Nome: Nightal | |
Cognome: Manoverde | |
Soprannome: il Magnifico | |
Sesso: Maschio | |
Razza: Halfling | |
Classe: Ladro | |
Allineamento: Caotico Neutrale |
Tratti caratteristici
Nightal è un Halfling ormai maturo di 47 anni, alto 92 cm (veramente troppo basso ), dal peso di 18 kg. Insomma volendo si può tranquillamente paragonare Nightal a una piuma. I suoi occhi, che brillano di pazzia, sono neri come lo sono pure i capelli. E' devoto alla divinità Halfling Brandobaris.
Descrizione
Nigthtal ha una caratteristica che salta immediatamente all'occhio: è completamente folle! Diffida di tutto e tutti, compresi uccelli e pietre. E' estremamente paranoico. Il suo soprannome ("il Magnifico") è dovuto al suo indomabile (o folle?) coraggio: nonostante sia un piccolo Halfling e un esile ladro, non ci pensa due volte a gettarsi nella mischia riponendo la sua balestra. Le armi da mischia che usa sono due: un coltello e una spada corta. Spesso si affida alla sua fida balestra leggera. Possiede un'innata destrezza donatagli sia dalla sua razza che dal suo addestramento. Nonostante la sua pazzia, è sufficientemente saggio e intelligente. Il suo più grande difetto è la forza, normale per un Halfling, insufficiente per un Umano. Ama profondamente la razza elfica in ogni sua incarnazione, persino i Drow. Apprezza la compagnia di Nani e Halfling. Odia sinceramente i Duergar.
Leggenda
Nasce a Millcorngrin, a nord delle Colline di Pondremont, nelle Terre del Mattino. La sua era una famiglia di giardinieri (ecco il perchè del suo cognome, "Manoverde"), nè troppo amata nè troppo odiata. Grande era la sua passione per gli Elfi, di cui era avido di notizie: spesso lo si vedeva nell'unica taverna del paese, ascoltando dapprima con interesse i pettegolezzi, discutendo poi sulla razza elfica e sulle antiche leggende di draghi e avventurieri. Un giorno di pioggia decise di lasciarsi tutto alle spalle per viaggiare: non sapeva dove sarebbe andato, ma almeno avrebbe cercato quello che più desiderava...gli Elfi. Viaggiò per le colline, superò sgusciando nelle ombre i mostri del Trono del Troll, vide la Pietra delle Nazioni, rievocando in lui un antico coraggio da generazioni assopito. Ma il coraggio lo portò quasi alla morte: cercò di attraversare la Landa di Kromir. Nessuno sa chi o cosa incontrò, ma fuggì in preda al terrore. Quale sarà mai il potere di questa "cosa", tanto grande da farlo scappare come un esile formica ad un solo sguardo? Un lich, un demone della fossa oppure un maestoso e altrettanto malvagio Drago Rosso? Egli si lasciò dietro alle spalle quella landa maledetta. La vergogna si impadronì di lui...la vergogna divenne rabbia...la rabbia lo bruciò a tal punto che tentò il suicidio legando il suo collo ad una fune e la fune ad un albero. Il giovane Halfling più non vide. Si risvegliò a Trill, la città dei Nani ai piedi dei monti Del Teschio: lì, da solo, dopo aver perso la memoria, in compagnia di gente più alta e massiccia di lui ma più bassa di qualsiasi Uomo. I Nani lo guardarono con sospetto per 20 minuti...analizzando ogni sua piccola mossa; quel momento lo rese paranoico, facendo avvicinare la sua mente alla follia, diffidando di tutto ciò che guardava, avendo paura costantemente di essere osservato. Infine uno di loro ruppe il silenzio: “Salve giovane Halfling! Io mi chiamo Gròr! Colui che siede vicino a me è mio fratello Fròr. Cosa vi ha spinto qui a Trill?”. L'Halfling rimase in silenzio. I due confabularono in Nanico parole a lui sconosciute. Di nuovo ci fu il silenzio. Fròr disse: “Non abbiate paura messer Halfling! Noi Nani siamo interessati solo alla birra e alle gemme...non ad un piccolo Halfling che ha tentato il suicidio!”. “Suicidio? Ho tentato di uccidermi? Certamente...tutti mi osservano...tutti vogliono la mia testa...e voi dite di essere interessati solo alla birra e alle gemme!!! Non mi ingannate messer Fròr. Alla prima occasione fuggirò...NON MI AVRETE!!!”. A queste parole si alzò dal comodo letto e con un rapido balzo fu davanti alla porta. Gròr e Fròr gli furono addosso immediatamente dicendogli all'unisono: “Devi essere più veloce, mio piccolo amico!”. L'Halfling alla fine smise di dimenarsi e si calmò. Il motivo di tale reazione era dovuto ad un altro attimo di follia, che gli aveva ricordato strane figure nere, avvolgendolo in un terrore pari a quello che provò nella Landa di Kromir. I due fratelli non strinsero mai una profonda amicizia con lui, a causa di motivi non dipendenti dalla loro volontà, ma sicuramente furono ottimi amici. In effetti visse solo 10 anni a Trill e mai più vi ritornò. I Nani lo iniziarono all'arte del combattimento e la sua breve permanenza non gli permisero di imparare l'arte dell'ascia alla perfezione. Imparò il Nanico. Gli forgiarono una cotta di maglia della miglior qualità possibile, probabilmente una delle migliori mai forgiate da un Nano. La sua mente si era ormai quasi ristabilita e, diventato un Halfling maturo, decise di partire da Trill: molti non piansero la sua partenza, ma i due fratelli Fròr e Gròr decisero di seguirlo legati dal vincolo dell’amicizia. Furono loro i due Nani che gli insegnarono tutto rendendolo a tutti gli effetti un “Nano-onorario”. I tre, la "Compagnia dei Tre Mezz'uomini" come amavano definirsi, vagarono per le Terre Fredde trovando numerosi tesori. Ma alla sventura piaceva prendersi gioco dell'Halfling: i Nani insistettero per esplorare il Mare di Pietre, accecati dalla loro passione per le rocce, e vi trovarono la morte. Furono attaccati da qualcuno: anche in questa occasione, nessuno sa determinare quale creatura li abbia attaccati, da ciò che racconta il diretto interessato si sa che fuggì lasciando Gròr e Fròr soli a combattere e a morire. Capì di essere un fallimento e un codardo, entrando in una fase depressiva talmente efficace nella sua negatività da renderlo pazzo: la paranoia, ormai scomparsa grazie ai Nani di Trill, riaffiorò nella sua mente accompagnata da un sentimento di vergogna per la sua codardia. Passò 5 anni vagando per le Terre Fredde senza meta, vivendo alla giornata, bruciato dal rimorso per non aver perso la vita insieme agli amici Nani, per non aver vissuto una vita consona ai suoi obbiettivi. La Fortuna però volse il suo sguardo sul folle viandante: vide gli Elfi e la loro città Vlamdamnel rimanendo estasiato da una tale bellezza. Ancora una volta sguardi di diffidenza osservarono attentamente l'Halfling, che stavolta reagì brandendo la sua piccola ascia e causando la reazione degli Elfi: un incantesimo lo paralizzò e ben presto si ritrovò circondato da Elfi Ranger con gli archi tesi verso di lui. Fu portato al cospetto del re Melandrel che volle vederlo: mai aveva visto un Halfling così disgraziato e provato dalle pene della vita. Melandrel, più per curiosità che per pietà, decise di liberarlo per osservare i suoi modi di vivere e il suo comportamento. Inizialmente fu scansato da tutti gli Elfi, disgustati dalla sua follia e molti si chiedevano la ragione di un comportamento simile da parte del re. L’Halfling vagò per la città guardato costantemente da occhi indiscreti e sospettosi raggiungendo infine una biblioteca. E dalla biblioteca nacque l’amicizia e l’amore per gli Elfi. Studiò i libri, imparò l’Elfico per comprendere anche quelli più antichi, mostrò un tale interesse per l’antico che gli Elfi ne rimasero piacevolmente impressionati introducendolo all’arte del decifrare le scritture. Divenne molto intelligente. I Ranger Elfici gli insegnarono l’arte della balestra e la destrezza conferitagli dalla sua razza divenne sempre più così dannatamente efficace. Gli Elfi, che prima diffidavano di questo minuscolo essere, lo apprezzarono così tanto nominandolo a tutti gli effetti “Amico degli Elfi”. Ma ormai la paranoia aveva preso il sopravvento e nessun elisir, nessun libro o incantesimo poteva curarla. Visse 25 anni a Vlamdamnel. Nelle biblioteche aveva letto delle due armi "La Spina del Cielo" e "Sibilo" e aveva deciso di cercarle per farle sue. Partì. Il nome "Nightal" gli fu dato proprio dal re degli Elfi, Melandrel dicendogli: “Và, Mezz'uomo, questo nome ti apparterrà per il resto dei tuoi giorni. In una lingua antica e ormai dimenticata significa "dicembre", poiché tu venisti nel mese di Fullbern”. Con un profondo inchino Nightal, seppur lanciando uno sguardo di diffidenza al re, si congedò uscendo dalla sua amata Vlamdamnel con queste parole: “Mio re, tu mi salvasti da morte certa accogliendomi nella tua città e insegnandomi parte della vostra cultura. Mai dimenticherò la meravigliosa gente che la popola.”. Disse in elfico: “Lunga vita agli Elfi!”. Della sua cotta di maglia Nanica si disfò lungo la strada trovandola adesso troppo ingombrante e pesante, ma si armò di una spada corta e un pugnale. Imparò durante il viaggio nella Grande Conca di Whul a brandirle insieme, usando la spada più delle parole. Scalò i Monti Greanohel e al guado superò il fiume Hulm giungendo alla corrotta città di Valorean dove imparò l'arte del furto divenendo a tutti gli effetti un ladro di grande talento. Ma era ancora troppo inesperto; in una locanda conobbe Boldar "stomach" Battleaxe e Drako detto "The Wall": i due lo beccarono con le mani nel sacco. Nightal non solo aveva derubato già una decina di avventurieri, ma tentava addirittura di derubare un Nano e un Uomo facilmente irritabili! I due lo guardarono fisso e l'Halfling si infastidì a tal punto da estrarre le armi, in modo da ingaggiare un combattimento con entrambi gli avventurieri. Drako lo stese immediatamente con la sola forza delle sue braccia e Boldar disse: “Coraggio o follia, tu mi sembri un valoroso: un ladro potrebbe servire alla nostra causa. Difficilmente un Halfling attacca con tale ardore. Verrai con noi!”. “Sei impazzito Boldar?” sopraggiunse Drako “La feccia come questo ladro dovrebbe essere eliminata a vista! E per di più puzza! Grr!”. “Calmati guerriero Umano! Gli esseri viventi non si giudicano solo dalla puzza...e poi per trovare Bufera sono disposto ad accogliere chiunque. Qual'è il tuo nome messer Halfling?”. “Nightal...Manoverde...SMETTILA DI OSSERVARMI! (guardandolo con una luce di pazzia negli occhi)” disse. E Drako: “Sei curioso, messer Nightal, ma di certo per la nostra impresa ogni aiuto è ben accetto...soprattutto se sa trovare e disarmare le trappole...quella freccia sul mio fondoschiena mi fa ancora male!”. Boldar rise e Drako lo guardò torvo. Nightal tremante accettò la proposta e i tre partirono alla ricerca di Bufera. In seguito si unì anche a Kirlya, l'Elfa tanto bella da far invidia perfino ad una driade, a Eowen, mago dall'enorme potenziale magico, e a Yrasmore, il Mezz'elfo dagli occhi scintillanti. La compagnia si era finalmente formata...insieme ogni pericolo supereremo e ogni nemico abbatteremo...noi siamo gli Heavy Metal Knights!