppe altre.

Tuttavia, nel segreto dei loro cuori, gli uomini non perdettero mai la nostalgia di Essere, la nostalgia dell'amore, di un paradiso che per colpa loro un giorno si era inabissato. Lo sapranno gli uomini che ciascuno di loro porta Essere e con esso l'amore nel proprio cuore?


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