E' la
storia delle storie, qui in Occidente: il mistero dei
Templari attraversa le epoche, incorona re e governanti,
e forse tenta di uccidere Papi. Chi sono, come muoiono
e come rinascono i Templari? Che rapporti condividono
con la Massoneria? Lottano contro il Vaticano? La cronologia
di questa sconcertante avventura del Tempio nel tempo.
E il mistero che li lega alla Sindone...
Christopher
Knight e Robert Lomas sono due massoni che si sono messi
a fare gli archeologi della storia templare. Sono autori
de La Chiave di
Hiram, un libro a tesi in cui sostengono di avere ricostruito
la vicenda templare nel corso degli ultimi settecento
anni. Ecco come motivano la loro tesi sulla Sindone,
che sarebbe il lenzuolo funerario di Jacques De Molay
e non del Cristo:
"La ricostruzione, passo dopo passo,
delle circostanze dell'interrogatorio di de Molay è
stata possibile grazie a un'importante prova conservatasi
nei secoli. De Molay fu trasportato nella dimora di
Geoffrey de Charney avvolto ancora nel sudario della
tradizione qumranico/massonica che era stato
sottratto al tempio di Parigi. Qui il lenzuolo fu lavato,
ripiegato e riposto in un cassetto. Esattamente cinquant'anni
dopo, e cioè nel 1357, questo pezzo di lino di
quattro metri fu ritrovato e messo in mostra a Livey,
per ragioni non specificate, forse in occasione del
cinquantenario della tortura. Indiscutibile, comunque,
è che si trattasse di una reliquia di interesse
pubblico. Al termine dell'interrogatorio il corpo ardente
di de Molay era stato trasferito in una cella sotterranea
fredda e umida, dove gli umori delle ferite (sudore
mescolato a sangue acidotico) erano fluiti tutt'intorno,
macchiando il lenzuolo nei punti di contatto dove la
pressione era maggiore. In seguito al trauma subito,
il corpo di Jacques de Molay aveva «dipinto»
l'immagine della sua sofferenza sul sudario «massonico».
I familiari di de Charney rimossero il panno in cui
era avvolto il gran maestro,medicaronole sue ferite
e si presero cura di lui per tutti i mesi necessari
a riportarlo a uno stato di salute discreto. Il lenzuolo,
come si è detto, fu riposto in un cassetto e
dimenticato. Il nipote di Geoffrey de Charney, chiamato
anch'egli Geoffrey, cadde ucciso dagli inglesi durante
la battaglia di Poitiers nel 1356, un anno prima dell'esibizione
del sudario, probabilmente recando con sé nella
tomba la verità sull'origine del lenzuolo.
Quella visibile sul tessuto era un'immagine incredibilmente
nitida: reagendo chimicamente con l'incenso usato all'epoca
come agente sbiancante, ricco di carbonato di calcio,
l'acido lattico contenuto nel sangue del ferito aveva
impresso i tratti fisici di de Molaysul sudario. Il
lungo naso, i capelli lasciati crescere fino all'altezza
delle spalle con la scriminatura in centro, la folta
barba biforcuta e la corporatura di un uomo sano, alto
circa un metro e ottanta, tutto insomma combacia perfettamente
con la descrizione nota dell'ultimo gran maestro dei
Templari.
Le
prime persone a vedere il panno lo associarono alla
vicenda a loro ben nota di Gesù, credendo appunto
di riconoscervi le sembianze di colui che più
di 1300 anni prima aveva subito un destino simile. Oggigiorno
il lenzuolo, detto la Sacra Sindone, è conservato
a Torino. L'immagine che i cristiani hanno imparato
ad amare come il volto del proprio Dio riproduce in
realtà le fattezze di un uomo torturato e assassinato
nel nome di Dio, non già dai romani ma per volontà
di un sovrano francese avido di denaro e con la collaborazione
della chiesa cattolica. Tanto e a lungo si è
indagato sulla provenienza della Sacra Sindone. Ebbene,
noi crediamo di poter offrire una soluzione a questo
misteroproprio perché non l'abbiamo cercata.
Nel corso del nostro studio su Hiram, la prova del sudario
rappresentava per noi soltanto un tassello che serviva
a completare l'intero affresco, laddove le molteplici
teorie emerse in passato hanno sempre in qualche modo
negato l'uno o l'altro aspetto dell'insieme.
Nel 1988 il Vaticano diede il permesso
perché fossero condotte delle analisi scientifiche
in tre diversi istituti specializzati nell'esame al
Carbonio 14. Il responso unanime fu che la Sindone risale
a un'epoca non precedente il 1260 d.C. Se consideriamo
che essa fu usata per qualche anno, possiamo benissimo
affermare di essere sulla pista giusta.
Per ironia della sorte, i risultati delle analisi al
carbonio furono pubblicati il 13 ottobre, lo stesso
giorno dell'anno in cui de Molay era stato arrestato
e crocifisso! Le possibilità che si trattasse
di una coincidenza erano una su 365. Come non chiedersi,
allora, se tale circostanza non nasconda in realtà
un altro significato?"