Gerusalemme, 1118 d.C.
Sono trascorsi ormai 20 anni dalla conquista della Terrasanta,
da parte dei Crociati. Tutta Europa si era esaltata
all'appello di papa Urbano II al concilio di Clermont
(1095) per la "guerra all'infedele".
Partirono in tanti, da ogni
regione e di qualsiasi ceto sociale; pellegrini, povera
gente, commercianti, principi e nobili cavalieri. Proprio
tra questi ultimi, troviamo un piccolo gruppo, proveniente
dalla regione della Champagne, con a capo il nobile
Ugo di Payns.
Proprio nel 1118, Ugo
di Payns costituisce una milizia assolutamente inedita
per quei tempi: l'Ordine dei poveri cavalieri del
Cristo. Per la prima volta nel mondo medievale assistiamo
ad una novità nel sistema sociale, fino ad allora
suddiviso in Bellatores (coloro che combattevano),
Oratores (coloro che pregavano), e Laboratores
(coloro che lavoravano). Il nuovo ordine conciliava
i principi base del monachesimo (povertà, castità,
obbedienza) all'uso delle armi a protezione dei pellegrini
che si recavano nei luoghi santi.
Monaci e al tempo stesso soldati: questa contraddittorietà
sarà il 'filo conduttore' nella storia stessa
dei Templari.
Il re di Gerusalemme, Baldovino
II, accoglie i primi cavalieri nel suo palazzo, presso
la moschea di Al-Aqsa, dove in passato sorgeva il Tempio
di Salomone.
Da questo momento la nuova milizia prenderà
il nome di Ordine del Tempio ed i suoi membri
verranno ricordati come i Templari. In pochi anni i
cavalieri Templari assunsero un ruolo sempre più
incisivo dal punto di vista militare, sia in Terrasanta
che nella penisola iberica, ancora occupata dai mori
invasori. Nei primi tempi, lo sviluppo del nuovo ordine
appare modesto e anche per questo motivo Ugo di Payns,
nel 1127, ritorna in Europa alla ricerca di rinforzi
e di sostegni sia morali che economici. Sarà
proprio grazie a questo intervento che i Templari vengono
legittimati e riconosciuti in tutta Europa.
Troyes, 1128 d.C.
Ugo di Payns arriva a Troyes dopo aver incontrato a
Roma il papa Onorio II. La creazione della nuovo milizia
non aveva precedenti nella storia cristiana, e, anche
il papa stesso mostrava evidenti segni di imbarazzo.
Era quindi necessario trovare una posizione chiara e
precisa, ricercando anche una regola che si adattasse
perfettamente alla situazione. Non è un caso
se da questo momento entra nelle vicende Templari uno
dei personaggi più carismatici ed autorevoli
del tempo: Bernardo di Chiaravalle.
Monaco cistercense, fondatore della
abbazia di Chiaravalle (1115), scrittore e successivamente
Dottore della Chiesa, sarà proprio per merito
di Bernardo di Chiaravalle che nel Concilio di Troyes
(1118) la nuova milizia viene ufficialmente riconosciuta
grazie al "De laude novae militiae"(elogio
della nuova milizia),vero e proprio proclama di esaltazione
dell'Ordine Templare. Quindi viene redatta la prima
regola di base denominata 'latina' , vero e proprio
punto di partenza per lo sviluppo dell'ordine. Bernardo
di ChiaravalleA partire dal 1128 i cavalieri Templari
conobbero un sorprendente e rapido sviluppo in tutta
Europa. Donazioni, lasciti e reclutamento di nuove forze
rappresentarono il passo decisivo per una trasformazione
graduale dell'ordine in un esercito 'parallelo' a quello
degli altri Re europei. Già nel 1129, per la
prima volta, i Templari combattono come veri soldati,
pur subendo una sconfitta e molte perdite umane.
Gerusalemme , 1129 d.C.
Il momento della loro nascita non c'era stata l'esigenza
di creare una gerarchia ben definita. Ugo di Payns è
il maestro, gli altri primi cavalieri semplici monaci.
Solo dopo la redazione della 'regola' e degli 'statuti
gerarchici', prende forma un organigramma preciso ed
efficiente. In linea di massima ritroviamo lo schema
base della società feudale, basata sulla netta
distinzione tra chi combatte, chi prega e chi lavora.
Anche la posizione sociale nella vita di tutti i giorni
determinava il ruolo all'interno dei templari.
Il comando dell'Ordine ha sede a Gerusalemme
ed è proprio qui che troviamo il Maestro, vero
e proprio governatore della milizia. Pur occupandosi
di tutte le questioni riguardanti l'ordine, il suo potere
non è 'assoluto' ma molto spesso vincolato al
consenso del capitolo dei monaci. Non è questa
una novità, era una consuetudine del sistema
medievale che raramente lasciava spazio ad autoritarismi
di qualsiasi tipo. In caso di impedimenti o assenze
il Maestro veniva sostituito dal Siniscalco, ma di fatto
è il Maresciallo il vero responsabile del convento,
oltre che comandante per le operazioni militari. Accanto
a queste figure troviamo il Commendatore del Regno di
Gerusalemme, che si occupava anche delle funzioni di
tesoreria , amministrazione e mantenimento delle relazioni
verso le altre case Templari d'Occidente. Il Commendatore
della Città di Gerusalemme, che assolveva il
primario compito di proteggere i pellegrini nei luoghi
santi. Il Commendatore di Tripoli ed Antiochia, che
governava queste terre. I Commendatori delle varie Case
Templari e il Commendatore dei Cavalieri, veri dignitari
dell'Ordine, tutti disciplinati dallo statuto che ne
regolava funzioni e poteri. I Templari di ceto inferiore
si suddividevano in Fratelli Cavalieri e Fratelli Sergenti
che ricoprivano le funzioni assegnate in base ai loro
compiti di combattimento o di preghiera. Oltre a queste
distinzioni l'ordine poteva contare su un elevato numero
di Fratelli Servitori, vere e proprie maestranze per
le mansioni quotidiane all'interno delle loro dimore,
diventate sempre più centri di attività
economica, spirituale e militare.
Gerusalemme, 1150 d.C.
Le conseguenze del Concilio di
Troyes furono inattese e sorprendenti al tempo stesso.
Un gran numero di persone si 'arruolarono' nella nuova
milizia, ma fu soprattutto grazie a donazioni e lasciti
che i Templari riuscirono a creare una vera e propria
struttura economico-finanziaria adatta a sostenere la
costosa permanenza in Terrasanta. Con l'ulteriore aiuto
di permute, acquisti e vendite i "Cavalieri
del Tempio" dettero omogeneità ed
organicità all'organizzazione dei loro possedimenti.
Accanto alla sede centrale di Gerusalemme
troviamo le province d'Oltremare di Antiochia e Tripoli.
La principale risorsa economica e logistica per il buon
funzionamento dell'ordine restò comunque l'Occidente,
dalla penisola Iberica all'Ungheria. I conflitti tra
cristiani e mori infedeli nel sud dell'Europa elevarono
i Cavalieri Templari ad un ruolo decisivo per la 'riconquista'
('reconquista'), ripagata, oltre che dall'onore, da
ingenti proprietà fondiarie sia nell'attuale
Portogallo sia in Spagna, precisamente in Aragona. Lo
sviluppo trovò terreno fertile in Francia, specialmente
in Provenza e nel Poitou, e successivamente in tutte
le regioni del paese. Si crearono dimore e magioni anche
in Inghilterra, Ungheria e nel resto del continente.
L'espansione Templare in Italia non
fu fulminea come altrove e anche nei decenni successivi
il nostro paese non diventerà mai fondamentale
per le sorti dell'ordine. Come era nella logica Templare
i possedimenti erano dislocati prevalentemente lungo
le vie di comunicazione terrestre (per esempio la via
Emilia, la via Francigena e la via di Postumia), nelle
sedi di fiere e attività commerciali ed in prossimità
dei porti d'imbarco per l'oriente, specialmente in Puglia.
.
Questa, quindi, era la mappatura delle Province Templari,
non restava che collegarle per sfruttare al meglio le
loro risorse ed in questo i Templari non furono inferiori
a nessuno...