Mai
come nel suo Tour mondiale Paul Mc Cartney ha eseguito
canzoni scritte quando era uno dei Beatles: "Hey
Jude", "Let it be", "Eleanor Rigby",
"Michelle", "Yesterday"
Canzoni
che hanno segnato la storia della musica e che nascondono
alcuni segreti inquietanti.
Uno
dei quali riguarda direttamente lui... Che ci fa Aleister
Crowley, uno dei più sinistri maghi del Novecento
sulla copertina del più famoso disco dei ragazzi
di Liverpool, "Sgt. Pepper's Lonely hearts club
band"? Perché tanti indizi tendono a dimostrare
che il vero Paul Mc Cartney morì tragicamente
nel 1965? Perché i satanisti guidati da Charlie
Manson, gli assassini dell'attrice Sharon Tate e di
alcuni suoi amici a scrissero col sangue delle loro
vittime i titoli di alcune canzoni dei Beatles sui muri
della casa? Come mai canzoni e copertine del gruppo
rock più famoso di tutti i tempi sono pieni di
simboli esoterici, messaggi subliminali, frasi nascoste,
enigmatiche, a volte registrate al contrario? Perché,
a ben vedere la produzione musicale di un gruppo generalmente
noto per la sua spensieratezza e positività è
invece legata strettamente alla morte?
Moltissimi
protagonisti della storia del rock hanno avuto a che
fare con il mistero, con l'esoterismo e spesso addirittura
col satanismo. Ma nel caso dei Beatles il discorso si
fa più complicato perché, secondo alcune
ricostruzioni, in circa tre anni il gruppo più
famoso di tutti i tempi cambiò radicalmente tipo
di musica, stile di vita, ispirazioni. E forse anche
formazione
Nell'autunno
del 1966 i Beatles erano in sala prove. Paul e John
Lennon erano ai ferri corti, presumibilmente per divergenze
sull'arrangiamento di alcuni pezzi ma, quella sera,
i due vennero quasi alle mani. Ad un certo punto McCartney
prese e se ne andò. Salì sulla sua automobile
per tornare a casa
ma trovò, dopo qualche curva, una ragazza che
faceva l'autostop. Il buon Paul la giudicò abbastanza
carina da meritare una sosta, e la fece salire. La ragazza
si chiamava Rita e gli raccontò che stava scappando
da casa perchè era incinta e, contrariamente
al parere del suo ragazzo, voleva abortire. Ma appena
la giovincella si accorse che alla guida dell'auto c'era
Paul dei Beatles diventò pazza, iniziò
ad urlare ed a dimenarsi come un'epilettica. McCartney,
spaventato e distratto dalla reazione di Rita, non vide
il semaforo rosso che gli si parava davanti e si trovò
a qualche metro da un altro veicolo che stava attraversando
un incrocio: per evitarlo finì fuori strada,
sbattè contro un albero e l'auto prese fuoco.
Paul e la ragazza morirono carbonizzati. Paul, in particolare,
sbalzato fuori dall'abitacolo, sbattè la testa
contro l'albero, perse i denti e si bruciò i
capelli (due indizi che torneranno nelle argomentazioni
successive).
12
ottobre 1969. A Detroit, il disc-jockey Russ Gibb riceve
una telefonata anonima: dall'altra parte delfilo una
voce maschile gli dice che Paul Mc Cartney è
morto in un incidente stradale nel 1966 e che,dopo essere
stato sostituito da un sosia, tale William Campbell,
i tre membri superstiti del gruppo, John Lennon, George
Harrison e Ringo Starr, hanno cominciato a seminare
nei loro dischi, tracce dell'accaduto. La voce anonima
consiglia Gibb a guardare meglio certe copertine dei
dischi dei Beatles e ad ascoltare con attenzione i finali
di alcune canzoni, in alcuni casi facendole anche suonare
al contrario
Butcher
Album. Sul braccio di Paul ci sono due
denti (Paul li perse nell'incidente). George tiene
una testa di bambola vicino a Paul, simbolo delle
ferite al capo riportate nello scontro...
|
Da
quel momento scatta un'impressionante caccia ad ogni
possibile traccia nascosta nella musica e nelle copertine
dei Beatles. Una caccia che si rivelerà incredibilmente
ricca e inquietante. Infatti non solo verranno fuori
molti indizi che dicono che il vero Paul Mc Cartney
era morto ma anche che il gruppo più
famoso del mondo aveva conoscenze insospettabili del
mondo dell'esoterismo e della magia.
La
prima data da ricordare è quella del dicembre
1965. In quel mese esce l'album "Rubber Soul"
e un 45 giri con una canzone non compresa nel disco
principale: si intitola "We can work it out",
cioè "Ne possiamo uscire", oppure "Ce
la possiamo fare". Da cosa? C'è chi ha sostenuto
che questo brano voleva celebrare il ritrovato ottimismo
del gruppo dopo la drammatica perdita di un suo importante
membro. Di certo c'è che da questo momento le
cose iniziano a cambiare velocemente. I Beatles abbandonano
lo stile e le divise degli esordi, non si presentano
più vestiti tutti uguali, iniziano a lavorare
a un album che segnerà la svolta della loro carriera:
"Revolver".
Con
"Revolver", uscito nel 1966, le cose cambiano
radicalmente. Le canzoni dei Beatles iniziano a presentare
suoni mai sentiti prima. E anche i testi, un tempo pieni
di Yeah, Yeah, di amori adolescenziali e ottimismo un
po' ingenuo, ora hanno temi più cupi, a tratti
decisamente inquietanti.
Revolver.
Sulla copertina del disco Paul è l'unico
defilato, addirittura di profilo. Come a dire:
non sono più con voi...
|
"Revolver"
è l'album di canzoni memorabili come "Eleanor
Rigby", "Yellow Submarine", "Here,
there and everywhere". Ma altre canzoni, contenute
in quest'album, presentano evidenti richiami alla morte
e all'esoterismo. Ad esempio in "Taxman" George
Harrison canta: "Dichiarate i penny che avete sui
vostri occhi", un'immagine che richiama l'antica
consuetudine - evidente anche sull'uomo della Sindone
- di porre sugli occhi dei defunti delle monete. I ritmi
rarefatti e angosciosi di "Tomorrow Never Knows",
frutto di registrazioni sperimentali assolutamente all'avanguardia
per i tempi, sembrano giustificati dal fatto che il
titolo della canzone è tratto dal "Libro
tibetano dei morti" mentre ancora di
Yellow
Submarine. C'è una mano sulla testa
di Paul, smbolo della morte. Inoltre il sottomarino
(la bara) sembra sepolto dentro la collina.
|
morte
si parla in "She said, She Said", dove Lennon
canta: "Lei disse io so com'è essere morti,
Io so cos'è sentirsi tristi
". Riferimenti
al misterioso incidente d'auto che avrebbe ucciso il
vero Mc Cartney sarebbe anche nella già citata
"Taxman" oltre che nella celebre "Eleanor
Rigby" dove si parla di un prete - Padre McKenzie
- "che prepara il sermone per una cerimonia cui
nessuno assisterà". Un riferimento, forse,
al fatto che McCartney fu sepolto in tutta fretta e
in gran segreto, alla presenza di un certo Padre McKenzie?
Ma come anche in altri dischi successivi, anche la copertina
di "Revolver" presenta una traccia. Qui infatti
Paul è l'unico defilato, addirittura di profilo.
Come a dire: non sono più con voi
Con
l'album successivo a "Revolver" le prove della
presunta morte di Paul Mc Cartney si moltiplicano insieme
ai rimandi esoterici più disparati. Qui, come
non mai, è la copertina ad essere letteralmente
infarcita di segni che hanno scatenato migliaia di appassionati,
contribuito alla nascita di migliaia di siti internet
e addirittura ad alcune dotte tesi di laurea
Sgt.
Pepper's. A destra si vede una bambola,
che ha sul grembo un'auto rossa (quella dell'incidente).
I fiori gialli hanno la forma di un basso (quello
suonato da Paul). Paul è l'unico ad imbracciare
uno strumento nero. C'è una mano sulla
sua testa (simbolo della morte).
|
A
sottolineare la loro nuova vena artistica, i Beatles
concepirono la copertina di "Sg. Pepper's Lonely
Heart's club band", uno degli album più
famosi e celebrati di tutta la storia del rock, come
un'esplosione di colori e con la citazione di quelle
che Ringo Starr definì "le persone che amiamo
e ammiriamo". E così, insieme a Stanlio
e Ollio, Marlon Brando, Carlo Marx, Bob Dylan e Jane
Harlow, ci sono i Beatles prima maniera, tristi e vestiti
di nero, lo scrittore noir Edgar Allan Poe e soprattutto
il mago satanista Aleister Crowley, profeta dell'uso
delle droghe e dell'amore libero. Due attività
molto praticate all'epoca nell'ambito delle celebrità
rock. In particolare, in questo disco è evidente
l'influenza esercitata dalle droghe nella composizione
di molte canzoni. Mentre, come dicevamo, la copertina
(e anche alcune canzoni con riferimenti, più
o meno chiari, al fatale incidente d'auto) è
un continuo richiamo alla presunta morte di Paul Mc
Cartney. Nella foto principale i quattro musicisti,
vestiti di colori sgargianti, hanno ai propri piedi
una specie di tomba adornata da fiori gialli posti a
forma di chitarra basso a quattro corde, lo strumento
suonato da Mc Cartney. Nella stessa foto la testa di
Mc Cartney è sormontata da una mano aperto, un
simbolo di morte nelle culture orientali. All'interno
del disco, un'altra foto mostra sulla divisa da circo
di
Se,
poi, si prende uno specchio e lo si appoggia perpendicolarmente
tra le parole "Lonely" ed "Hearts",
compare la scritta visibile qui a sinistra. Ovvero:
"1 One 1" (cioè i tre membri
superstiti) e poi "He die": lui è
morto. La freccia tra "He" e "Die"
punta verso Paul.
|
Mc
Cartney un distintivo con la sigla OPD: una formula
in voga nei paesi anglosassoni per indicare una persona
"dichiarata ufficialmente morta": Officially
Pronounced Dead. Ma non basta: c'è chi ha avuto
l'idea di mettere uno specchio e appoggiarlo perpendicolarmente,
sulla gran cassa, tra le parole "Lonely" ed
"Hearts". Così facendo compare la scritta
"1 One 1" (cioè i tre membri superstiti)
e poi "He die": lui è morto. E, guarda
caso, la freccia tra "He" e "Die"
punta proprio verso Mc Cartney
La
fantasia di migliaia di investigatori più o meno
improvvisati, al lavoro da oltre trent'anni, ha permesso
di raccogliere una massa enorme di apparenti riscontri.
Alcuni sembrano un po' improbabili, altri invece fanno
pensare. Certo i Beatles non si risparmiarono, aumentando
di disco in disco i segnali che speravano che i loro
fans avrebbero raccolto. Una speranza che non è
andata delusa
Con
"Magical Mystery Tour", uscito alla fine del
1967, il gioco, se cosìvogliamo chiamarlo, continua.
Nella celebre "Strawberry Fields forever",
Lennon avrebbe inserito un nastro alla rovescia in cui
si sente la frase "Ho sepolto Paul". Mentre
in "I'm the Walrus" riproducendo al contrario
una voce di sottofondo si sente dire: "Ha ha, Paul
is Dead". Cioè: "Ha ha, Paul è
morto". Nella copertina, in una foto interna, Mc
Cartney è seduto davanti alla scritta "I
was" (cioè "Io ero" mentre, in
un'altra, due bandiere sono sulla sua testa, così
come usa nei funerali militari. In copertina invece,
col solito gioco dello specchio, la parola "beatles"
per alcuni poteva diventare un numero di telefono di
Londra: 2317438. A lungo, si sostiene, chiamando a quel
numero si poteva sentire una voce registrata che diceva:
"Ti stai avvicinando". Forse intendeva avvicinarsi
alla verità? Chissà
Magical
Mystery Tour. La parola stellata "Beatles",
allo specchio, è il numero di telefono
2317438. Negli anni '60 a Londra, a quel numero,
rispondeva una voce: "Ti stai avvicinando"
(alla verità). Nel booklet, poi, si legge
la scritta: "Io ero te" vicino ad un
disegno della testa di Paul, che è spaccata
a metà ed ha ancora un palmo di una mano
che la sovrasta.
|
A
parte le indicazioni sulla presunta morte di Mc Cartney,
in questi dischi molte canzoni, grazie all'influenza
delle droghe, sembrano accennare alla possibilità
di raggiungere l'estasi e quindi stadi di conoscenza
più elevati. Insomma il "Magical Mystery
Tour", il "Misterioso Magico Viaggio"
per i Beatles poteva essere fatto anche con mezzi diversi
da un variopinto autobus
Novembre
1968, esce l'unico album doppio dei Beatles. E' il cosiddetto
"White Album". Dopo il bianco e nero di "Revolver"
e l'esplosione di colori di "Sgt. Pepper's"
e "The Magical Mystery Tour", gli ormai ex
ragazzi di Liverpool sembrano voler tornare alla sobrietà:
canzoni apparentemente meno elaborate, copertina tutta
bianca, nessun titolo. Questa volta basta il solo nome
del gruppo: The Beatles. Ma alcuni dei 30 brani del
disco hanno rivelato aspetti decisamente particolari.
A cominciare da "Revolution Nine", quasi dieci
minuti di suoni e parole in libertà in cui John
Lennon cerca di ricreare un'atmosfera irreale e cupa,
dove la frase "revolution nine" ripetuta ossessivamente,
tra voci angosciate, rumori di incidenti e singhiozzi,
nasconde un messaggio nascosto. Infatti, ascoltata al
contrario anche questa frase produrrebbe ben altre parole:
"Turn me on dead man", cioè "Accendimi
uomo morto". Mentre in "I'm so tired",
alla fine del brano si sente una voce confusa che, ascoltata
al contrario, direbbe: "Paul is Dead man: miss
him, miss him, miss him!". Cioè "Paul
è morto uomo, mi manca, mi manca, mi manca
".
E che dire delle canzoni "Piggies" (cioè
"Maiali") di George Harrison ed "Helter
Skelter" che il satanista e psicopatico Charles
Manson e i suoi accoliti ascoltavano rapiti, convinti
che quelle, come molte altre canzoni dei Beatles, contenessero
dei chiari messaggi dall'aldilà. Nella brutale
strage della notte del 9 agosto 1969, quando Manson
e i suoi uccisero l'attrice Sharon Tate, moglie di Roman
Polanski, incinta di otto mesi, e quattro suoi amici,
in una villa vicino Los Angeles, scrissero sui muri
col sangue delle loro vittime, proprio i titoli di quelle
due canzoni. E durante il processo che seguì,
"Helter Skelter" venne ascoltata più
volte in tribunale per cercare le tracce di quei messaggi
che Manson affermava di aver capito ed eseguito.
Abbey
Road. John (in bianco) è il prete.
Ringo (in nero) il portatore della bara. Paul
la salma. George è colui che scaverà
la fossa. Paul era mancino, ma qui sta tenendo
una sigaretta con la mano destra. Paul è
l'unico che ha il piede destro avanti, e non quello
sinistro. Sulla Volkswagen pacheggiata c'è
una targa: "28IF". Cioè: Paul
avrebbe 28 anni SE fosse ancora vivo...
|
Siamo
arrivati alla fine anche perché, con "Abbey
Road" siamo all'ultimo vero disco dei Beatles.
La copertina di questo splendido LP ha fatto versare
fiumi di inchiostro per le solite tracce della morte
di Mc Cartney: i quattro Beatles camminano in fila,
come in un funerale
Lennon,
vestito di bianco, è il prete, Harrison è
il becchino, Ringo Starr l'uomo delle pompe funebri
e ovviamente Mc Cartney è il defunto. E'l'unico
a camminare a piedi nudi quasi a indicare l'usanza di
seppellire i morti senza scarpe, ha un passo diverso
dagli altri, benché notoriamente mancino ha la
sigaretta nella mano destra. E sul Maggiolino Volkswagen
bianco, parcheggiato, sulla sinistra, una targacon su
scritto: "28IF". Cioè: "28 se".
SE Paul fosse stato vivo in quel momento avrebbe avuto
28 anni.
Alle
domande su questa faccenda, sia Paul Mc Cartney che
gli altri Beatles non hanno mai ammesso di aver seminato
tracce esoteriche nei propri dischi e hanno sempre mostrato
scetticismo anche di fronte alle circostanze più
lampanti. Solo recentemente, Paul Mc Cartney, ormai
cinquantenne, ha voluto dire la sua: nel 1993 ha pubblicato
un disco dal vivo. Il titolo era "Paul is live".
Cioè Paul è vivo. Sulla copertina il celebre
attraversamento pedonale di Abbey Road a Londra solo
che lui è solo con un cane. E sulla sinistra,
il Maggiolone bianco ha cambiato targa: "51 IS".
Letteralmente "51 anni è", e non "51
anni se"...