Un eremita che fu insieme
un Santo e un Papa, ma che mai volle andare a Roma: forse
per custodire un grande segreto
E lo fece in una
città decisamente particolare
Si dice infatti che LAquila, nata
a metà del 1200, sia stata costruita facendo
riferimento alla pianta di Gerusalemme e fin dal 600
si è ipotizzato che le mappe delle due città
in origine fossero sovrapponibili.
Pietro da Morrone, nato vicino ad Isernia
nel 1215, entrò giovanissimo nel convento dei
benedettini, ma presto ne uscì per raggiungere
Roma e chiedere al Papa il permesso di vivere da eremita.
Tornato dalle parti di Sulmona, decise
di ritirarsi sul Morrone, in una piccola chiesa, ma
la fama della sua santita si era già sparsa.
Per sfuggire alla presenza in massa dei fedeli cercò
la solitudine sulla Maiella, in uno fra i più
impervi dirupi, a Santo Spirito dove poi edificò
un monastero, che divenne il cuore della Congregazione
dei Celestini.
Restò per lunghi anni sulla Maiella,
sempre in fuga dai fedeli che insidiavano la sua solitudine,
e alla ricerca di nuove e più imervie caverne,
perché i pellegrini poveri, infermi e disperati,
lo raggiungevano ovunque. Pietro da Morrone visse, a
parte alcuni viaggi, più di quarant'anni in assoluta
segregazione e in stato di perpetua penitenza ed autofustigazione
della carne.
La Comunita dei Fratelli di Santo
Spirito a Maiella andava sempre piu ingrandendosi
e nel 1264 Pietro penso di darle una Regola e
di chiederne il riconoscimento. Così nel 1274,
ormai sessantenne, fece unimpresa quasi leggendaria
per quei tempi: si reco a piedi in pieno inverno
a Lione, dove Gregorio X aveva indetto un concilio,
riuscendo ad ottenere il riconoscimento e la protezione
del Papa, senza la quale rischiava di essere considerato
eretico.
Ma come ha fatto a compiere questo viaggio?
Forse ad aiutarlo furono i Templari, che come compito
avevano proprio quello di proteggere i pellegrini e
che lo ospitarono a Lione e lo fecero ricevere dal Papa.
I Templari ricorreranno spesso nella vita di quello
che è stato dipinto come un povero monaco eremita
con poco coraggio.
Di ritorno da Lione, si trovo
a passare la notte a L'Aquila. In sogno, la Vergine
Maria gli comando di erigerle una basilica sul
ColleMaggio. La costruzione, che in una citta
appena nata costituiva una novita a livello sociale,
fu lunga e complessa. Ma fu veramente un sogno o furono
piuttosto i Templari a volere la costruzione di Santa
Maria in Collemaggio?
Linfluenza templare è forte
nella basilica: nelle forme ottagonali che ricorrono
e nei suoi due colori, espressione del dualismo cosmico
rappresentato dai due cavalieri su un solo cavallo del
loro sigillo.
Nel 1293 finalmente si ritiro
nelleremo di Sant'Onofrio, sperando di vivere
in solitudine gli ultimi tempi della sua vita. Qui,
però, lanno seguente, sali a parlargli
Carlo d'Angiò, re di Napoli, preoccupato per
la situazione della Chiesa che da due anni attendeva
che i cardinali riuniti a Perugia, eleggessero un nuovo
papa.
Spinto dal re, il vecchio eremita scrisse
una lettera di esortazione per i padri conciliari i
quali, ricevutala, lo elessero a capo della Chiesa cattolica
il 5 luglio 1294. La notizia, che intanto si era propagata
per tutta l'Italia, giunse da lui il 22 luglio.
All'abbazia di Santo Spirito arrivarono
il re di Napoli e suo figlio Carlo Martello, re d'Ungheria
e, sul fare dell'alba, giunsero a Sant'Onofrio i cinque
legati del Conclave. Le testimonianze raccontano che
il primo impulso di Fra' Pietro fu quello di fuggire
e che solo dopo essersi ritirato in preghiera accetto
di diventare Papa con il nome di Celestino V...
La sera del 24 luglio, cavalcando un
asinello e avendo accanto i due re, Celestino V mosse
verso L'Aquila dove, 3 giorni dopo, giunse sul piazzale
di Collemaggio. Davanti ad una folla di dignitari e
ambasciatori, tra cui, per il governo di Firenze, c'era
anche Dante Alighieri, fu incoronato Papa.
In quell'occasione Celestino V istitui
la Perdonanza ossia la remissione dinanzi a Dio della
pena temporale dei peccati, legata a particolari condizioni
religiose e penitenziali, fino
a quando, il 13 dicembre, si reco al concistoro
indossando la cappa rossa e gli ornamenti papali
solenni, fece atto di rinuncia e rivesti il saio
da eremita.
Il 24 Dicembre venne eletto papa il
Cardinale Gaetani, che prese il nome di Bonifacio VIII.
Celestino V era tornato finalmente sul Morrone, dove
pero fu costretto prima a nascondersi e poi a
fuggire, per sottrarsi agli ordini del nuovo papa che
aveva annullato tutti i suoi provvedimenti da Papa.
Nonostante la fuga, gli emissari di Bonifacio VIII lo
prelevarono e lo condussero ad Anagni.
Celestino V fu confinato nella rocca
di Fumone, in una piccola cella, sottoposto ad una carcerazione
terribilmente dura. E il 19 maggio del 1296, il vecchio
Papa eremita morì.
I misteri accompagnano Celestino V anche
nella tomba. Nel 1630 lAbate Generale della Congregazione
dei Celestini, denuncia l'assassinio del papa: unipotesi,
osteggiata dalla Chiesa, che si è fatta strada
fino ad oggi. Anzi, i dubbi si sono accresciuti proprio
negli ultimi anni quando la salma del santo è
stata addirittura trafugata. Nel 1988 le spoglie di
Celestino per circa 24 ore furono in balia di sconosciuti
che le fecero ritrovare nel cimitero di Rocca Passa,
in provincia di Rieti.
Un episodio mai chiarito,
a cui ne è seguito un altro altrettanto oscuro.
Infatti, le autorità ecclesiastiche, subito dopo,
disposero una ricognizione chimico-tossicologica dei
resti e una tac, anche per chiarire una volta per tutte
le circostanze della morte. Di quegli esami, autorizzati
dalle autorità ecclesiastiche, non rimane traccia,
come ha ammesso anche il vescovo dellAquila. Forse
perché il diritto canonico vieta ogni esame di
questo genere sui corpi dei Papi...