E il 1564 quando
nasce, a Pisa, Galileo Galilei.
E un giovane colto e geniale che, dopo studi di
medicina, filosofia e matematica si dedica con passione
alle leggi della fisica. E lo fa come mai si era fatto
prima, mettendo in discussione le certezze della scienza
del tempo e scegliendo losservazione diretta dei
fenomeni naturali e per studiare meglio la caduta libera
dei corpi, arriva a gettare delle sferette di peso diverso
addirittura dalla Torre di Pisa. Lo stupore dei suoi
concittadini è grande, così come quello
degli scienziati: i dati che raccoglie contraddicono
le teorie di Aristotele, teorie che nessuno, allora,
metteva in discussione.
Per Galileo, allora insegnante di matematica
prima allUniversità di Pisa e poi a Padova,
sono tempi di ricerche e sperimentazioni. Perfeziona
strumenti sempre nuovi fino ad arrivare alla costruzione
di quello che lui chiamava locchiale, e che poi
si chiamerà, su consiglio
proprio di Federico Cesi, telescopio. E linizio
di una vera e propria rivoluzione.
Lindiscussa teoria tolemaica che
vedeva la Terra come il centro dellUniverso stava
per essere messa in crisi dalla visione del cosmo ipotizzata
da Copernico, secondo il quale è la Terra a girare
intorno al Sole e non viceversa. E saranno proprio gli
studi ostinati di Galileo ad aprire la strada al cambiamento...
Federico Cesi e i primi Lincei erano
uniti dalla voglia di superare i dogmi della scienza
di allora per cercare nella ricerca la risposta alle
tante domande sul mondo. Cesi garantiva una protezione
politica al progetto, ma la censura era sempre dietro
langolo. Ed è per questo che i giovani
Lincei arrivano ad attribuirsi dei nomi in codice, a
scrivere anche in arabo ed a comunicare tra di loro
con un linguaggio cifrato, la cui chiave di lettura
verrà scoperta solo due secoli dopo.
Tra il 500 e il 600 non cera una
vera antitesi tra scienza e magia, piuttosto la scienza
cercava di lasciarsi alle spalle una visione complessa
e magica della realtà. Un grande scienziato come
Keplero credeva al potere delle stelle e, insieme, al
trionfo della ragione matematica. Allinterno dellAccademia
hanno convissuto Giovanni Battista Della Porta, che
scriveva anche di magia naturale, antiche superstizioni
e cose favolose, e Galileo Galilei, il padre del pensiero
scientifico moderno. E dal confronto e dal contrasto
è nato un nuovo modo di guardare il mondo, la
nuova scienza basata sulla ricerca sperimentale.
Il 12 aprile 1611 Galileo fu iscritto
ufficialmente allAccademia dei Lincei e da allora
il suo nome sarà Galileo Galilei Linceo. Lui
e Federico Cesi si scrivevano spesso, si raccontavano
le reciproche scoperte e criticavano i pregiudizi della
vecchia cultura. Galileo era ormai uno scienziato famoso
e i suoi studi continuavano tra nuove scoperte, come
quella delle macchie solari, tentativi di plagio e discussioni
con i suoi numerosi avversari.
Galileo, sostenendo la teoria copernicana,
toglieva alla Terra, ma anche alluomo, la posizione
di predominio nellUniverso. La centralità
del Sole era in contraddizione con la creazione delluniverso
narrata dalla Bibbia e quindi era considerata contro
la fede. Galileo ne era consapevole tanto da scrivere
che, a suo giudizio, non erano le sacre scritture a
sbagliare, ma piuttosto chi, a quel tempo, le interpretava.
Tanta convinzione porta ad una sola conseguenza: una
denuncia al S. Uffizio per eresia.
Sono tempi difficili per Galileo, che
raggiungerà per una visita lamico Federico
Cesi, nel palazzo di famiglia ad Acquasparta. In Umbria,
Cesi si è dedicato agli studi di botanica con
risultati importanti. Inoltre, superato ogni contrasto,
la sua Accademia dei Lincei si era arricchita di nuovi
iscritti e di studi sempre nuovi.
Ed è proprio Galileo a dare a
Cesi locchialino per vedere da vicino
le cose minime , quello che Cesi battezzerà
microscopio, e che gli permetterà di studiare
la struttura delle piante e lanatomia degli insetti,
con un grande studio sistematico sulle api, unopera
impensabile fino ad allora.
Nel 1630 Federico Cesi muore: aveva
solo 45 anni. Per lAccademia inizia un periodo
di crisi,
ma il processo per una riforma del sapere è ormai
irreversibile. Galileo riprende la sua battaglia a favore
della teoria copernicana e pubblica il Dialogo
sui massimi sistemi del mondo. Se Cesi non fosse
morto così giovane, forse la storia avrebbe preso
tutta unaltra strada.
E il 1632. Ormai privo di protezioni,
Galileo Galilei viene convocato a Roma dal S. Uffizio.
Dopo un lungo processo, lInquisizione vieta il
Dialogo e lo condanna allabiura e al carcere a
vita. Galileo, è costretto a rinnegare ciò
in cui crede. Vivrà confinato nelle sue residenze
di Firenze e di Arcetri: continuerà a studiare
ed a pubblicare opere fondamentali per il pensiero scientifico
moderno, ma non fu mai più libero.
Chissà come sarebbe cambiata
la storia se Cesi non fosse morto così giovane,
a soli 45 anni. Cosa sarebbe successo se avesse potuto
continuare a difendere Galileo?
Nel 1757 la Congregazione del S. Uffizio
riabiliterà la figura di Galileo e riconoscerà
il valore delle sue teorie. E nel 1992 Papa Giovanni
Paolo II ritirerà definitivamente la condanna
della Chiesa, riconoscendone il grande valore storico
e scientifico e chiedendo scusa per lantica condanna...