HamWeb - Terra artificiale

Un adattatore per terra artificiale.
By I0ADY, op. Andrea.

Descrizione:

Generalmente nella stazione del radioamatore la "terra" ha tre possibili configurazioni:

  1. ottimo e corto collegamento ad una terra "vera" e in questo caso non avete bisogno di nulla.
  2. collegamento più o meno lungo ad una terra qualunque, di solito quella dell’impianto elettrico (dalla stazione ad una presa di corrente, e da qui, lungo l’impianto fino alla presa di terra che può anche essere piuttosto lontana)
  3. nulla di tutto ciò

Nei casi 2) e 3) per evitare correnti vaganti dovute alla massa dell’apparato che viene a trovarsi a potenziale piuttosto alto c’è la necessità di "far vedere" al nostro TX un collegamento verso terra di impedenza bassa, questo si ottiene portando a risonanza la linea esistente, eventualmente aggiungendo a questa, nelle vicinanze della stazione, dei radiali isolati.

Lo schema:

Lo schema è preso da un numero di QST del 1987 e si deve a W1FB. È un circuito che da allora si è visto molto in giro ed è praticamente uguale a quello di alcuni prodotti commerciali (MFJ, Anneke e altri).

Per comprenderlo occorre esaminarlo in due fasi.

Prima guardiamo solamente L1 S1 e C1: questo è il vero circuito di accordo che porterà in risonanza praticamente qualunque cosa sia collegato al telaio del TX.

Da notare che l’ingresso (un corto pezzo di filo di grossa sezione o calza) coincide con la scatola metallica dell’accordatore.

Gli altri componenti servono per avere una indicazione dell’accordo raggiunto: T1 preleva, D1 rettifica, M1 indica, R1 serve per regolare la sensibilità dell’indicazione, i condensatori sono per la fuga della RF.

Valori dei componenti:

Nulla è critico o insostituibile, l’oggetto può essere realizzato con quello che si trova cercando bene in fondo a qualche cassetto.

C1 è un variabile (spaziatura circa 1 millimetro per 500W, decisamente meno se 100W o QRP) il valore segnato è indicativo, se non lavorate i 160 può tranquillamente essere minore.

L1 è avvolta su un qualunque supporto oppure in aria autoportante con striscioline di plastica incollate, il filo sarà abbastanza grosso (più o meno 1 mm), il diametro di alcuni centimetri, lunghezza: quanto riuscite a far entrare nella scatola che sceglierete, senza esagerare. Anche per la bobina vale il discorso dei 160.

Il commutatore S1 determina il numero di prese che si faranno avvolgendo la bobina, se trovate un commutatore a otto posizioni farete otto prese (ugualmente spaziate) se lo trovate a 12 ne farete dodici e così via.

Il trasformatore è un piccolo toroide qualunque, il primario è semplicemente il filo di collegamento che lo attraversa, per il secondario ci sono una ventina di spire di filo isolato, variare se necessario.

Il diodo è un qualunque rivelatore al Ge

Note d'uso:

L’uso è abbastanza intuitivo, si accorda cercando la combinazione di commutatore/condensatore che permette di leggere un massimo sullo strumento. A questo punto lo chassis dell’apparato è certamente freddo per la RF e il vostro sistema di terra funziona al meglio. Solo una avvertenza: in trasmissione l’estremità libera di eventuali radiali isolati è sede di tensioni molto alte: attenzione a bambini e animali domestici !!!

'73 de Andrea i0ADY