E il 31 dicembre
dellanno 999 e la basilica di San Pietro, a Roma,
è piena di fedeli inginocchiati e in lacrime.
Hanno tutti il capo cosparso di cenere e attendono,
impauriti, la fine del mondo. Nel silenzio assoluto,
il Papa recita lultima messa prima dellAnno
Mille: quel Papa si chiama Silvestro II. E solo
un caso che sia proprio lui a celebrare la messa più
inquietante nella Storia della Cristianità? Chi
era veramente Silvestro II? Un alchimista, un eretico,
un mago? Ha ragione chi lo definisce un genio assoluto
o chi in lui ha
visto addirittura lAnticristo in persona?
Gerberto dAurillac, il futuro
Papa Silvestro II, nasce in Francia in un povero villaggio
dell'Alvernia, nota terra di maghi. Studia a Saint-Géraud,
ma ben presto abbandona il convento per studiare nelle
scuole arabe della Spagna. A Cordova entra in contatto
con circoli di saggi mussulmani e si appassiona alla
cultura islamica. Per accedere allarte magica,
però, è costretto ad abiurare la propria
fede e a sottoporsi a pratiche di iniziazione. Restano
oscure le conoscenze apprese in quegli anni in Spagna.
Di certo, però, al suo ritorno in Francia viene
considerato lUomo più dotto dei suoi
tempi, al punto da diventare precettore del figlio
dellImperatore. Un momento importante nella vicenda
di questo personaggio è l'incontro con la fata
Meridiana. La fata Meridiana gli rivela che morirà
solo quando dirà messa in Gerusalemme.
Da questo momento in poi la sua ascesa sarà,
di fatto, inarrestabile. Ma effettivamente quali tracce
esistono del suo presunto patto con il Diavolo? Quando
Gerberto diventa Papa, buona parte del mondo ecclesiastico
è spaventato...
In particolare Burcardo, il vescovo
di Worms, scrive pagine di angoscia pura:
Gli affidano le chiavi della Chiesa
di Roma perché stringa patti col Maligno, perché
si allei con Asmodeo, Abadon e con Astaroth, per combattere
insieme a questi gli altri Spiriti Mendaci, contro Mammon
il Seduttore e contro i Vasi di Scelleratezza, contro
Meririm, Behemoth, Sammael e Belzebub.
Egli, il mago, il negromante, è ora divenuto
pontefice, a condurre scellerati negozi con il Potere
Inquietante, insinuando tenebre spesse nelle nostre
deboli menti, blandendole con la sua vana saggezza,
la sua falsa sapienza, la sua cupa furbizia.
Eccolo, il segno.
Sarà dunque un francese, il primo francese sul
trono di Pietro, a farci rotolare nell'abisso finale,
provocando con i suoi arditi disegni l'ira del padre,
un'ira senza rimedio.
Gli anni del suo pontificato sono quelli
che consegnano definitivamente Silvestro II alla leggenda.
Silvestro è infatti un Papa ossessionato
dalla matematica e dagli esperimenti scientifici. Le
sue invenzioni, che a Roma appaiono come pura fantascienza,
avevano qualcosa di magico. Costruiva oggetti come il
pallottoliere,il parafulmine, lorologio meccanico
e lorgano a vapore, introduce la numerazione araba
e il concetto di zero. Ma la sua passione e lastrolabio.
Le conoscenze di Silvestro sono dunque troppo profonde
per i contemporanei, che non esitano a definirlo il
Papa Mago.
Agli occhi dei suoi detrattori, infatti, solo contatti
con il soprannaturale spiegherebbero il suo immenso
sapere.
Cio che più spaventa di Silvestro II e
certamente il suo leggendario Golem. Una testa doro,
nella quale il pontefice avrebbe racchiuso un demone
per interrogarlo nei momenti difficili, e che sarebbe
in grado di rispondere a qualunque domanda, con un sì
o con no. Una strana coincidenza e che nel processo
contro i Templari, tre secoli piu tardi, si parlera
proprio di un antico Golem, simile a quello posseduto
da Silvestro II...
Ma la messa dellAnno Mille è
il punto di svolta. Silvestro, di fronte alla possibile
fine del mondo, decide di rompere il suo presunto patto
demoniaco e mette a punto un piano: poco prima della
Mezzanotte dellultimo giorno del 999 sposta il
calendario in avanti, cancellando, di fatto, lAnno
Mille. Un banale trucco matematico, che sembra funzionare.
Ma la vendetta diabolica non tarda ad arrivare.
La profezia si avvera: Silvestro dice messa a Roma in
Santa Croce in Gerusalemme e muore.
Quale che sia la verità sulla
morte di Silvestro, allindomani della sua scomparsa,
tutte le sue invenzioni vengono distrutte e tutti i
suoi documenti dati alle fiamme.
La sua leggenda, però, continua.
Dalla sua tomba ogni volta che un Papa muore, scende
un rivolo dacqua, almeno fino al 1648, quando
la Curia decide finalmente di aprire il misterioso sepolcro.
E la sorpresa e grande.
Racconta il canonico Rasponi:
Il corpo di Silvestro era intatto,
avvolto nelle vesti pontificali, le braccia disposte
in croce, il capo coperto dalla sacra tiara. Ma in un
istante quel corpo si dissolse nell'aria, che restò
ancora impregnata dei soavi profumi posti nell'urna:
null'altro rimase, se non la croce d'argento e lanello
pastorale.
Genio, negromante, mago. Per gli appassionati
di fantascienza addirittura un naufrago del tempo, finito
per errore nel X secolo. Lultima cosa che ci rimane
di lui è la misteriosa iscrizione tombale, contraddittoria
come tutta la vita di Silvestro II: un continuo equilibrio
tra due millenni, tra Bene e Male, tra Santità
e Inferno. L'Onnipotente Signore abbia pietà
di lui. Gerberto d'Aurillac, arcivescovo di Reims, Ravenna,
pontefice a Roma, luce della sapienza nell'Europa del
Mille. Gerberto che portò la pace e, morendo,
ripristinò il disordine.